lunedì 24 novembre 2008

Re e Regina

Con il candore e l’entusiasmo di una quindicenne pre-menarca, goffa ed un po’ bruttina alla sua prima uscita fino alle dieci di sera con il suo nuovo, giovane, brufoloso, ipodotato ma immotivatamente arrapatissimo spasimante, ci facciamo convincere dal principe a farci trasportare dai ferocissimi grifoni.-
Subito Ailin e Tayga, fraintendendo clamorosamente il senso di “grossi uccelli”, si lanciano cariche di aspettative verso gli enormi ed insopportabili pennuti.-
Chiarito l’equivoco, anche con l’aiutino di un litro di bromuro cadauna, il principe cerca di convincere le mostruose avicolità ad accettare come passeggeri anche i due incolpevoli evocati.-
Il bromuro, a scanso di equivoci, è per Ailin e Tayga….
Dopo alcuni giri di attento e reciproco studio, gli orrendi e variopinti esseri decidono di poter sopportare sul loro ampio groppone anche le sode natiche della graziosa elfa e quello seppur nobili ma più secche, del potente Arcimago.-
Non facciamo neanche in tempo a partire che subito i potenziali nebbiofori esplicano l’attività per la quale ci stanno accompagnando, ovvero avvertirci solo all’ultimissimo momento di un mortale pericolo dal quale, guarda caso, loro (principe guerriero sciamano potentissimo più tatuato di un marinaio genovese e guardiana dagli incredibili e misteriosi poteri) debbono tempestivamente allontanarsi.-
Ad onor del vero ci danno un prezioso consiglio: “non cercate di combattere il grifone più grosso, ma accanitevi con pervicacia sui più piccoli”.-
E’ sufficiente una breve visione dei nostri nemici per rendersi conto immediatamente della bontà del consiglio.-
I piccoli sono, infatti, poco più di polli sgraziati e malcresciuti, nonché maleodoranti.-
Quello grosso, invece, nonostante lo sguardo ebete ed ammirato delle due psicolabili ancora intontite dal bromuro, è il più grande, orrendo, variopinto, veloce, cattivo, uccello visto in questo modo di merda.-
Subito l’arrogante volatile ci passa sopra cagandoci letteralmente addosso una ventina di piccoli polli appena descritti.-
Ridgell, ligio nel seguire i consigli del vile principe e dell’inutile guardiana, lancia una bella palla di fuoco sull’intero gruppo.-
L’effetto è del tutto soddisfacente, infatti stermina praticamente l’intero pollaio, lasciando agli amici il compito di spennare i pochi pennuti sopravvissuti seppur gravemente feriti.-
Il grosso ed insopportabile pennuto decide di ritirarsi non prima però di effettuare un ultimo beffardo gesto di vendetta.-
Il povero Alkatel, che stava ancora domandandosi se poteva farsi rimborsare il prezzo del biglietto non utilizzato per la mancata gita alle grotte di Frasassi, e quindi distratto dal complicato pensiero neuronale, se ne sbatte allegramente della battaglia e non trova niente di meglio che farsi strappare un braccio dall’odioso e decisamente permaloso pennuto.-
Scampato il pericolo il principe torna cercando di giustificarsi dicendo che l’orrendo uccellaccio da noi scacciato avrebbe fatto sui suoi quattro grifoni lo stesso effetto di un bell’elfo muscolo, tatuato e con perizoma paccoevidenziante, su Ailin e Tayga.-
Capito, a parte Alkatel, la fine allegoria, riprendiamo il volo, con gli uccelloni appena un po’ meglio disposti anche nei confronti dei due bravi evocati, ed arriviamo alla villa della famiglia ribelle, nemica dell’inutile principe.-
Troviamo qui la proprietà completamente devastata ed un’elfa, decisamente gnocca, mestamente accomodata nella posizione del loto, resa più interessante da uno stacco di gamba di almeno un metro e mezzo e dal visibile perizoma di pizzo nero, che indica al principe un cesto dal sicuramente inquietante contenuto.-
Basta un’occhiata a Ridgell per capire che la troia ne vuole dal principe, infatti, prevedibile come il nuovo, giovane, brufoloso, ipodotato ma immotivatamente arrapatissimo spasimante di cui sopra, la troia, dopo aver scoperchiato il cesto contenente la testa appena recisa dell’ex capofamiglia, dice:
“Bene caro principe, vuoi diventare re?
Hai visto che ho già pensato io ad eliminare mio padre, mia madre, i nonni, i suoceri, i miei quattro fratelli, le mie tre sorelle, i dodici nipotini, le quattordici cuginette, le guardie, la servitù, gli animali casalinghi e non, ed anche alcuni virus che giravano qui intorno?
Vuoi veramente diventare Re?
Vuoi che io sia la Regina?
Vuoi, quindi, sposarmi?
Se vuoi tutto questo manda via quegli stronzi che ti accompagnano e vieni dentro che ti faccio vedere qualcosa di molto, ma molto, decisamente molto più interessante!”
Tanto voi stronzi siete d’accordo, vero?
Il principe, indeciso se coprire l’erezione che non gli veniva da circa duecento anni od asciugare il torrentello di bava che gli scorre sul mento, impiega un microsecondo a prendere l’impegnativa decisione e risponde, a tutte le domande, specialmente l’ultima:
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”.-
Del tutto senza motivo, anche noi diamo il nostro nulla osta a tali richieste.-
Il principe, allora, decisamente in fregola, ci congeda frettolosamente, con lo sguardo colpevole ma l’uccello dritto, non prima di averci curato, braccio di Alkatel compreso.-
Alkatel intanto smoccola insoddisfatto perché il biglietto del quale intendeva chiedere il rimborso e che teneva nella mano del braccio reciso, è andato irrimediabilmente perduto……
Mentre ce ne andiamo, curati ma avviliti, i soliti pensieri o quesiti rimbombano nelle vuote teste (si intende nella media…) degli eroi:
Ridgell: come faceva la troia a sapere di noi, perché ci ha scacciati e non uccisi?
Emon Pok: ma era davvero pizzo nero quello che si intravedeva?
Ailin e Tayga: però il principe, nonostante l’età…..
Alkatel: meno male che mi hanno riattaccato il braccio che uso per scaccolarmi….

