lunedì 10 dicembre 2007

Dispersi

Ridgell, che non ha idea di dove sia Orlan, annuisce facendo finta di capire, e, insieme ad Emon Pok che continua a ravanarsi felice per aver riacquistato l’utilizzo della mano, si accinge a raggiungere Tayga grande faiga e le tre T.-
I due mostri di orientamento (Ridgell di natura, l’altro perché stranamente “assente”..), riescono incredibilmente a raggiungere il luogo prefissato per l’incontro, ed ivi si accampano ai margini del bosco per passare la notte indisturbati.-
Al mattino, infreddoliti e preoccupati, invece della confortante visione di Tayga e le tre T a cavallo, Ridgell viene assalito da un’ondata di puro terrore.-
Resosi conto che tale orribile sensazione non deriva dall’odore delle mutande di Emon Pok, ma più probabilmente dal pericolosissimo Mietitore, il seppur coraggioso Arcimago propone al sicario pentito di allontanarsi rapidamente dalla zona.-
Non sapendo bene dove andare i due eroi, che stanno all’orientamento come il diamante alla malleabilità, decidono di andare a nord, seguendo la strada principale, sperando di incontrare i festosi compagni così come San Paolo incontrò la folgorazione sulla strada di Damasco.-
Intanto l’Arcimago, abituatosi all’orribile emanazione di terrore (qualche dubbio su Emon Pok ancora aleggia nell’aria...), comincia a capire che la stessa non deriva dall’improvviso avvicinamento del Mietitore, bensì dal fatto che il mostruoso e demoniaco segugio sta sondando il continente per trovarci.-
Confortato da tale intuizione, e certo del fatto che anche il gruppo di Tayga e le tre T possegga (sommando sinergicamente ed arrotondando ottimisticamente per eccesso) la medesima potenzialità cerebrale dell’Arcimago, i due eroi continuano a passeggiare indisturbati sulla strada principale, fino ad arrivare al villaggio, che chiameremo, per comodità F.-
Tayga e le tre T, infatti, arrivati sul luogo dell’appuntamento e non trovando Ridgell ed Emon Pok, dopo aver valutato con costruttiva e rapida discussione se andare verso una vicina fattoria, che per maggior ed analogo comodo chiameremo V, o al villaggio (che, vi ricordo, si chiama F), decidono, aiutati anche da visibili tracce in tal senso dirette, di andare a Nord al villaggio F.-
Arrivano al villaggio dove trovano, beati e riposati come bimbi al parco giochi, l’Arcimago ed il sicario che li accolgono festanti e curiosi di conoscere le loro disavventure.-
Grande è lo stupore dei due incolpevoli e bravi eroi quando Tayga e le tre T, con un immotivato e gelido atteggiamento, cominciano a coprirli di insulti, accusandoli di aver fatto la strada più lunga, contorta e pericolosa, mentre loro, furbi ed attenti, hanno saggiamente preferito i sentieri dentro il bosco, rapidi, dritti e sicuri.-
Al sicario e all’Arcimago basta un’occhiata (sono stranamente empatici) per capire che non è serata, e glissano abilmente sull’argomento, solo per pestare poco dopo un’altra merda spaventosa.-
Alkatel, infatti, che fino ad allora era stato promotore di enormi rutti al prezzemolo e di poche, ma buone e caritatevoli idee, quali:
q Se vediamo il mietitore fuggiamo;
q Sbattiamocene dell’evocato (tanto ne abbiamo un altro) e del sicario, che cazzo li cerchiamo a fare, scappiamo dal Mietitore;
q Andiamo a nord e scappiamo dal Mietitore,
decide proprio ora di parlare dell’attuale assetto del continente ed intavola una versione post-atomica di tribuna politica che sfocia, inevitabilmente, in una sequela di offese reciproche e malintesi che, si spera, potranno essere fugati solo dalle future festività.-
A Natale si è tutti più buoni, Auguri a tutti…………….

giovedì 29 novembre 2007

Dal Mago

…Apelios, che aveva intuito l'utilità della sua presenza, prende in spalla l'Arcimago e lo porta fuori dall'antro.-
L'antro, invece, bastardo ed infido come la maggiore parte degli antri, esplode con inenarrabile potenza, spalmando i nostri stanchi, ma vittoriosi amici per terra, come una rosea purea chierico-mistico-evocato.-
Ultima, orrenda immagine; 133 che saluta con la manina.-
Dopo un po' ci risvegliamo tutti un po' rincoglioniti (Alkatel non nota, infatti, alcuna differenza) e ci attende un'altra ben più orripilante e spaventosa visione: 133 chino su di noi che mostra le sue flaccide e sbatacchianti appendici ora all'uno, ora all'altro.-
Solo Apelios, che per l'occasione sfoggia un paio di improbabili bende rosa (ha sbagliato il prelavaggio), sembra insensibile al palese orrore giustamente provocato della mostruosa visione e, con fare sapiente ed intrigante, convince il vecchio mentecatto a coprirsi e raccontarci cosa è realmente accaduto.-
133½ ci spiega che quanto accaduto dentro non era proprio reale, ma di non sperare che questo possa accadere in futuro, poi costringe Emon Pok, stranamente assente (come del resto Ailin ed in parte Alkatel…), a stringere con tutte le sue forze e la sua convinzione il bastone e ci invita, infine, quando saremo un po' più scafati, a tornare nella sua dimora per prelevare alcuni interessanti oggetti.-
Incuriositi, stanchi ed affamati, riusciamo finalmente a toglierci dai coglioni 133½ e torniamo nella nostra amata locanda dove, una volta tanto, non veniamo accolti come Maradona e riusciamo a fare 15 ore di sonno filato.-
Il mattino, un oste particolarmente preoccupato viene a svegliarci per dirci che c'è uno strano ometto, simile ad un barile, ma molto più sporco e puzzolente, che ha già bevuto sedici birre e vuole parlarci.-
Certi dell'arrivo dell'altro Dadaumpa (nel senso che è Dadaumpa l'altro, non che è un altro Dadaumpa, chiaro no?), scendiamo pronti a sentire la solita sequenza di inutili cazzate.-
Dadaumpa non ci delude perché, nell'ordine: sbava e ci implora di toccare il bastone, beve altre sedici birre, siccome non glielo facciamo toccare (neanche Apelios) tocca le pere di Ailin ed il culo di Tayga, rutta e scoreggia (Emon Pok è un po' invidioso perché le sue sono meno rumorose e puzzolenti), Tayga scocciata, gli da il permesso e lui tocca finalmente il bastone, Apelios ci rimane un po' male, capisce cosa è ma non ci dice un cazzo, se la tira, dice che la chiusura del portale è stata una cazzata, ma una bella cazzata, perché abbiamo fatto bene, ma è come aver lanciato un guanto di sfida a ECEACLPE (Essere Che E' Arrivato Con La Prima Evocazione - N.d.R.), che, incazzato come un fortitudino, ci ha sguinzagliato contro un suo scagnozzo, tale mietitore, che, qualora dovessimo incontrare, solo una cosa potremo fare: fuggire, fuggire, fuggire, fuggire fuggire, fuggire, fuggire fuggire, fuggire, fuggire, fuggire, fuggire fuggire!
Capito l'ermetico messaggio, e subodorando una parentela del nanerottolo con i laconici e lamentosi vescovi non-morti, mandiamo a fanculo Dadaumpa, che la prende abbastanza bene e decidiamo di dividerci in modo ponderato e scientifico: Tayga e tutti quelli che hanno il nome che inizia per A vanno a recuperare i cavalli, Ridgell e Emon Pok il portatore inconsapevole e malsano, andranno, invece, a portare il bastone al Mago infido e puttaniere.-
Ridgell e Emon Pok arrivano alla città e decidono, dopo una civile discussione su quale entrata utilizzare, finita nella proverbiale gara a chi piscia più lontano, di utilizzare il vecchio, sicuro, fidato passaggio segreto.-
Ovviamente ci sono un paio di guardie e Ridgell, solo per far vedere ad Ailin il giusto utilizzo del potente sortilegio, utilizza una creazione spettrale di un gatto per distrarre le sentinelle e permettere al furtivo sicario di dare un'occhiata.-
Fortunatamente Emon Pok riconosce una delle due guardie, ciò permette all'abile Arcimago di addormentare l'altra ed entrare così, facilmente, nella città.-
La guardia amica ci indica la strada più sicura per arrivare dal Mago, ed ivi arriviamo, scortati da un piccolo esercito di sentinelle che appaiono e scompaiono sui tetti e nel buio della notte.-
La dimora del Mago è protetta da una porta magica ed impenetrabile.-
Ridgell utilizza qui un terzo incantesimo sulla porta, solo per annunciarci al sospettoso Mago che, infatti, ci scruta con magica visione e, visto il bastone, ci dice di entrare più in fretta possibile.-
Subito Emon Pok attraversa la porta magica impugnando il bastone che, come da copione, ne resetta totalmente la magia.-
Purtroppo le porte magiche hanno la brutta abitudine, una volta resettatene la magia, di tornare solide, cosa che ha fatto anche questa, esattamente sul polso sinistro di Emon Pok, la cui mano, insieme al bastone, cadono all'interno della casa del mago, mente il rimanente novantotto per cento del dolorante sicario si accascia esanime sulla strada.-
Ridgell, memore di altre simili esperienze, ringrazia di non aver potuto portare lui il bastone e chiede la Mago di curare il povero sicario.-
Il Mago, stravolto dalla felicità del ritrovamento del bastone, che depone con cura in una teca a prova di atomica, gentilizza a Ridgell una potentissima e preziosissima e rarissima pergamenissima di rigenerazione che l'Arcimago, a malincuore, lancia sul sicario.-
A questo punto tutti felici: il Mago perché ha il bastone, Emon Pok perché, in quanto ambidestro, può tornare scaccolarsi il naso e pulirsi il culo contemporaneamente, Ridgell perché ha avuto la conferma che anche il puttaniere non ha capito praticamente un cazzo del pericoloso bastone e Tayga e le tre A perché sono lontani dal mefitico odore dei piedi di Emon Pok.-
Il Mago poi, prima di congedare l'Arcimago ed il ritrovato ambidestro, conferma la bontà dell'idea di andare prima ad Orlan e tornare, invece, qui solo quando le acque si saranno un po' calmate.-
Ridgell, che non ha idea di dove sia Orlan, annuisce facendo finta di capire, e, insieme ad Emon Pok che continua a ravanarsi felice per aver riacquistato l'utilizzo della mano, si accinge a raggiungere Tayga grande faiga e le tre T.-

