venerdì 9 febbraio 2007

LETTERA

Miei carissimi Apelios, Emon Pok e Alkatel, ricordate ? Solo poco tempo fa eravamo nel nostro tempio, circondati dall'affetto e dagli insegnamenti dei nostri cari maestri e la nostra piu' grande preoccupazione era affrontare un esame. Sembra passata una vita da quei giorni sereni. Ora l'imperscrutabile volonta' di Xar ci ha gettati in una situazione che non comprendiamo, tra mille difficolta' che mai avremmo pensato di dover affrontare, in mezzo a pericoli che mai avremmo immaginato. Forse il nostro caro mistico, che piu' di noi e' vicino ai pensieri di Xar, sa trovare una ragione e uno scopo in tutto questo. Io so solo che non capisco e che ho paura, ma so anche che Xar non abbandona mai i suoi figli e non pone mai di fronte a loro prove troppo gravose per le loro forze. L'unica cosa che abbiamo, e che non deve mai venirci meno, e' la nostra fede e poi la nostra amicizia, quel sentimento che abbiamo cresciuto e coltivato in tanti anni e che ora viene provato e sara'  rafforzato da questa nuova realta'. Tante volte avremo idee diverse, tante volte ci capitera' di essere in disaccordo ma sempre dovremo rivolgere il nostro pensiero a Xar e il nostro cuore al legame forte che ci unisce e che da' un senso al nostro essere qui, ora, forse spiraglio di luce in un mondo che sta per essere ricoperto dalla tenebra.
E a voi, Ailin, Ridgell, che dire ? Mi rendo conto cha abbiamo condizionato e forzato il vostro destino, ma quando vi abbiamo evocati non sapevamo e non immaginavamo quello che sarebbe successo. Ci affidavamo sereni nelle mani di chi tanto piu' di noi aveva saggezza, potere, esperienza e ancora ora non ci resta che fidare in quella saggezza e in quell'esperienza e credere che se tanto vi e' stato chiesto, tanto vi verra' dato e che vi sia uno scopo piu' alto in tutto cio'. Voi ci parlate del vostro bellissimo mondo in cui il sole splende su prati verdi e in cui i vostri poteri erano grandissimi e per noi inimmaginabili. Non possiamo ridarvi tutto questo ma forse, passo dopo passo, giorno dopo giorno, imparerete ad amare anche questo mondo di abbaglianti distese innevate, di freddi pungenti, di boschi gelati e, chi sa, un poco alla volta, potrete considerare noi non certo vostri pari, ma almeno dei cari compagni di viaggio con cui condividere un'avventura e forse una speranza.
Con affetto
Tayga

Lupi

Abbiamo ucciso un drago!

E' questo che si legge negli occhi di Tayga, di Alkatel, di Emon Pok e di Apelios, che non riescono a nascondere l'eccitazione della battaglia appena combattuta e l'orgoglio e la fierezza dell'averla vinta.-

Ridgell ed Ailin, che sono già passati da questo cruento battesimo del fuoco, guardano per la prima volta con tenerezza i loro padroni e, silenziosamente come sempre, si appartano per il meritato riposo.-
Il mago, sfinito dai numerosi incantesimi che ha lanciato nel combattimento con la bestia, chiede di essere esonerato dai turni di guardia e si addormenta immediatamente, infreddolito, debole, praticamente senza poteri, in questo mondo a lui ostile e sconosciuto.-

Nel sonno sente Ailin agitarsi e mormorare alcuni nomi al lui conosciuti ed a lei cari, tra i più ricorrenti Harckol e Blade.-

Il Mago, si rende conto forse solo ora, che non ha nessun nome da sussurrare……

La mattina trova i nostri compagni ancora euforici per l'impresa compiuta, quindi, caricato il mulo con il prezioso bauletto ed il cadavere di Travis, ci incamminiamo per l'unico sentiero percorribile, sperando di arrivare prima di sera ad un altro rifugio, senza essere sorpresi da altri pericoli o dalla neve.-

Ridgell sente una palla di neve che lo colpisce sul capo e pensa che sia caduta da uno dei numerosi alberi del sentiero.-

Dopo poco vede, con la coda dell'occhio, Emon Pok che fa l'occhiolino a Tayga e lancia una pallina di neve ad Ailin.-

Il Mago finge di arrabbiarsi e, come sperava Tayga ci casca e per rincarare la dose, lo prende per la nera veste e lo fa ruzzolare sulla neve, candida come l'animo del chierico.-

