giovedì 17 dicembre 2009

Alkatel

Noi non ci curiamo perché, pur avendo subito innumerevoli ferite, stiamo tutti bene…….. parole destinate a perdersi nella nebbia circostante l'unico neurone del nostro paladino, come avrete modo di apprezzare tra breve.-
Infatti, dopo poco, arriviamo in un villaggio pieno di esseri mezzi umani, mezzi felini che, dopo averci lodato e imbrodato per aver sconfitto i centauri e i centaragni, ci offrono un luculliano banchetto a base di saporite pietanze.-
Tayga, illuminata dal suo dio, chiede a Ridgell di digiunare e il bravo ed ubbidiente Arcimago, non fatica ad astenersi in quanto, dopo attenta osservazione delle portate, riconosce l'inconfondibile odore ed aspetto della carne umana.-
Mentre Alkatel ed il cubo si ingozzano a quattro palmenti ed anche Ailin, Apelios e Tayga sembrano gradire il banchetto, il solo Balakov sembra moderarsi un po'.-
Finito il pranzo ci ritiriamo in una capanna, anche perché all'aperto ci saranno circa quaranta gradi, e, in ordine di taffio, tutti si ingubbiano felici.-
Ridgell, rimasto l'unico sveglio, dopo aver maledetto tutte le divinità conosciute per non poter tagliare la gola a tutti quanti, ma soprattutto per aver finito la birra ed altre necessarie sostanze alcoliche, sveglia a schiaffoni Balakov e Tayga che poi cura tutti gli altri fuorché Ailin (non perché sia stronza, ma perché ha finito le cure, anche perché un po' stronza effettivamente lo è……).-
Ridgell poi, in un immotivato gesto di stupidità, coadiuvato da un sorso di corroborante limoncello, pianta la maleodorante (dal punto di vista magico) daga sul terreno prospiciente l'ingresso della capanna e lancia una prima palla di fuoco che stermina non meno di alcune decine di gattacci.-
La daga sparisce e Ridgell, che ultimamente fa della pacatezza e della bonomia aspetti peculiari del suo carattere, potenzia a dismisura un'altra palla di fuoco e la lancia, bestemmiando felice e sterminando così ogni forma di vita nel raggio di alcuni chilometri quadrati.-
I gattacci pur non comprendendo appieno il seppur elementale concetto di chilometri quadrati (neppure Alkatel se è per quello…), hanno almeno la compiacenza di morire tutti quanti.-
In nostri eroi lasciano il villaggio ed arrivano, guarda caso, in una radura al cui centro si erge, caparbio come un tronista di Maria de Filippi, un pozzo.-
Il pozzo, maledetto lui, non contiene acqua, ma un liquido inquietante, ma decisamente accattivante per l'incolpevole Arcimago, in quanto sostenente la malefica daga.-
Subito l'Arcimago, legato per i piedi ed in vita da due robuste corde tenute dal cubo e dal mononeuronico (e qui si capisce lo stato di Ridgell………) si cala nel pozzo appena in tempo per essere giustamente attaccato dal liquido che, neanche fosse Stanislao Moulinsky, altri non era che un orrendo polpo mutaforme.-
Mentre Ridgell cerca di convincere i due grossi idioti a mollarlo, onde non trovarsi in compagnia un Arci ed un Mago ben separati tra loro, lancia intanto un potente sortilegio contro il mostro che, preso alla sprovvista, lo lascia.-
Ridgell cade in fondo al pozzo praticamente illeso ed il mostro, impaurito, si spalma sulle pareti circostanti.-
L'abile Arcimago sta per terminare l'orrida creatura, quand'ecco che lo assale la fastidiosa sensazione provabile solo da chi abbia avuto la sfortuna di aver il rachide separato dal resto della colonna vertebrale a causa di uno spadone a due mani tenuto da un gigantesco idiota.-
Ridgell esanime, resta a terra, mentre il demente prende inutilmente a spadate il pozzo.-
Il polpo, probabilmente, morirà dalle risate………..

mercoledì 2 dicembre 2009

Oxema l'onesto

Stiamo godendoci il meritato riposo, tra un peto e l'altro di Alkatel, quand'ecco che il Re Non Morto (che da adesso chiameremo per comodità RNM), appare in tutta la sua spaventevole ed orripilante nomortalità sulla soglia della porta della stanza da noi occupata.-
E' sufficiente la sola orrida e mefitica presenza di RNM per svegliarci tutti in preda ad un disagio paragonabile a quello recentemente provato in occasione della gara di miglior sudore di ascelle ingaggiata dall'inesperto cubo, dal volenteroso ma meno dotato Balakov e, ovviamente, dall'immancabile e sempiternamente vincente paladino.-
RNM, senza perdersi in inutili smancerie, dopo aver fatto arieggiare la stanza, ci dice che:
 Il Rok si è incazzato, probabilmente aizzato da qualcuno (si ipotizza sia stato un tale Amadori, infiltrato abilmente da Chin);
 L'unico modo per calmarlo è dargli da mangiare una sbobba pestilenziale che si trova su un altro mondo, fortunatamente comodamente raggiungibile da un portale qui ubicato;
 La sbobba ce la può fornire uno strato e potente essere, mezzo caprone, mezzo demone, mezzo fortitudino, di nome Oxema l'onesto (no, non ero già ubriaco, ne incapace di fare i conti; su questo mondo gli esseri orripilanti valgono almeno uno e mezzo…);
 Per convincerlo a darci la sbobba e farci ritornare a casa, tramite l'utilizzo di altro portale del quale solo lui conosce l'ubicazione e le modalità di funzionamento (al solito costo di due elfi sgozzati), RNM ci gentilizza un opale di straordinario valore da barattare;
 L'opale dovrà essere imbibito del sangue di un chierico. Come un sol uomo scegliamo Apelios il coraggioso.-
Senza perderci in chiacchiere tagliuzziamo Apelios, imbibiamo l'opale, sgozziamo i due elfi (approfittiamo per fare un comodo e convenientissimo pass da dieci portalcorse al modico prezzo di sole tre gole tagliate in più).-
Il nuovo mondo è simile ad una enorme grotta, permeata da un insano lucore, purtroppo ricca di vegetazioni dall'aspetto meditabonde e da milanisti.-
Fortunatamente, dopo essere riusciti ad attraversare quasi indenni un lungo sentiero/bosco/palude/fungaia (e quindi in preda alla noia più mortale), veniamo circondati da una decina di centauri dotati di protesi berlusconiane negli zoccoli per apparire più alti.-
Questi, una volta nominato Oxema l'onesto, ci aiutano a proseguire fino a portarci a cadere come polli in un'imboscata tesaci da centinaia di centauragni.-
Subito Apelios sfoggia carismatiche doti di comando ordinando alle bestie con voce impostata tipo Luciana Littizzetto: "Fermi, ve lo ordino".-
Queste, giustamente, se ne sbattono e, irrorandolo di miasmi puzzolenti, lo attaccano felici.-
Ailin e Ridgell iniziano a fare strage di esseri con dardi e altri utili sortilegi.-
Askew ed i due Alkatel (sobh!) ne dimezzano vari con potenti fendenti.-
Balakov, invaghito di una centaragna particolarmente avvenente, la seduce con il sortilegio l'ascella mefitica e si apparta con lei per cercare di trarne indubbi godimenti.-
Tre centauri, intanto, vistosi rapita la bella centaragna, la prendono abbastanza male e iniziano a bersagliare Apelios con le loro frecce, tanto da trasformarlo in un puntaspilli umano.-
A questo punto a Ridgell scende la catena e lancia una palla di fuoco che, con suo stupore, stermina tutti i centauri, tutti i centaragni, con un rinforzino di Apelios.-
Purtroppo abbiamo la possibilità di utilizzare i poteri di Tayga, così curiamo Apelios e ci incamminiamo verso il villaggio scorto in precedenza.-
Noi non ci curiamo perché, pur avendo subito innumerevoli ferite, stiamo tutti bene……..

lunedì 30 novembre 2009

Il Re non-morto

Probabilmente il proctocronista è stato subdolamente tratto in inganno quando ha riferito che gli eroi sarebbero andati dai non morti su una nave non morta.-
Con un tanto repentino quanto incomprensibile voltafaccia il sostituto capo della compagnia Apeliuccio bello, onde trarne indubbio e personale godimento, decide di chiamare il suo gigantesco amico uccellone.-
La chiamata, effettuata tramite l'ausilio delle utili pergamene di comunicazione, abilmente mediate dall'intuito del Conte, ci fa perdere praticamente tutto il tempo a nostra disposizione.-
Il Rok, comunque, fortunatamente accorre felice e, dopo aver pasteggiato con due elfi, con una proprietà di linguaggio, un'intelligenza ed un'elasticità mentale probabilmente irraggiungibili per Alkatel, accetta di portarci dai non morti e di non ucciderne alcuno.-
Salutiamo il nobilotto amichevolmente, a parte l'Arcimago che cerca di fargli notare che sembra un sindacalista della cgil, e partiamo felici per la tanto agognata meta.-
Qui troviamo il Re Non Morto in persona che sembra la controfigura di Peter Cushing dopo aver fatto la dieta del templare.-
Il simpatico non morto, inoltre, per farsi bello, sfoggia un'aura di potere incredibile, probabilmente potenziata con l'ausilio fraudolento di bombolette puzzolenti e fialette lacrimanti.-
Vista l'ora gli diciamo quattro cazzate in attesa di poterlo incontrare non sotto l'effetto di liquidi decisamente obnubilanti.-
Quindi, per l'Arcimago, trattasi dei primi dieci minuti…………….
Sempre che abbia mangiato prima qualcosa……

