giovedì 18 settembre 2008

Elfi

Ci svegliamo, accaldati ed intorpiditi, alcuni anche un po’ rincoglioniti, ed una visione agghiacciante ci avvolge in tutta la sua spaventosità: tre elfi, enormi, neri, con giganteschi pacchi stellari evidenziati da risicati perizoma, con acconciature variegate ed improponibili.-
L’esiziale scena viene solo un po’ ammorbidita da un’altra elfa, un po’ meno scura, decisamente graziosa, avvolta in una tunichetta che non nasconde del tutto le forme decisamente interessanti.-
Dopo il consueto pensiero comunitario: “A come avrebbe apprezzato Apelios la vista di questi elfici fustacchioni”, l’elfica fighetta ci comunica che verremo portati al cospetto del custode del portale di questo caldo e maleodorante continente.-
Intanto, come in sogno, capiamo che abbiamo raggiunto i pieni poteri che derivano dal livello del titolo in quanto, oltre al normale accrescimento di abilità fisiche e magiche ad esso conseguenti, acquistiamo le seguenti incredibili specificità:
Tayga, dopo ogni guzzata, ritorna vergine;
Ailin può decidere, a piacere, di ridurre od ingrandire le pere da una prima ad una sesta;
Emon Pok, a comando, può far apparire un bacile di acqua profumata al timo o alla mentuccia per farsi un rinfrescante palliluvio;
Ridgell può, a suo comodo, perdere un round di tempo prima di lanciare un incantesimo;
Alkatel, a piacere, può far apparire un secondo buco del culo, in modo da essere imbattibile nella gara di peti e flatulenze.-
Incredibilmente compiaciuti dai nuovi poteri acquisiti, a parte Emon Pok, decisamente preoccupato dalla nuova abilità di Alkatel, veniamo condotti dal custode, tale Fan Cul, del portale che, in linea di massima, può così descrivere la sua posizione:
E’ uno dei sette uomini più potenti (in termini politici) di questo mondo;
E’ decisamente l’uomo più potente di questo continente (per lo meno in questo luogo e momento);
E’ incazzato nero perché gli abbiamo appena fatto collassare il sistema dei portali;
E’ anche stupito perché non aveva mai visto un gruppo di persone passare da un portale chiuso, per poi distruggerlo, nonché avere una quantità spaventosa di oggetti magici, tra i quali un grosso cristallo, una incredibile mappa dei cristalli, una pergamena che non riesce neppure a toccare ed, infine, due evocati.-
Quindi resta decisamente stupito quando, alla semplice domanda: “Chi siete?”, si sente rispondere dalla morbida voce di contralto di Tayga: “Un gruppo di viandanti che si è smarrito nel bosco, mentre era a caccia di funghi ed altre erbette aromatiche da portare alla nonna affinché possa prepararci il gustoso Haggis di Nonna Papera”.-
Il suo stupore si tramuta in aperta minaccia, tanto da convincere Tayga ad aggiungere un’altra, seppur ermetica, spiegazione, del tipo: “Si aggiunga che non siamo stati noi a distruggere il portale, o per lo meno non coscientemente, anzi noi non volevamo neppure venire qui, ma volevamo andare in un mondo molto più freddo, inoltre, eravamo inseguiti da un mostro orrendo, cosa che ci ha convinti a passare da un portale, anche se era già chiuso…….. Ehm ….. Cioè, quasi chiuso. Anzi abbiamo sentito una voce, e poi a te che cazzo te ne frega chi siamo negro di merda?”.-
Solo l’intervento congiunto di Ridgell, che non tiene la pipì e svela l’aiuto di Chijan, e la conferma di Liu Gin, custode sottosviluppata di questo continente, ci salva, per adesso, da morte certa…..

mercoledì 10 settembre 2008

martedì 9 settembre 2008

Riassunto

  • Tayga, Alkatel e Apelios, tre chierici di Xar impauriti dagli accadimenti che stano avvenendo sul loro mondo, evocano da Veldern l’Arcimago Ridgell e l’elfo Ailin;

  • Tale evocazione superiore, in realtà proibita, viene permessa per fini che loro stessi ancora ignorano;

  • Subito si aggiunge alla compagnia un quarto elemento: il sicario pentito Emon Pok;

  • Il loro convento (come apprenderanno poi, in realtà tutti i conventi dedicati Xar) è stato distrutto, ed il loro maestro, in fin di vita, dice loro di raggiungere un certo Conte, ancora fedele alla causa;

  • Apelios resta in una grotta a fare la guardia ai tesori recuperati dal convento distrutto;

  • Tayga tiene però un cristallo ed una veste sacra;

