giovedì 5 novembre 2009

Il Nobilotto

Corroborati da minuziosissimi racconti del Conte, sapientemente inframmezzati da evidenti piaggerie mnemoniche del primo della classe e della brava, seppur meno dotata, ma più popputa evocata, riusciamo finalmente a partire per cercare di raggiungere l'isolotto nel nobilotto e fargli il pistolotto.-

Qui giunti (se altri accadimenti fossero accaduti, il proctocronista non è stato in grado di memorizzarli a causa di un debito glicemico dovuto all'ingiustificabile ritardo del servizio di catering) veniamo accolti dall'intera guarnigione.-

Due elfi, che a malapena totalizzano il peso del cubo e l'intelligenza di Alkatel, ci vengono incontro, colmi di speranza, chiedendoci: "Vi mandano i quattro signorotti dell'isola qui vicino?".-

Grande è la delusione quando il cubo, ancora dotato di una versione cerebrale di poco più evoluta di quella del paladino, ma evidentemente inadeguata alla bisogna, si volta per ripeterci la domanda, la cui risposta non può che essere decisamente negativa.-

Le guardie, una delle quali svenuta a seguito dell'effluvio scroto-inguinale ammaliante di Balakov, ci accompagnano comunque dal Nobilotto che, appena giungiamo a portata di urlo, ci chiede: "Vi mandano i quattro signorotti dell'isola qui vicino?".-

La nuova, consueta, negazione lo rende partecipativo quanto una velina ad un a gara mondiale di geni matematici.-

Non per fare i criticoni, ma il Nobilotto sfoggia una orribile mise postcomunistpresidenzialoperaia che consta di salopette di jeans paccoevidenziante, senza niente sotto ed enormi sandaloni di paglia gialli.-

Apelios quasi sviene dall'emozione e gli dice chi siamo, da dove veniamo, perché siamo, dove siamo e cosa faremo, nonché il suo numero di cellulare segreto.-

In definitiva lo imploriamo di affidarci un'altra missione, possibilmente suicida, o almeno pericolosissima, per ingannare i prossimi giorni altrimenti bigi (da quando abbiamo scoperto che il Mietitore non sta inseguendo noi ed uccide guardiani come se piovesse….).-

A questo punto (gli altri accadimenti, il proctocronista non è stato in grado di memorizzarli perfettamente a causa dell'elevata assunzione di sostanza sicuramente alcoliche, forse stupefacenti) partiamo per la missione suicida, che consiste nell'andare a rimescolare migliaia di pericolosissime pseudo salamandre del fuoco che hanno già fatto strage di tutti gli elfi che hanno tentato in precedenza di interloquire con loro.-

Incontriamo le salamandre e, mentre queste ci attaccano curiose e felici:

q Askew ne affetta qualcuna;

q Balakov ed Apelios cercano di colpirle;

q Ridgell lancia inutili sortilegi;

q Ailin cerca di imbonirli raccontando loro l'aneddoto della pantofola rosa;

accadde una cosa terribile, tremenda, raccapricciante.-

L'incubo del nobile Arcimago si avvera in tutta la sua orrida crudezza.-

Nel mentre del combattimento, accompagnato da un disgustoso "Plop", Alkatel si sdoppia!

Il problema, come avrete capito, è che viene sdoppiato l'hardware, ma non il software, già di per se non proprio in grado di supportare la consueta monoesistenzialità del enorme paladino.-

In tremebonda attesa di vederne i futuri effetti, temiamo devastanti, i nostri vengono improvvisamente lasciati dagli esserini, forse intimoriti, più probabilmente infastiditi dalla prima azione venuta in mente agli Alkatel che, intravedendo nuove gioiose opportunità di svago, urlano all'unisono: "Doppio peto devastante……"………………….

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