mercoledì 18 novembre 2009

Nave fantasma

Quindi, confortati da tale conoscenza, con Ridgell, Alkatel e Balakov ormai in coma…
Colpone di scena, Alkatel non è più in coma e ne approfitta per dire subito una quantità esagerata di cazzate e rompere le palle a tutti apostrofandoli con misteriose parole quali: "…. Maial dun busghett ma non vedet minga cla pizza lè cruda?".-
Anche Balakov e Ridgell non sono più in coma, i bravi, intelligenti, coraggiosi, altruisti, simpatici, avvenenti eroi, infatti, sono morti!
I vivi decidono di trascinare i più sfortunati eroi fuori dalla grotta.-
Il cubo prova a trascinare Balakov ma, visto il metro di differenza di altezza tra i due, rischia di consumargli per sfregamento i generosi pendagli (in precedenza già provati dalle ciabatte rosa….).-
Passato Balakov ad Alkatel, che ringalluzzito dall'apparizione di Tayga in versione faiga extra-lusso non sta zitto un attimo, il cubo prende il più leggero (e sicuramente meno impegnativo dal punto di vista olfattivo) Arcimago.-
Subito una miriade di orribili esserini fa capire che Ridgell non può essere portato fuori (ogni riferimento alla daga è puramente casuale).-
Tayga, esempio di fulgida bellezza e serenità, decide di restare accanto all'esanime evocato, onde badarne le fragili ed immobili spoglie.-
Alkatel fraintende spoglie ed attende che Tayga mostri le generose e toniche forme.-
Un invalicabile parete di roccia prima inesistente induce ai nostri amici l'idea che anche Tayga debba uscire dalla grotta.-
Ailin, stranamente meno popputa e dotata di voce più virile del solito, propone subito di lasciare l'Arcimago, ma soprattutto la sua daga, li ed uscire al più presto.-
Raggiungiamo il nobilotto che nota con indifferenza che al posto dell'Arcimago c'è Tayga (evidentemente è frocio) ed accoglie la notizia di essere candidato Re con l'entusiasmo di una velina che abbia ricevuto in dono una copia rilegata in pelle di opossum di Guerra e pace in lingua originale.-
Quando ormai, complice una boccia di vino similvelenifico, i più stanno per addormentarsi sotto il tavolo, ecco che una trafelata guardia ci avvisa della fase finale della gara di arrivo in porto per navi, categoria viventi/non-morti/coglionazzi.-
Nell'ordine, infatti, arrivano:
 La nostra;
 Una nave non-morta;
 Una nave di elfi mai cagati.-
Capiamo che tutti e tre vorrebbe parlare per primi con noi ed il nobilotto.-
Salomonicamente li riceviamo in ordine di arrivo.-
Il capitano della nostra nave ci dice che è contento di essere arrivato primo e si sputtana ogni credibilità concedendo interviste a network minori e firmando vantaggiosissimi contratti da tronista.-
Il capitano della nave non-morta, appena sbarcato, rimane parecchio deluso nel non vedere Ridgell, ma ripresosi, esclama: "Buongiorno a voi indegne merdacce che l'incredibilmente potente e saggio Arcimago Ridgell ha la pazienza di tenere accanto, sono il portavoce dell'Illustrissimo, Venerabilissimo, oltremodo olezzoso e fragrante, immaginifico, grande eiaculatore, impareggiabile inculatore, ineguagliabile assaggiatore di tope, infallibile sicario, principe di mostruosità infernali, sventrapapere elfiche, fulgido esempio di saggezza e temperanza, membro della fossa dei leoni, principe demone, primo della famiglia dei Chin".
Capisco che in mancanza dell'incredibilmente potente e saggio Arcimago Ridgell voi, merdacce, non possiate decidere alcunché, pertanto propongo fin d'ora di ritrovarci in Sua (dell'incredibilmente potente e saggio) presenza onde sentire le sue altrimenti non acquisibili perle di saggezza ed irrevocabili parole".-
Il capitano della nave degli elfi coglionazzi mai cagati ci dice che il territorio del principe demone, con tutto ciò che conteneva, Agip compresa, è stato distrutto e ci chiede di prendere le armi e partire immediatamente per vendicare il fatto.-
Lo mandiamo a cagare.-
Convinto il nobilotto, che si chiama Sir Eight, a foraggiare la banca del sangue degli esserini, partiamo, tutti in fila indiana (primo Sir Eight, ultima Ailin) affinché gli elfi possano pagare, tagliandosi con la daga dello scomparso Arcimago (abile doppio senso….) il loro emoglobinico tributo.-
Tutto va nel migliore dei modi: la pietra riacquista vigore, Ailin si ricorda la procedura per rioccultarla, Ridgell riappare fresco come una rosa, Balakov si riprende perfettamente, la Virtus ha vinto a Varese.-
Ailin, con sguardo preoccupato, dice a Ridgell che è meglio se la daga rimane per un po' nello zaino.-
Guardando la luce malsana e malevola che promana dall'arma, l'Arcimago non sembra troppo dispiaciuto di doversene provvisoriamente privarsene.-
Tornati nella dimora di Sir Eight decidiamo di incontrare nuovamente il comandante della nave non-morta che, appena visto Ridgell, esclama felice: "Oh, incredibilmente potente e saggio Arcimago Ridgell, finalmente posso parlare con te, invece che alle indegne merdacce che hai intorno e riferirti la proposta dell'Illustrissimo, Venerabilissimo, oltremodo olezzoso e fragrante, immaginifico, grande eiaculatore, impareggiabile inculatore, ineguagliabile assaggiatore di tope, infallibile sicario, principe di mostruosità infernali, sventrapapere elfiche, fulgido esempio di saggezza e temperanza, membro della fossa dei leoni, principe demone, primo della famiglia dei Chin, che io indegnamente rappresento.
Volete partire immediatamente onde poter scegliere, senza tentennamento e costrizione alcuna, con piena libertà di discernimento, di incoronare Re il mio signore e padrone, e cioè l'Illustrissimo, Venerabilissimo, oltremodo olezzoso e fragrante, immaginifico, grande eiaculatore, impareggiabile inculatore, ineguagliabile assaggiatore di tope, infallibile sicario, principe di mostruosità infernali, sventrapapere elfiche, fulgido esempio di saggezza e temperanza, membro della fossa dei leoni, principe demone, primo della famiglia dei Chin?".-
I nostri eroi presi in contropiede, dicono semplicemente: "Veramente noi dovremmo pensarci un attimo prima di decid….".-
Il portavoce di Chin (paura eh?) allora esclama impermalosito: "Ecco lo sapevo, non lo volete eleggere, allora siete contro di lui, adesso vado a dirglielo, brutti cattivi, stronzi, non si fa così però, eh…".-
Come colto da una ragade anale ossessivo-compulsiva riparte sculettando e, tanto per fare un'uscita ad effetto, affetta in due la nostra nave.-
Consci di aver probabilmente perduto un alleato, ci beiamo pensando agli altri possibili ancora raccattabili: il Rok, il principe sciamano con figlia di Chin (niente paura…), i non morti, Minchium I il Sublime, Topo Gigio.-
Decidiamo di andare dai non morti su un'altra nave non-morta, chiedendo al Rok di appollaiarsi su un scoglio vicino.-
Alkatel, intanto, si chiede anancora, ma Tayga si spoglie o non si spoglie?

giovedì 12 novembre 2009

FTIIIIIIIIIIIII

Veniamo accerchiati da una miriade di orribili esserini, evidentemente non più impauriti di tanto dal doppio peto rotante di Alkatel.-
Subito sei mostriciattoli prendono Ridgell, gli tagliano un polso affinché il suo sangue sgoccioli allegramente su una pietra magica, mentre un altro, dotato di bastone, inizia uno spettacolo, probabilmente in precedenza di scarso successo tra i suoi simili, a beneficio dei nostri eroi.-
L'orribile esserino, infatti, inizia a parlare, più o meno così:
"Ftiii, cllll, crrr, pttuui, ftiiiiiiiiiii, crrrrrrrrr"
Più i o più erre vuol dire che il suono è più acuto e più forte.-
Fortunatamente, seppur sotto shock, troviamo anche dei rozzi tentativi di raffigurare delle situazioni che, insieme agli orribili suoni sentiti, riescono a farci capire che:
Per andare avanti Ridgell con la sua daga magica deve mimare e parlare come l'orribile essere onde poter passare oltre, nonché andare a chiamare tutti gli altri elfi e tagliare loro i polsi per farli allegramente sgocciolare sangue in ogni dove.-
Quindi, confortati da tale conoscenza, con Ridgell, Alkatel e Balakov ormai in coma:
"Ftiii, cllll, crrr, pttuui, ftiiiiiiiiiii, crrrrrrrrr"
"Ftiii, cllll, crrr, pttuui, ftiiiiiiiiiii, crrrrrrrrr"
"Ftiii, cllll, crrr, pttuui, ftiiiiiiiiiii, crrrrrrrrr"
"Ftiii, cllll, crrr, pttuui, ftiiiiiiiiiii, crrrrrrrrr"
"Ftiii, cllll, crrr, pttuui, ftiiiiiiiiiii, crrrrrrrrr"

…………………

giovedì 5 novembre 2009

Il Nobilotto

Corroborati da minuziosissimi racconti del Conte, sapientemente inframmezzati da evidenti piaggerie mnemoniche del primo della classe e della brava, seppur meno dotata, ma più popputa evocata, riusciamo finalmente a partire per cercare di raggiungere l'isolotto nel nobilotto e fargli il pistolotto.-

Qui giunti (se altri accadimenti fossero accaduti, il proctocronista non è stato in grado di memorizzarli a causa di un debito glicemico dovuto all'ingiustificabile ritardo del servizio di catering) veniamo accolti dall'intera guarnigione.-

Due elfi, che a malapena totalizzano il peso del cubo e l'intelligenza di Alkatel, ci vengono incontro, colmi di speranza, chiedendoci: "Vi mandano i quattro signorotti dell'isola qui vicino?".-

Grande è la delusione quando il cubo, ancora dotato di una versione cerebrale di poco più evoluta di quella del paladino, ma evidentemente inadeguata alla bisogna, si volta per ripeterci la domanda, la cui risposta non può che essere decisamente negativa.-

Le guardie, una delle quali svenuta a seguito dell'effluvio scroto-inguinale ammaliante di Balakov, ci accompagnano comunque dal Nobilotto che, appena giungiamo a portata di urlo, ci chiede: "Vi mandano i quattro signorotti dell'isola qui vicino?".-

La nuova, consueta, negazione lo rende partecipativo quanto una velina ad un a gara mondiale di geni matematici.-

Non per fare i criticoni, ma il Nobilotto sfoggia una orribile mise postcomunistpresidenzialoperaia che consta di salopette di jeans paccoevidenziante, senza niente sotto ed enormi sandaloni di paglia gialli.-

Apelios quasi sviene dall'emozione e gli dice chi siamo, da dove veniamo, perché siamo, dove siamo e cosa faremo, nonché il suo numero di cellulare segreto.-

In definitiva lo imploriamo di affidarci un'altra missione, possibilmente suicida, o almeno pericolosissima, per ingannare i prossimi giorni altrimenti bigi (da quando abbiamo scoperto che il Mietitore non sta inseguendo noi ed uccide guardiani come se piovesse….).-

A questo punto (gli altri accadimenti, il proctocronista non è stato in grado di memorizzarli perfettamente a causa dell'elevata assunzione di sostanza sicuramente alcoliche, forse stupefacenti) partiamo per la missione suicida, che consiste nell'andare a rimescolare migliaia di pericolosissime pseudo salamandre del fuoco che hanno già fatto strage di tutti gli elfi che hanno tentato in precedenza di interloquire con loro.-

Incontriamo le salamandre e, mentre queste ci attaccano curiose e felici:

q Askew ne affetta qualcuna;

q Balakov ed Apelios cercano di colpirle;

q Ridgell lancia inutili sortilegi;

q Ailin cerca di imbonirli raccontando loro l'aneddoto della pantofola rosa;

accadde una cosa terribile, tremenda, raccapricciante.-

L'incubo del nobile Arcimago si avvera in tutta la sua orrida crudezza.-

Nel mentre del combattimento, accompagnato da un disgustoso "Plop", Alkatel si sdoppia!

