venerdì 9 febbraio 2007

Lupi

Abbiamo ucciso un drago!

E' questo che si legge negli occhi di Tayga, di Alkatel, di Emon Pok e di Apelios, che non riescono a nascondere l'eccitazione della battaglia appena combattuta e l'orgoglio e la fierezza dell'averla vinta.-

Ridgell ed Ailin, che sono già passati da questo cruento battesimo del fuoco, guardano per la prima volta con tenerezza i loro padroni e, silenziosamente come sempre, si appartano per il meritato riposo.-
Il mago, sfinito dai numerosi incantesimi che ha lanciato nel combattimento con la bestia, chiede di essere esonerato dai turni di guardia e si addormenta immediatamente, infreddolito, debole, praticamente senza poteri, in questo mondo a lui ostile e sconosciuto.-

Nel sonno sente Ailin agitarsi e mormorare alcuni nomi al lui conosciuti ed a lei cari, tra i più ricorrenti Harckol e Blade.-

Il Mago, si rende conto forse solo ora, che non ha nessun nome da sussurrare……

La mattina trova i nostri compagni ancora euforici per l'impresa compiuta, quindi, caricato il mulo con il prezioso bauletto ed il cadavere di Travis, ci incamminiamo per l'unico sentiero percorribile, sperando di arrivare prima di sera ad un altro rifugio, senza essere sorpresi da altri pericoli o dalla neve.-

Ridgell sente una palla di neve che lo colpisce sul capo e pensa che sia caduta da uno dei numerosi alberi del sentiero.-

Dopo poco vede, con la coda dell'occhio, Emon Pok che fa l'occhiolino a Tayga e lancia una pallina di neve ad Ailin.-

Il Mago finge di arrabbiarsi e, come sperava Tayga ci casca e per rincarare la dose, lo prende per la nera veste e lo fa ruzzolare sulla neve, candida come l'animo del chierico.-

Purtroppo, fatti pochi chilometri, sentiamo degli ululati provenire da vari settori del bosco.-
Subito ci mettiamo in cerchio, per proteggere il mulo per noi estremamente utile, visto il carico da trasportare…
Ci rendiamo subito conto della gravità della situazione: veniamo, infatti accerchiati da tre gruppi di non meno di dieci lupi ognuno; lupi orrendi, grossi e decisamente affamati.-
L'Arcimago, che non combatte mai a meno che non sia strettamente necessario, e che si è già trovati in situazioni simili, propone immediatamente di uccidere il mulo, tagliarlo a pezzi e lasciarlo ai lupi, sperando che possa placare la loro fame, almeno quel tanto per permetterci di fuggire.-
Tayga guarda i suoi compagni e capisce che sono ancora inebriati dal dolce ma ingannevole profumo della vittoria e, ritenendo trenta lupi un ben misero pericolo rispetto ad un drago, vogliono combattere.-
Tayga, quindi, da l'ordine di proteggere il mulo e combattere i lupi.-
Il mago, imprecando perché costretto ad obbedire, si appresta a lanciare i suoi incantesimi di attacco.-
Ailin prima addormenta il mulo, ormai impazzito dalla paura, poi lancia una creazione spettrale di fuoco che, almeno ci protegge da un lato.-
Apelios lancia un urlo di drago, ma purtroppo i lupi, molto affamati e decisamente più grossi di quelli a cui la compagnia era abituata, non si fanno scoraggiare ed iniziano il loro lento, ipnotico, ma letale balletto di morte intorno a noi.-
Ingaggiato il combattimento solo i due evocati si rendono conto della reale pericolosità dei lupi.-
La compagnia, infatti, riesce ad uccidere nel primo scontro solo sei lupi, di cui quattro per merito dei due evocati Ridgell ed Ailin.-
Già al termine della prima scaramuccia, dove anche i lupi, che agiscono come un branco ben organizzato hanno saggiato la forza delle loro prede, Apelios è gravemente ferito, tanto da costringere Tayga a non combattere per curarlo, e gli altri guerrieri hanno ricevuto ferite, seppur di minor entità, non certo trascurabili.-
Il mago e l'elfa, con i lupi ormai a contatto, non possono ora lanciare altri incantesimi.-
Il mago, che non ha armatura e non sa combattere, trovatosi ad affrontare due lupi, non può fare altro che cercare di evitare i loro feroci attacchi.-
A questo punto due lupi, invece, di continuare ad attaccare i guerrieri, li scavalcano con un balzo e, rapidi e letali, squarciano la gola del mulo uccidendolo.-
Morto il mulo, l'intero branco di fiere, che ormai ci ha accerchiato e sbava di fronte all'odore del sangue del mulo ancora caldo perché appena sgozzato, con una coordinazione di un plotone di soldati, si ferma un attimo, come in attesa della nostra prossima mossa.-
Il mago libera il cofanetto ed il corpo di Travis dal mulo ormai morto e, ritenendo ora inutile continuare questa battaglia, esorta la compagnia ad andarsene.-
Alcuni esitano a parte Alkatel che, avendo davanti il più grosso dei lupi, sicuramente il capo del branco, non sente i richiami del mago e, con un ultimo eroico affondo, lo uccide.-
Purtroppo la morte del loro capo non fa scappare il resto del branco che, forte ancora del numero, continua ad accerchiarci pronto ad un nuovo attacco.-
Ridgell, visto il comportamento dei lupi, rafforza il suo convincimento che lasciando il corpo del mulo, questi potrebbero accontentarsi e noi riusciremmo a fuggire senza altre dolorose ferite o perdite.-
Ridgell, esorta nuovamente la compagnia a fuggire, ed inizia ad allontanarsi, dando una mano ad Ailin che, prudentemente, sta trascinando a fatica il corpo di Travis.-
Emon Pok ed Apelios, vista l'apparente immobilità ed attesa dei lupi, cominciano a pensare che forse il mago non ha tutti i torti e, guardando Tayga, arretrano di qualche passo.-
Alkatel, sicuramente il più valoroso, forte ed eroico dei guerrieri, con le braccia lorde del sangue del capo branco appena ucciso, ancora inebriato dal sapore della battaglia, non vuole mollare e , sotto gli occhi esterrefatti dei compagni, avanza verso i lupi, ormai disposti a semicerchio interno al corpo del loro futuro pasto, e lancia alcune polpette esca da lui abilmente preparate.-
Un paio di lupi mangiano le polpette, altri ringhiano minacciosi, facendo capire, con il loro animalesco ma comprensibile linguaggio del corpo, che non gradiranno ulteriori interferenze con il tanto agognato pasto.-
Ridgell, capito l'inutilità di rivolgersi ad Alkatel, urla a Tayga di ordinargli di fermarsi e indietreggiare per non scatenare un ulteriore attacco del branco.-
Tayga, forse sottovalutando per inesperienza la pericolosità dell'azione del paladino, forse perché non vuole dare un ordine cosi diretto e perentorio al suo più valoroso compagno, guarda, come in trance, Alkatel che, non pago, avanza di qualche altro passo e lancia una freccia ad un lupo.-
Come un sol animale, i restanti venti e più lupi si lanciano sul grosso guerriero, che non può far altro che iniziare a menare colpi a destra e manca per difendersi.-
Tayga, preoccupata dalle sorti del compagno, si lancia immediatamente a difenderlo ed Emon Pok e Apelios, visto il loro capo buttarsi contro i lupi, seppur più titubanti, non possono che seguirla per cercare di difenderla.-
A Ridgell ed Ailin, più lucidi in quanto veterani di mille battaglie e meno coinvolti emotivamente, rimane la più amara delle scelte:
q Lanciarsi in aiuto dei chierici, facendo così nascere in loro speranza, errata, di poter combattere contro l'intero branco di lupi;
q Non avvicinarsi, ed anzi apostrofare duramente Tayga, sperando apra gli occhi e capisca che l'unica speranza di salvezza per Alkatel e tutti loro è quella di indietreggiare lentamente, facendo capire ai lupi che non si intende portare via il loro pasto.-