venerdì 14 novembre 2008

Assassini

Gli eroi, visibilmente preoccupati per la statica condizione di Ridgell, subito si gettano a capofitto nell’usuale e divertentissima gara a chi dice la cazzata più grande.-
Infatti, nell’ordine, propongono:
Ailin: tagliamolo in tanti pezzetti onde ricavarne, una volta mummificati, un congruo numero di reliquie che potranno essere adorate dai posteri;
Alkatel: costruiamo un enorme mausoleo perché possa essere ricordato in eterno dai posteri;
Tayga: bruciamolo e portiamo le sue ceneri al principe, affinché ne ricavi una pomata violacea rinvigorente per il membro, che diventi famosa e ricordata dai posteri con il nome di Ridgellagra;
Emon Pok, stranamente interessato alle sorti dell’incolpevole Arcimago: portiamolo dal principe perché faccia il necessario per riavere tra noi il coraggioso, astuto, leale, potente, nobile, sagace, perseverante, bellissimo Arcimago, nonché mettiamolo nel culo ai posteri;
I posteri, intanto, così pervicacemente coinvolti, tutto sommato d’accordo con il sicario ed un po’ infastiditi (i posteri, si sa, sono un po’ snob), non capiscono perché poi dovranno ricordare Ridgell del quale non sbatte loro una emerita fava…..
Fortunatamente l’intervento, prima di Liu Gin, poi di uno sciamano che ci attendeva alla villa, pone fine al coacervo di cazzate e convince i nostri eroi a portare ciò che resta di Ridgell, ora in forma di non-morto un po’ tonto, dal principe.-
Decidiamo un’astuta strategia che consiste nel mandare avanti l’abile sicario, onde intercettare eventuali insidiosissimi pericoli.-
Emon Pok se la cava egregiamente in quanto non vi sono pericoli neanche a cercarli col lanternino.-
Il bravo e fedele ex assassino passa allora il tempo a lasciare tracce visibili del suo passaggio ai compagni, nelle consuete forme di catarri di incredibile grandezza e colorazione, caccole variegate in forme e sostanza, schizzetti di urina sui tronchi e/o scie maleodoranti talmente appestanti da essere percepite anche a distanza di ore.-
Facilitati dalla perizia del sicario, ed allietati dalle grida di gioia di Alkatel che, finalmente allo stesso livello neuronale di Ridgell, lo sta battendo a scacchi, dama, goffetto e raspighino reale, giungiamo alla dimora del principe, che troviamo con evidenti tracce di assedio.-
Sbattendocene allegramente, come fossimo ad una gita scolastica delle scuole medie alle grotte di Frasassi, imbocchiamo il passaggio segreto che ci porterà direttamente negli alloggi privati del principe.-
Incredibilmente riusciamo a non farci tanare immediatamente dai tre elfi, bianchicci ed assassini, che stanno infliggendo le più efferate ed inimmaginabili torture al nostro anfitrione.-
I tre gonzi, infatti, stanno, nell’ordine:
Stuzzicando con una penna di grifone le enormi e pelosissime narici del vecchio babbione;
Sfregando, con una carta vetrata finissima, un enorme callo ubicato nel più che fetido alluce sinistro del prigioniero;
Leggendo, imitando la stridula ed insopportabile voce di Vanna Marchi, le incredibili capacità taumaturgiche della pomata Ridgellagra.-
I nostro eroi, ovviamente e giustamente inorriditi dalla crudezza dell’immagine loro proposta, si lanciano in un forsennato combattimento per liberare il povero, vecchio, indifeso, rammollito, debole, anziano principe.-
Non prima di aver eiaculato, con la brevità organizzativa che ci contraddistingue, una strategia scevra di imperfezioni.-