lunedì 26 novembre 2007

Il Bastone

….ed il pilastro, con accento exfordiano: "Prego Signore, dove?"
Immediatamente tutti cercano di teletrasportarsi nei luoghi più disparati, quali il portale, dai non morti, al derby Virtus/Fortitudo, dal vecchio mago rincretinito, tra le gambe dell'Elfa Nera (ophs, è scappato un pensierino a Ridgell..), e via dicendo, completamente incuranti della bieca realtà: non sappiamo dove cazzo andare!
Per fortuna c'è Apelios, che ricorda un piccolo, ma non insignificante particolare, e cioè che senza l'aiuto dei vescovi lamentosi anche se non-morti, non riusciremo ad andare proprio da nessuna parte.-
In realtà Apelios è, seppur minimamente, più lucido degli altri, solo perché assuefatto all'orrendo maleodore delle sue orripilanti e mefitiche bende.-
Confortata dal saggio consiglio del suo mistico preferito, Tayga grande faiga decide, senza indugio, di:
q Aiutare i non-morti;
q Aiutarli veramente;
q Aiutarli subito;
q Fottersene dei suoi evocati;
q Chiudere il portale.-
Decisamente sollevata dall'aver dato il suo contributo, si accascia spossata tra le robuste braccia di Emon Pok, che ha una mini erezione, e comanda ai suoi fidi di realizzare immediatamente quanto appena deciso.-
Per fortuna c'è Apelios, (che palle!) che ricorda un altro piccolo, ma non insignificante particolare, e cioè che avevamo detto a 133 che non avremmo chiuso il portale e lui ci aveva dato la busta numero 2, sulla quale troneggiava un'etichetta fosforescente riportate la dicitura: "Busta numero 2, da aprirsi esclusivamente in caso di temporanea interruzione della barriera, finalizzata a permettere il passaggio degli eroi fermamente motivati al recupero del bastone, ma non alla chiusura del portale.".-
L'immune Apelios consiglia Tayga di valutare l'opportunità di tornare da 133 e renderlo edotto delle minime variazioni rispetto al piano originario da lei stessa avallate.-
Tayga, ormai soggiogata dall'orrendo fetore, (in quanto a quello delle bende di Apelios si è aggiunto quello dei piedi di Emon Pok e quello di cui vi parlerò tra breve di Alkatel), non può che trovare geniale la pensata e, con prontezza e lungimiranza, ci guida nuovamente dal vecchio mistico rincoglionito.-
133, appena ci vede, ci accoglie con la consueta bonomia e le gentili parole: "Che cazzo ci fate qui?".-
Spieghiamo il tutto e 133, porgendoci la busta numero 1, ammette che il tornare da lui non è stata una cattivissima idea.-
Infatti, sulla busta numero 1 troneggia un'etichetta fosforescente riportate la dicitura: "Busta numero 1, da aprirsi esclusivamente in caso di definitiva interruzione della barriera, finalizzata a permettere il passaggio degli eroi fermamente motivati al recupero del bastone ed alla chiusura del portale.
N.B: Chiudere il portale a seguito delle istruzioni riportate nella busta numero 2 comporterebbe lo sparpagliamento nell'universo dell'intera totalità degli atomi degli eroi medesimi ".-
Tutti contenti dalla giustezza della scelta fatta, a parte Alkatel che non trova poi così orrenda l'idea dello sparpagliamento degli atomi, perché non ne capisce il senso, e Ridgell che, invece, ne capisce il senso, ma lo preferirebbe comunque, torniamo alla torre del mago.-
Qui, in un crescendo rossiniano, eliminiamo la barriera, lasciamo 133 di guardia per impedire l'arrivo di malintenzionati e juventini, ricontattiamo i vescovi non-morti, ora molto più collaborativi, li convinciamo con irrisoria facilità ad aiutarci in cambio della promessa di chiudere subito il portale, Ailin riesce a vendere loro anche un abbonamento eterno a "Il meglio di Selezione", e torniamo dai teletrasporti dai quali, Ridgell a malincuore, raggiungiamo lo studio del mago.-
Tutti meno Alkatel che, per non perdersi, e memore della antica leggenda di Pollicino, inizia ad esplorare tutta la torre, lasciando visibili tracce per ritrovare la strada.-
Ovviamente l'astuto guerriero, non pensando neppure per un attimo di sprecare delle briciole di buon cibo, utilizza un metodo, forse più odoroso, ma certamente non meno efficace, di marcare il territorio, circa ogni quindici minuti di marcia, con mucchietti fumanti e maleodoranti (certo, meno delle bende di Apelios), riconoscibili fino a trecento metri e più.-
Nello studio del mago c'è una enorme scrivania, con relativa poltrona di comando, che subito riconosce Ridgell come suo padrone.-
Mentre Ridgell cerca di attivare il comando per disattivare la barriera che confina i non-morti, alcuni demoni di varie fatture e poteri, ingaggiano un feroce combattimento con i nostri eroi.-
Tayga, per non smentirsi, muore subito, seguita da Apelios ed Ailin.-
Sta per crollare anche Emon Pok quando l'Arcimago, sprezzante del pericolo in quanto preferisce continuare l'identificazione invece di sprecare tempo per proteggersi con i comandi contenuti nella sedia, identifica ed attiva il comando che libera i non-morti in ogni dove.-
Subito un'onda mortifera di non vita rade al suolo ogni forma di vita all'interno della torre.-
Gli eroi si ritrovano tutti in piedi, dopo poco, completamente in forze, seppur ancora sotto shock, pronto per raggiungere il portale e, come promesso a cani e porci, chiuderlo.-
Li raggiunge anche Alkatel, dopo un'ultima e breve sosta per marcare il territorio.-
Ailin e Ridgell, si rendono conto di non potere entrare nella stanza del portale a causa della loro natura di evocati e, a malincuore, guardano i loro compagni lanciarsi coraggiosamente nell'enorme antro contenente l'arcano manufatto.-
Subito i quattro gonzi vengono attaccati da un silenziosissimo essere che resetta completamente la magia e, con adamantina indifferenza, decolla Tayga grande faiga.-
Dall'esterno Ridgell, utilizzando la formula del rasoio di Occam, capisce che lo strano essere (escluso Stanislao Moulinsky e Diabolik) altri non può essere che il bastone stesso e, sprezzante del pericolo, si lancia nella stanza per ordinargli la trasformazione ed impugnarlo.-
Sotto gli occhi esterrefatti dell'Arcimago, tale azione viene compiuta, un secondo prima, da Emon Pok il quale, evidentemente, deve essersi fatto un paio di pere energizzanti (non impossibile immaginare di chi…) per avere avuto tale geniale idea.-
Ridgell, ormai nel tunnel, capisce che deve comunque entrare nella stanza, perché è l'unico, oltre alla decollata Tayga, a conoscere il comando per chiudere il portale.-
Nonostante oggi abbia già compiuto l'atto di eroismo quotidiano (ricordate la scrivania del mago, vero?), il coraggioso evocato, astuto usufruitore di magia, leale e fidato compagno, nonché eroico e potente Arcimago, entra nella stanza, accompagnato dall'intuitivo Apelios, e con un unico ed elegante gesto della mano destra (quella con la quale si spazza il sedere), ordina al portale di chiudersi.-
Il portale, ubbidiente come tutti i portali di fronte ad un Arcimago, si chiude.-
Chiudendosi, però, lo stesso esplode con grande fragore ed intensità, facendo crollare al suolo il nobile e modesto Arcimago.-
Apelios, che

mercoledì 14 novembre 2007

VESCOVI NON-MORTI

Ringalluzziti dal bel risultato ottenuto fuori casa, seppur osteggiati dal pubblico e dall'arbitraggio, ci ritroviamo completamente al buio, in balia di strani rumori che, ad una più attenta analisi, si rivelano essere orrendi lamenti, certamente prodotti dai vescovi non-morti ivi residenti.-
Ad un secondo ascolto la nauseabonda cacofonia sembra poi non essere tanto peggio della Messe Solennelle di Vierne, tanto che i due evocati, avvezzi a litanie mistiche e similari, cominciano anch'essi ad effettuare un piacevole controcanto con le loro timbrate voci di contralto e di basso: Liberateciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii………….. Liberateciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…………… Adessooooooooooooooooooo…………………….. Liberateciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……………………………., ecc…_"
Tayga, grande faiga, millantando promesse irrealizzabili e non mantenibili, tenta di blandire i non-morti, ma questi, decisamente scafati perché abituati a giocare da secoli a poker ed a bestia col buio, la tanano subito e continuano l'insostenibile e sempiterna litania.-
Nel frattempo Alkatel sta cercando di fare delle per lui giuste porzioni da una pagnotta che aveva conservato con cura nello zaino, ma viene cazziato brutalmente, ma giustamente, da Tayga, perché cerca di approfittarne laidamente prendendo per se, e per il compare Emon Pok, il pezzo più grosso, dando agli altri minuscoli frammenti, appena visibili.-
Dopo diciotto minuti di questa solfa, anche gli abituati testicoli di Apelios cominciano a esplodere, tanto da convincere il mistico a porre alcune argute domande ai non-morti, del tipo: Carino, come ti chiami? Come butta? Vi annoiate? Conosci un localino giusto dove passare la notte? E' da tanto che sei qui ?
Quest'ultima domanda in particolare fa sbroccolare definitivamente il non-cervello dell'ex vescovo, che inizia una seconda, non meno tediosa lamentazione: Stuopidoooooooooooooo. Anzi, stupidiiiiiiiiiiiiiiiiii. Anzi, stupidissimiiiiiiiiiiiiiiiii.
A questo punto Ridgell si rompe definitivamente i coglioni ed inizia una lunga filippica pro non-morto, il cui senso si può così ricondurre: "Sentite nobili e potenti non-morti, so come vi sentite, dopo tanti secoli di buio, freddo, noia, senza la possibilità di sentire sulla pelle il calore del sole, la brezza del vento, senza poter gustare un sapore di un frutto appena colto, senza poter sentire il leggero tocco della labbra di una ragazza sul…."
Interrotto sul più bello da Tayga, Ridgell non riesce a concludere il suo pistolotto, ed i non-morti, un po' delusi, silenziosamente come solo loro sanno essere, se ne non-vanno.-
Decidiamo, completamente dimentichi dei saggi consigli di 133, di andare a zonzo per la torre e, con la spensieratezza classica dei partecipanti ad una gita alle grotte di Postumia, entriamo in ciò che rimane di un grande tempio.-
Ci dirigiamo sicuri dove sappiamo esserci per certo il passaggio per il portale e troviamo, infatti, una solida ed invalicabile parete di roccia.-
Fortunatamente, quando ormai un sottile senso di frustrazione e di noia stava insinuandosi anche nei non-testicoli di Ailin e Tayga, veniamo assaliti, ovviamente improvvisamente, da cinque cuccioli di cerbero.-
Con il solo quasi sacrificio di Ridgell in versione torcia umana, ci sbarazziamo delle bestie e cominciamo a cercare il modo di raggiungere il portale.-
Ridgell, che si sente in dovere di ricambiare il favore ai compagni che lo hanno salvato, si offre di andare su strane piattaforme e di toccare uno cinque grossi pilastri (mi raccomando non le colonne!!!).-
Ed il pilastro, con accento exfordiano: "Prego Signore, dove?"