Purtroppo, fatti pochi chilometri, sentiamo degli ululati provenire da vari settori del bosco.-
Subito ci mettiamo in cerchio, per proteggere il mulo per noi estremamente utile, visto il carico da trasportare…
Ci rendiamo subito conto della gravità della situazione: veniamo, infatti accerchiati da tre gruppi di non meno di dieci lupi ognuno; lupi orrendi, grossi e decisamente affamati.-
L'Arcimago, che non combatte mai a meno che non sia strettamente necessario, e che si è già trovati in situazioni simili, propone immediatamente di uccidere il mulo, tagliarlo a pezzi e lasciarlo ai lupi, sperando che possa placare la loro fame, almeno quel tanto per permetterci di fuggire.-
Tayga guarda i suoi compagni e capisce che sono ancora inebriati dal dolce ma ingannevole profumo della vittoria e, ritenendo trenta lupi un ben misero pericolo rispetto ad un drago, vogliono combattere.-
Tayga, quindi, da l'ordine di proteggere il mulo e combattere i lupi.-
Il mago, imprecando perché costretto ad obbedire, si appresta a lanciare i suoi incantesimi di attacco.-
Ailin prima addormenta il mulo, ormai impazzito dalla paura, poi lancia una creazione spettrale di fuoco che, almeno ci protegge da un lato.-
Apelios lancia un urlo di drago, ma purtroppo i lupi, molto affamati e decisamente più grossi di quelli a cui la compagnia era abituata, non si fanno scoraggiare ed iniziano il loro lento, ipnotico, ma letale balletto di morte intorno a noi.-
Ingaggiato il combattimento solo i due evocati si rendono conto della reale pericolosità dei lupi.-
La compagnia, infatti, riesce ad uccidere nel primo scontro solo sei lupi, di cui quattro per merito dei due evocati Ridgell ed Ailin.-
Già al termine della prima scaramuccia, dove anche i lupi, che agiscono come un branco ben organizzato hanno saggiato la forza delle loro prede, Apelios è gravemente ferito, tanto da costringere Tayga a non combattere per curarlo, e gli altri guerrieri hanno ricevuto ferite, seppur di minor entità, non certo trascurabili.-
Il mago e l'elfa, con i lupi ormai a contatto, non possono ora lanciare altri incantesimi.-
Il mago, che non ha armatura e non sa combattere, trovatosi ad affrontare due lupi, non può fare altro che cercare di evitare i loro feroci attacchi.-
A questo punto due lupi, invece, di continuare ad attaccare i guerrieri, li scavalcano con un balzo e, rapidi e letali, squarciano la gola del mulo uccidendolo.-
Morto il mulo, l'intero branco di fiere, che ormai ci ha accerchiato e sbava di fronte all'odore del sangue del mulo ancora caldo perché appena sgozzato, con una coordinazione di un plotone di soldati, si ferma un attimo, come in attesa della nostra prossima mossa.-
Il mago libera il cofanetto ed il corpo di Travis dal mulo ormai morto e, ritenendo ora inutile continuare questa battaglia, esorta la compagnia ad andarsene.-
Alcuni esitano a parte Alkatel che, avendo davanti il più grosso dei lupi, sicuramente il capo del branco, non sente i richiami del mago e, con un ultimo eroico affondo, lo uccide.-
Purtroppo la morte del loro capo non fa scappare il resto del branco che, forte ancora del numero, continua ad accerchiarci pronto ad un nuovo attacco.-
Ridgell, visto il comportamento dei lupi, rafforza il suo convincimento che lasciando il corpo del mulo, questi potrebbero accontentarsi e noi riusciremmo a fuggire senza altre dolorose ferite o perdite.-
Ridgell, esorta nuovamente la compagnia a fuggire, ed inizia ad allontanarsi, dando una mano ad Ailin che, prudentemente, sta trascinando a fatica il corpo di Travis.-
Emon Pok ed Apelios, vista l'apparente immobilità ed attesa dei lupi, cominciano a pensare che forse il mago non ha tutti i torti e, guardando Tayga, arretrano di qualche passo.-
Alkatel, sicuramente il più valoroso, forte ed eroico dei guerrieri, con le braccia lorde del sangue del capo branco appena ucciso, ancora inebriato dal sapore della battaglia, non vuole mollare e , sotto gli occhi esterrefatti dei compagni, avanza verso i lupi, ormai disposti a semicerchio interno al corpo del loro futuro pasto, e lancia alcune polpette esca da lui abilmente preparate.-
Un paio di lupi mangiano le polpette, altri ringhiano minacciosi, facendo capire, con il loro animalesco ma comprensibile linguaggio del corpo, che non gradiranno ulteriori interferenze con il tanto agognato pasto.-
Ridgell, capito l'inutilità di rivolgersi ad Alkatel, urla a Tayga di ordinargli di fermarsi e indietreggiare per non scatenare un ulteriore attacco del branco.-
Tayga, forse sottovalutando per inesperienza la pericolosità dell'azione del paladino, forse perché non vuole dare un ordine cosi diretto e perentorio al suo più valoroso compagno, guarda, come in trance, Alkatel che, non pago, avanza di qualche altro passo e lancia una freccia ad un lupo.-
Come un sol animale, i restanti venti e più lupi si lanciano sul grosso guerriero, che non può far altro che iniziare a menare colpi a destra e manca per difendersi.-
Tayga, preoccupata dalle sorti del compagno, si lancia immediatamente a difenderlo ed Emon Pok e Apelios, visto il loro capo buttarsi contro i lupi, seppur più titubanti, non possono che seguirla per cercare di difenderla.-
A Ridgell ed Ailin, più lucidi in quanto veterani di mille battaglie e meno coinvolti emotivamente, rimane la più amara delle scelte:
q Lanciarsi in aiuto dei chierici, facendo così nascere in loro speranza, errata, di poter combattere contro l'intero branco di lupi;
q Non avvicinarsi, ed anzi apostrofare duramente Tayga, sperando apra gli occhi e capisca che l'unica speranza di salvezza per Alkatel e tutti loro è quella di indietreggiare lentamente, facendo capire ai lupi che non si intende portare via il loro pasto.-