Il problema, come avrete capito, è che viene sdoppiato l'hardware, ma non il software, già di per se non proprio in grado di supportare la consueta monoesistenzialità del enorme paladino.-

In tremebonda attesa di vederne i futuri effetti, temiamo devastanti, i nostri vengono improvvisamente lasciati dagli esserini, forse intimoriti, più probabilmente infastiditi dalla prima azione venuta in mente agli Alkatel che, intravedendo nuove gioiose opportunità di svago, urlano all'unisono: "Doppio peto devastante……"………………….

mercoledì 28 ottobre 2009

Il Conte e l'Addestratore

ritorniamo dal Conte, che non ci ha neanche aspettato (solo per 14 ore…) e gli raccontiamo quattro cazzate, tanto per mandarlo a letto.-

Con la grande topa, lui.-

Con Apelios, noi…………………..

Purtroppo il nobile elfo è più curioso di un inviato della rivista "Novella 2000" alla caccia dell'ultima conquista di Corona, così ci troviamo nuovamente in sua presenza (e della stramignotticafighessa).-

Il Conte, sesquipedale esempio di tatto e diplomazia, cerca di blandirci con le accattivati parole: "Sentite albuminici coglionazzi, non crederete mica che io, o qualsiasi altro nobile elfo, anche se avete superato la prima delle ottantotto prove di bravura e coraggio che ho in serbo per voi, accetti di farmi giudicare da dei pellebianca, o addirittura che qualcuno possa accettare di farsi incoronare da voi. Ah ah ah, pallidi esempi di pirlaggine senza fine, se volete che continui almeno ad ascoltarvi dovrete superare anche la prova della fiducia e dirmi tutto, ma proprio tutto di voi e della vostra missione".-

I nostri eroi la prendono abbastanza bene:

  • Alkatel, stranamente silenzioso e forse ancora non del tutto fuori dal tunnel della disperazione per aver scoperto le caratteristiche del sortilegio, di inarrivabile utilità, Riposo Curativo, resta in disparte a fare una gara di peti con un cane guercio e con sole tre zampe;

  • Balakov cerca di ammaliare il Conte con l'incantesimo dell'odore nauseabondo e perpetuo. Realizza ben presto di avere le medesime possibilità che ha un operaio cassaintegrato dell'Italsider di chiavarsi Claudia Schiffer;

  • Ailin perde tempo raccontando l'esilarante aneddoto della pantofola rosa;

  • Balakov, stranamente non ride, ma si massaggia le pubenda con fare assorto e meditabondo;

  • Il cubo non tiene la pipì e racconta al Conte che ci sono altri candidati;

  • Ridgell interviene con tatto e competenza, pronunciando le seguenti semplici ed infraintendibili parole: "Senti negro di merda, siamo noi che dobbiamo giudicare te, testa di cazzo, non il contrario. Quindi, se non ti garba accettare il nostro incarico, come siamo arrivati possiamo andarcene, con la certezza che tu, coglionazzo troppo abbronzato, mai e poi mai, sarai re di questo continente del cazzo!";

  • Apelios, soggiogato dal fascino di Ridgell quasi quanto lo era stata Tayga in precedenza, accetta di dire tutto, ma proprio tutto, anche le sue fantasie erotiche più recondite, al nobile negrone.-

Non solo, accettiamo anche di parlare in presenza della topona bianca, nonché di farci accompagnare dal Conte e dalla topa dall'addestratore.-

Solo un intervento all'ultimo minuto di Ridgell impedirà ad Apelios di firmare un'assicurazione sulla vita a favore del Conte……

Incontriamo il potente evocato e il suo mostriciattolo preferito (purtroppo questa volta non c'è Tayga….), assistiamo impotenti a un po' di lingua in bocca tra lui ed il Conte, condito dalle solite frasi: "Non volevo, E' colpa mia, Lo so sono un cretino, Perdonami, Pace libera tutti, Giurin giuretto ma che bello di Apelios il culetto, ecc.", poi ce ne andiamo con due consigli ed una intuizione:

  • E' meglio non andare ora dal primo degli assassini Chin;

  • E' bene non uccidere i non-morti;

  • E' insolito che Apelios abbia avuto fantasie erotiche subito dopo il racconto della pantofola….

lunedì 19 ottobre 2009

L'Evocatore

Tayga, come sempre soggiogata dal fascino e l'eloquenza dell'Arcimago, accetta subitamente la missione, così, dopo l'ennesima cena, il Conte e la Contessa ci accompagnano sorridenti nei pericolosissimi tunnel. Ovviamente possono accompagnarci solo fino dove non c'è pericolo alcuno, ed infatti tutto va liscio come l'olio, compreso un passaggio in un salone pieno di pseudo draghetti malcresciuti e maleodoranti, che passano il loro tempo a strillare e lanciarsi addosso escrementi vari.-

Subito dopo i nobili stronzi ci lasciano andare avanti da soli.-

Incontriamo una enorme statua, di almeno cinque metri con due metri e mezzo di spadone, che, seppur immobile nella sua graniticità, ci spinge ad una misurata e prudente cautela.-

Si offre il cubo (lasciando in custodia l'ascia ad Alkatel che vi urina allegramente sopra) per la missione suicida di andare a pestargli un ditone, ma al primo raccapricciante rumore, provocato dal raschiare della punta dello spadone sul terreno, il coraggiosissimo nano torna precipitosamente indietro con la massima velocità consentitagli dalle corte zampette.-

Ridgell, che nella sua vita ha visto più statue animande di quante piattole ha Alkatel in zona pubica, si fa avanti e, con voce suadente da basso, chiede a sua graniticità di farci passare.-

La statua lo annusa e lo fa passare, insieme al cubo e ad Ailin.-

Ovviamente quando sta per arrivare il turno di Alkatel, con un rinforzino di Balakov, la statua annusante vacilla un attimo.-

Solo un tempestivo intervento di Apelios, che per l'occasione si è cosparso di cipria e dozzinale profumo Channel (bieca imitazione, trovata su una bancarella di mercato a poco prezzo, di una lozione di un famoso profumiere francese ormai perduto nel tempo), condita da una buona dose di arguzia e spergiuro, permette anche al secondo ed olezzante terzetto di passare.-

Poco dopo troviamo una nicchia contenente la versione dura ed immobile degli orribili draghetti.-

Ripetiamo il pietoso tentativo di passare indenni e, giustamente, veniamo attaccati da una ventina di tali esserini, magicamente apparsi intorno a noi.-

Dopo aver quasi tutti capito che, se colpiti, gli stessi innescano una reazione a catena che li fa esplodere causando gravi danni a tutti quelli intorno, nonché che per sconfiggerli sarà necessario distruggere la statua, apparsa nel frattempo in una nicchia poco più avanti, accade che:

  • Ridgell, seppur ferito e conscio di rischiare la vita, lancia un potente sortilegio frantumante sulla statua;

  • Ailin scivola sulla pipì che sgocciola ancora dall'ascia del nano;

  • Balakov cerca di togliersi il perizoma di pelle di leopardo per attivare un tatuaggio che lancerà chissà quale utile sortilegio, ma nell'operazione di strappa vari peli testicolari e si mette a strillare saltellando freneticamente;

  • Apelios pensa cosa farebbe Tayga in tale frangente e, ricordatolo, cerca di farsi palpare il sedere da uno dei mostriciattoli;

  • Alkatel, monumentale esempio di come si possa essere felici con un indice di encefalizzazione 0,5 (gli insetti hanno 1 e le oche 3…), si lancia come un wrestler semialcolizzato su alcuni mostriciattoli, facendone esplodere abbastanza da colpire anche il bravo Arcimago che, dovendo stare immobile per lanciare l'incantesimo, non poteva difendersi in alcun modo .-


Fortunatamente l'oscuro evocato, il cui sortilegio ha distrutto la statua e fatto sparire tutti gli esseri rimasti, va in coma e gli viene così risparmiata l'orrenda visione della stolida, ma compiaciuta espressione del grosso paladino che si aggira felice tra i resti dei nemici (e dell'Arcimago) desensibilizzando le mani dei sopravvissuti dando degli enormi "cinque".-

Apelios, integro e profumato, dotato oltre che di sensibilità anche dei poteri e delle pere di Tayga, lancia l'utilissimo incantesimo "sacrificio" e cura l'incolpevole Arcimago.-

Si, utilissimo, in questo caso, perché ha fatto rinvenire Ridgell…..

