mercoledì 25 marzo 2009

In Viaggio

Amadori è felicissimo e, tra una beccata e l'altra, cerca di inchiappettare la sua compagna, ritornata anch'essa nell'orrenda e puzzolentissima forma avicola, con il preciso intento di farle sfornare una bella serie di uova pasquali.
La guardiana, nella sua più riuscita imitazione di topona top model strafiga, per giunta in ridottissimo bikini, che ha approfittato della pausa per prendere un po' di sole, appena vede lo spadone di Apelios glielo sfila con destrezza.-
Apelios prova a fermarla ma, al confronto della topona, sembra un vecchio rincoglionito con i riflessi di un bradipo.-
La spada in mano alla guardiana si illumina, così come lo sguardo della frigida troietta.-
Non appena l'apprensivo Apelios inizia a frignare e battere i piedini per terra, per riavere la spada, la guardiana, con fare magnanimo, gliela ridà.-
Ovviamente, nonostante i ripetuti e goffi tentativi degli eroi di capirne di più, la troia si rifugia dietro il suo classico comportamento: "No comment".-
La guardiana, poi, prende Ridgell per mano (lei ci riesce…) e gli propone, in cambio di un contatto con il Principe coglione, di farlo tornare in forma solida.-
Ridgell, aiutato dalla vicinanza della topona e valutando gli enormi vantaggi della solidità, accetta.-
La guardiana contatta il Principe, non dice ovviamente niente a Ridgell, lo risolidifica (si, in ogni parte, malelingue…), risolidifica anche Ailin e, sculettando come una smorfiosetta alla prima uscita con i compagnucci di classe, si allontana felice.-
Partiamo, come sempre immotivatamente permeati da un insano entusiasmo, e raggiungiamo il Signorotto, gli diamo lo scrigno, lui scodinzola contento e ci copre di soldi, doni e ci ringrazia tantissimo dicendo un mucchio di cazzate.-
Poi decidiamo di andare su un isolotto poco lontano, cioè il più vicino (scelta egogeograficologicoforme) per recuperare un altro cristallo.-
Partiamo con l'intento di arrivare al porto ed affittare ivi una imbarcazione capace di portarci fino all'isolotto.-
Nel tragitto incontriamo il solito nano cinese che, se non altro, ci gentilizza una quantità sesquipedale di ottime frittelline.-
Al porto, onde non crearci troppi imbarazzi, è ormeggiata una sola nave.-
Decidiamo saggiamente che è la nave che fa per noi.-
Essendo ormai sera, cerchiamo una locanda dove mangiare e passare la notte.-
Purtroppo durante la cena non vediamo nessuno che possa sembrare il capitano della nave, così andiamo a goderci il meritato riposo.-
La guardiana elude con maliziosa abilità i tentativi dell'Arcimago di dormire con lei, preferendogli l'elfa, cazzo!
Alkatel ed Emon Pok vanno in una camera e per favorire il sonno intraprendono la consueta ed interminabile sfida a chi fa la caccola più grande.-
Alla quarta caccola svengono per l'insopportabile fetore.-
Ridgell dorme con Apelios; sempre meglio di niente…..