lunedì 12 novembre 2007

I Simulacri

Stiamo per andare bel belli alla torre, quando Tayga si rende conto di aver dimenticato i documenti a casa.-
Subito i volenterosi Ridgell, Ailin ed Apelios si sputtanano l'intero credito della loro carta auguri magia, per contattare il Re (Coitus), e farsi mandare la veste d'identità.-
Nel giro di poche ore arriva un Dadaumpa express, che consegna la veste ad un allibito ed impaurito oste.-
A questo punto resta ancora da prendere la decisione delle decisioni: chiudiamo il portale?
Dopo una civile discussione, addirittura davanti a 132 (che sta per chiamarsi 133), Tayga ed i suoi devoti compagni, decidono di lasciare il portale aperto, e di incaricare 133 per l'addestramento del nuovo guardiano.-
133 si mette subito al lavoro, previa consegna a Tayga di una pergamena contenente l'incantesimo per passare attraverso la barriera mortale messa a protezione della torre distrutta del mago.-
Andiamo, attraversiamo la barriera, e subito veniamo intercettati da sei oscuri figuri che, dopo un po', si rivelano per quello che realmente sono: i nostri simulacri (li chiameremo Tayga ST, Ridgell SR, Ailin SAi, Apelios SAp, Alkatel SAl, Emon Pok SE).-
Memore delle sagge parole di 133 (….siate umili e altre cazzate del genere), non appena i sei simulacri appaiono e ci circondano iniziando a sfoderare le armi, Tayga ci ordina di restare immobili mentre Emon Pok, addirittura, si inginocchia.-
Ridgell, che stava per lanciare un incantesimo, quasi si strozza nel fermarlo.-
I simulacri, evidentemente impressionati da tale manifestazione di umiltà, ci attaccano e uccidono Tayga e Ridgell.-
Mentre Emon Pok continua a rimanere in ginocchio, inizia a serpeggiare nei pochi neuroni dei rimasti vivi, che forse l'umiltà e la preghiera non siano la tecnica più indicata per uscire da questa situazione.-
Come per incanto, ci ritroviamo tutti vivi, nello stesso punto di prima…..
……. e subito veniamo intercettati da sei oscuri figuri che, dopo un po', si rivelano per quello che realmente sono: i nostri simulacri (li chiameremo Tayga ST, Ridgell SR, Ailin SAi, Apelios SAp, Alkatel SAl, Emon Pok SE).-
Emon Pok, fulgido esempio di coerenza (nel senso: fatta una cazzata prima, ne faccio una anche adesso), si inginocchia.-
Prima che Tayga possa proferire altre sagge parole, Ridgell colpisce con dardo SAp, dando così inizio all'inevitabile combattimento.-
Ridgell, forse perché particolarmente divertito dal dover affrontare i simulacri dei suoi stolti compagni, uccide praticamente da solo SAp, contribuisce a uccidere ST e, con un conclusivo gesto eroico, si immola facendo esplodere una potente pozione, ed uccide anche SAi e SE.-
Intanto gli altri vengono tutti falcidiati, a parte Ailin (continuate pure a lamentarvi degli evocati da voi scelti….), che subisce lo stesso trattamento (chi di pozione ferisce di pozione perisce) da parte dell'astuto (non potrebbe essere altrimenti) SR.-
Il giorno dopo tutti i quotidiani titolano:

"Pareggio ingiusto!
La squadra di casa ha avuto un arbitraggio scandalosamente partigiano.
A nulla è valsa la supremazia tattica e strategica degli avversari. Non si vuole parlare di malafede, ma è chiaro che si dovrà approfondire la scelta dell'arbitro. Intanto, resta il fatto che, piaccia o no, in trasferta, nei tornei simulacrinternazionali, i gol valgono doppio….."

mercoledì 31 ottobre 2007

132

Torniamo dal vecchio: non c'è.-
Andiamo alla locanda e veniamo accolti come Maradona, quando il Napoli vinse lo scudetto.-
Tayga, dapprima umile e riservata, si abitua subito a tale piacevole e comoda situazione; inizia a mangiare, bere, cazzeggiare, si fa palpare un po' il culo (ad Ailin le pere, ovviamente) fino a proporre ai suoi compagni esterrefatti di prendere la residenza nel villaggio ed aprire un agriturismo, un phone center o, addirittura, un pornoshop.-
Ailin e Ridgell, più scafati, in quanto evocati di mondo (però di un altro, purtroppo) riescono a fatica a ricordare a Tayga la missione, così iniziamo un noiosissimo palleggio villaggio-casadelvecchio, che ci porterà, dopo uno scambio similadolescenziale di bigliettini, a capire che dobbiamo andare dai briganti e convincerli a togliersi dai coglioni.-
Alkatel, dotato di diplomazia in misura almeno pari all'intelligenza, propone, al fine di non inimicarci i briganti, di far apparire vicino a loro la testa mozzata della spia poc'anzi eliminata.-
Ridgell, a malincuore, deve sottolineare la stupidità di tale idea, ma comincia a serpeggiare in lui l'intrigante idea che nella testolona dell'aspirante paladino qualcosa di buono, ci sia.-
Bocciata l'idea della decapitazione tardiva, decidiamo semplicemente di andare a parlamentare con i gaglioffi.-
Silenziosi come furetti arriviamo al limitare del bosco e, nascosti e furtivi, ci sporgiamo per vedere se ci sono ancora i due gonzi di guardia.-
Ovviamente non c'è nessuno, ma attrae la nostra attenzione una linea di neve smossa che, a tutti, appare ovviamente come la più letale delle trappole.-
Con un rapido consulto e l'utilizzo di alcuni semplici sortilegi: occultamento, rilevare la vita, rilevare le trappole, ambidestrismo, potenziamento del membro, creazione spettrale di un piccolo, ma incazzatissimo chihuahua, riusciamo a capire che la linea di neve smossa altri non è che una linea di neve smossa.-
Intristiti dal non avere ancora beccato la nostra trappola quotidiana, ci guardiamo sgomenti in torno, a parte Emon Pok che emette peti isterici e puzzolentissimi, ed Alkatel che cerca di battere il record del rutto più lungo del mondo (questo, purtroppo….), fino a quando l'Arcimago, abilmente occultato, scorge inequivocabili tracce di: "briganti impauriti che hanno lasciato la tana per andare a nascondersi nel bosco adiacente ed, assai intimoriti, come è giusto che sia, sperano che noi li contattiamo per parlare invece che far fare loro la fine della spia veterodecollata""
Apelios, altro algido e fulgido campione di diplomazia, utilizzando la sua voce da pornodivo apostrofa argutamente i malviventi con le liriche parole: "Deh, nauseabonda marmaglia dimenticata dagli dei, inchinatevi innanzi agli emissari del vero Dio, tanto giusto, quanto misericordioso, e volgete a valle i vostri innominabili e puzzolentissimi culi, affinché la vista nostra e dei bravi abitanti del villaggio non sia più offesa dalla sozzura e dal lordume che promana dalla vostra immonda figura".-
I briganti, cattivissimi, ma ignorantissimi, si inorgogliscono per cotanta attenzione loro dedicata e, in men che non si dica, promettono di andarsene entro sera.-
Torniamo dal vecchio: non c'è.-
C'è però l'immancabile bigliettino che, a parte qualche smanceria per Apelios, contiene un invito a cena.-
Emozionati come un'adolescente alla quale sia venuto il menarca proprio in occasione del primo ballo della scuola, andiamo alla locanda e veniamo accolti come l'idraulico che, dopo appena quattro mesi di attesa, viene a ripararci il rubinetto che perde.-
Puntuali come un foruncolo sullo scroto alla prima di "Edipo Re" al Duse (si, proprio la noiosissima ed interminabile versione con Glauco Mauri), arriviamo alla casa del vecchio.-
Incredibile: c'è!
Ha anche apparecchiato con il servizio buono e preparato una ottima cenetta a base di semolino premasticato, carne predigerita e omogeneizzati di frutta.-
Scopriamo presto perché; il vecchio, conosciuto in paese con il nome di Kovacs, in realtà si chiama 132, ed ha perso tutti i denti quando si chiamava 90.-
Passa quasi tutto il tempo in letargo perché è un mistico che fa il guardiano ad un portale non ufficiale e quindi segreto e pericolosissimo ed instabile che potrebbe far tornare esseri evocati sul loro mondo (Ridgell ed Ailin iniziano a sbavare) e quindi lui deve fare la guardia sempre ma sta per morire ed allora deve trovare un sostituto ma non sa chi prendere e poi è stupito che la reverenda madre sia così giovane e non capisca praticamente un cazzo mentre lui che è più furbo e più potente e più mistico e più esperto e ne sa a pacchi deve stare in questo posto del cazzo a fare la guardia ad una porta però fortunatamente sta per morire e quindi chiede il permesso di istruire un giovane scavezzacollo che anche se non è un mistico e non capisce una emerita mazza ha delle potenzialità.-
Oppure (e qui Ridgell ed Ailin sbiancano), se la Reverenda Madre da il suo permesso, potrebbe chiudere il portale.-
La questione è troppo importante da decidersi così su due piedi, con lo stomaco pieno delle nauseabonde pappette poc'anzi ingurgitate, così decidiamo di meditarci un po', prima di optare per una soluzione o l'altra.-
Prima di andare via 132, vecchio ma non ancora del tutto privo di interessi per i giovani mistici in carne, invita Apelios a seguirlo nella stanzetta della sua casa.-
Tornati dopo breve, visibilmente accaldati, vediamo che 132 ha donato ad Apelios le sue immonde bende.-
Fortunatamente del tutto ignari di quale orrenda contropartita abbia dovuto pagare Apelios, ci teniamo prudentemente a debita distanza dalla fetide strisce di tessuto che, da oggi, prenderanno il nome di "innominabili" in onore di un paio di calze, indossate per almeno una settimana continuativamente durante la celeberrima "Campagna di Zocca", da un vecchio e glorioso guerriero del passato, tale Gianninus Colajannis, amico e mentore dell'Arcimago.-