A questo punto Apelios, ridotto allo stremo delle forze, in cambio di un aiutino per fare la pipì ed un massaggino alle chiappette, cura tutti gli altri, e si accascia stanco ma felice sulla confortevole spalla di Balakov.-

Alkatel, ancora euforico dall'ideona che aveva poc'anzi avuta, cerca di lanciarsi un utilissimo sortilegio dall'evocativo nome: "Rinforzo curativo", dicendo agli attoniti compagni: "Maial dun busgatt, mlera dimetnichè cl'aviva sto sortilegi, vel digh mi, che st'incantesim a mi permet dlavurer sanza fatiga , brisa dormir e recueperer tot i punt ferida".-

Purtroppo per Alkatel il destino, che per i più (normalmente incolpevoli) è sempre tanto ingiusto quanto beffardo, nei suoi confronti si dimostra, questa volta, la quintessenza della pedissequa equità.-

Alkatel, infatti, quando copiò l'utilissimo sortilegio, pasticciò con le sue enormi ditone, che stanno alla grazia ed alla bella grafia quanto un bradipo alla reattività, e scrisse "Rinforzo curativo" anziché "Riposo curativo".-

Quest'ultimo sortilegio, di inarrivabile utilità e fonte di intriganti e variegate possibilità, nello specifico permette al mononeuronico energumeno, a comando, in ogni situazione anche di stress, fatica, paura, cagone cerimoniale, gara del rutto, lancio del nano (non il cubo), segone mantrico, slumamento delle pere di Ailin o del culo di Tayga, ecc., ecc., di fare un pisolino di due ore.-

Alkatel la prende abbastanza bene: beve otto litri di birra e comincia a smoccolare in formignanense (lingua ormai perduta nella notte dei tempi, della nebbia e delle zanzare) incomprensibili litanie nelle quali le parole ricorrenti sono: sonno, inter, mago, pappetta scroto-inguinale, master…….

Arriviamo finalmente in una stanza dove un vecchio, ridotto malissimo, si sveglia solo per farneticare alcune cazzate incomprensibili sputacchiando in faccia all'Arcimago, poi muore.-

Lo adagiamo sul letto e gli diamo fuoco.-

Torniamo indietro, passando nel salone pieno di mostriciattoli che, fortunatamente, sono in assemblea sindacale, così non ci cagano neanche di striscio, e ritorniamo dal Conte, che non ci ha neanche aspettato (solo per 14 ore…) e gli raccontiamo quattro cazzate, tanto per mandarlo a letto.-

Col la grande topa, lui.-

Con Apelios, noi…………………..



mercoledì 7 ottobre 2009

Il Conte

Partiamo nuovamente per andare, questa volta, dal Conte dell'Arena.-

Tappa intermedia dal guardiano del portale del mondo degli Elfi; ricorderete sicuramente il simpatico Fan Cul.-

Fan Cul ci accoglie con grandi lazzi e smancerie (non come la prima volta, quando gli abbiamo fatto collassare il suo portale preferito….) e fa capire di essere già stato informato da Minchium I il sublime, che evidentemente è peggio di una vecchia comare e non tiene neanche la pipì.-

I nostri eroi, seppur stanchi, ed alcuni anche rincoglioniti dall'età (vedi la "zia" Tayga e degno consorte, che non ricordano eventi se non distanti meno di dieci minuti…) non possono non notare una specie di cubo semovente che si sta scaccolando in un angolo.-

Il cubo, di almeno un metro e mezzo di lato, oltre a dare alcuni segnali che lo identificano almeno come essere vivente, indossa un'armatura di circa ottanta chili che lo sta facendo sudare come uno scaricatore di porto colto da febbre suina e si appoggia ad un'ascia alta più di lui (non che sia difficile…).-

L'effetto finale, dal punto di vista dell'afrore, è quello di un'enorme scatola di sardine avariate, lasciata per ore e ore sotto il sole di luglio a Bologna alle due di pomeriggio, che attira i gatti di mezzo continente.-

Alkatel, ovviamente, sbava nell'ordine, per:

  • L'armatura, che gli permetterebbe di sudare un po' e perdere quei fastidiosi quaranta chili di buzza che gli impediscono di primeggiare nella gara di lancio del nano con rutto;

  • L'enorme ascia bipenne, utile nelle uggiose sere autunnali per risolvere definitivamente il fastidioso problema delle unghie incarnite dei piedi;

  • L'afrore, per potere finalmente battere Balakon (degno sostituto di Emon Pok) nella sempiterna gara a chi stordisce più creature con un unico effluvio di una parte del corpo a scelta.-

Fan Cul gentilizza due lettere, una alla zia Tayga ed una ai due evocati, con le quali Chijan, l'unica guardiana troia vera (quella che vanta innumerevoli tentativi, mai riusciti, di imitazione - Cfr. Liu Gin…..), ci "consiglia" di prendere con noi il cubo.-

Scopriamo che il giovane ed enorme nano, oltre che essere cubico, è anche un po' scemo; non ricorda praticamente un'emerita fava di quello che gli è accaduto.-

Fin troppo palese la similitudine con i senili zii Alkatel e Tayga….

Confortati da tale nuova presenza, dopo che Tayga ha fatto sfoggio di leadership convincendo il cubo, che si chiama Askew, a fare una sosta in un autolavaggio, partiamo per l'agognata Arena.-

Sulla strada incontriamo, colpo di fortuna, un enorme ragno.-

Subito Tayga si aggrappa a Ridgell che rimane un attimo indeciso se combattere il mostro o palparle il sedere.-

Fortunatamente il saggio e capace evocato, che si è trovato più volte in situazioni di vita o di morte, capisce subito che l'unica cosa da fare è palpare, salvando così la compagnia da un suicidio certo, in quanto il ragno era in realtà l'animaletto da compagnia del terribile Addestratore.-

Il cupo evocato ci dà un messaggio da consegnare al Conte e ci permette, tra lo stupore di tutti, di andare via con tutti gli arti al posto giusto (a parte la mano di Ridgell ancora sul sedere di Tayga).-

Arriviamo all'Arena dove Balakon, utilizzando il subdolo sortilegio "Effluvio di palle ammaliante", soggioga il capitano delle guardie e ci fa accompagnare dal Connestabile che, raffreddato, non subisce il medesimo mefitico effetto, ma preferisce osservare con ipnotico interesse le pere di Ailin.-

Dopo alcune brevi trattative ed altri necessari e corroboranti lavaggi di Askew e dei piedoni di Alkatel, veniamo ricevuti a cena dal Conte e dalla sua grande topa elfica bianca.-

Il Conte, un po' meno simpatico della precedente onirica versione, ci propone una missione semisuicida: andare nei sotterranei a rimescolare le pericolosissime creature sicuramente non umane ivi residenti per cercare di capire se un'altra (forse ancora meno umana) sia ancora viva (o non-viva) o meno.-

Ridgell si lancia in una arguta dissertazione finalizzata ad evidenziare i pericoli (molti) ed i vantaggi (nessuno) di tale esiziale richiesta.-

Tayga, come sempre soggiogata dal fascino e l'eloquenza dell'Arcimago, accetta subitamente la missione…..


mercoledì 30 settembre 2009

L'ex Priore

Partiamo, con il nuovo compagno di sventure, tale Balakov, e raggiungiamo senza fatica il tempio dove dovremo (o dovremmo…) incontrare l'ex priore.-

Gradita sorpresa: per l'occasione scompare Apelios ed appare, niente poppa di meno, il nostro ineguagliabile, nonché molto più virile, capo Tayga (insieme agli inseparabili folletti volenterosi ma completamente inutili, anzi dannosi, Nikky e Luccry).-

Il dio Xar giustificherà il cambio farneticando in merito ad oscure e divinissime profezie riguardanti scale pericolosissime……

Il destino tanto giusto quanto severo, invero beffardo, ammannisce alla compagnia anche la compagnia (arguto gioco di parole) di altre tre esiziali creaturine, sicuramente appartenenti a razze similari a quelle dei folletti: trattasi dei tremendi Franzy, Clary e Laury.-

Subito veniamo rapiti dalla onirica follia del priore demente.-

Ci vengono proposti cinque scenari dove, a turno, ognuno di noi dovrà guidare gli altri per capire il punto di vista dell'ex priore sui cinque futuri re.-

Nell'ordine vivremo il possibile futuro di:


Il re stronzo

Sarebbe un re forte, ma metterebbe in un campo di concentramento tutti gli evocati. Decidiamo che non ci piace per niente.-

Il Conte sborone

Sarebbe un re gaudente che accoglierebbe bene tutti. Decidiamo che non ci dispiace.-

Chin l'elfo bianco

Sarebbe un re molto forte, ma creerebbe una lotta intestina tra gli elfi. Decidiamo che non ci convince fino in fondo.-

Il Nobilotto pirla

Sarebbe un re debole ed un po' pirla, creerebbe una serena pace, forse un po' fittizia. Decidiamo, comunque, che non è il peggiore-

Il principe sciamano

Sarebbe un re forte ed accentratore. Decidiamo che non sappiamo se ci piace.-

Ora sarebbe troppo complicato riportare in dettaglio quanto avvenuto, perciò il vostro umile proctocronista si limiterà a descrivere alcuni momenti toccanti, quali:

  • Tayga, evidentemente ottenebrata dall'essere di nuovo al comando della compagnia, appena arrivata al tempio si scola tre otri di vino ed inizia a fare la danza del ventre, seminuda, cantando delle romanze di dubbio gusto, impregnate di fini doppi sensi;

  • Alkatel, impegnato a cercare le coordinate per scovare la guardia nello scenario del Conte sborone, si lancia in un sistema di equazioni integrodifferenziali di rara difficoltà. Viene salvata da Tayga che, smaltita la sbornia ed impietosita, dopo un'ora gli dice che Ailin, Balakov e Ridgell, non solo hanno già risolto (con semplici somme e sottrazioni) l'enigma, ma hanno già trovato anche la guardia;

  • Balakov, evidentemente sentendo l'onere ed il peso della sostituzione dell'inutile Emon Pok, indipendentemente dagli scenari svolti, va a cagare con pedissequa precisione ogni due ore;

  • Ridgell, sempre nello scenario del Conte sborone, trova gli indizi che dovevano trovare Alkatel e Tayga che, senza questo aiuto, stavano vagabondando smarriti senza una meta alcuna. Ailin, carina e sempiternamente giusta, perdona Ridgell dandogli solo dell'idiota;

  • Ridgell, non ricordo quando, nel tentativo di aprire un otre di latte cagliato, ne versa generose quantità sulle monumentali poppe di Ailin che, per nulla infastidita, approfitta di Balakov per farsele pulire. Da quel momento una tardiva reazione postadolesenziale prende possesso dei due mentecatti che, per ore e ore, continuano a stuzzicarsi facendosi il solletico e dandosi dei pizzicotti. Nikky, Luccry, Franzy, Clary e Laury li guardano con quell'aria di schifata supponenza e superiorità che soli i folletti possono avere.-


