mercoledì 10 giugno 2009

Sull'Isola

Stiamo incamminandoci, incazzati come bisce, lungo un sentiero dell'isolotto (che è più grande del Giglio, ma più piccolo del Madagascar, più simile all'Elba se non fosse per la nebbia, ma……) quand'ecco che la melodiosa voce della guardiana giunge a noi: "Aspettatemi amici, vengo con voi!".-
Rapida come una sardina inseguita da uno squalo bianco, la guardiana ci raggiunge dicendoci che: "Sono costretta a venire con voi, altrimenti rimarreste morti!".-
I nostri, rendendosi conto che la grezza e ipoletterata guardiana, di certo non membro dell'Accademia della Crusca, parla un comune approssimativo, lasciano passare l'evidente strafalcione ortogrammaticalsintattico, e procedono oltre.-
Ridgell, che in pochi attimi sente pronunciare dalla giovane ed avvenente figliola le parole "vengo", "venite" e "membro", pensa che, seppur privo di magia, la giornata potrebbe riservare alcune piacevoli sorprese.-
Le sorprese, infatti, arrivano praticamente subito, sotto la forma di due vermi che attaccano Ridgell, due ragni su Ailin, un cinghiale su Apelios, un lucertolone su Emon Pok ed un dragolucertola su Alkatel.-
Mentre la guardiana ne approfitta per sistemarsi il perizoma e rifarsi le unghie, i nostri eroi ingaggiano un furibondo combattimento che si svolge, più o meno così:
Ridgell lancia un dardo incantato di devastante potenza e distrugge i due vermi (alla faccia del senza magia…);
Ailin si difende;
Apelios, Emon Pok ed Alkatel tentano goffamente di colpire i loro nemici;
Ridgell lancia un altro dardo ed uccide i due ragni;
Apelios, Emon Pok cominciano a prendersi qualche ferita, mentre Alkatel è già in fin di vita;
Ridgell lancia un colpo di forza e, aiutato da un dardo di Ailin, decapita il dragolucertola;
Apelios si prende un cinghiale nella pancia;
Ridgell lancia un altro colpo e fa esplodere il cinghiale.-
A questo punto il lucertolone, che stava per incularsi Emon Pok, guarda Ridgell, esclama, "Maial che mago cl'è lu li" e scappa nella foresta.-
Mentre riprendiamo il cammino, la guardiana spiega agli evocati che la tempesta del giorno prima li ha, in realtà, stracaricati di magia.-
Procediamo nella nebbia, guidati da un sicuro Alkatel che, stranamente, sembra trovarsi particolarmente a suo agio in tale contesto.
Il fiero paladino, infatti, procede imperterrito, come se da sempre si fosse trovato in cotale umido ed insalubre contesto, ripetendo frasi senza alcun apparente senso quali: "Basta guardare la riga bianca, non accendete gli abbaglianti, mancano solo le zanzare, mi ricorda tanto Formignana, ecc..".-
Ad un certo punto il grosso guerriero, si ferma come se avesse colpito qualcosa, effettivamente si è schiantato contro un grosso masso e subito Apelios ne approfitta per appoggiarglisici contro….
Chiarito l'equivoco, in nostri stanno per ripartire, quand'ecco che una voce tonante ed imperiosa pone loro i sempiterni quesiti per gli eroi:
Siete motivati?
Siete certi di voler andare avanti?
Siete veramente, ma veramente, ma veramente, sicuri?
Ridgell, fine uomo politico ed ermeneuta della interpretazione vera ed autentica delle voci tonanti ed imperiose, certo di riportare il volere del gruppo, nonché il bene dello stesso, risponde con adamantina certezza: "Si, si, si".-
Non va malissimo.-
Moriamo.-
Tutti.-
Anche la guardiana.-
In verità non lo capiamo subito perché, a parte una sensazione di qualcosa o qualcuno che vola sopra di noi ed un po' (capiremo dopo troppo) calore, non ci accorgiamo di altro.-
Siamo lì, morti e tranquilli, quand'ecco che una voce, un'altra, meno tonante ed imperiosa invero, ci chiede se vogliamo rimanere morti o se gradiamo, invece, una veloce risurrezione che comporterà solo essere poi, per l'eternità, schivi del gentile essere che opererà tale utile sortilegio.-
Subito rivalutiamo la proprietà di linguaggio della guardiana, ingiustamente sbeffeggiata all'inizio solo perché non aveva frequentato il Galvani e, come di consueto, reagiamo con sinergica alchimia:
Ailin, in preda ad atroci tormenti e cagoni purificatori, se ne sbatte;
Emon Pok tace;
Apelios ritiene impossibile accettare di vincolarsi ad un essere che potrà in futuro ordinargli cose contrarie al volere del suo dio;
Alkatel, sovralimentando truffaldinamente il mononuerone, ritiene invece di accettare, tanto ci si può suicidare tranquillamente dopo;
Ridgell, spaventato dagli sforzi intellettuali dei due pii credenti accetterebbe senza problema, in quanto no può sbattergliene di meno degli dei, dei giuramenti, delle leggi elfiche ed altre simili cazzate.-
Più confortato dal silenzio di Emon Pok che da altro, Apelios decide di accettare.-
Subito risorgiamo, freschi ed affamati e, come se no fosse sufficiente, ci attendono altre sorprese.-
Tutti fuorché Emon Pok.-
Un guerriero umano, alto, molto dotato, tanto che Ailin per un attimo rinviene, ma poi rovina tutto chiedendo della mappa, con quattro tatuaggi, ci dice di essere l'artefice della nostra risurrezione.-
In realtà il poveretto ci sta aspettando su quest'isola di merda da due anni, perché lo sciamano della sua tribù e l'essere (quello che ci ha ucciso, sicuramente un drago evocato) così gli hanno chiesto.-
Lui ci ha liberato di Emon Pok, che si è rilevato essere un traditore al quale avevano impianto nel cervello un simbionte alieno, che avrebbe certamente cercato di ucciderci quando l'occasione sarebbe stata a lui propizia.-
Ce ne sbattiamo di Emon Pok ed accettiamo le sue due richieste/ordini:
Parlare con l'essere;
Prenderlo con noi.-
Mentre Apelios guarda con invidia le due accette che il guerriero porta ai fianchi, Ridgell pensa che si è liberato di un altro baciapile.-
Ailin gli nel dormiveglia il pacco e sorride.-
Alkatel fa il broncio perché questo sembra decisamente più tosto nella sempiterna gara della caccola più grande……