venerdì 19 ottobre 2007

Il Vecchio

… arriviamo in un villaggio, ci danno da mangiare, ripartiamo ed arriviamo alla cittadella dove dovremmo trovare il vecchio che sa come disattivare la barriera … alloggiamo alla locanda della lama avvelenata …mangiamo, beviamo, discutiamo inutilmente con alcuni stronzi, poi, finalmente, decidiamo di andare a casa del vecchio.-
Vi sembra uno stile narrativo diverso, asciutto, per nulla divertente?
E' perché il proctocronista sta riportando notizie di cui, causa coma etilico, non è stato diretto testimone; da qui in avanti si riprende con la realtà ben documentata.-
Quindi, allegra cenetta tra amici, dove Alkatel, subdolamente, aveva ingannato i compagni dicendo che si era rotto i coglioni di cucinare sempre per loro e preferiva impiegare il tempo allenandosi all'uso di nuove armi e tecniche di combattimento.-
Subito il premuroso Ridgell, preoccupato per la salute della cagionevole reverenda madre, si è prodigato nell'incantesimo "antico impasto di farina, salato e lievitato ed al forno a legna ben cotto",.-
A questo punto l'astuto Alkatel, millantando un inesistente raffreddore da fieno, per non sfigurare decide di sospendere il faticoso allenamento e, se non di cucinare, almeno di trangugiare quasi tutto l'antico impasto, nonché scolare un laghetto di birra.-
Nella locanda, intanto, ci avevano detto che il vecchio, probabilmente pazzoide sicuramente puzzolente, è imprevedibile e la probabilità di trovarlo a casa è la medesima che i piedi di Alkatel non puzzino.-
Andiamo alla casa ed, infatti, troviamo il vecchio ad attenderci…. (i piedi però puzzano).-
Il maleodorante scoreggione, quasi centenario, e per questo immune dal fascino di Ailin (o di Apelios, secondo i gusti), continua l'interminabile catena di sant'Antonio della quale siamo, purtroppo, mere pedine.-
Infatti, per dirci come disattivare la barriera che ci permetterà di entrare nella torre dove recuperare il bastone che dovremo dare al lurido mago che ci dirà come entrare nel tempio dove potremo recuperare un cristallo che insieme a quelli posseduti ed ad un altro che adesso è in un altro continente più tutti gli altri che non sappiamo ancora dove sono ma lo sapremo certamente riformeranno il gioiello che quella deficiente di Chijan ha rotto permettendo ad ECEACPLE di venire qui ma non possiamo neanche nominarlo perché lui è come un distruttore di mondi temuto da noi dagli altri e quelli … vuole che liberiamo il paese da una banda di merdosi briganti.-
Nessun problema; accettiamo prontamente l'incarico, arriviamo sul posto, cassiamo con sufficienza il piano, pressoché perfetto, che aveva ideato Ridgell (trattasi di vero e proprio razzismo), che si era offerto di eliminare, tramite l'utilizzo di alcuni arcani, ma potenti e sicuri sortilegi, due dei briganti a guardia della loro tana, per assecondare il delirante Alkatel che, effettivamente a digiuno di cazzate da un po' di tempo, propone, nell'ordine:
q Di fare un picnic nella radura, sperando che i briganti, incuriositi ma per nulla insospettiti, male armati, ubriachi e ancora assonnati dalla pennichella pomeridiana vengano a rimescolarci;
q Attendere fino alla notte dei tempi (a meno dieci) nel bosco, e mettere sotto assedio la tana dei briganti, sperando che muoiano di fame e di sete;
q Resosi conto del freddo, scavare un tunnel protettivo con il suo spadone;
q Attendere che escano (ci sono due strade ed abbiamo il 50% che imbocchino la nostra) e tendere loro un agguato.-
Fortunatamente una spia ci tana, avverte i briganti con il verso dell'upupa dubbiosa che si pulisce il culo con il becco, e si suicida affrontando in combattimento Emon Pok.-
Alkatel sta pensando ancora come mai il suo piano infallibile non sia riuscito…..

lunedì 15 ottobre 2007

Fuga

Perfetto: il mago ci ha detto cosa dobbiamo fare, e noi lo facciamo.-
Appena usciti dal suo splendido palazzo, Jenna la maghetta assai carina (che paio di tette pensano Emon Pok e Alkatel) ci intercetta (non avrà un teletrasporto si chiede smanioso Ridgell?), per svelarci alcune utili, ulteriori informazioni.-
Ci chiede se possiamo creare un diversivo schermante.-
Ailin si offre di lanciare una creazione spettrale di migliaia di goblin ed orchetti seminudi che scorrazzino per la città, in modo da distrarre l'attenzione delle eventuali orecchie indiscrete.-
Ad alcuni viene il sospetto che tale sortilegio sia al di sopra delle seppur innegabili arti magiche dell'elfa.-
Ridgell allora, meno fantasioso, ma sicuramente più concreto, lancia un incantesimo di occultamento.-
Jenna, inumidita dall'abilità dimostrata dall'Arcimago nel lancio di tale difficile ed arcano sortilegio, inizia con il dirci che in realtà il lurido e spregevole usufruitore di magia ci ha mandati a morte certa.-
Infatti, il magico stronzone, ci ha taciuto un insignificante particolare: le rovine della torre che dobbiamo raggiungere sono protette da un'invalicabile barriera.-
O meglio, la si può valicare benissimo, ma a prezzo della vita.-
Ad Alkatel la cosa pare, tutto sommato, non così svantaggiosa da desistere, ma fortunatamente i più decidono di imparare da Jenna l'utile sortilegio per disattivare tale molesta barriera.-
Poi, approfittando dell'offerta tre per due, acquistiamo da Jenna anche il pacchetto "Salva la vita a Peggy ed ai due nobilotti scrocconi."-
Felici degli acquisti, decidiamo finalmente di toglierci dai coglioni.-
Ma, come fare, visto che la città è sotto coprifuoco?
Ailin si offre di lanciare una creazione spettrale di un'intera città deserta, mentre noi, furtivi, sgattaioliamo via.-
Ad altri viene il sospetto che tale sortilegio sia al di sopra delle seppur innegabili arti magiche dell'elfa.-
Tentiamo allora di eludere le guardie che fanno incessantemente ronda per la città, per avvicinarci silenziosamente al passaggio segreto utilizzato quando siamo entrati.-
Unico problema, i peti di Emon Pok ed i rutti di Alkatel.-
Ailin si offre di lanciare una creazione spettrale di un intero rione in fiamme a causa di un enorme ed incazzoso drago, per creare un intelligente diversivo atto alla fuga.-
Ad tutti viene il sospetto che anche tale sortilegio sia al di sopra delle seppur innegabili arti magiche dell'elfa.-
Con l'aiuto di altri, semplici, ma utili incantesimi dell'Arcimago (sonno, sbloccaporte, levitazione), riusciamo a calarci dalle mura della città.-
Ailin, visibilmente alterata, lancia una creazione spettrale di due gatti in calore che si ingroppano.-
Riesce perfettamente….
….ci dirigiamo felici verso il bosco, tra un miagolio e l'altro, in cerca di altri pericoli semimortali da affrontare.-

martedì 9 ottobre 2007

Assenti!

…. Tayga sente sulle sue giovani, seppur forti spalle, tutto il peso che gli eventi le hanno scaricato improvvisamente addosso.-
Non è giusto che una ragazza appena ventenne, bella e spensierata, nel fiore degli anni, che ancora deve scoprire le gioie e le pene dell'amore, debba sacrificarsi così, totalmente, per un dio misterioso e sfuggente, che lei non riesce totalmente a comprendere.-
Fortunatamente Tayga non è sola.-
Accanto a lei, incrollabili colonne di fede e sostegno, ci sono i due più fedeli compagni.-
Apelios il mistico.-
Emon Pok il sicario pentito.-
Queste due sempiterne presenze, monoliti di saggezza e di operosità, non la lasciano mai sola.-
Nel momento del bisogno Tayga, seppur conscia della presenza dell'apprendista paladino e dei due evocati, cerca ora lo sguardo permeato di infinita saggezza del mistico, ora quello truffaldino ma rassicurante dell'ex sicario.-
Tayga, anche nei momenti nei quali è chiamata, da questo destino beffardo ma ineluttabile, a prendere decisioni più grandi di lei, mai si lascia prendere dallo sconforto o dalla paura, perché sa che al suo fianco, granitici ed immutabili, i due fedeli sono pronti a consigliarla per il meglio.-
Tayga, anche nei momenti nei quali è chiamata, da questo destino bastardo ma pervicace, a combattere nemici più potenti di lei, mai si lascia prendere dallo scoramento o dallo squaraus, perché sa che al suo fianco, granitici ed immutabili, i due fedeli sono pronti a lottare per lei.-
Ma allora tutti noi, cari lettori, ci domandiamo:

"Ieri sera, momento topico nel quale abbiamo finalmente incontrato il più importante e pericoloso personaggio della capitale, cioè il vecchio, potente, infido, serpiforme, lascivo, avido, lussurioso, mago, i saggi, coraggiosi, rassicuranti, truffaldini, immutabili, fidati, granitici, monolitici, sempiterni, sicuri, affidabili, sempre presenti, Apelios ed Emon Pok,
dove cazzo erano?".-
Vengono spontanee, miei, cari, alcune ipotesi, derivate da saggi detti popolari, tutte verificabili e falsificabili:
q Meglio un evocato oggi che un mistico domani;
q Emon Pok di domenica sera, che arrivi non si spera;
q Non tutti gli evocati vengono per nuocere;
q Apelios volant, Ailin manent;
q Gli ex sicari non fanno la felicità;
q Evocato allegro, Dio l'aiuta;
q Non è bello ciò che è bello, ma Ridgell che bello, che bello, che bello….

Alla prossima……

Ridgell, evocato e proctocronista.-






lunedì 8 ottobre 2007

Il Mago

Seppur diffidenti, decidiamo di incontrarci l'indomani con il mercante Dheggar, il suo insignificante cugino Nonnul, la maghetta Peggy, e due nobilotti rompicoglioni che, appena conosciuti, iniziano a stracciare le palle chiedendoci un passaggio a scrocco attraverso il portale.-
Noi diciamo loro, con educazione e fermezza, di non rompere i coglioni e li invitiamo a comprare dei regolari biglietti per la corriera delle 13,30, linea capitale-altrocontinente.-
Dheggar intanto, conscio che difficilmente potrà farci entrare di soppiatto nella capitale con anche i cavalli e tutto l'armamentario, ci consiglia di affidarli ad un suo caro amico, tenutario di una vicina fattoria.-
Tutti d'accordo, anche Alkatel che non ha capito che questo significa lasciare anche tutte le sua armi, ed anche Emon Pok e Apelios, stranamente silenziosi in tale occasione, andiamo alla fattoria e la troviamo, ovviamente, distrutta e ancora fumante.-
Il generoso Alkatel propone subito di andare a vedere se sono rimasti dei superstiti, ma Ridgell e lo stesso Dheggar, seppur addolorato, gli fanno capire la pericolosità di tale azione.-
Alkatel si convince!
Si è strano lo so, ma credetemi, per tutta la strada di ritorno al campo base, il generoso ma gonzo apprendista paladino ripete con fermo cipiglio il suo particolarissimo mantra: "Erano sicuramente tutti morti, non c'erano superstiti, anche ce ne fossero stati magari erano incurabili, e comunque sarebbe stato troppo pericoloso avvicinarsi, non possiamo certo mettere a repentaglio l'incolumità della Reverenda Madre per due contadinotti, magari anche fortitudini, ecc.".-
Tornati, confortati dal silenzio che ammanta Apelios ed Emon Pok, tutti ci fanno i complimenti per esserci strasciacquato le balle degli amici contadini, poi decidiamo di mandare affanculo i cavalli, lasciandoli ad un losco ma fidato energumeno ed, infine, stanchi ma felici, tentiamo di riposarci per poi entrare durante la notte nella capitale.-
Ci accampiamo e Ridgell, con la scusa di confrontare il lancio dell'utile sortilegio "Immane godimento da dietro prolungato nel tempo", si sdraia dietro Peggy, la maghetta dalle agili mani e dalla lingua veloce.-
Nel senso che molla due schiaffi a Ridgell, mandandolo contemporaneamente a cagare.-
Intanto i due nobilotti, scrocconi e rompicoglioni per natura, intomellano Alkatel e Tayga raccontando loro una improbabile storia strappalacrime del tipo: "Se proprio non potete aiutarci allora io mi sacrificherò buttandomi sotto le ruote della corriera per consentire il passaggio almeno alla mia compagna, perché lei è importante, io non conto nulla, ecc., ecc.".-
Capita la situazione (lui è completamente rimbecillito dalle pompe di lei) Tayga cerca di prendere tempo e convince il succube mentecatto ad attendere almeno l'alba, per permetterci di incontrare il mago consigliatoci da Chijan.-
Così facciamo, andiamo nella capitale, alloggiamo alla locanda del coltello arrugginito, incontriamo l'oste (dalla stazza probabilmente un orco), mandiamo Peggy a procurarci un appuntamento con il mago.-
Peggy torna e, mettendosi a posto le gonne ancora stropicciate dalle attenzioni dell'infido, ma a questo punto per niente stupido mago, ci indica la strada per arrivare da lui.-
Il mago, che è vecchio, lurido, infido, lascivo, porco (già sta simpatico a Ridgell) se la tira non poco, poi, con laconica efficienza, ci incarica di andare a recuperare un bastone dalle rovine di una torre di un mago ormai defunto (speriamo).-
Accettiamo con entusiasmo, poi uscendo lasciamo in pegno alla cassiera Jenna lo spadino del drago, per permetterle di identificarlo con la tecnica dello sfregamento perpetuo….
Il vecchio mago, P