Vissuti tutti e cinque i sogni, Tayga e Ridgell vogliono assolutamente andare a trovare il priore, Ailin è decisamente contraria, mentre Alkatel e Balakon, facendosi beffe del mondo, fanno un gara a chi riesce a stordire più folletti, con un unico peto, ad occhi chiusi.-

Visto che Ailin non conta un cazzo perché è un'evocata ed il capo è Tayga, andiamo dall'ex priore.-

Entriamo nella sua prigione ed uno spettacolo di desolazione, dolore e mistero ci avvolgono.-

Subito Ridgell ed Ailin capiscono che l'ex priore è uno scomparso, nonché, molto probabilmente un ex fortitudino.-

Il poveretto ci chiede di ucciderlo, perché altrimenti altri lo uccideranno in modo ancora più doloroso.-

Ecco allora che Tayga la misericordiosa, con occhi gonfi di lacrime ed un alito pestilenziale (con quello che ha bevuto il giorno prima….), decide, nella sua infinita bontà e saggezza, di ucciderlo con il dolorosissimo incantesimo di dissanguamento.-

L'ex priore, matto ma educato, soffre moltissimo, ringrazia, ci dice di scappare e muore.-

Tayga sviene e subito Alkatel si offre di portarla fuori, approfittando biecamente per controllare se ha ancora le chiappe sode come un tempo.-

Scappiamo (mai farsi beffe dei consigli dei matti) e facciamo bene; il tempio implode su se stesso, uccidendo tutti fuorché (perché da noi avvertiti) il vice priore e il mercante che ci aveva accompagnati.-

Come prevedibile, Tayga svenuta e palpeggiata scompare di nuovo per lasciare il posto al mistico Apelios che, appena arrivato dice: "Visto che le scale erano pericolose…".-

Felici di aver ottenuto i pareri dello scomparso, ma soprattutto per aver fatto la nostra strage quotidiana, decidiamo di andare dal Nobilotto pirla.-

Alla prossima.-

A, dimenticavo, la gara l'ha vinta Alkatel con tre folletti svenuti ed uno barcollante…..

Balakov ha cercato di giustificarsi dicendo che aveva appena fatto il cagone cerimoniale…

mercoledì 16 settembre 2009

MINCHIUM I IL SUBLIME

Senza perdere tempo alcuno, ormai tutti più che convinti che Emon Pok fosse, tutto sommato, una gran testa di cazzo e ritenendola quindi una perdita non solo accettabile, ma giusta, andiamo con Balakon (così si chiama il nostro nuovo energumeno superdotato, cugino di terzo grado da parte di bisnonna del Lago Balaton) dall'essere che ci ha ucciso.-


Ridgell, certo che lo stronzo sia un grande drago evocato, non è del migliore umore.-

Arrivati in una grandissima e buissima grotta l'essere, che si presenta come Minchium I il Sublime (già il nome…) ci accoglie scodinzolando, marcando con spruzzetti di urina i confini della grotta e dicendoci, riassumendo un pochino, che:

  • Riconosce me ed Ailin come scomparsi e mi dice, chiamandomi nobile Arcimago (l'umore un po' migliora), che le mie figlie stanno bene (ne sa a pacchi….);

  • C'è un altro scomparso sul continente, forse nato qui, non evocato, che abbiamo incontrato;

  • C'è un altro guardiano, nominato a seguito di un corso su Radio Elettra, oltre Liu Gin (che trasecola) e un vecchio guardiano si è sguardianato (Liu Gin tramillennia);

  • Dobbiamo nominare, forti della spada luminosa di Apelios (che da oggi chiameremo Osram) il Re di tutti gli Elfi.-

  • Tutto ciò premesso, dobbiamo sentire il parere di 5 esseri e vagliare 5 candidati.-


I cinque candidati:

  1. Il principe sciamano, quello idiota che si fa fottere dalla demonessa puttana;

  2. Il Re stronzo che annusa e scopre (e odia…) gli evocati entro le sei miglia;

  3. Il Conte sborone, quello dell'Arena (ex in verità, a causa dell'eroica missione di quattro nobili, intelligenti, potenti, dotatissimi, ma questa è un'altra storia….);

  4. Un nobilotto simpaticone, guascone e un po' coglione;

  5. Chin l'elfo bianco bastardo assassino, demone evocato anch'esso;


I cinque consulenti mediolanum:

  1. Chin l'elfo bianco bastardo assassino, demone evocato anch'esso (si, non mi sono sbagliato con il copia - incolla, malfidati. Chin è sia un candidato che un consulente);

  2. Il vecchio demone evocato (quello che ha il servitore liberato da Ridgell);

  3. Un ex priore impazzito e richiuso nelle segrete del suo ex tempio;

  4. L'ex guardiano, che gira in tandem con il nuovo guardiano Radio Elettra (la coppia si fa chiamare, durante la tournée di cabaret nel continente, "Culo e Camicia");

  5. Il signore dei non-morti (e qui basta la parola….).-


Minchium I il sublime ci congeda poi, eiaculando l'attesissima perla di saggezza.-


Ci consiglia, infatti, se dovessimo mai incontrare un tale Addestratore, di fare tutto (si Ailin TUTTO!) quello che ci dice, e mai, mai , e poi mai rompergli i coglioni.-


Un po' preoccupati dal fatto di avere ancora con noi Alkatel, decidiamo la scaletta delle consultazioni e partiamo……

mercoledì 9 settembre 2009

Intermezzo

C'erano quattro giovani elfi, amici per la pelle, invero un po' tatuata…, che avevano avuto qualche problemino con la legge elfica.-
I quattro amici, tali Hia, Inc, Ham e Suc (per comodità li chiameremo per tutta la storia, rispettivamente Albe, Anto, Lorenz e Tigre), in passato avevano, infatti, perpetrato alcuni orribili crimini che, volendo renderli comprensibili per voi lettori umani, potrebbero essere così esplicati:
Albe è stato incriminato per allevamento abusivo, contrario a tutte le più elementari norme igieniche e sanitarie, di caccole di piedi anabolizzanti;
Anto è stato inquisito, poi giustamente condannato, per aver organizzato un giro di scommesse clandestine su combattimenti di polli sodomiti;
Lorenz è stato in cura vari mesi dai migliori specialisti per incapacità manifesta di partecipare a due giorni rilassanti in amene località insieme ai suoi più cari amici. Incurabile;
Tigre è stato incastrato da facinorosi cattocomunisti, pagati da nostalgici marxisti fortitudini milanisti, per aver preso giustamente e candidamente a bastonate quattro zingari comacchiesi colpevoli di aver parcheggiato la loro carovana troppo vicino al caravanserraglio di Albe, perennemente posteggiato al Lido Trocadero di Spina.-
I quattro coglionazzi, per effetto delle leggerezze commesse in gioventù, furono diseredati dalle rispettive famiglie, e costretti a vivere in povertà, praticamente ridotti a fare i mercenari.-
Stavano svolgendo con perizia ed abilità una perigliosa missione (svuotare dalla cacca di una mandria di mucche colta da diarrea fulminante il macero di un signorotto), quand'ecco il colpo di fortuna (non a caso oggi è il 09/09/09…..).-
Il Signore e padrone del loro regno, Minchium I il sublime, li chiama per incaricarli di una missione suicida, il cui improbabile esito positivo, avrebbe però permesso ai quattro di riacquistare lo status di possidenti terrieri a loro negato per le facezie di cui sopra.-
Stimolati intellettualmente dall'esiziale proposta, i quattro accettano, anche perché, se no non avrebbero giocato la mini, con il solito immotivato entusiasmo, l'impossibile missione.-
A questo punto vi starete domandando: "Ma se il cronista ha scritto quasi una pagina e non ha neppure iniziato a raccontare la storia, quanto cazzo durerà questo riassunto?".-
Non preoccupatevi, risponde solerte il vostro proctocronista di fiducia, complici le consuete ed abbondanti libagioni e le pantagrueliche porzioni di focacce condite con cipolla, trippa, animelle e salame ferrarese, il cronista non si ricorda un cazzo, quindi liquiderà la storia in poche righe, per soffermarsi, invece, solo su qualche aneddoto speriamo divertente.-
La missione suicida, come proposta da Minchium I il sublime:
Dovete andare in un posto chiamato l'Arena;
Qui regna il Conte con il suo braccio destro l'Addestratore;
Uno dei due è in realtà un potentissimo demone evocato;
Dovete scoprire chi è, neutralizzarlo con i vostri veleni, poi ucciderlo;
In nessun caso dovete ucciderli entrambi.-
I quattro, abituati a missioni tipo: "Andate miei eroi e salvate il mondo da orde di non morti semidivini, mentre altre creature superiori a voi quanto lo è un virtussino ad un fortitudino, cercano di mettervelo nello scoreggione, intanto altre, ancora più potenti, divine ma invisibili e sconosciute, decidono se è meglio atomizzarvi od aiutarvi, ecc…", cominciano a darsi di gomito, immaginando un facile successo, e partono, ignoranti ma felici, per raggiungere l'Arena.-
Ah, dimenticavo, Minchium I il sublime ci ha praticamente ricoperto d'oro per agevolare lo svolgimento della missione.-
Quindi, tronfi, motivati come un intermediario mediolanum, ignoranti come un tifoso di lega basket dilettanti, contenti come un tifoso di Siena che ha appena rubato la Coppa Italia, raggiungiamo l'Arena.-
Qui basti dire che incontreremo alcuni personaggi che ci hanno aiutato a sbrogliare la matassa:
Blirp e Blurp: due simpatici ladri, anche buoni combattenti, che, in cambio di sfacciate quantità d'oro, ci hanno fatto da guide nei labirinti dell'Arena, permettendoci di raggiungere segretamente i luoghi che dovevamo visitare;
Kun: intrallazzone totale, utilissimo per combinare incontri di tutti i tipi, si proprio tutti…;
Elfa Bianca: probabile cugina, un po' più troia, dell'Elfa Nera, si rileverà il Deus ex Machina.-
Per non annoiarvi, cari lettori, vi racconterò solo il combattimento che abbiamo dovuto sostenere in una dorata prigione, contenente quasi sicuramente l'incauto evocatore del demone che dobbiamo identificare ed uccidere.-
Entra Albe nella prigione, la visita tutta con attenzione e perizia e, sicuro del fatto suo, dice agli amici che attendono trepidanti l'esito della sua ispezione: "Maial, non ghe pericol, vnite pure vanti amiciii".-
Fidandoci del compagno (e qui si capisce come la stanchezza e l'alcool possano ottenebrare anche le menti più capaci) entriamo nella prigione ed iniziamo, come fossimo a casa nostra, ad ispezionarla tutti insieme, cantando felici motivetti demenziali quali: "Siamo elfi, siamo belli, non mangiamo i passatelli, siam però dei gran fustacci ed a tutti spacchiamo i bracci. Se poi non ci dan ragione, gli spappoliamo anche un cogl….".-
Fortunatamente l'orribile canzoncina viene interrotta da un improvviso buio magico che disattiva la mente (ci vuole poco) e gli occhi dei quattro amici.-
Il combattimento, per quel po' che ricordo, si è svolto più o meno così:

I ROUND
Tigre accende una torcia;
Anto si scaccola;
Lorenz si accuccia a terra;
Albe finisce la conzoncina con un cauto tenorile: "…….ioneeeeeeeeeeeeee";

II ROUND
La torcia non fa luce e Tigre, che viene attaccato da due artigli, urla;
Anto continua a scaccolarsi ed applaude il finale della canzone di Albe;
Lorenz cerca di avvicinarsi a Tigre facendo il passo del giaguaro;
Albe si lancia verso Tigre ma, non vedendo un cazzo, dà una capocciata tremenda alla parete;

III ROUND
Tigre dà due pugnalate al mostro, che non accusa più di tanto il colpo;
Anto passa a limarsi le unghie dei piedi;
Lorenz continua ad avvicinarsi a Tigre facendo il passo del giaguaro;
Albe si lancia nuovamente verso Tigre ma, continuando a non vedere un cazzo, dà una seconda ed ancora più tremenda capocciata alla parete;

IV ROUND
Tigre, ormai in fin di vita, si cura;
Anto passa ad un bidet rinfrescante al timo;
Lorenz ormai vicino a Tigre, lancia uno sciame di api nella camera;
Albe si lancia nuovamente verso Tigre ma, continuando a non vendere un cazzo, dà la terza ed ultima spaventosa capocciata alla parete;

V ROUND
Tigre, difeso dallo sciame di Lorenz, finisce di curarsi, ;
Anto passa ad un palliluvio tiepido alla calendula;
Lorenz si spalma per terra;
Albe, perso l'interesse per la ormai povera e devastata parete, centra finalmente il buco della porta e si lancia all'attacco con l'ascia in mano. Nel fare questo atterra, con tutti i suoi 180 chili abbondanti, su Lorenz che perde quasi il controllo dello sciame, causando panico a tutti fuorché al mostro;

VI ROUND
Tigre estrae il più potente dei suoi veleni e lo sorseggia;
Anto, a metà di un peeling, prova a lanciare un annulla magia, che non funziona;
Lorenz, semispappolato da Albe, cerca di non perdere il controllo dello sciame;
Albe sferra un poderoso attacco con la sua enorme ascia bipenne. Come tutti sanno, quando ci si trova in una piccola stanza, nel buio magico più completo, con un mostro che ci vede benissimo e altri tre compagni praticamente accecati, le probabilità che il tremendo colpo di ascia vadano bene sono praticamente nulle.
Infatti Albe colpisce Tigre e quasi lo decapita;

VII ROUND
Tigre la prende abbastanza bene. Sputa il veleno su tutta la stanza;
Anto, che era fuori dalla stanza, finisce la ceretta e si becca l'attacco del mostro che, ferito mortalmente dal veleno di Tigre, cerca di scappare;
Lorenz, semisoffocato dall'odore dei piedoni di Albe, continua l'osservazione delle piastrelle della stanza;
Albe prende la giusta dose di veleno e, con il sollievo di tutti, sciame e parete compresi, va in coma;

VIII ROUND
Tigre, al quale è scesa definitivamente la catena, sferra una martellata nella nuca del mostro, che muore;
Anto va in coma con le zanne del mostro, unica parte rimasta, piantate nella gola;
Lorenz si alza e prepara il caffè per tutti;
Albe viene curato, ma continua a lamentarsi dicendo che lui in fin dei conti aveva solo cercato di decapitare Tigre, mentre il veleno……;

Ci curiamo poi, mentre i più ispezionano la stanza, Albe continua ad infierire sull'incolpevole parete, con poderose asciate.-
Fortunatamente troviamo un libro nel quale, con un astuto stratagemma criptografico anglofono, l'evocatore ci ha la lasciato il nome (sia elfico che demoniaco) dell'evocato.-
Il resto è facile.-
Torniamo sopra, il vice addestratore e la puttanissima Elfa Bianca ci dicono che il nome corrisponde all'Addestratore, andiamo dal Conte per organizzare una cena dove poter distrarre l'evocatore per avvelenarlo ed ucciderlo, l'Addestratore ce lo mette nello scoreggione facendosi di nebbia, scopriamo che è stata l'Elfa Bianca a farlo scappare, valutando l'Elfa Bianca non facciamo una piega, torniamo dal Conte a raccontargli il tutto e lui ci ringrazia tanto, ce ne andiamo felici e stupiti di essere vivi, incontriamo un luogotenente di Minchium I il sublime che ci dice che lui (Minchium) e lui (lui) sono contentissimi e ci ringraziano tanto, ci danno un sacco di soldi, ci restituiscono i nostri titoli nobiliari, ci danno un'isola dove potremo regnare.-
Ci dice anche che, in futuro, potrebbero ancora aver bisogno di noi.-
Noi, Suc Ham Inc Hia, gli diciamo, che siamo a disposizione……………..

mercoledì 10 giugno 2009

Sull'Isola

Stiamo incamminandoci, incazzati come bisce, lungo un sentiero dell'isolotto (che è più grande del Giglio, ma più piccolo del Madagascar, più simile all'Elba se non fosse per la nebbia, ma……) quand'ecco che la melodiosa voce della guardiana giunge a noi: "Aspettatemi amici, vengo con voi!".-
Rapida come una sardina inseguita da uno squalo bianco, la guardiana ci raggiunge dicendoci che: "Sono costretta a venire con voi, altrimenti rimarreste morti!".-
I nostri, rendendosi conto che la grezza e ipoletterata guardiana, di certo non membro dell'Accademia della Crusca, parla un comune approssimativo, lasciano passare l'evidente strafalcione ortogrammaticalsintattico, e procedono oltre.-
Ridgell, che in pochi attimi sente pronunciare dalla giovane ed avvenente figliola le parole "vengo", "venite" e "membro", pensa che, seppur privo di magia, la giornata potrebbe riservare alcune piacevoli sorprese.-
Le sorprese, infatti, arrivano praticamente subito, sotto la forma di due vermi che attaccano Ridgell, due ragni su Ailin, un cinghiale su Apelios, un lucertolone su Emon Pok ed un dragolucertola su Alkatel.-
Mentre la guardiana ne approfitta per sistemarsi il perizoma e rifarsi le unghie, i nostri eroi ingaggiano un furibondo combattimento che si svolge, più o meno così:
Ridgell lancia un dardo incantato di devastante potenza e distrugge i due vermi (alla faccia del senza magia…);
Ailin si difende;
Apelios, Emon Pok ed Alkatel tentano goffamente di colpire i loro nemici;
Ridgell lancia un altro dardo ed uccide i due ragni;
Apelios, Emon Pok cominciano a prendersi qualche ferita, mentre Alkatel è già in fin di vita;
Ridgell lancia un colpo di forza e, aiutato da un dardo di Ailin, decapita il dragolucertola;
Apelios si prende un cinghiale nella pancia;
Ridgell lancia un altro colpo e fa esplodere il cinghiale.-
A questo punto il lucertolone, che stava per incularsi Emon Pok, guarda Ridgell, esclama, "Maial che mago cl'è lu li" e scappa nella foresta.-
Mentre riprendiamo il cammino, la guardiana spiega agli evocati che la tempesta del giorno prima li ha, in realtà, stracaricati di magia.-
Procediamo nella nebbia, guidati da un sicuro Alkatel che, stranamente, sembra trovarsi particolarmente a suo agio in tale contesto.
Il fiero paladino, infatti, procede imperterrito, come se da sempre si fosse trovato in cotale umido ed insalubre contesto, ripetendo frasi senza alcun apparente senso quali: "Basta guardare la riga bianca, non accendete gli abbaglianti, mancano solo le zanzare, mi ricorda tanto Formignana, ecc..".-
Ad un certo punto il grosso guerriero, si ferma come se avesse colpito qualcosa, effettivamente si è schiantato contro un grosso masso e subito Apelios ne approfitta per appoggiarglisici contro….
Chiarito l'equivoco, in nostri stanno per ripartire, quand'ecco che una voce tonante ed imperiosa pone loro i sempiterni quesiti per gli eroi:
Siete motivati?
Siete certi di voler andare avanti?
Siete veramente, ma veramente, ma veramente, sicuri?
Ridgell, fine uomo politico ed ermeneuta della interpretazione vera ed autentica delle voci tonanti ed imperiose, certo di riportare il volere del gruppo, nonché il bene dello stesso, risponde con adamantina certezza: "Si, si, si".-
Non va malissimo.-
Moriamo.-
Tutti.-
Anche la guardiana.-
In verità non lo capiamo subito perché, a parte una sensazione di qualcosa o qualcuno che vola sopra di noi ed un po' (capiremo dopo troppo) calore, non ci accorgiamo di altro.-
Siamo lì, morti e tranquilli, quand'ecco che una voce, un'altra, meno tonante ed imperiosa invero, ci chiede se vogliamo rimanere morti o se gradiamo, invece, una veloce risurrezione che comporterà solo essere poi, per l'eternità, schivi del gentile essere che opererà tale utile sortilegio.-
Subito rivalutiamo la proprietà di linguaggio della guardiana, ingiustamente sbeffeggiata all'inizio solo perché non aveva frequentato il Galvani e, come di consueto, reagiamo con sinergica alchimia:
Ailin, in preda ad atroci tormenti e cagoni purificatori, se ne sbatte;
Emon Pok tace;
Apelios ritiene impossibile accettare di vincolarsi ad un essere che potrà in futuro ordinargli cose contrarie al volere del suo dio;
Alkatel, sovralimentando truffaldinamente il mononuerone, ritiene invece di accettare, tanto ci si può suicidare tranquillamente dopo;
Ridgell, spaventato dagli sforzi intellettuali dei due pii credenti accetterebbe senza problema, in quanto no può sbattergliene di meno degli dei, dei giuramenti, delle leggi elfiche ed altre simili cazzate.-
Più confortato dal silenzio di Emon Pok che da altro, Apelios decide di accettare.-
Subito risorgiamo, freschi ed affamati e, come se no fosse sufficiente, ci attendono altre sorprese.-
Tutti fuorché Emon Pok.-
Un guerriero umano, alto, molto dotato, tanto che Ailin per un attimo rinviene, ma poi rovina tutto chiedendo della mappa, con quattro tatuaggi, ci dice di essere l'artefice della nostra risurrezione.-
In realtà il poveretto ci sta aspettando su quest'isola di merda da due anni, perché lo sciamano della sua tribù e l'essere (quello che ci ha ucciso, sicuramente un drago evocato) così gli hanno chiesto.-
Lui ci ha liberato di Emon Pok, che si è rilevato essere un traditore al quale avevano impianto nel cervello un simbionte alieno, che avrebbe certamente cercato di ucciderci quando l'occasione sarebbe stata a lui propizia.-
Ce ne sbattiamo di Emon Pok ed accettiamo le sue due richieste/ordini:
Parlare con l'essere;
Prenderlo con noi.-
Mentre Apelios guarda con invidia le due accette che il guerriero porta ai fianchi, Ridgell pensa che si è liberato di un altro baciapile.-
Ailin gli nel dormiveglia il pacco e sorride.-
Alkatel fa il broncio perché questo sembra decisamente più tosto nella sempiterna gara della caccola più grande……