Ricorderemo ora, per non tiracela troppo, solo alcuni dei momenti topici:
Alkatel attacca un elfo, che respinge magicamente tutti i suoi attacchi fisici;
Ridgell, resosene conto, consiglia ad Ailin di non colpire quell’elfo, ma di indirizzare la sua freccia su quello già attaccato da lui e da Tayga;
Ailin, particolarmente intuitiva e collaborativa, se ne sbatte, colpisce l’elfo di Alkatel che ovviamente le respinge indietro le ferite, e va in coma;
Emon Pok attacca il terzo elfo, ma scivola su un filo di bava lasciato dal principe, sbatte la testa contro il letto sul quale è incatenato e va in coma;
Alkatel, stanco del palleggio delle ferite tra lui ed il primo elfo, lancia l’incantesimo “invunerabilità” (così è chiamato nelle terre di origini del mononeuronico guerriero), volta le spalle all’elfico assassino e va a cercare di liberare il principe;
Tayga, per simpatia con gli altri, dopo aver lanciato incredibili incantesimi di attacco a destra e manca senza vedere un cazzo perché avvolta da una semimagica nebbia, va in coma anch’essa;
Ridgell, anch’esso tardoneuronico, lancia miriadi di sortilegi su nemici ed amici poi, annoiato come solo un non-morto riesce ad essere, saluta tutti e si getta nella botola dalla quale era risalito.-
Quando ormai il più vivo e vegeto della compagnia è Ridgell, il povero, vecchio, indifeso, rammollito, debole, anziano principe, che ne ha veramente i coglioni pieni delle piume di grifone, carta vetrata, Vanna Marchi, ecc., lancia tre utili sortilegi che sortiscono il semplice, efficace, intrigante effetto di decapitare i tre elfi assassini, che chiameremo ora, per dovere di purezza linguistica elfi assassinati.-
Il principe poi si complimenta con noi, anche se non capiamo di cosa vista la figura di merda fatta, cura quelli in coma e prende da parte Ridgell che, certo della eterosessualità del vecchio mandrillo, non si preoccupa più di tanto.-
Ci dice senza mezzi termini che vorrà essere incoronato Re degli elfi, che noi avremo una parte importante in tutto ciò, e che verrà con noi per aiutarci nelle nostre rispettive missioni.-
Capendo quando viene oltrepassata la sottile linea di confine tra una richiesta e un ordine, accettiamo con fanciullesco entusiasmo tale circostanza.-
Così adesso ne avremo due che si faranno di nebbia…
Unico lato positivo, Ridgell viene a conoscenza del fatto che su questo mondo gli evocati tendono a non morire così facilmente…
Altro lato positivo, forse l’Arcimago ha imparato un altro utile (per il bene della compagnia, ovvio!) sortilegio…
Alkatel, che solo ora realizza che presto al mago torneranno le sue normali facoltà cerebrali, si nasconde in un angolino triste e solitario e, scaccolandosi con indifferenza e rischiando la lacerazione della narice sinistra, si mette a ripassare le per lui difficilissime regole della morra cinese.-
In un inconsueto ed ultimo lampo di lucidità, il grosso e mononeuronico energumeno guarda con occhi adoranti la luna ed esclama: “Ma le abbiamo poi viste le grotte di Frasassi?”.-

mercoledì 5 novembre 2008

Elfi!

PERSONAGGI, IN ORDINE MISTO DI APPARAZIONE ED IMPORTANZA
Tale nuova circostanza si rende necessaria onde impedire alla divinità protempore subdoli trucchetti basati sulle differenze linguistiche che, sovente, rendono difficile, se non impossibile, trascrivere con esattezza nomi di personaggi sentiti pronunciare magari una sola volta nei pessimi dialetti locali….