lunedì 1 ottobre 2007

Il Re

Tutti contenti, andiamo a letto per essere riposati l'indomani, grande giornata soprattutto per Tayga che dovrà incoronare il nuovo Re.-
In realtà, andremmo a letto, se non iniziasse un'interminabile processione, che si concluderà solo con Dookan e Chijan, entrambi interessati a sapere chi sarà il futuro Re.-
Ci facciamo beffe di entrambi e, finalmente ci accingiamo al meritato riposo.-
A parte ovviamente Tayga che, sapendo di essere colei che dovrà incoronare il futuro monarca, passa tutta la notte a detergersi, incremarsi, incipriarsi, financo cospargersi di un prodigioso decotto biancastro elimina rughe e/o zampe di gallina, consigliatogli da Apelios.-
Purtroppo il mistico, anch'esso in evidente agitazione premestruale per i preparativi, sbaglia clamorosamente boccetta e spalma Tayga di un estratto di pappetta scroto-inguinale-taumaturgica di guerriero, ricavata da lui stesso con non poche fatiche…., utile in realtà alla cicatrizzazione delle ferite.-
La mattina dopo quasi tutti belli, riposati e profumati, ci prepariamo per l'importante cerimonia:
q Alkatel chiede la rivincita ad Emon Pok e lo sfida a chi tocca più culi e pere di servette in mezz'ora;
q Apelios si traveste da servetta;
q Ailin impiega tutto il tempo a stirare l'orlo della scollatura del nuovo abito;
q Ridgell cerca qualche ingenua cameriera per farsi portare la colazione a letto. Purtroppo gli capita Apelios;
q Tayga, ricordate la pappetta, odora come un banco del pesce alla fine di una giornata di mercato, ed ha la pelle così tesa e tirata che non può neanche parlare.-
Quando la situazione, per Tayga, sta virando alla tragedia, ecco che arriva Dookan, particolarmente imbarazzato, che, con un giro decisamente lungo di parole, fa capire a Tayga che non sarò lei ad incoronare il Re, ma qualcun Altro (si la A è maiuscola perché sarà una persona importante).-
Noi intuiamo subito che l'altro, altri non potrà essere che Chijan.-
Subito Tayga, che capisce che così potrò restare a distanza di nasosicurezza da tutti, rincuora Dookan con le consuete, sagge parole: "Dookan, razza di ingrato bastardo, tu e quell'altra puttana fate fare tutto a noi, ci fate decidere chi deve essere il Re, decidete la data e l'ora della cerimonia senza neanche chiederci se avevamo impegni per quell'ora (prove di canto, allenamento di calcio, seratina tranquilla in famiglia, tutto, cioè, fuorché il D&D), e poi pretendi che noi si accetti tutto con un semplice sorriso?".-
Dookan, intanto, sbiancato in volto più per il mefitico effluvio della pappetta che per le parole di Tayga, balbetta alcune insignificanti scuse quali: "Credimi era proprio il solo momento possibile, visti i molteplici impegni dei vari partecipanti".-
Tayga e gli altri, alla fine, abbozzano, e accettano tale precaria soluzione.-
Alla cerimonia Tayga, ci dispiace dirlo, perde nel personalissimo confronto con Chijan che, per l'occasione, sfoggia un capo fatto su misura per lei dai noti stilisti Dolce & Puttana.-
La cerimonia procede in fretta, Coito II diventa RE Clodian I, a Tayga viene chiesto solo, con il sollievo delle narici di tutti, una breve comparsata per portare la corona, i vari Conti e nobilotti sbavano un po' ovunque per Chijan, poi rinfresco organizzato con un catering di primissima, fuochi d'artificio, ricchi premi e cotillon.-
Tayga riesca a mangiare più di tutti perché le lasciano tutti, fuorché i gatti, almeno tre metri di spazio…….

Andiamo a letto e, nel cuore della notte, Ridgell si sveglia a causa di Chijan che gli manda un ordine telepatico urgentissimo: "Presto, non perdete tempo, andate subito ad uccidere Corus, il vecchio Conte magicamente schermato. Non perdete tempo, Andate subito, anche in mutande, ORA!".-
Ridgell sveglia tutti che, prontamente, afferrata immediatamente la situazione e capitane l'urgenza, si lanciano nel corridoio, seminudi e male armati, per raggiungere prima possibile gli appartamenti di Corus.-
Si lo so cari lettori, vi state domandando: "Ma Alkatel quando farà qualche cazzata delle sue?
Il nostro paladino, lungi dal voler deludere le aspettative di chi ha la pazienza di seguirne le leggendarie gesta, capito anch'esso con immediatezza l'urgenza di dover uccidere Corus, mentre gli altri compagni sono già praticamente in combattimento con le sorprese guardie del corpo del conte, inizia con calma ad indossare l'armatura cerimoniale completa da torneo, con tutte le armi che reputa indispensabili per uccidere un conte novantenne: Scudo, Spadone a due mani, martello da guerra, daga, arco con faretra piena di frecce, balestra leggera, balestra pesante, quadrelle di vario tipo, pugnale da corpo a corpo, pugnale da lancio.-
Sta andando nelle stalle a prendere anche lo stallone da guerra, quando sente Tayga richiamarlo all'ordine.-
A questo punto, ancor più conscio del dover fare veramente in fretta, si ferma in corridoio per lanciare l'utile sortilegio che aumenta ulteriormente i danni delle sue già devastanti armi da guerra.-
Arriva quindi, ovviamente per ultimo, sferragliando come il nonno di tutti gli arrotini, ansimante e privo di forze, solo per rompere i coglioni a quelli che stanno già combattendo, provando le seguenti impossibili ed inutili azioni:
q Colpire le quattro guardie del corpo con lo spadone, ma stando in punta di piedi sullo stipite della porta;
q Lanciare contemporaneamente con arco e balestre otto frecce, due per guardia, lasciandone però una viva per torturarla con tutta calma più tardi;
q Passare furtivamente e silenziosamente tra Ailin, due guardie del corpo ed Emon Pok, tutti in combattimento in una stanza di pochi metri, per andare ad aprire la porticina che da sulla camera da letto del conte.-
Giustamente non gli riesce neppure una di queste stronzate, ma fortunatamente riesce ad entrare nella stanza appena in tempo per beccarsi anch'esso la palla di fuoco che il mago Angus lancia su tutti, conte compreso.-
Il Conte muore, soprattutto per merito della separazione della propria testa da resto del corpo ad opera di una collaborativa Ailin, che baratta saggiamente la possibilità di questa azione con la libertà del mago.-
Convinte le guardie del Re accorse sul luogo che la separazione della testa dal busto è uno dei possibili effetti collaterali della palla di fuoco, andiamo a fare rapporto all'inutile (o forse furbo, visto che aveva ricevuto anch'esso la chiamata di Chijan?) Dookan ed al Re.-
Dopo la consueta dose di strette di mano, palpate ad Ailin ed Apelios, e congratulazioni alle strategie di Alkatel, andiamo, chissà se per davvero, a letto.-
Tayga appare la più contenta perché la palla di fuoco, almeno, le ha tolto il mefitico afrore della pappetta di Apelios.-



Sbrigate le ultime formalità, messo insieme in appena un mese l'esercito del nord, ecc., ecc., partiamo tutti insieme, anche se, in realtà, noi abbiamo una missione un po' più sgradevole di conquistare il continente combattendo e saccheggiando varie contee: dobbiamo incontrare un'Altra particolarmente potente e scorbutica, che ha chiesto questo pegno per far passare truffaldinamente l'intero esercito nei tunnel da lei governati.-
Accettiamo l'incarico.-
Scendiamo nei tunnel.-
Abbandoniamo l'esercito.-
Troviamo le indicazioni per la dimora dell'Altra.-
Ci imbattiamo in tre segugi e due maghi demonietti, per nulla simpatici, che ci riducono praticamente in fin di vita.-
Arriviamo finalmente al cospetto dell'Altra, sicuramente una strega di incredibile vecchiaia, bruttezza, maleodore e potere.-
Emon Pok si innamora immediatamente e prova a fare il carino. Viene trasformato in Emon Pork.-
Dopo alcune brevi, ma spiacevoli formalità la strega ci chiede solo ciò che tutti gli Altri vogliono: TORNARE A CASA.-
Accettiamo entusiasticamente l'idea di poterla rimandare a casa e torniamo alcuni parlando altri grufolando, dal Re ed il suo esercito.-
Qui, dopo un breve consulto, decidiamo di fingerci nobili profughi, e di abbondare, per precederlo, l'esercito.-
Strappiamo al Re ed al suo nuovo cantiniere Dookan vari generi a noi necessari come: cavalli, gioielli, spezie, viagra e preservativi, ma soprattutto cerchiamo di portare con noi solo le armi strettamente necessarie:
q Ridgell: una daga, un pugnale, la balestra leggera e la spada di Tayga;
q Tayga ed Apelios: nulla;
q Emon Pok: vari pugnali da lancio;
q Ailin: spada e arco;
q Alkatel: armatura cerimoniale completa da torneo, scudo, spadone a due mani, spada di scorta, martello da guerra, daga, arco con faretra piena di frecce, balestra leggera, balestra pesante, quadrelle di vario tipo, pugnale da corpo a corpo, pugnale da lancio.-
Convinciamo Alkatel ad alleggerirsi e partiamo.-
Passiamo vari villaggi dove riusciamo solo a spendere una fortuna per dormire e mangiare-
Finalmente arriviamo in prossimità della capitale.-
Qui il comandante della guardia chiede a Tayga ed Apelios di cedere i due guerrieri, che se non parlano, fanno effettivamente una buona impressione, per infoltire l'esercito di RAX per combattere gli eretici.-
Subito Apelios, intrigato dai bei baffoni del comandante, accetta.-
Solo l'intervento di Ridgell consente ai due gonzi, ma leali guerrieri di proseguire il viaggio con il resto dei compagni.-
Incontriamo anche un altro nobilotto con al seguito una bella pollastra, rivelatasi poi una maga, nipote del mago Angus, che riconoscono la Reverenda Madre e si offrono di aiutarci ad entrare nella capitale senza perdere i due grossi gonzi.-
Ridgell dubita della convenienza di tale circostanza, ma, essendo in minoranza, accetta la collaborazione.-
Poi la maghetta non è affatto male…..

