venerdì 12 dicembre 2008

Mercenari

Solo la saggezza di Alkatel, che aveva momentaneamente cambiato un braccio per due neuroni, ci permette di rivalutare la bontà dell’offerta della missione pressoché suicida. Dell’insignificante signorotto locale-
Tayga, infatti, con la lucidità che la contraddistingue, propone un brain storming finalizzato alla difficile decisione.-
Subito gli eroi reagiscono con il cipiglio loro consueto:
Ailin inizia a disegnare miniature di elfi superdotati;
Emon Pok si addormenta;
Alkatel, accantonata momentaneamente l’idea della depressione o del suicidio, e si accalora;
Tayga prende in mano la situazione;
Ridgell cerca di trarne vantaggio camuffandosi da situazione…
Dopo appena otto ore di civile discussione, previo consulto con l’insignificante e frigida guardiana, imbeccato da Alkatel e motivato da Tayga, Ridgell riassume con le solite, chiare, inequivocabili, serene, candide, esiziali parole, quanto ritiene possa essere il piano d’azione.-
Con la ormai conosciuta bonomia e condiscendenza, il potente Arcimago eiacula la seguente teoria:
“Visto che noi evocati non sappiamo una emerita fava di questo mondo di merda, visto che voi evocatori (..sic…), giovani ed inesperti ed alcuni anche un po’ coglioni, ne sapete forse ancora meno, perché cercare inutilmente di continuare a ingannare, inventandosi storie inverosimili ed a volte pietose facilmente tanabili anche da un bambino di quattro anni, persone di età media 400/500 anni, dotati di almeno quattro buchi nel naso, inchiavabili, giocatori di poker incalliti, scafatissimi, super intelligenti, molto ma molto ma moltissimo tatuati (che su questo mondo di merda conta), sciamani, sciamane, grifoni, polli enormi, elfi cazzutissimi, signori, signorotti, eta beta, re, ex re, futuri re, e quant’altro, ecc., perché non diciamo esattamente chi, cosa, perché, quando, come siamo?”.-
Piacevolmente intrigata dall’imbeccata, Tayga grande faiga, decide di:
Fanculare il signorotto;
Non accettare, quindi, la missione;
Mandare a cagare l’inutile, in quanto frigida (e neppure lesbica) guardiana;
Andare dal Re;
Raccontare a Re praticamente tutto;
Dare il permesso a Ridgell di raccontare al Re il resto;
Sputtanare, quindi, il Principe e la sua troia.-
Il Re, bonario come solo un Re sa essere, ed il suo figliolo, stronzo come solo un figlio di Re sa essere, ci “propongono” una missione, che, questa volta , non ci sentiamo di rifiutare….
Sapete, i Re sanno esser molto, ma molto convincenti, se vogliono…
Alkatel, intanto, restituisce, in quanto praticamente inutilizzati, i due neuroni…

martedì 2 dicembre 2008

Eta Beta

Il dolore per la perdita del braccio ha reso Alkatel un po’ più suscettibile del normale.-
Il bonario e mononeuronico apprendista paladino, infatti, si era del tutto immotivatamente ed erroneamente convinto di essere praticamente invulnerabile.-
Per dimostrare agli amici tale privilegiata condizione l’enorme energumeno inizia così a sfidare la sorte, nonché il nuovo braccio da poco riacquisto, con demenziali ed esiziali prove che, per brevità, riassumeremo qui di seguito:
Prova numero uno. Resistenza al fuoco: Alkatel, dopo aver chiassosamente attirato l’attenzione degli sbalorditi compagni, tocca con la neomano una infernale sbobba appena tolta dal fuoco, di temperatura appena inferiore del piombo fuso. Risultato: due ore di guaiti ed immersioni dell’arto nell’acqua ghiacciata per limitare al numero di trecento le vesciche da ustione;
Prova numero due. Resistenza agli urti: Alkatel, con manona gonfia e vescicolata, dopo aver nuovamente attirato l’attenzione degli esterrefatti amici, prende la rincorsa e si schianta a tutta velocità, di faccia, contro un tronco di due metri di diametro. Risultato: rumore raccapricciante di nasone in frantumi, occhi pesti e doloranti, frutti, caduti per la botta tremenda, per tutti;
Prova numero tre. Resistenza alle avversità: Alkatel la prende abbastanza bene. Capito che non è invulnerabile, ma al massimo, invunerabile, decide, nell’ordine, di: togliersi la vita, cadere in profonda depressione, scappare nottetempo, scappare pomeriggiotempo, scappare mattinatempo, ritagliarsi il braccio, chiedere a Ridgell se lo fa vincere almeno una volta a scacchi, affogarsi in un laghetto di olio e melanzane.-
Gli amici, solidali come sempre, se ne trasbattono tutti gli ammennicoli e cercano di capire cosa fare adesso che il Principe li ha lasciati per la crudele bonazza.-
Seguendo i suoi consigli ce ne andiamo mesti e lesti, verso una fattoria che, secondo le sue previsioni dovrebbe essere confortevole e solitaria.-
Ovviamente nella fattoria ci attende uno strano e solerte servitore, tale Eta Beta, che ci accudisce come neanche Nonna Papera avrebbe potuto fare.-
Ci accoglie come potenti mercenari e ci chiede se intendiamo incontrare un altro signorotto locale, il suo padrone, che sicuramente vuole ingaggiarci per una missione pericolosissima o suicida.-
Il mattino dopo veniamo scortati dal nuovo signorotto, meno nobile, giovane, potente, tatuato, dotato, sciamano e stronzo del Principe traditore, ma comunque degno di rispetto.-
Ci tratta benissimo e ci propone, in qualità di potenti mercenari, una missionicina facile facile: andare a recuperare un prezioso monile onde poter far cessare una faida ormai centenaria tra due famiglie.-
Stiamo per accettare con immotivato entusiasmo, a parte Alkatel e Liu Gin che fanno a gara a chi fa il broncio più bello, quando Tayga, lucida e propositiva come sempre, eiacula la soluzione ai nostri problemi.-
La saggia chierica, infatti, capisce che solo il Principe e/o la troia possono averci preannunciati come mercenari allo speranzoso signorotto.-
Ovviamente se è stato il Principe non c’è un grande problema, ma se è stata la troia accettare la missione equivale quasi certamente ad un suicidio.-
Alkatel, appena sente la parola suicidio, si allena sbattendo ripetutamente il testone contro il muro…..