lunedì 23 marzo 2009

Il Portale

Lungo la strada incontriamo otto grifoni che ci convincono abbastanza facilmente, in quanto ricordiamo bene cosa possono fare anche solo due di loro, a seguirli, mentre anche Alkatel, grattandosi pensoso un braccio, sembra intenzionato a non creare problemi con le orrende e maleodoranti avicolità.-
Arriviamo dal loro capo, un evocato che, per sfruttare i piccoli e stupidi pennuti, assume le sembianze di un enorme e mostruoso pollo di nome Amadori.-
Amadori, che parla a fatica il comune (per intenderci la sua pronuncia, nonostante sia su questo mondo da un’eternità, è simile a quella di Don Lurio dopo cinquant’anni di Italia), ci propone l’ennesima missione suicida che tutti, entusiasticamente, accettiamo.-
In pratica dobbiamo:
Andare nel tempio segnalatoci dal signorotto locale (quello che piace ad Ailin, ricordate?);
Recuperare lo scrigno del signorotto;
Andare nella stanza accanto, superando gli innumerevoli pericoli che ci saranno;
Varcare un portale;
Recuperare un uovo gigantesco (non voglio pensare che dolore deve aver provato chi lo ha fatto…), che altri non è che la moglie del pollo Amadori anche lei abilmente travestita;
Toccarlo (Ridgell al quale è stata preventivamente caricata da Amadori la chiavetta elettronica) e teletrasportarci tutti nuovamente qui.-
Arriviamo senza problemi nel tempio, in tempo per beccarci gli attacchi di quattro pantere ombra non morte, che liquidiamo con imbarazzante facilità, poi recuperiamo lo scrigno e passiamo con noncuranza il portale, nonostante due idioti diversamente vivi cerchino di impressionarci lanciando vane minacce nei nostri confronti .-
Alkatel, Emon Pok e Tayga, inesperti ed incerti come solo chi non ha mai visto un simile manufatto può essere, saltano goffamente attraverso il portale, mentre Ailin e Ridgell, con una espressione di sufficienza dipinta sul volto, varcano con incedere maestoso il portale, facendosi anche un po’ beffe dei goffi compagni.-
Ovviamente il destino, che è beffardo ed anche un po’ stronzo, riserva agli evocati una sorpresa, che loro subodorano perché gli altri tre cominciano a guardarli come se avessero dimenticato di mettere il pezzo di sotto di un completo alla cena di gala del Rotary Club.-
Entriamo in un’altra sala, piena di elfi malaticci, i più con la diarrea, e, sorpresona, ci accoglie Apelios che, ancora in pigiama perché ci aspettava per cena, si veste alla meno peggio e, sotto gli sguardi allibiti dei nostri eroi, dice a Tayga che da adesso in poi dovrà essere lei a prendere il suo posto.-
Tayga, visto che il lavoro svolto fino ad ora da Apelios sembra consistere nello stare sdraiata su un simil letto, forse un po’ duro ma apparentemente privo di pulci, accetta di buon grado e, con un simbolico cinque da lottatore di catch, lancia Apelios nella stanza ad aiutare i compagni.-
Ad Apelios, commosso per aver ritrovato i suoi amici, accade che:
Perde i suoi poteri da mistico, nonché qualsivoglia rimasuglio di mascolina virilità (non è una grossa perdita…); ;
Assume i poteri da chierico di Tayga, compreso la parola segreta per poter aprire il beauty dei trucchi e la collezione di pantofole felpate imbottite di pelo viola e lilla;
Diventa saggio ed intelligente quanto Tayga…….
Confortati da tale trasformazioni, soprattutto l’ultima, gli eroi cominciano a complimentarsi con il neo sacerdote, dicendogli la solita quantità sfacciata di enormi cazzate richieste dalla circostanza, quand’ecco che un altro pericoloso nemico ci attacca.-
Questo nuovo e laido non morto riesce, con un abile esercizio da trasformista alla Stanislao Moulinsky, a prendere possesso del mononeuronico cervello di Alkatel (gli piace vincere facile….).-
L’incolpevole ed inconsapevole paladino, infatti, comincia a colpire a destra e a manca i compagni, mentre Apelios, stranamente, tiene per mano Ridgell.-
Ridgell in un primo momento fraintende le intenzioni del mistico e gli tocca il culo, per non urtare la sua sensibilità e non farlo sentire rifiutato.-
Al pronto schiaffone del mistico, l’Arcimago capisce che deve esserci un altro motivo, ma si sente come se fosse più leggero, come se qualcosa in lui non andasse, boh?
L’Arcimago lancia comunque un sortilegio sul non morto, che è dentro Alkatel, ma Ridgell non vede come tale cosa possa rappresentare un problema, facendogli un mare di danni, tanto che poi basterà un’alitata di Emon Pok per finirlo.-
Confusi dalla fiatella mefitica, riusciamo comunque a far toccare a Ridgell l’uovo e teletrasportarci da Amadori.-
Qui scopriamo che Ailin e Ridgell, quando sono passati attraverso il portale, seppur maestosi nel loro incedere, hanno lasciato indietro le loro metà inferiori.-
Soprattutto Ridgell, affaticato anche dai vari lanci di magia e intristito dal rifiuto di Apelios, appare sempre più etereo e la sua voce, normalmente ricca di armoniche e piacevolmente timbrata da basso, sta stranamente affievolendosi sempre più.-