Fortunatamente l'apparente distacco del comportamento degli evocati riscuote Tayga, che ordina ai compagni di ritirarsi.-

I lupi, come previsto dal mago e dall'elfa, iniziano ad avvicinarsi alla carcassa del mulo e, quando sono certi di non essere più attaccati da noi, iniziano a banchettare famelici.-

Allontanandoci il mago, praticamente fuori di testa per i rischio che lui ritiene Tayga ci abbia fatto correre, la apostrofa duramente, e non risparmia aspre parole anche nei confronti del paladino.-

Apelios ed Emon Pok, seppur a malincuore, non possono non riconoscere una certa ragione nelle parole del mago.-

Ailin, già abituata alle sfuriate dell'Arcimago, pensa tra se e se: "non so chi ha veramente deciso di portarlo qui, sicuramente non solo questi giovani ed inesperti chierici, ma sicuramente sarà meglio per lui che non riacquisti i suoi poteri…".-

Ridgell è tremendamente amareggiato, si sente solo, debole, indifeso, in balia di eventi che non può né prevedere né indirizzare.-

L'Arcimago non è abituato a sentirsi così inutile ed indifeso, sente anche la mancanza di Degon, il suo forse unico amico.-

L'Arcimago non è abituato ad essere attorniato da compagni che non gli si rivolgano con rispetto, che non ascoltino i suoi consigli, che, soprattutto, non ubbidiscano ad un suo ordine.-

Non cerca affetto, a quello ha rinunciato da tempo per un altro, ben più seducente compagno: il potere che deriva dal poter disporre e governare la magia.-

Ridgell continua a camminare, la testa china dentro il cappuccio. Ha freddo. Ha tutti i sensi intorpiditi, ma sente gli aspri rimproveri di Tayga ed Alkatel, che accusano lui e l'elfa di non averli aiutati.-

Sente Tayga che dice: "noi lo abbiamo difeso, lo abbiamo curato quando serviva".-

Sono troppo arrabbiati, ora non può far capire che lui e l'elfa hanno fatto l'unica cosa ragionevole per salvarli tutti.-

Sono giovani ed inesperti, ma sono anche buoni e valorosi, Ridgell sa che prima o poi capiranno…

Tutti ora, spossati dalla battaglia e dalle reciproche delusioni, comminano silenziosi sulla neve, seguendo le tracce dell'apripista Apelios. Seguono Alkatel, Ailin, Ridgell, Tayga, Emon Pok.-