PRINCIPE MOLTO VECCHIO E POTENTE NUMERO 1
PRINCIPE MOLTO GIOVANE E MENO POTENTE NUMERO 2
VITTIMA NUMERO 1 FRATELLO DELLA PUTTANA
VITTIMA NUMERO 2 PROMESSO SPOSO NUMERO 1 DELLA PUTTANA
VITTIMA NUMERO 3 PROMESSO SPOSO NUMERO 2 DELLA PUTTANA
PROMESSO SPOSO NUMERO 3 DELLA PUTTANA
PUTTANA
CAPO CLAN PICCOLO NUMERO 1
CAPO CLAN PICCOLO NUMERO 2
CAPO CLAN GRANDE NUMERO 3
SERVO VILLA NUMERO 1
SERVO VILLA NUMERO 2
MOSTRO INFIDO E POTENTE

Dove sbarcare?
Dopo la solita breve, civile e costruttiva discussione, decidiamo di arrivare al porto dei marinai.-

I INTERLUDIO
Il leggendario senso di orientamento di Alkatel, che ha assunto il compito di guida, incredibilmente lo abbandona nel momento del bisogno e fa si che il grosso paladino, insieme agli incolpevoli Tayga e Ridgell (e due dei cinque terribili folletti di cui leggerete più avanti), vengano momentaneamente a trovarsi in territorio straniero ed ostile. Tutto si risolve, fortunatamente, con una precipitosa fuga dal pericoloso territorio nemico ed un poco di tempo perduto.-

Al porto veniamo accolti festosi da un tripudio di marinai che, parlando in strettissimo dialetto sardo, non ci caga neanche di striscio.-
Solo il perizoma di Liu Gin, che si intravede dalle svolazzanti e trasparenti vesti, ci permette di ottenere alcune vitali informazioni quali la possibilità di andare da un potente principe, tale PRINCIPE MOLTO VECCHIO E POTENTE NUMERO 1, che come hobby alleva grifoni, utili uccelli capaci di risparmiarci centinai di chilometri in questa jungla calda, umida, fetida, ma soprattutto, piena di elfi del cazzo.-

II INTERLUDIO
Il senso dell’orientamento di Alkatel questa volta si fa proprio di nebbia e fa si che il mononeuronico paladino ed il suo consueto e nuovamente incolpevole equipaggio si trovino questa volta intrappolati in un vero e proprio budello illusorio autorestringente. Solo l’intervento di due volenterose guardie locali permetterà ai nostri eroi di liberarsi. Alkatel continuerà poi per interminabili ore a smoccolare criticando in modo costruttivo le usanze locali, a suo dire povere di indicazioni per i poveri pellegrini bisognosi ed inesperti.-

Il nobile elfo, dopo averci messo alla prova facendoci infilzare come tordi da alcune sue guardie, ci accoglie con sagge parole: “ Avete veramente fatto cagare, ma essendoci solo voi in giro mi vedo costretto a chiedere a voi di sbrigare un paio di semplici faccenduole”.-
Confortati dalle lusinghiere parole del lungimirante e saggio elfo, accettiamo entusiasticamente le missioni, in numero di due, senza neanche sapere di cosa si tratti.-
Fortunatamente il vecchio elfo, senile ma non coglione, se ne ricorda appena in tempo e, con dovizia di particolari, ce le illustra più o meno così:

MISSIONE NUMERO 1
In una vicina parte del mio regno ci sono tre clan: CLAN NUMERO 1, CLAN NUMERO 2 e CLAN NUMERO 3. Accade, nell’ordine, che vengano uccisi in modo misterioso: VITTIMA NUMERO 1 FRATELLO DELLA PUTTANA, VITTIMA NUMERO 2 PROMESSO SPOSO NUMERO 1 DELLA PUTTANA, VITTIMA NUMERO 3 PROMESSO SPOSO NUMERO 2 DELLA PUTTANA, così che la PUTTANA sia adesso promessa in sposa a PROMESSO SPOSO NUMERO 3 DELLA PUTTANA. Da tale circostanza ne otterrebbe enorme vantaggio PROMESSO SPOSO NUMERO 3 DELLA PUTTANA e, se lui morisse, PUTTANA stessa. I tre clan, basandosi sulla strana mia condizione di CAPO CLAN e SCIAMANO contemporaneamente, probabilmente vorranno chiamare per il necessario giudizio un altro signore e, precisamente, PRINCIPE MOLTO GIOVANE E MENO POTENTE NUMERO 2. Andate li, trovate il colpevole, portale la pace tra i tre clan e fate in modo che PRINCIPE MOLTO GIOVANE E MENO POTENTE NUMERO 2 non venga a rompere i coglioni.-