venerdì 28 settembre 2007

La veglia

Finalmente alla Veglia.-
Sei ore di adamantina rottura di coglioni, abilmente officiata da Apelios, nella parte ma triste perché bendoprivo, con i due mastodontici gonzi (Alkatel e Emon Pok) a fare da porta ceri cerimoniali, Ailin che distrae le preghiere dei Conti esibendo le enormi pere e il povero Ridgell che lancia un ESP dopo l'altro per carpire qualche intrigante pensiero.-
Tayga la faiga, ormai a suo agio nelle nuove vesti di capo indiscusso dell'ordine, se ne sciacqua ampiamente e ne approfitta per schiacciare un pisolino.-
Dal rilevamento delle menti dei dieci nobili pretendenti emerge che:
q Uno, Micca, c'è ma sembra che non ci sia;
q Un altro, Corus, ha centodieci anni, ma è schermato, così non capiamo un cazzo;
q Un terzo, Sigfrido, è palesemente contrario a Ildebrando Clotilde Maria Summus Magnificus Cesare Domiziano II detto d'ora in poi Coito;
q Un quarto, Coito, è ovviamente favorevole a se stesso;
q Un quinto, Igor, vecchio e saggio appoggerà sicuramente Coito;
q Gli altri cinque o dormono o guardano le pere di Ailin;
q Dookan pensa a Sjoreen.-
Confortati da contante informazioni, decidiamo senz'altro di far incoronare Coito e, nell'ordine:
q Apelios va dal vecchio rincoglionito Igor e, minacciandolo di rubargli la dentiera, gli strappa la promessa di votare per Coito;
q Ailin va da Dookan che la sbatte fuori perché sta sbattendo Sjoreen;
q Tayga, grande faiga, va dall'ormai impotente Corus, schermato ma ancora libidinoso e, promettendogli la pozione dell'eterna godurione, se ne assicura abilmente il laido appoggio;
q Emon Pok intavola una gara a chi fa la caccola più grossa con l'ufficiale di picchetto;
q Alkatel, ancora a digiuno di cazzate tremende, non delude le aspettative dei nostri e, dopo essersi furtivamente avvicinato alle spalle di Micca, gli picchietta con le enorme nocche sulla testa. Micca gli spara un cazzotto tremendo che lo fa volare ad almeno tre metri. Subito Alkatel prova affetto per quel ragazzone, burbero ma sicuramente sincero. Ridgell, più prudente, leggendo in lui strani, inquietanti, ma utili poteri (completamente refrattario alla magia), gli chiede se vorrà proteggere Coito. Gli assicura anche che potrà fare a pugni con lui quando vorrà. Quest'ultima promessa rompe ogni indugio in Micca, che promette anch'esso di appoggiare Coito;
q Infine, Ailin e Ridgell, in versione evocati cattivi, ma veramente cattivi, vanno dall'algido Sigfrido. Dopo una cruda ma sincera trattativa, i nostri riescono a strappare a Sigfrido il proprio appoggio al ridicolo prezzo delle miniere di famiglia di Coito.-
A questo punto, ultimo ma non per questo minore dei compiti, andiamo da Coito per dirgli che sarà il futuro Re, al solo prezzo delle insignificanti miniere.-
Coito non la prende benissimo e, oltre alla leggendaria frase, taci Ailin, non amo essere interrotto…., si mette a fare le bizze dicendo che le miniere sono il suo giochino preferito, regalo di suo babbo a cui le aveva donate il nonno, che le aveva vinte a chi ce lo aveva più lungo con il Conte vicino, ecc..-
Ancora una volta le sagge parole di Tayga: "Senti ragazzino, non stracciarci le palle, abbiamo fatto una fatica porca a strappare queste straordinarie condizioni agli altri Conti perché, invece di piantarti un paletto in quella voragine che chiami culo, te lo appoggino soltanto, quindi smetti di rompere e firma l'atto di cessione di quelle miniere di merda a Sigfrido e vedi di fare in fretta altrimenti di scateno contro i miei due torturatori e domani potrai cantare come soprano nel coro della cattedrale".-
Coito, seppur interrotto, cede a quest'ultima orrenda minaccia (lui, infatti, è da sempre un fan del coro Fabio da Bologna) e, con uno svolazzo da vero re, firma l'atto tanto agognato.-
Torniamo da Sigfrido a farglielo vede e lui, dall'emozione, sviene, o viene, non abbiamo capito.-
Emon Pok arriva secondo alla gara di caccola perpetua.-
Alkatel si arrabbia perché nessuno gli aveva detto della gara….

giovedì 13 settembre 2007

Quattro draghetti

Eccoci qui: Antical e Taumaril, due vecchi fratelli draghi semisdentati, ormai impotenti ed un po' rincoglioniti, ed Expelia e Xavier, i loro giovani, belli, virili, intelligenti, ma inesperti nipoti.-
Incredibile, ma vero, gli Anziani, quelli veri, quelli con la A maiuscola, in pratica quelli veramente bolliti, ci hanno affidato una missione praticamente impossibile: andare in una paesino del cazzo, sperduto, abitato da piccoli ed insignificanti umani, e rubare la cosa a cui loro tengono di più, cioè la tovaglia sulla quale ha pasteggiato l'ultima volta, lasciando varie gore di sugo e beveraggi divini, una loro misteriosa deità.-
Per rendere la cosa ancora più impestata, ovviamente, non possiamo per nessun motivo (e quando un Anziano sottolinea nessun motivo con una fiammata di quindici metri, intende veramente NESSUN MOTIVO), apparire nella nostra consueta forma draghesca, ma dobbiamo rimanere in questa fragile, patetica, limitata, orrenda forma umana (evidentemente non hanno mai visto Pamela Anderson).-
Arriviamo al paesino e, subito, ognuno si dedica a ciò che meglio sa fare: Taumaril va a pregare, Antical va a puttane (in realtà trova solo un vecchio mago ubriacone), Expelia fa un po' di shopping e Xavier, seppur infastidito da un ricco nobilotto pederasta di nome Johnas, cerca qualche gola da tagliare.-
Dopo varie peripezie ed incomprensioni di piccolissimo conto da parte del volenteroso Xavier:
q inabilità lanciata sul capo delle guardie Joseph mente questi è nella sala comune in balia di tutti i suoi più pericolosi e potenziali nemici;
q gola tagliata a Peter, probabile futuro Priore;
q pugnale piantato fino all'elsa nella schiena di frate Rodan mentre questi, del tutto ignaro ed indifeso, sta cercando di salvare il mondo contenendo un'evocazione demoniaca di pericolosità esiziale;
cerchiamo di indirizzare i nostri sforzi sul vero nemico.-
La fortuna ci viene incontro.-
Infatti, mentre siamo pronti ad eseguire il piano pressoché perfetto, ma in verità noiosetto, in quanto prevedeva semplicemente di entrare dalla botola nella cattedrale, uccidere i quattro paladini di guardia, prendere i bastoni cerimoniali e portare via la sacra reliquia, ecco apparire nell'ordine: il Priore, Peter, il Bibliotecario, un Balrog (demone maggiore del fuoco).-
Subito cerchiamo tutti di fare la cosa più intelligente possibile.-
Antical, strano a dirsi, si mette in evidenza lanciando al Balrog (che si ricorda è un demone maggiore del fuoco), una palla di fuoco….
Taumaril prende subito un numero tali di ferite che lo costringe, per il resto del combattimento, a curarsi…
Expelia cura, si cura e, ritenendo che non ci sia poi tutta questa fretta, approfitta per darsi un po' di rimmel agli occhi…
Xavier, finalmente contento perché può combattere, attacca il Balrog che, ancora scosso dalle risate provocate dai goffi assalti di Taumaril e dalla palla di fuoco di Antical, praticamente non lo caga.-
Allora Xavier si lancia contro Peter. Una voce gli dice: NO!
Allora Xavier si lancia contro il Bibliotecario: Una voce gli dice: NO, NON ANCORA!
Allora Xavier si lancia contro il Priore: Una voce gli dice: BRAVO, BELLA FINTA, CONTINUA!.-
Allora Xavier, a cui a forza di sentire la voce, stanno esplodendo i marroni, ritorna ad attaccare il Balrog, che continua a non cagarlo.-
Allora Xavier torna dal Bibliotecario che, resosi conto di essere gravemente ferito, gli propone un patto.-
Subito il riflessivo Xavier si sciacqua le palle del patto e continua ad attaccare l'infingardo traditore.-
Il Bibliotecario, vistosi perduto, scompare.-
La voce, rivelatasi poi il vecchio mago ubriacone, incenerisce il Balrog.-
Il Priore, ormai contento perché sa che la reliquia è salva, muore.-
Il vecchio mago ubriacone, che noi adesso chiamiamo con cauto ed opportuno servilismo SUA IMMENSITA', ci chiede di aiutarlo, tramite la reliquia, a tornare a casa.-
Noi, che venderemmo anche il culo dei nostri Anziani per uno che ha incenerito un Balrog alzando semplicemente un sopracciglio, gli giuriamo di accompagnarlo fino nel bagno di casa sua, e, stanchi ma felici, nominiamo Taumaril nuovo Priore, prendiamo una nave e torniamo a casa.-
Gli Anziani, informati di tutta la storia, non si oppongono all'idea di Taumaril Priore.-
Taumaril si pavoneggia un po', poi quando Antical lo urta con la coda, si rovescia del sugo sulla nuova stuola cerimoniale e spara una tale sequenza di orrende bestemmie che fanno dubitare gli Anziani della bontà della loro scelta.-
Xavier ed Expelia guardano orgogliosi i loro zii, così importanti e saggi, e pensano: un giorno saremo così…
Il Balrog, incenerito ma felice, ride ancora al pensiero di quel draghetto che gli ha lanciato una palla di fuoco….