lunedì 18 maggio 2009

Sulla nave

Cosa sia accaduto tra Ridgell e la guardiana non si saprà mai.-

Non credete a voci di corridoio masteresche…..

Arriviamo al porto e qui, come prevedibile, troviamo un plotone di guardie ad aspettarci che, con modi gentili ma fermi, ci intima, prima di partire, di vergare con tratti decisi ed in bella grafia il nome di chi ci ha mandato su questo continente.-

La domanda, apparentemente di semplice risposta, scatena nei nostri eroi delle reazioni ossessivo-compulsive premestruali catto-comuniste.-

Mentre Ridgell, con pergamena e calamaio in mano sta per scrivere C……., inizia una fervida e fervente discussione su chi ci abbia realmente mandato qui.-

Ailin e Ridgell, che è un semplice scrivano, se ne sbattono e scriverebbero tranquillamente il nome della più troiesca guardiana.-

Apelios il mistico ed Alkatel il paladino, animati da sacro e veritiero fuoco clericale, evidentemente non ancora paghi della precedente cazzata di idea di aspettare un mese, onde mettere in ginocchio l'economia dell'intero continente, per poi farci nominare signori degli elfi, inventano una nuova, ferventissima, ideona.-

I pii credenti, infatti, basandosi sul sacro principio che qualsiasi cosa facciano è per volere di Xar, non hanno dubbi sulla bontà del dover scrivere tale sacro nome sulla pergamena.

Emon Pok, per pura piaggeria, li appoggia con vergognosa dedizione.-

Dopo appena due ore di esegesi della religione Xaresca, il rischio della frantumazione testicolare (specialmente in Ridgell….) è tale per cui gli evocati, da bravi evocati, smettono di far notare l'ovvietà dell'ovvio e Ridgell, con mano ferma e precisa, scrive il richiesto nome del loro dio sulla pergamena.-

Una guardia porta la pergamena al Re (dentro una locanda) che la prende abbastanza bene, ci risponde con poche righe altrettanto insulse, (stranamente un Re non troppo rompicoglioni) e, nello stupore generale, riusciamo ad imbarcarci e salpare.-

Qui Ridgell ed Ailin, unici ad essere quasi dei lupi di mare, ovviamente stanno malissimo e perdono tutta la loro magia.-

Il mattino dopo, seguente ad una notte quasi di bonaccia, mentre i maghi stanno per studiare gli incantesimi, ecco che un'altra provvidenziale tempesta li priva nuovamente di tutta la loro magia.-

Qui Ridgell, privo dei suoi poteri e del colore del cedro, chiede di poter rimanere sulla nave, in quanto ritiene di essere più un peso per gli altri che di aiuto.-

Solo un lunghissimo panegirico di Apelios, che gli ricorda quanto la compagnia abbia bisogno della sua esperienza e dei suoi saggi consigli, convince l'umile e per nulla sensibile ai complimenti Arcimago ad accettare di sbarcare sull'esiziale isolotto.-

Sbarcando Emon Pok rimugina tra se e se: "Quindi se qualcuno mi manda a cagare, in realtà è stato X…..".-

Fortunatamente non riesce a terminare l'impegnativo pensiero perché, nell'ordine: pesta una merda di dimensioni colossali, scivola, cade di faccia su un altro escremento più piccolo ma più maleodorante, bestemmia, si sloga una spalla nel tentativo di rialzarsi, ribestemmia, gli cadono i pugnali nella merda di prima, capisce che è meglio tacere, chiede ad Apelios di confessarlo, ripulisce il tutto, però inizia a guardare i due evocati con un nuovo e differente interesse……

mercoledì 6 maggio 2009

Il Re

Mentre mangiamo anche ad Alkatel ed Apelios l'idea di aspettare un mese, onde mettere in ginocchio l'economia dell'intero continente, per poi farci nominare signori degli elfi, comincia ad apparire per quello che realmente è, cioè un'enorme cazzata.-
Decidiamo, quindi, con la consueta spensierata bonomia, di accettare la missione suicida (recuperare l'oggetto di rilevazione e, se possibile, anche l'ammiraglio appeso allo stesso….) e, pertanto, raggiungiamo la nave ed il suo permalosissimo capitano.-
Qui, dopo uno scambio di sapienti slinguazzate, concordiamo la lista della spesa che consiste, nel dettaglio:
Ailin: 1550 razioni, 140 torce, 80 barili di pece, 500 km di corda, 2300 frecce;
Emon Pok: timo per preparare il bidet rinfrescante;
Alkatel: polvere divora odor per i piedi;
Apelios: pacco famiglia di nuvenia poket;
Ridgell: 100 litri di sangiovese.-
Il capitano ci congeda, dicendo che ci farà trovare il tutto all'alba del giorno dopo e ci consiglia di passare la notte nella locanda, onde riposarci meglio in attesa del periglioso viaggio dell'indomani.-
Così facciamo, quand'ecco che veniamo contattati da un sudatissimo ed eccitato oste, che preannuncia l'arrivo dello strano elfo, quello molto bello, molto tatuato, molto nobile, molto elfo, che accompagnava il capitano della nave.-
L'elfissimo, bellissimo e stronzissimo, senza tanti giochi di parole, dopo che abbiamo tanato la sua regale condizione, e lui ha tanato la magnifica spada di Apelios (quella che brilla come lucidata col Sidol in mano alla guardiana), ci fa tre domande:
Volete voi che questo continente abbia un unico Re?
Volete andarvene?
Nel caso dell'unico Re, fareste me?
Noi rispondiamo: Ni, no, ni.-
Per motivi che si sfuggono completamente, al Re "Ni, no, ni" non dispiace più di tanto e ci lascia vivi e liberi di partire per la missione suicida.-
Come tutti i Re, però, non disdegna l'eiaculazione di alcune ovvie perle di saggezza, quali:
Sappiate che è molto pericoloso andare sull'isolotto;
Dovendo scegliere tra l'oggetto e l'ammiraglio (con equipaggio), salvate ovviamente l'oggetto;
I non morti sull'isolotto odiano gli evocati;
Se in questo mondo non vi hanno ancora fatto il culo è perché viaggiate insieme alla guardiana;
La Fortitudo andrà in A2.-
Confortati da tali sagge e profetiche parole, soprattutto le ultime, i nostri eroi vanno a letto felici e contenti.-
Alkatel sogna Tayga e, nel sonno, appoggia una manona sul culo di Apelios.-
Apelios, invece, perfettamente sveglio, sta immobile per non svegliarlo….
Ridgell va a trovare la guardiana che, per una volta, stranamente, forse intrigata dal buon senso dimostrato dallo strano Arcimago evocato, lo fa entrare nella sua stanza.-
Cosa accade poi, chissà, lo saprete alla prossima puntata.-