Ridgell sente una palla di neve che lo colpisce sul capo e spera che non sia caduta da uno dei numerosi alberi del sentiero…..

giovedì 1 febbraio 2007

Drago

Nel silenzio più assoluto, a parte i peti di Emon Pok ed i rutti di Alkatel, l'Arcimago attira a sé i compagni e, per non svegliare il drago, inizia a gesticolare volenteroso e comprensibile per cercare di far capire anche agli altri l'entità dell'abominio visto nella grotta.-
Subito Tayga ed Alkatel fanno due squadre e promuovono una sana ma accesa competizione per cercare di indovinare quali film Ridgell stia mimando.-
Al terzo titolo sbagliato, chiarito l'equivoco appena in tempo per scongiurare l'inevitabile litigio che stava scoccando tra Ailin e Emon Pok che si accusavano di barare, ci allontaniamo e Tayga, con la solita agghiacciante lucidità, enuncia con dovizia di particolari la dettagliata strategia per la battaglia: "Entriamo furtivi nella grotta, circondiamo la bestia e la uccidiamo".-
Alkatel, desideroso di mostrare la sua abilità di stratega a Tayga, dà il suo intelligente e purtroppo immancabile contributo proponendo di bloccare l'uscita della grotta tramite una ragnatela di sottilissimi ma robusti fili di lana.-
Per tale scopo è addirittura disposto a sacrificare il suo gomitolo di lana più prezioso, con il quale Apelios gli aveva promesso di fargli un paio di comode e calde babbucce.-
Apelios la prende male e fa il broncio ad Alkatel.-
Ridgell fa notare che la probabilità che una ragnatela di fili di lana, seppur robusti, blocchi un drago incazzato ed impaurito, del peso di circa una tonnellata ed in volo, è la medesima che una velina vinca un nobel per la fisica o che Rita Levi Montalcini posi nuda per un calendario su Max.-
Alkatel la prende male e fa il broncio a Ridgell.-
Apelios smette di fare il broncio ad Alkatel ed inizia a sferruzzare.-
Alkatel, che non serba rancore a lungo (perché si dimentica…) smette di fare il broncio a Ridgell.-
Certi dell'infallibilità del semplice ma efficace piano così astutamente ed originariamente da Tayga congegnato, entriamo furtivi, circondiamo la bestia e….
I Round: Alkatel, Tayga, Emon Pok attaccano corpo a corpo
Ailin, Apelios, Ridgell lanciano incantesimi
Drago lancia una nube di fuoco
II Round: Alkatel, Tayga, Ailin, Apelios evitano con imbarazzante semplicità gli effetti più dannosi della nube ed attaccano corpo a corpo