lunedì 25 giugno 2007

Tayga Vescovo

Ci alziamo e chi può fa colazione…
Tutti sono insolitamente gentili nei nostri confronti…
Tutti si inchinano premurosi al nostro passaggio chiedendoci se abbiamo bisogno di qualcosa…
Nell'aria si respira quell'atmosfera similinculante tipica della presenza di un fottutissimo guardiano…
Quindi, in definitiva, siamo certi che stia per arrivare l'ennesima inculata!
Precisa come le ragadi anali in una partoriente, l'inculata si manifesta sotto la forma di Dookan, sull'orlo di una crisi apoplettica, che sta bestemmiando varie divinità insieme a Chijan (non posso usare il suo titolo nobiliare..) ed un altro giovane signorotto.-
Prima di poter approfondire il motivo di tale ostilità, Frida chiama Ridgell e Tayga, dicendo loro che ha pronto l'arcano e potente sortilegio che riporterà in vita lo sfortunato Arcimago.-
Frida dona l'anello, simbolo del suo status di primo chierico di Xar a Tayga che, fraintendendo clamorosamente tale gesto, apostrofa duramente l'anziana chierica con le gentili parole: "Ei vecchia stronza, cosa credi che io sia disposta a scambiare questo pezzo di latta con il magnifico anello dell'Arcimago? Come minimo voglio anche una giarrettiera di pizzo ed una pozione dell'eterna godurione".-
Seppur intrigato dalla pozione dell'eterna godurione (su cui mi ricorderete di fare in futuro un breve commento) il mistico Apelios salva la situazione cercando di spiegare a Tayga che con tale gesto Frida ha voluto passarle le consegne di primo chierico di Xar.-
I compagni, fidati e benevoli, si astengono dal farle notare che mai come in questo caso primo equivale anche ad unico chierico di Xar…
Poi, con un sospiro di almeno quindici minuti, con risucchio, Frida inizia il lungo e doloroso sortilegio per riportare in vita Ridgell.-
Tayga, assalita da una irrefrenabile smania voyeuristica, indossa la tunica in vinile nero da cerimonia e cerca di sbirciarne i più intimi segreti, ma Frida, memore delle più elementari regole sulla privacy, la scaccia sul più bello, cioè mentre Ridgell sta ululando.-
Appena risorto Ridgell cerca di baciare Frida che, invece, accusa un mal di testa tattico e lo congeda con una sola preghiera: Quando l'Arcimago vedrà un giovane nobilotto, dovrà dire che Frida stessa vuole che lui erediti il titolo e i possedimenti del padre.-
Ridgell torna dai compagni che lo festeggiano brevemente in quanto, in rapida successione, bussano alla porta dei nostri:
q Dookan. Riavutosi dalla sfuriata ci racconta che Chijan vuole candidare al trono il nobilotto che era con loro a tavola poc'anzi. Lui lo odia perché il giovane rampollo gli ha chiavato una giovane vagina ed una miniera. Nonostante ciò ne riconosce i meriti e ne perora la causa. Noi gli offriamo vuote ed inutili parole di solidarietà e conforto e gli diciamo che valuteremo il da farsi;
q Chijan. Chiede qualcosa sugli evocati e noi ne approfittiamo per attaccargli una tomella di sei ore e un quarto su tutta la storia di Veldern minuto per minuto. Lei, stremata ed in stato di semincoscienza, perora la causa del nobilotto. Le diciamo che valuteremo il da farsi;
q Nobilotto. Si rivela essere Ildebrando Clotilde Maria Summus Magnificus Cesare Domiziano II detto Coito, figlio di Ildebrando Clotilde Maria Summus Magnificus Cesare Domiziano I, ovvero il Conte coglionazzo. Subito colti da un vago disagio e senso di colpa, nonché confortati dal Ridgell che, travestitosi da Frida ed imitandone la voce, declama: "Si, si è lui. Deve essere il nuovo Conte. Anzi facciamolo anche Re, fidiamoci ciecamente di lui, affidiamogli i nostri averi,. raccontiamogli tutto" , gli diciamo che valuteremo il da farsi.-
Rimasti finalmente soli e calmatosi Ridgell, decidiamo il da farsi: approfittando biecamente della morte di Frida, il nuovo patriarca Tayga ordina una veglia di preghiera per l'eroica chierica, alla quale devono partecipare tutti i nobili pretendenti, compreso Coito e Dookan, affinché l'astuto Arcimago possa sondare i loro pensieri e cercare di capirne le trame.-
Officerà il rito il mistico Apelios, triste perché gli si sono sublimate le bende.-
Effetti speciali di Ailin ed Emon Pok.-
Alkatel meravigliato dall'idea, una volta tanto rinuncia alla cazzata che gli spetta di diritto…

lunedì 18 giugno 2007

Il Conte

Uccisi i tre poveretti, continuiamo tranquillamente per la nostra strada, seminandola di sicari suicidi.-
Infatti, del tutto calati nella parte di agili e silenziosissimi agenti segreti abilmente intrufolati nelle più oscure e recondite segrete del palazzo, proseguiamo allegramente, sala dopo sala, fino ad arrivare rumorosamente alle carceri, dove l'ennesimo sicario sgozza il povero coglionazzo (il conte, non Alkatel) e, ovviamente, si suicida.-
Ridgell mette il broncio perché teme che molti suicidi siano dovuti alla sua attuale condizione, ma poi, guardando il resto della compagnia, si rassicura velocemente….
L'astuto Arcimago, dispiaciuto dal non poter assaggiare nemmeno lo sfortunato nobile, dice a Tayga di attivare il magico congegno affinché i soldati di Dookan finiscano l'opera da noi così astutamente iniziata.-
In pochi minuti i nostri alleati sterminano i sicari rimasti (alcuni si offendono perché non riescono a suicidarsi in tempo) e ci riportano al consueto cospetto di Dookan, Sjoreen, Frida, ecc., ecc. .-
Il vecchio, ma astuto porco, del tutto indifferente alla morte del nobile coglione, ci affibbia subito un'altra, difficile incombenza: dobbiamo decidere noi chi prenderà il posto del neodeceduto.-
Subito l'intuitivo Apelios, per una volta bruciando Alkatel nella continua gara a chi dice la cazzata più grande, propone di sostituirlo con Frida.-
A Frida, dallo sgomento, riprendono le mestruazioni (da anni ormai dimenticate) e, tra un crampo, una vampa ed un rossore, lancia ad Apelios uno guardo assassino, che lui, fraintendendo clamorosamente ed a sua volta inorridito, scambia per un esplicito invito sessuale.-
Solo un rutto alle animelle macerate nell'aglio e prezzemolo di Emon Pok (abituale sua colazione) risolvono la situazione e permettono a Dookan di riprendere le fila del discorso.-
Mentre Frida elude abilmente i tentativi di Alkatel (pagato da Apelios) di toccarle il sedere e si ritira nel suo studio per trovare il modo di riportare Ridgell alla sua condizione originaria (cioè meno potente, meno utile, intelligente uguale e certamente più stronzo), gli altri fanno a gara chi propone il sostituto più idiota.-
Fortunatamente l'hit parade dinastica viene cessata dal consiglio dell'ancor freddo Arcimago di invitare tutti i pretendenti ad una festa, nella quale poterli osservare e, in definitiva, dare il parere richiesto.-
Alkatel propone alcuni intelligenti criteri di valutazione per le blasonate donne:
q …pere enormi;
q …fellatio ossessivo-compulsiva;
q disinvoltura nel voltare le spalle;
Apelios non è da meno con le proposte per i nobili pretendenti:
q …calzamaglia con bozzo stellare;
q …odore virile e caprino;
q …pappetta scroto-inguinale taumaturgica.-
Mentre i più si lamentano del fallimento della missione, Ridgell rassicura tutti dicendo che ricorda con chiarezza che Dookan ci aveva chiesto di riportargli in conte, senza mai, ripeto mai, dare particolare enfasi al secondario aspetto legato alla salute dello stesso.-
Rassicurati dalla saggezza di tali parole, i nostri si ritirano nelle camere loro assegnate.-
Solo Ridgell, che nell'attuale condizione non dorme (a dire il vero non mangia, non beve, non caga, non ch..…, ecc., ecc.,) pensa, suscitando l'invidia di Alkatel che è da anni che ci prova, a come mai potrà fare Frida a riportarlo in vita.-
Avendo ben presente l'austero aspetto della chierica in questione, nonostante Ridgell sia ancora in forma di Lazzaro, sente un serpeggiante e freddo brivido corrergli lungo la schiena.-
Mesto si allontana dalle camerate in cerca dell'ospedale del villaggio.-
Non sia mai che debba andare a letto a stomaco vuoto….

giovedì 7 giugno 2007

Spettri

Trotterellando spensierati percorrendo tunnel umidi, bui e pericolosi, senza avere la più pallida idea di come fare a raggiungere il covo dei ladri dove è tenuto prigioniero il Conte, arriviamo in una grande grotta dove Emon Pok fa subito scattare la prima trappola ed il coraggioso Lazzaro e l'aspirante paladino fanno da scudo, con il loro corpo, alle innumerevoli frecce che avrebbero, altrimenti, colpito il resto della compagnia.-
A questo punto il servile Apelios, per farsi bello agli occhi del capo, inocula (in modo del tutto indolore…) un po' di magia in Tayga, permettendole di lanciare l'utile sortilegio: "Unico sistema per impedire che quei due gonzi di Emon Pok ed Alkatel vengano spappolati facendo scattare tutte le altre trappole esistenti nel raggio di dieci chilometri".-
Purtroppo l'incantesimo riesce.-
Troviamo tutte le trappole e, facendocene beffe, le facciamo scattare, questo, però, non influisce minimamente sulla scelta della strada da percorrere per arrivare dal nobile prigioniero, infatti, dopo ore di tentativi inutili e dannosi, veniamo ovviamente attaccati da orrendi tentacoli e disgustose poltiglie semoventi.-
Alkatel, il cui silenzio aveva già preoccupato mortalmente Ridgell, finalmente non delude le aspettative dei più e riesce a fare la cazzata tremenda che tutti stavano trepidamente aspettando.-
L'enorme stolto, infatti, per liberarsi dall'innocua poltiglia, tra l'altro senz'altro meno maleodorante dei suoi piedi o delle bende di Apelios, la fa avvinghiare al suo gigantesco spadone poi, sciacquandosi dei consigli dell'astuto Arcimago, colpisce con tutte le sue forze la vicina roccia.-
Nel silenzio stupefatto che si viene a creare, lo spadone, del solo peso di dodici chili, perde il tanto solitario quanto impari duello con la parete della grotta di almeno ottomila tonnellate.-
Lo spadone si spezza in due per ora inutili tronconi; il primo troncone rimane, purtroppo, in mano al sesquipedale idiota, mentre il secondo, evidentemente anch'esso infastidito dall'aspirante paladino, schizza via più veloce di una scoreggia di Emon Pok, per trovare riposo nella spalla sinistra dell'incolpevole Arcimago non-morto.-
Ridgell si allontana subitamente per vincere l'irresistibile tentazione di reintegrare all'istante, in un modo non proprio piacevole per l'inconsapevole paladino, le ferite subite, ma soprattutto per ristabilire il giusto rapporto sul mondo di Alberen tra cervello e massa corporea degli esseri viventi, attualmente esageratamente sbilanciato verso il secondo fattore, dalla presenza di Alkatel.-
Solo l'udire un agghiacciante lamento, lo frena dal compiere l'atto che lui troverebbe tutto sommato, giusto, dovuto, divertente, catartico e misericordioso.-
Appare uno spettro e i nostri eroi, nell'ordine: Apelios sviene; Emon Pok, dopo un urlaccio dello spettro, si caga addosso e cerca di suicidarsi; Alkatel prova inutilmente a colpirlo; Ailin lo ferisce seriamente con un potente sortilegio, poi addormenta Emon Pok per impedirgli di farsi del male; Tayga comanda all'Arcimago di attaccare lo spettro; Ridgel, che trova la compagnia dello spettro più simpatica e certamente meno pericolosa di quella di Alkatel, ubbidisce seppur a malincuore al capo, affronta il collega e lo mette rapidamente in fuga.-
Il sentire un altro agghiacciante urlo convince i più a fuggire via.-
Finalmente troviamo un utile utilizzo dello spadone del paladino come sostegno per l'ennesima trappola sotto forma di grata e ci troviamo in un corridoio al termine del quale sentiamo delle voci.-
Subito il Lazzaro, bramoso di succhiare un po' di vita per curarsi, si lancia sul primo ladro, stordendolo, per poi affrontare gli altri due, ferendone seriamente un altro.-
Il paladino, come sempre malato di protagonismo, entra ululando nella stanza, facendo scattare altre mortali (per gli altri) trappole, e, come posseduto dal demone della guerra, affronta coraggiosamente il ladro completamente paralizzato in quanto in stato catatonico che, ad onor del vero, riesce anch'esso a stupirsi di cotanta coraggiosa baldanza.-
I ladri, vistosi perduti, si suicidano.-
Ridgell, disgustato, finisce di cenare……