giovedì 2 aprile 2009

Il capitano

Al mattino la guardiana guarda disgustata Ridgell che esce dalla camera seguito da un frizzante e chiassoso Apelios, per l'occasione vestito in tutù rosa e babbucce lilla.-
Superato il momento di leggero imbarazzo i nostri pagano l'oste e si dirigono verso il porto dove trovano un marinaio che sta passeggiando nervosamente lungo il molo.-
E' il capitano, che tana subito Apelios, dicendogli di non sparare cazzate e ci da appuntamento dopo un'ora in una malfamata locanda.-
Puntuale come una racchia ad un appuntamento con George Clooney, il capitano arriva, accompagnato da un altro strano elfo, molto bello, molto tatuato, molto nobile, molto elfo!
Si intavola una costruttiva discussione che cessa al secondo minuto quando Ridgell fa notare al capitano che, seppur noi si sia a digiuno delle ultime novità relative alla corporazione dei marinati, abbiamo comunque delle notizie importanti di cui forse lui non è a conoscenza.-
Impermalosito come un fortitudino davanti ad un tiro da tre decisivo, il capitano, con un movimento di chiappe similapeliotiche, esce dalla locanda e va a frignare in un angolo.-
I compagni ed il nobile elfo convincono Ridgell della necessità di andare a scusarsi ed il bravo Arcimago accetta la difficile missione.-
Raggiunge il capitano, che avendolo visto si è sapientemente messo di spalle nella classica posizione streghesca di broncio, braccia conserte e piedino che sbatte.-
Le scuse avvengono più o meno così:
Ridgell: "Sig. Capitano mi scus…….";
Capitano: "O certo i maghi degli altri mondi sono un po' irriverenti, capisco…";
Ridgell: "Si, effettivamente, ma io vorrei veramente scus…";
Capitano: "Vero che anche i maghi di questo mondo sono un po' presuntuosi….";
Ridgell: "Beh, si, comunque, sig. capitano, come stavo dicendo, vorrei scus…";
Capitano: "Si, si, certo, capisco, torniamo pure alla locanda..".-
Torniamo alla locanda, con Ridgell che sfoggia la faccia da miglior pentito degli ultimi dieci anni, e continuiamo la insana discussione.-
Il capitano, per farla breve, ci dice che:
La sua è l'unica nave che può portarci da qualche parte, ma in questo momento, per la corporazione dei marinai, è prioritaria un'altra missione; andare in isolotto, sede di riunioni dei vari governanti, dove è naufragato il loro ammiraglio;
Scopo della missione sarebbe recuperare l'ammiraglio ed il suo equipaggio, ma soprattutto un oggetto magico, dotato di grande potere di rilevazione (adatto a rilevare la flotta di evocati non-morti che sta arrivando);
Dopo il capitano sarebbe disposto a portarci sull'isola dove noi vorremo andare.-
Decidiamo di appartarci per poter prendere, con i consueti, civili, educati, veloci, costruttivi dialoghi e modi che ci contraddistinguono, la miglior decisione.-
Subito Ridgell, fecondato contronatura dall'idea di "non sa neppure lui quali conoscenze potrebbero essersi sull'isolotto", propone di accettare tale nuova, pericolosissima ed inutile missione.-
Ailin lo appoggia.-
Alkatel propone di aspettare un mese, onde mettere in ginocchio l'economia dell'intero continente, per poi farci nominare signori degli elfi.-
Apelios appare morbosamente intrigato dalla proposta del suo fedele, ma mononeuronico paladino…..

mercoledì 25 marzo 2009

In Viaggio

Amadori è felicissimo e, tra una beccata e l'altra, cerca di inchiappettare la sua compagna, ritornata anch'essa nell'orrenda e puzzolentissima forma avicola, con il preciso intento di farle sfornare una bella serie di uova pasquali.
La guardiana, nella sua più riuscita imitazione di topona top model strafiga, per giunta in ridottissimo bikini, che ha approfittato della pausa per prendere un po' di sole, appena vede lo spadone di Apelios glielo sfila con destrezza.-
Apelios prova a fermarla ma, al confronto della topona, sembra un vecchio rincoglionito con i riflessi di un bradipo.-
La spada in mano alla guardiana si illumina, così come lo sguardo della frigida troietta.-
Non appena l'apprensivo Apelios inizia a frignare e battere i piedini per terra, per riavere la spada, la guardiana, con fare magnanimo, gliela ridà.-
Ovviamente, nonostante i ripetuti e goffi tentativi degli eroi di capirne di più, la troia si rifugia dietro il suo classico comportamento: "No comment".-
La guardiana, poi, prende Ridgell per mano (lei ci riesce…) e gli propone, in cambio di un contatto con il Principe coglione, di farlo tornare in forma solida.-
Ridgell, aiutato dalla vicinanza della topona e valutando gli enormi vantaggi della solidità, accetta.-
La guardiana contatta il Principe, non dice ovviamente niente a Ridgell, lo risolidifica (si, in ogni parte, malelingue…), risolidifica anche Ailin e, sculettando come una smorfiosetta alla prima uscita con i compagnucci di classe, si allontana felice.-
Partiamo, come sempre immotivatamente permeati da un insano entusiasmo, e raggiungiamo il Signorotto, gli diamo lo scrigno, lui scodinzola contento e ci copre di soldi, doni e ci ringrazia tantissimo dicendo un mucchio di cazzate.-
Poi decidiamo di andare su un isolotto poco lontano, cioè il più vicino (scelta egogeograficologicoforme) per recuperare un altro cristallo.-
Partiamo con l'intento di arrivare al porto ed affittare ivi una imbarcazione capace di portarci fino all'isolotto.-
Nel tragitto incontriamo il solito nano cinese che, se non altro, ci gentilizza una quantità sesquipedale di ottime frittelline.-
Al porto, onde non crearci troppi imbarazzi, è ormeggiata una sola nave.-
Decidiamo saggiamente che è la nave che fa per noi.-
Essendo ormai sera, cerchiamo una locanda dove mangiare e passare la notte.-
Purtroppo durante la cena non vediamo nessuno che possa sembrare il capitano della nave, così andiamo a goderci il meritato riposo.-
La guardiana elude con maliziosa abilità i tentativi dell'Arcimago di dormire con lei, preferendogli l'elfa, cazzo!
Alkatel ed Emon Pok vanno in una camera e per favorire il sonno intraprendono la consueta ed interminabile sfida a chi fa la caccola più grande.-
Alla quarta caccola svengono per l'insopportabile fetore.-
Ridgell dorme con Apelios; sempre meglio di niente…..

lunedì 23 marzo 2009

Il Portale

Lungo la strada incontriamo otto grifoni che ci convincono abbastanza facilmente, in quanto ricordiamo bene cosa possono fare anche solo due di loro, a seguirli, mentre anche Alkatel, grattandosi pensoso un braccio, sembra intenzionato a non creare problemi con le orrende e maleodoranti avicolità.-
Arriviamo dal loro capo, un evocato che, per sfruttare i piccoli e stupidi pennuti, assume le sembianze di un enorme e mostruoso pollo di nome Amadori.-
Amadori, che parla a fatica il comune (per intenderci la sua pronuncia, nonostante sia su questo mondo da un’eternità, è simile a quella di Don Lurio dopo cinquant’anni di Italia), ci propone l’ennesima missione suicida che tutti, entusiasticamente, accettiamo.-
In pratica dobbiamo:
Andare nel tempio segnalatoci dal signorotto locale (quello che piace ad Ailin, ricordate?);
Recuperare lo scrigno del signorotto;
Andare nella stanza accanto, superando gli innumerevoli pericoli che ci saranno;
Varcare un portale;
Recuperare un uovo gigantesco (non voglio pensare che dolore deve aver provato chi lo ha fatto…), che altri non è che la moglie del pollo Amadori anche lei abilmente travestita;
Toccarlo (Ridgell al quale è stata preventivamente caricata da Amadori la chiavetta elettronica) e teletrasportarci tutti nuovamente qui.-
Arriviamo senza problemi nel tempio, in tempo per beccarci gli attacchi di quattro pantere ombra non morte, che liquidiamo con imbarazzante facilità, poi recuperiamo lo scrigno e passiamo con noncuranza il portale, nonostante due idioti diversamente vivi cerchino di impressionarci lanciando vane minacce nei nostri confronti .-
Alkatel, Emon Pok e Tayga, inesperti ed incerti come solo chi non ha mai visto un simile manufatto può essere, saltano goffamente attraverso il portale, mentre Ailin e Ridgell, con una espressione di sufficienza dipinta sul volto, varcano con incedere maestoso il portale, facendosi anche un po’ beffe dei goffi compagni.-
Ovviamente il destino, che è beffardo ed anche un po’ stronzo, riserva agli evocati una sorpresa, che loro subodorano perché gli altri tre cominciano a guardarli come se avessero dimenticato di mettere il pezzo di sotto di un completo alla cena di gala del Rotary Club.-
Entriamo in un’altra sala, piena di elfi malaticci, i più con la diarrea, e, sorpresona, ci accoglie Apelios che, ancora in pigiama perché ci aspettava per cena, si veste alla meno peggio e, sotto gli sguardi allibiti dei nostri eroi, dice a Tayga che da adesso in poi dovrà essere lei a prendere il suo posto.-
Tayga, visto che il lavoro svolto fino ad ora da Apelios sembra consistere nello stare sdraiata su un simil letto, forse un po’ duro ma apparentemente privo di pulci, accetta di buon grado e, con un simbolico cinque da lottatore di catch, lancia Apelios nella stanza ad aiutare i compagni.-
Ad Apelios, commosso per aver ritrovato i suoi amici, accade che:
Perde i suoi poteri da mistico, nonché qualsivoglia rimasuglio di mascolina virilità (non è una grossa perdita…); ;
Assume i poteri da chierico di Tayga, compreso la parola segreta per poter aprire il beauty dei trucchi e la collezione di pantofole felpate imbottite di pelo viola e lilla;
Diventa saggio ed intelligente quanto Tayga…….
Confortati da tale trasformazioni, soprattutto l’ultima, gli eroi cominciano a complimentarsi con il neo sacerdote, dicendogli la solita quantità sfacciata di enormi cazzate richieste dalla circostanza, quand’ecco che un altro pericoloso nemico ci attacca.-
Questo nuovo e laido non morto riesce, con un abile esercizio da trasformista alla Stanislao Moulinsky, a prendere possesso del mononeuronico cervello di Alkatel (gli piace vincere facile….).-
L’incolpevole ed inconsapevole paladino, infatti, comincia a colpire a destra e a manca i compagni, mentre Apelios, stranamente, tiene per mano Ridgell.-
Ridgell in un primo momento fraintende le intenzioni del mistico e gli tocca il culo, per non urtare la sua sensibilità e non farlo sentire rifiutato.-
Al pronto schiaffone del mistico, l’Arcimago capisce che deve esserci un altro motivo, ma si sente come se fosse più leggero, come se qualcosa in lui non andasse, boh?
L’Arcimago lancia comunque un sortilegio sul non morto, che è dentro Alkatel, ma Ridgell non vede come tale cosa possa rappresentare un problema, facendogli un mare di danni, tanto che poi basterà un’alitata di Emon Pok per finirlo.-
Confusi dalla fiatella mefitica, riusciamo comunque a far toccare a Ridgell l’uovo e teletrasportarci da Amadori.-
Qui scopriamo che Ailin e Ridgell, quando sono passati attraverso il portale, seppur maestosi nel loro incedere, hanno lasciato indietro le loro metà inferiori.-
Soprattutto Ridgell, affaticato anche dai vari lanci di magia e intristito dal rifiuto di Apelios, appare sempre più etereo e la sua voce, normalmente ricca di armoniche e piacevolmente timbrata da basso, sta stranamente affievolendosi sempre più.-