La decisione

….. di fronte alla necessità di scegliere tra andare nel Tempio dove ci fanno il culo e un altro tempio (che chiameremo Tempio dove non sappiamo se ci faranno il culo), avendo finalmente tutti i fatti ben spiegati uno dopo l’altro e senza nessuno che gli cambi le carte in tavola, prende la giusta decisione, da tutti condivisa, di andare nel Tempio dove non sappiamo se ci faranno il culo….
Eravamo arrivati qui?
Dopo alcuni momenti di confusione dovuti a bevute, festeggiamenti, fieri combattimenti semantico-politici, si torna al lavoro!
Quando ormai sembrava presa la decisione, ecco che, inquietante come un foruncolo sulla chiappa sinistra prima di una lezione di equitazione, si introduce nel già provato comprendonio dei nostri eroi, una terza, ma altrettanto esiziale, possibilità.-
“Se accettassimo la missione del signorotto locale!” , esclama felice Ailin, inconsapevole dell’avere impiegato, con tale semplice frase di appena sette parole, tutta la potenza di calcolo del primitivo organo senziente di Alkatel, nonché una considerevole fetta di quella degli altri eroi.-
Tayga, stranamente calma e riflessiva, decide di ascoltare con equanime interesse le teorie dei suoi fidati compagni.-
In ordine di apparizione:
Ailin, per l’appunto: “Se accettassimo la missione del signorotto locale!”;
Emon Pok: “Io voglio andare nel Tempio dove non sappiamo se ci faranno il culo!”;
Ailin, di nuovo: “Se accettassimo la missione del signorotto locale!”;
Alkatel: “Io non voglio andare nel Tempio dove ci fanno il culo!”;
Ailin, di nuovo: “Se accettassimo la missione del signorotto locale!”;
Emon Pok, “Neanche io voglio andare nel Tempio dove ci fanno il culo!”;
Ailin, di nuovo: “Se accettassimo la missione del signorotto locale!”;
Emon Pok: “Io voglio andare dal signorotto locale!”;
Ailin, di nuovo: “Se accettassimo la missione del signorotto locale!”;
Alkatel, “Io voglio andare dal signorotto locale!”;
Ailin, di nuovo: “Se accettassimo la missione del signorotto locale!”;
Ridgell, a seguito di divinazione del mago: “Io voglio andare dal signorotto locale!”;
A questo punto Tayga, confortata dalla divinazione di Ridgell, seppur ancora insicura sulle reali volontà dell’altro evocato, decide con serena spensieratezza e comanda alla compagnia il da farsi con le consuete, confortanti, parole: “Banda di ipodotati, sia dal punto di vista fisico che mentale, ora che mi avete frantumato i marroni con i vostri patetici tentativi di ragionamento, ascoltate la saggezza del mio dire che, come sapete, promana solo incidentalmente dalla mia bocca, ma è come se fosse il lungimirante, sempiterno ed infallibile effluvio alla menta piperita di Xar. Xar, unico dio capace di intendere e volere su questo mondo di elfi di merda che se la tirano come se capissero solo loro, che, pieni di tatuaggi come sono, sembrano una banda di coglionazzi drogati e maleodoranti…..”
Fortunatamente Tayga si accorge di essere rimasta da sola perché i compagni, sicuramente ipodotati in tante abilità, ma, purtroppo per loro, non nell’udito, si sono allontanati quatti quatti ed hanno lasciato il loro eroico capo ad inveire da sola.-
Lievemente imbarazzata, Tayga finge di essersene accorta e conclude il pistolotto con una orribile imitazione di Nando Gazzolo che legge il menù della pizzeria da asporto di Via Basoli…