lunedì 4 giugno 2007

Ridgel

….quante prove dovrò sopportare ancora?
Ho rinunciato ai piaceri ed alla spensieratezza proprie della gioventù, per poter affrontare la prova che tutti i maghi che vogliano considerarsi tali debbono superare.-
Ho perso un fratello dalle rosse vesti, Alistar, e proprio in virtù della sua morte mi sono legato ad una strana compagnia che, nessuno poteva prevederlo allora, sarebbe stata l'ago della bilancia tra le più grandi razze e i più grandi poteri del mondo di Veldern.-
Si, proprio la compagnia formata in origine da Alistar, Birdstone, Kyra e Silverbitch, subito poi integrata da Harckol, Ailin, Fly, il sottoscritto, Tiara, Lynch, Hameety, Blade, Spite, Kais, Narthios, Grog; la famosa compagnia del piffero, da tutti poi riconosciuta come i "Signori dei Draghi, dei Demoni e dei Rok".-
Alla fine proprio i valorosi membri di questa compagnia hanno portato le grandi ed antiche razze di Veldern, Draghi e Demoni, a non combattere tra loro, ma a coalizzarsi per sconfiggere il vero nemico, il male assoluto rappresentato dai non-morti guidati da un Nosferatu, il loro potente ed oscuro signore.-
Io ho avuto, nella mia vita, certo breve se confrontata con quella delle antiche razze, la fortuna di vedere di tutto: Signori dei Demoni, Triade dei Draghi, Draghi antichi nascosti ai loro fratelli del continente conosciuto, streghe, non-morti di ogni grado e potere e, soprattutto, gli Scomparsi.-
Per alcuni momenti abbiamo potuto, in virtù della nostra eredità di Scomparsi, diventare quasi dei semidei e, credetemi, è veramente molto difficile lasciare simili poteri e ritornare umani….
Abbiamo conosciuto anche degli dei, o quanto di più vicino ad un dio possa esserci.-
L'Elfa Nera, la cui vita è stata nelle mie mani e dalle mie mani le è stata ridonata, è divenuta il primo chierico dell'oscuro dio della Triade che io, mago dalle veste nere, ho sempre adorato.-
Siamo stati toccati dagli dei della Triade: Evandil il bianco dio della luce, Esion il grigio dio della neutralità e dell'equilibrio, Onaig il nero dio dell'oscurità.-
Mai li abbiamo delusi….
Mai abbiamo fallito….
Mai li abbiamo messo in discussione….
Ed infatti, credendo in loro e seguendo il loro volere, siamo riusciti nel compito che, da sempre, era stato concepito per noi; abbiamo salvato il mondo e tutti gli innumerevoli e, in larga parte, immeritevoli esseri che lo popolano (milanisti, fortitudini, chi parcheggia in doppia fila, ecc..).-
Allora Io, Ridgell, Arcimago, Membro della compagnia dei Signori dei Draghi dei Demoni e dei Rok, erede degli Scomparsi, salvatore del mondo di Veldern, colui che ha riunito le antiche razze e le ha portate alla vittoria sul male, colui che ha assistito alla dipartita della vecchia ed alla nascita della nuova triade dei Draghi, colui al quale anche i principi dei Demoni debbono gratitudine, colui il quale ha risparmiato l'eterna vita della semidea Elfa Nera, mi domando perché cazzo:
q Non sono stato nominato Arcimago della fottutissima torre della stregoneria e capo dell'ordine;
q Sono stato costretto a rinunciare a tale carica, a cui ambivo da tutta la vita, a favore di quell'odioso ed ipodotato di Myzar, al quale quella puttana dell'elfa Nera l'ha data subito?
q Proprio quando la vacca stava pentendosi, sono stato strappato dal mio mondo per trovarmi, debole e senza i miei poteri, su questo freddo ed inospitale pianeta di merda ghiacciata?
q Chi ci ha evocato (anche Ailin ha subito la medesima sorte, ma lei si stava annoiando su Veldern) altri non sono che un gruppo di chierici alle prime armi, giovani, inesperti ed anche un po' gonzi e, come prevedibile, non ne sanno mezza di ciò che sta loro (e quindi anche a noi) accadendo;
q Gli dei di questo mondo non sono certo più misericordiosi e disposti a concederti i loro favori più di quanto facessero quelli di Veldern?
Ma soprattutto perché, tra tutte le sfighe che potevano capitarmi, non ultima quella di essere diventato un Lazzaro, l'aspirante paladino Alkatel continua a sfornare un'idea dopo l'altra?
Non potrebbe limitarsi al pane…..

giovedì 31 maggio 2007

Il lazzaro Ridgell

Gli eroi, con l'oneroso fardello del povero Arcimago, iniziano un lungo peregrinare che li riporta trionfanti da Dookan, Sjoreen e Frida.-
Unico incontro degno di nota un tale Dadaumpa, orrendo omuncolo macrocefalo, ipodotato, tozzo e maleodorante, che con fare ridanciano dimostra di sapere tutto di tutti e propone, per resuscitare l'Arcimago, di piantare a lui ed all'elfa due enormi ami da tonni, previa benedizione sterilizzante, nonché uccidere l'elfa e richiamare entrambi, vivi, vegeti ed evocati.-
Ailin, ad ogni parola dell'orrendo omuncolo, si allontana sempre di più dai chierici, alcuni dei quali intrigati dalla soluzione loro prospettata, e a nulla valgono le rassicurazioni di Emon Pok, che si rivolge all'elfa con le consuete e confortanti parole: "Dai Ailin, vieni qui che non ti facciamo niente….. Cosa vuoi che sia un piccolo amo…. Tanto sei abituato ad aprire bene la bocca….".-
Fortunatamente Tayga, capo severo ma giusto, non è convinta al cento per cento della bontà di tale azione, e decide di rimandare il tutto all'arrivo alla città di quel gran figlio di puttana di Dookan, di quella puttana di Sjoreen e di quella mai goduta lesbica di Frida (Cfr. pensiero di Ridgell l'Arcimago attualmente in stasi temporale).-
Dopo un po' torna Ailin in compagnia di un sindacalista del SESSO (Sindacato Evocati Superiori Sotto Osservazione) che, dopo furibonde trattative con i dirigenti della controporte (Tayga e Apelios), strappa un buon rinnovo di contratto per la categoria, nonché precise clausole di salvaguardia del posto di lavoro (cioè niente amo…..).-
Risolte queste noiose, ma necessarie incombenze, i quattro chierici, l'evocato vivo e l'evocato morto finalmente arrivano da Dookan.-
Praticamente tutti quanti, dal signorotto all'ultimo dei gonzi (cioè l'alter ego di Alkatel) sanno quello che abbiamo fatto e ci trattano da eroi.-
Ailin, abituata a simili situazioni, da vera elfa di mondo (purtroppo di un altro mondo…), dispensa sorrisi raggianti, perle di saggezza ed ampie viste della sua scollatura a destra e manca, mentre i quattro sprovveduti sono un po' spaesati da tale improvvisa popolarità.-
Dopo qualche indagine, scopriamo che le notizie dei nostri successi sono state abilmente infiltrate nei villaggi da un tale Coronas, infida spia abituata anche a dipingere scene raffiguranti gli accadimenti da lui presi di mira.-
Una successiva divulgazione, più capillare, è stata poi perpetrata dal consueto passa parola, tipica dei villaggi dove nessuno si fa mai i cazzi propri.-
Ridgell, purtroppo, è costretto dalle circostanze ad un profilo decisamente basso…
Frida, intanto, ingaggia una sottile battaglia psicologica con Tayga praticamente incentrata su chi ha le pere più grosse e l'anello più bello.-
Vince Frida ai punti, perché, a parità di pere, il suo anello (che la identifica come prima chierica di questo continente, non per meriti, ma perché e rimasta solo lei…) ha anche qualche utilità, mentre quello dell'Arcimago su questo mondo, purtroppo, ha solo un grande valore affettivo.-
Scopriamo poi, che la qualche utilità dell'anello consiste nel poter temporaneamente riportare quasi in vita Ridgell.-
Tayga accetta, titubante, di aiutare Frida nel delicato sortilegio, ed in cambio impara anch'essa a trasformare un evocato morto in un Lazzaro semivivo.-
Il negromantico esperimento riesce, Ridgell si rianima, ha un aspetto decisamente inquietante, ma gli altri la prendono abbastanza bene:
q Tayga sviene;
q Emon Pok si caga addosso;
q Apelios si rifugia in una angolo e recita il rosario senza abbreviazione alcuna;
q Alkatel denota un improvviso interesse per le sue enormi ditone dei piedi.-
Solo Ailin, che ha visto di ben peggio, prende l'Arcimago-evocato-Lazzaro sotto il braccio chiedendogli: "Mi sembri molto più forte, per caso ha avuto benefici anche per quanto concerne….".-