MISSIONE NUMERO 2
Andate in un tempietto poco distante, dissacratane l’altare, recuperate una testa semi-umana e riportatemi il tutto passando, però, dalle fogne.-

Nessun problema partiamo e con irrisoria facilità capiamo che la colpevole non può essere che PUTTANA.-
La sbugiardiamo, tanto da costringerla, con sommo sollievo di PROMESSO SPOSO NUMERO 3 DELLA PUTTANA, a scappare.-

III INTERLUDIO
Alkatel si alza, appesantito e sofferente, lascia velocemente gli esterrefatti compagni senza dare spiegazione alcuna e torna, dopo un considerevole lasso di tempo, decisamente più snello e con una compiaciuta espressione di assoluta serenità.-


Torniamo da PRINCIPE MOLTO VECCHIO E POTENTE NUMERO 1 che, evidentemente vecchio ma non ancora raggiunto dalla pace dei sensi, ci dice che PUTTANA è li da lui e ci incarica di decidere al suo posto se sposarla o ucciderla.-
Non ci pensiamo neppure un attimo: gli consigliamo di rimandarla dai tre clan per la giusta punizione (che avverrà effettivamente per mano di PROMESSO SPOSO NUMERO 3 DELLA PUTTANA).-

IV INTERLUDIO
Tayga si alza, appesantita e sofferente, lascia velocemente gli esterrefatti compagni senza dare spiegazione alcuna e torna, dopo un considerevole lasso di tempo, decisamente più snella e con una compiaciuta espressione di assoluta serenità.-


Partiamo adesso, baldanzosi come pochi, per raggiungere il tempietto.-
La cosa si rivela un po’ più complicata di quanto il PRINCIPE MOLTO VECCHIO E POTENTE NUMERO 1 ci avesse fatto supporre.-
Infatti, il tragitto, tra l’altro continuamente interrotto da:

V INTERLUDIO
Emon Pok si alza, appesantito e sofferente, lascia velocemente gli esterrefatti compagni senza dare spiegazione alcuna e torna, dopo un considerevole lasso di tempo, decisamente più snello e con una compiaciuta espressione di assoluta serenità.-

VI INTERLUDIO
Emon Pok si alza, appesantito e sofferente, lascia velocemente gli esterrefatti compagni senza dare spiegazione alcuna e torna, dopo un considerevole lasso di tempo, decisamente più snello e con una compiaciuta espressione di assoluta serenità.-

VII INTERLUDIO
Emon Pok si alza, appesantito e sofferente, lascia velocemente gli esterrefatti compagni senza dare spiegazione alcuna e torna, dopo un considerevole lasso di tempo, decisamente più snello e con una compiaciuta espressione di assoluta serenità.-


continua in uno stillicidio di sfinenti e massacranti sfide che mettono a dura prova la forza e l’intelligenza dei nostri eroi.-
Leggendari i duelli tra Emon Pok e Ridgell, che sconfiggono con irrisoria facilità una pericolosissima Naga, e tra Alkatel, Ailin e Tayga che riescono a cavarsela per il rotto della cuffia contro tre piccoli ed semi innocui cuccioli di troll.-
Finalmente, dopo l’ennesima battaglia basata sul senso della posizione, giungiamo nel tempio vero e proprio dove ci attende uno dei mostri più pericolosi fino ad ora incontrati: un goblin alto trenta centimetri.-
Il lurido folletto, infatti, altri non è che Stanislao Moulinsky in uno dei più diabolici travestimenti.-
Subito si moltiplica in non meno di trenta esserini, per poi riunirsi in uno decisamente tosto e pericoloso.-
Mentre i più si guardano in torno sbalorditi, l’Arcimago, dopo averne intrappolati 5 in una ragnatela, per poi subito dopo cuocerli con una bella palla di fuoco, affronta con coraggio il furioso Soletaken una volta che questi si sia solidificato in un unico nemico.-
Ha appena terminato di infliggergli un bel po’ di ferite con due potentissimi sortilegi, quando, con la coda dell’occhio, vede Ailin che sta per lanciare un altro incantesimo verso il mostro.-
Certo che si tratti di un preciso, mirato, chirurgico, fatale per il Soletaken ed innocuo per lui, dardo incantato, Ridgell si concede un respiro di sollievo.-
Strano, improvvisamente l’Arcimago viene avvolto prima da un grande e caldo bagliore, subitamente seguito da un innaturale, ma inquietante, gelido, silenzioso, sempiterno buio………