  • Alla locanda dei genitori adottivi di Tayga ed Alkatel incontriamo un Guardiano: Chijan;

  • Decidiamo di non andare dal conte (probabilmente rapito) ma da un signorotto locale, tale Dookan;

  • Subito il signorotto ed il suo acerrimo nemico (Mister T), cercano di assoldarci per fare le scarpe all’altro;

  • Ci mettiamo al soldo di Dookan e gli portiamo prigioniero Mister T;

  • Conosciamo l’intrigante Sjoreen;

  • Per ringraziarci Dookan ci manda a Torisk per mettere a posto una difficile situazione creatasi tra il capetto Torvill, i subumani amici di Dookan, il farmacista Torlan, il defunto Travis, ecc.;

  • Torna Apelios;

  • Incontriamo uno strato personaggio: Gerarld;

  • A Torisk mettiamo a posto tutto;

  • I subumani consegnano a Tayga un altro cristallo;

  • Torniamo indietro, evitando un pericoloso passo, e ci dirigiamo verso una grotta di un drago;

  • Uccidiamo il drago e prendiamo i suoi tesori;

  • Ci imbattiamo in un branco di lupi che uccide i nostri muli;

  • Veniamo catturati da alcuni guerrieri fedeli al nuovo culto di Rax;

  • Sjoreen, abilmente travestita, riesce a farci tornare nella cittadella di Dookan e liberarci;

  • Torniamo a Torisk con Dookan che, da abile politico, mette a posto tutti;

  • Conosciamo la guaritrice Frida che ci da alcune utili indicazioni;

  • Andiamo verso i paesi di Koth e di Ekin, e qui incontriamo la guardiana Chijan, che ci chiede di accompagnarci;

  • Ha paura di incontrare qualcuno, sicuramente molto potente e pericoloso;

  • Arriviamo a Koth;

  • Il giorno dopo arriviamo a Ekin, e qui incontriamo i due fratelli Nike e Htok, che ci raccontano di una strana grotta piena di evocati (che Ridgell ed Ailin riconoscono come demoni);

  • Andiamo via da Ekin ed incontriamo Shjkathar (per gli amici Rocco): è molto potente, sembra ai due evocati un demone superiore, ci parla di varie fazioni (uni, altri, loro, ecc,) in combutta tra loro, di una prima evocazione che si è rivelata troppo forte ed adesso può ucciderci tutti anche al solo nominarla, alla fine riconosce Ailin e Ridgell come seconda evocazione superiore, e ci lascia andare;

  • Tayga e Chijan epurano la mappa e lasciano a noi solo una parte;

  • Chijan se ne va;

  • Entriamo in una grotta e combattiamo contro vari ragni ed un coleottero gigante;

  • Entriamo in una strana coltivazione di funghi e veniamo soggiogati da una potentissima illusione;

  • Ci cattura un gruppo di sparuti umani, che scopriamo essere il mangime dei demoni evocati;

  • Ailin e Ridgell mangiano i funghi, per annullare l’effetto dell’illusione, e guidano gli altri fino alla cittadella dei demoni (dove uno più forte degli altri ha preso il potere e ha sovvertito la pace che regnava prima tra umani e demoni);

  • I demoni, quando capiscono che vogliamo andare a sconfiggere il capo, non ci fermano;

  • Andiamo prima nelle grotte dove c’è una statua che crea l’illusione;

  • La distruggiamo, ma Ridgell viene ucciso da alcuni demonietti;

  • Incontriamo Dadaumpa;

  • Ridgell viene resuscitato da Frida in forma di Lazzaro;

  • Lamentazioni di Ridgell il Lazzaro;

  • Dookan ci incarica di andare a liberare il Conte, prigioniero nel covo dei sicari;

  • Andiamo, ma, nel tentativo, ovviamente, il Conte muore;

  • Torniamo da Dookan, che se ne sbatte, e ci incarica di trovare un sostituto del Conte;

  • Frida resuscita, per davvero, Ridgell, ma purtroppo muore nel farlo;

  • Prima, però, consiglia come successore Ildebrando Clotilde Maria Summus Magnificus Cesare Domiziano II, detto Coito, figlio del Conte;

  • Tayga, in quanto ultima fedele rimasta, viene nominata Patriarca di Xar;

  • Ridgell propone una veglia di preghiera in memoria del Conte defunto, alla quale tutti debbono partecipare, per poter sceglierne con calma il successore;

  • Intanto, quattro draghetti…..

  • Decidiamo di fare Re, Coito;

  • Alla cerimonia, a sorpresa, arriva Chijan che la officia;

  • Capiamo subito che Coito sarà un vero Re;

  • Andiamo alla capitale per incontrare un vecchio e potente mago;

  • Combattiamo dei briganti in un vicino villaggio e li scacciamo;

  • Incontriamo un vecchio, 132, scomparso;

  • Andiamo ad una torre e combattiamo contro i nostri simulacri;

  • Troviamo il bastone da riportare al mago;

  • Vediamo Dadaumpa, che no lo vuole toccare;

  • Decidiamo di andare ad Orlan;

  • Siamo inseguiti dal Mietitore;

  • Incontriamo il Mietitore, ma fortunatamente Chijan ed altri tre guardiani lo fermano e noi riusciamo a fuggire;

  • Incontriamo Ssssssshit e lo lasciamo libero;

  • Torniamo da Clodian, dove Chijan ci dice di aver ucciso Ssssssshit;

  • Tayga nomina un vicario;

  • Arriviamo ad Orlan;

  • Sulla cittadella vola un enorme drago tartaruga per crearci un diversivo;

  • Entriamo nella cittadella fortificata;

  • Biblioteca, Cripte, ecc.;

  • Conosciamo Repugnant ed il Priore;

  • Scopriamo orrendi esperimenti per trasformare umani in bestie non-morti;

  • Il Priore è il Nosferatu;

  • Incontro tra Nosferatu e Chijan;

  • Tayga nomina Repugnant suo vicario;

  • Andiamo alla capitale dal mago che ci commissiona un omicidio;

  • Ritroviamo il Nosferatu che ci aiuta a fuggire dal Mietitore;

  • Prendiamo un altro pezzo del cristallo;

  • Passiamo un portale che ci porta nella terra degli elfi;

  • Apelios sparisce;

giovedì 4 settembre 2008

Dal Mago

Lo stronzo ci lancia un sortilegio di incredibile potenza, Ridgell sbavacchia un po’, ma tutto sommato la prende abbastanza bene, che servirà ad annullare almeno un attacco magico del suo vecchio amico e ci congeda, dicendo che probabilmente non ci vedremo più.-
Ci tocchiamo i marroni (Ridgell, Alkatel ed Emon Pok i propri, Ailin e Tayga a caso, Apelios è indeciso…), e partiamo, decidendo di lasciare tutti i nostri beni e zaini sui cavalli, anch’essi abilmente schermati.-
Nel frattempo, abbiamo elaborato un piano infallibile per uccidere il vecchio amico del mago (non senza aver subito alcune bizze di Emon Pok e ideucce di Alkatel) che, a grandi linee, potrebbe essere così riassunto:
Alkatel entra per primo e si dispone a sinistra, pronto ad attaccare corpo a corpo;
Apelios entra per secondo e si dispone a destra, pronto ad attaccare corpo a corpo;
Emon Pok entra per terzo e si dispone al centro, pronto ad attaccare corpo a corpo o a lanciare un pugnale;
Ridgell entra per quarto e si dispone a destra pronto a lanciare un dardo;
Ailin entra per quinta (pur avendo una sesta) e si dispone a sinistra pronta a lanciare un dardo;
Tayga entra per ultima e, preso atto della situazione, da abile stratega qual è, deve solo decidere il momento dell’attacco coordinato pronunciando la parola chiave “Zubizarreta”.-
Impieghiamo cinque minuti per arrivare al convento del mistico da terminare, ma quasi due ore a far imparare a Tayga la parola chiave, poi, affidati i cavalli allo stalliere, entriamo duri, incazzati, compatti, massicci, determinati, risoluti, virtussini ed interisti, nello studio dell’ignaro mistico.-
Come sapete tutti i piani, anche quelli praticamente perfetti (di cui il nostro ambisce esserne esempio sempiterno, nonché caso di studio per le reclute del centro addestramento di Quantico per i prossimi vent’anni), hanno a volte un piccolo intoppo dato dall’imperscrutabile e beffardo disegno che il destino tratteggia con le sue tinte pallide ed offuscate.-
La forma prescelta dal destino, nel caso specifico a noi caro, questa volta prende le temibili sembianze del nostro vecchio amico Nosferatu: il Priore che davamo per morto e sepolto per merito di quella vecchia puttana di Chijan.-
A questo punto, nell’ordine, e nel rispetto quasi pedissequo di quanto concordato, accade che:
Alkatel entra per primo e si dispone a sinistra, pronto ad attaccare corpo a corpo, emanando però un’ininterrotta scia orrendamente maleodorante, provocata dall’emozione (sicuramente non paura…) di trovarsi davanti un Nosferatu ;
Apelios entra per secondo e si dispone a destra, pronto ad attaccare corpo a corpo, ma estrae il suo rosario portatile e, con metodo e calma, comincia a ricordare in ordine cronologico e chiedere perdono degli ultimi peccatucci commessi;
Emon Pok entra per terzo e si dispone al centro, pronto ad attaccare corpo a corpo o a lanciare un pugnale, poi sorride felice, perché, tutto sommato, gli dispiaceva uccidere un vecchietto buono ed innocente, mentre con il Nosferatu….;
Ridgell entra per quarto e si dispone a destra pronto a lanciare un dardo, poi si va a sedere su una poltrona, smoccolando come uno scaricatore di porto al quale è appena caduta sul ditone con unghia incarnita una cassa da tre tonnellate;
Ailin entra per quinta (pur avendo una sesta) e si dispone a sinistra pronta a lanciare un dardo, ma dall’emozione le pere si riducono ad una terza scarsa, provocando un moto di risentimento in tutti i presenti, Nosferatu compreso;
Tayga entra per ultima e, preso atto della situazione, da abile stratega qual è, deve solo decidere il momento dell’attacco coordinato pronunciando la parola chiave “Zubizarreta”, non vede il Nosferatu perché è ad occhi chiusa, concentratissima, che cerca disperatamente di ricordarsi la parola chiave.-
Fortunatamente non se la ricorda, così possiamo restare vivi ancora per qualche attimo, giusto il tempo che permette al vecchio mistico di salutarci con calore e chiederci quale oggetto mirabolante dobbiamo mostrargli.-
Mentre l’idiota, ormai inconsapevolmente border-line con la vita, ci guarda speranzoso ed i più rimangono pietrificati nelle descritte posizioni, Tayga, sempre ad occhi chiusi, continua a borbottare spezzoni semincomprensibili di parole tipo: “Zuzzurellone, Zuzzurro, Zatteronzolo, Zibibbo, Zazzera, Zuppiera, Zulbindarrebelleta, …..”.-
Il Nosferatu, incomprensibilmente contento di vederci, lancia un’occhiata maliziosa ai nostri eroi, colta la volo dallo scafato Arcimago, e domanda: “Posso sbrigare io la piccola formalità prima di parlare di cose importanti?”.-
Ad un cenno affermativo di Ridgell, pugnala il vecchio idiota (che ha ancora stampato sul viso un ebete sorriso ricco di aspettative), annullando con disarmante semplicità una quantità enorme di magia, e (solo dopo un’altra passatina ad asciugare il filino di bava di Ridgell), lascia cadere a terra il corpo senza vita, non dopo aver dato una leccatina all’intrigante pugnale.-
Il Nosferatu ci racconta di aver raggiunto un soddisfacente accordo con la puttana e deciso di aiutarci, ci dice, inoltre, di fare in fretta perché il mietitore è molto vicino e può percepire i nostri oggetti e controllare i nostri cavalli.-
Improvvisamente il piacevole chiacchiericcio viene interrotto dalla morbida voce da contralto di Tayga che urla, trionfante: “Zubizarreta”.-
Come un orda di lupi affamati ci lanciamo sul corpo esanime del vecchio e ormai defunto idiota, infierendo con armi e magie, fino a ridurlo ad un irriconoscibile grumo.-
Lo stesso Nosferatu inorridisce e rivaluta perplesso la bontà della sua decisione di stare dalla nostra parte….
Informata Tayga dell’accaduto, prendiamo il quarto pezzo del cristallo, che si fonde coi i tre precedenti (il Nosferatu si volta abbagliato e/o infastidito), e corriamo a prendere i nostri zaini, per poi dirigerci verso il portale segnalatoci dal mago.-
Nella piazza principale il portale, bello, sfavillante, acceso, invitante, ma evidentemente stronzo come tutti quelli che incontriamo su questo mondo di merda, appena ci vede si disattiva.-
Sentiamo tutti una voce che si sprona a passare comunque.-
Lo facciamo.-
Ci svegliamo, Apeliosprivi, senza armi, senza i nostri oggetti, coperti solo da una tunichetta di cotone, in un mondo orribilmente caldo ed umido, chiusi in una gabbia decisamente magica, con l’unica compagnia di una pergamena che immediatamente leggiamo.-
In estrema sintesi si può dire che:
La pergamena l’ha scritta la puttana;
Siamo sul continente degli elfi (diversi da Ailin, lei ha più pere);
Spero che il Master ci mandi il testo della pergamena perché la settima birra ha resettato il neurone scrivano.-
Mentre attendiamo che qualcuno venga a liberaci, Alkatel, che non ha ancora fatto la cazzata quotidiana, si guarda intorno triste e spaesato, con le grossa ditone in perenne movimento, sudatissimo e, con voce assonnata e malinconica dice: “Mi sarebbe proprio piaciuto vedere Apelios con questa graziosa tunichetta…”.