        Emon Pok, il più agile tra i guerrieri, guarda condiscendente i goffi compagni, fa una piroetta carpiata all'indietro e, ormai certo di eludere la nube, si trasforma nella torcia umana
Ridgell lancia incantesimo
Drago incazzato attacca anche con morso e coda
III Round: Alkatel, Ailin attaccano corpo a corpo
        Tayga viene sparata dall'altra parte della grotta da un colpo di coda
Apelios, che si è fatto la bua, si ritira in un angolo a rifarsi le unghie
Emon Pok si rotola felice sul pavimento avvolto nelle fiamme e chiama il 118
Ridgell lancia incantesimo
Drago estremamente incazzato si alza in volo verso l'uscita
IV Round Tayga ed Ailin, agili e reattive, attaccano con armi da lancio
        Alkatel prova a lanciare una freccia, ma inciampa nello spadone e nello scudo e se la pianta in un piede
Apelios passa a limarsi le unghie dei piedi e approfitta per portarsi avanti con le babbucce
Emon Pok si infila una mela in bocca per fingersi una porchetta e non dare nell'occhio
Ridgell, che è sull'uscita, evita il drago per un pelo e lancia incantesimo, uccidendolo
Mentre spegniamo Emon Pok pisciandoci allegramente sopra ed iniziamo a cercare i tesori del drago, sentiamo un disperato singhiozzo provenire dall'angolo più buio e lontano della grotta.-
Subito Tayga fa la conta per vedere chi manca e, facilitata dal fatto che siamo normalmente in sei e solo cinque rispondono all'appello, dopo alcuni minuti capisce che ne manca uno.-
Alkatel!
Il forse futuro paladino, infatti, sta facendolo la mescola e, appoggiato con la fronte alla più lontana parete di roccia in modo da dare le spalle al resto della compagnia, sta emettendo disperati uggiolii inframmezzati da infruttuosi tentativi di calpestare con i suoi enormi piedoni, la sua balestra.-
Subito Tayga, da bravo e premuroso capo che sa prendersi cura dei suoi soldati e di conseguenza, capirne i momenti più difficili, ma probabilmente più preoccupata dalla sorte della balestra, lo raggiunge e, percuotendo con la spada le grosse nocche del sempre più improbabile futuro paladino, gli si rivolge con consueta bonomia, dicendo: "La vuoi smettere di frignare come un bimbo impaurito, grosso idiota! Invece di pensare solo alle strategie, forse dovresti passare più tempo ad allenarti. Anche un cieco sarebbe riuscito a colpire con una freccia un drago grande come una casa da tre metri. Anche un paralitico sarebbe riuscito a gettare la spadone a terra, sganciare le tre strisce di cuoio dello lo scudo, estrarre la balestra, togliere i dardi dalla faretra, incoccare e caricare la balestra, puntare, mirare e infine colpire il drago. Cazzo!".-
Apelios, resosi subito conto che il corso per corrispondenza "Psicologia infantile del guerriero ed ermeneutica della fragile psiche dell'apprendista paladino" fatto da Tayga in quanto propedeutico all'esame di " Capo chierico di V livello", non ha evidentemente dato i frutti sperati, ed aiutato nella sua intuizione dal fatto che Alkatel, ormai irrimediabilmente affranto, sta percuotendo la caverna con il suo grosso testone, si avvicina al compagno di avventura e, carico di aspettativa, con occhi grondanti ammirazione e mani decisamente sudaticce, gli consegna le babbucce appena finite.-
Alkatel, di colpo rinvigorito da tale disinteressato (Alkatel è ingenuo…) gesto di sconsiderata bontà, smette di piangere e si allontana felice, dando spaventose manate sulle spalle a tutti quelli che incontra (anche al semicarbonizzato Emon Pok al quale stacca quasi un orecchio) e iniziando a borbottare nuove e lungimiranti strategie.-
Non ultima per interesse quella finalizzata al recupero del corpo del drago (del peso di una tonnellata) caduto nel dirupo profondo non meno di duemila metri.-
Fortunatamente si ricorda di non avere più il gomitolo di lana….
Ailin e Ridgell intanto, fanno l'inventario dei tesori trovati.-
Degni di interesse tre fogli di carta roccia, un bauletto ed un anello, decisamente magici.-
L'Arcimago viene praticamente costretto a prendersi cura di tali preziosi, misteriosi, ma sicuramente pericolosi manufatti.-
Tutti i tesori vengono giustamente incamerati nella capiente saccoccia di Tayga.-
Troviamo anche tre scrigni, che recano utili avvertimenti scolpiti sopra, ovviamente riferiti alla difficoltà delle trappole messe loro a protezione ed i requisiti minimi richiesti a chi dovesse tentare di aprirli:
q Scrigno numero 1. Difficoltà trappola "subumano";
q Scrigno numero 2. Difficoltà trappola "ladro di polli";
q Scrigno numero 3. Difficoltà trappola "apprendista sicario".-
Emon Pok, anch'esso contagiato dall'entusiasmo ormai dilagante, seppur senza motivo alcuno, tra alcuni membri della compagnia, si dirige subito verso lo scrigno numero tre, cioè quello che lui ritiene appena un nonnulla impegnativo per le sue ormai conosciute ed apprezzate doti di sicario.-
Solo un intervento di Ailin finalizzato a fargli comprendere l'armonia che si può creare, agli occhi di Xar, nel seguire una linea così marcatamente segnata, data dall'arcano e lineare potere della sequenza dei numeri uno, due e tre, fa sì che il sicario, seppur con sufficienza, inizi dallo scrigno numero uno.-
Nessun problema.-
Emon Pok, snobbandolo, lo apre e trova tre pozioni, di cui una sicuramente di cura.-
Passato baldanzoso allo scrigno numero due, Emon Pok con invidiabile disinvoltura fa scattare la trappola mortale, si pianta il dardo avvelenato nel dito e va in coma.-
Ridgell si incazza come una bestia perché dobbiamo sprecare subito la pozione d cura appena trovata.-
Tayga, senza farsi vedere, nasconde lo scrigno numero tre…..
Alkatel, fiero, contento e con i piedoni caldi, si offre di