Fortunatamente l'apparente distacco del comportamento degli evocati riscuote Tayga, che ordina ai compagni di ritirarsi.-

I lupi, come previsto dal mago e dall'elfa, iniziano ad avvicinarsi alla carcassa del mulo e, quando sono certi di non essere più attaccati da noi, iniziano a banchettare famelici.-

Allontanandoci il mago, praticamente fuori di testa per i rischio che lui ritiene Tayga ci abbia fatto correre, la apostrofa duramente, e non risparmia aspre parole anche nei confronti del paladino.-

Apelios ed Emon Pok, seppur a malincuore, non possono non riconoscere una certa ragione nelle parole del mago.-

Ailin, già abituata alle sfuriate dell'Arcimago, pensa tra se e se: "non so chi ha veramente deciso di portarlo qui, sicuramente non solo questi giovani ed inesperti chierici, ma sicuramente sarà meglio per lui che non riacquisti i suoi poteri…".-

Ridgell è tremendamente amareggiato, si sente solo, debole, indifeso, in balia di eventi che non può né prevedere né indirizzare.-

L'Arcimago non è abituato a sentirsi così inutile ed indifeso, sente anche la mancanza di Degon, il suo forse unico amico.-

L'Arcimago non è abituato ad essere attorniato da compagni che non gli si rivolgano con rispetto, che non ascoltino i suoi consigli, che, soprattutto, non ubbidiscano ad un suo ordine.-

Non cerca affetto, a quello ha rinunciato da tempo per un altro, ben più seducente compagno: il potere che deriva dal poter disporre e governare la magia.-

Ridgell continua a camminare, la testa china dentro il cappuccio. Ha freddo. Ha tutti i sensi intorpiditi, ma sente gli aspri rimproveri di Tayga ed Alkatel, che accusano lui e l'elfa di non averli aiutati.-

Sente Tayga che dice: "noi lo abbiamo difeso, lo abbiamo curato quando serviva".-

Sono troppo arrabbiati, ora non può far capire che lui e l'elfa hanno fatto l'unica cosa ragionevole per salvarli tutti.-

Sono giovani ed inesperti, ma sono anche buoni e valorosi, Ridgell sa che prima o poi capiranno…

Tutti ora, spossati dalla battaglia e dalle reciproche delusioni, comminano silenziosi sulla neve, seguendo le tracce dell'apripista Apelios. Seguono Alkatel, Ailin, Ridgell, Tayga, Emon Pok.-

Ridgell sente una palla di neve che lo colpisce sul capo e spera che non sia caduta da uno dei numerosi alberi del sentiero…..

Nessun commento: