mercoledì 31 ottobre 2007

132

Torniamo dal vecchio: non c'è.-
Andiamo alla locanda e veniamo accolti come Maradona, quando il Napoli vinse lo scudetto.-
Tayga, dapprima umile e riservata, si abitua subito a tale piacevole e comoda situazione; inizia a mangiare, bere, cazzeggiare, si fa palpare un po' il culo (ad Ailin le pere, ovviamente) fino a proporre ai suoi compagni esterrefatti di prendere la residenza nel villaggio ed aprire un agriturismo, un phone center o, addirittura, un pornoshop.-
Ailin e Ridgell, più scafati, in quanto evocati di mondo (però di un altro, purtroppo) riescono a fatica a ricordare a Tayga la missione, così iniziamo un noiosissimo palleggio villaggio-casadelvecchio, che ci porterà, dopo uno scambio similadolescenziale di bigliettini, a capire che dobbiamo andare dai briganti e convincerli a togliersi dai coglioni.-
Alkatel, dotato di diplomazia in misura almeno pari all'intelligenza, propone, al fine di non inimicarci i briganti, di far apparire vicino a loro la testa mozzata della spia poc'anzi eliminata.-
Ridgell, a malincuore, deve sottolineare la stupidità di tale idea, ma comincia a serpeggiare in lui l'intrigante idea che nella testolona dell'aspirante paladino qualcosa di buono, ci sia.-
Bocciata l'idea della decapitazione tardiva, decidiamo semplicemente di andare a parlamentare con i gaglioffi.-
Silenziosi come furetti arriviamo al limitare del bosco e, nascosti e furtivi, ci sporgiamo per vedere se ci sono ancora i due gonzi di guardia.-
Ovviamente non c'è nessuno, ma attrae la nostra attenzione una linea di neve smossa che, a tutti, appare ovviamente come la più letale delle trappole.-
Con un rapido consulto e l'utilizzo di alcuni semplici sortilegi: occultamento, rilevare la vita, rilevare le trappole, ambidestrismo, potenziamento del membro, creazione spettrale di un piccolo, ma incazzatissimo chihuahua, riusciamo a capire che la linea di neve smossa altri non è che una linea di neve smossa.-
Intristiti dal non avere ancora beccato la nostra trappola quotidiana, ci guardiamo sgomenti in torno, a parte Emon Pok che emette peti isterici e puzzolentissimi, ed Alkatel che cerca di battere il record del rutto più lungo del mondo (questo, purtroppo….), fino a quando l'Arcimago, abilmente occultato, scorge inequivocabili tracce di: "briganti impauriti che hanno lasciato la tana per andare a nascondersi nel bosco adiacente ed, assai intimoriti, come è giusto che sia, sperano che noi li contattiamo per parlare invece che far fare loro la fine della spia veterodecollata""
Apelios, altro algido e fulgido campione di diplomazia, utilizzando la sua voce da pornodivo apostrofa argutamente i malviventi con le liriche parole: "Deh, nauseabonda marmaglia dimenticata dagli dei, inchinatevi innanzi agli emissari del vero Dio, tanto giusto, quanto misericordioso, e volgete a valle i vostri innominabili e puzzolentissimi culi, affinché la vista nostra e dei bravi abitanti del villaggio non sia più offesa dalla sozzura e dal lordume che promana dalla vostra immonda figura".-
I briganti, cattivissimi, ma ignorantissimi, si inorgogliscono per cotanta attenzione loro dedicata e, in men che non si dica, promettono di andarsene entro sera.-
Torniamo dal vecchio: non c'è.-
C'è però l'immancabile bigliettino che, a parte qualche smanceria per Apelios, contiene un invito a cena.-
Emozionati come un'adolescente alla quale sia venuto il menarca proprio in occasione del primo ballo della scuola, andiamo alla locanda e veniamo accolti come l'idraulico che, dopo appena quattro mesi di attesa, viene a ripararci il rubinetto che perde.-
Puntuali come un foruncolo sullo scroto alla prima di "Edipo Re" al Duse (si, proprio la noiosissima ed interminabile versione con Glauco Mauri), arriviamo alla casa del vecchio.-
Incredibile: c'è!
Ha anche apparecchiato con il servizio buono e preparato una ottima cenetta a base di semolino premasticato, carne predigerita e omogeneizzati di frutta.-
Scopriamo presto perché; il vecchio, conosciuto in paese con il nome di Kovacs, in realtà si chiama 132, ed ha perso tutti i denti quando si chiamava 90.-
Passa quasi tutto il tempo in letargo perché è un mistico che fa il guardiano ad un portale non ufficiale e quindi segreto e pericolosissimo ed instabile che potrebbe far tornare esseri evocati sul loro mondo (Ridgell ed Ailin iniziano a sbavare) e quindi lui deve fare la guardia sempre ma sta per morire ed allora deve trovare un sostituto ma non sa chi prendere e poi è stupito che la reverenda madre sia così giovane e non capisca praticamente un cazzo mentre lui che è più furbo e più potente e più mistico e più esperto e ne sa a pacchi deve stare in questo posto del cazzo a fare la guardia ad una porta però fortunatamente sta per morire e quindi chiede il permesso di istruire un giovane scavezzacollo che anche se non è un mistico e non capisce una emerita mazza ha delle potenzialità.-
Oppure (e qui Ridgell ed Ailin sbiancano), se la Reverenda Madre da il suo permesso, potrebbe chiudere il portale.-
La questione è troppo importante da decidersi così su due piedi, con lo stomaco pieno delle nauseabonde pappette poc'anzi ingurgitate, così decidiamo di meditarci un po', prima di optare per una soluzione o l'altra.-
Prima di andare via 132, vecchio ma non ancora del tutto privo di interessi per i giovani mistici in carne, invita Apelios a seguirlo nella stanzetta della sua casa.-
Tornati dopo breve, visibilmente accaldati, vediamo che 132 ha donato ad Apelios le sue immonde bende.-
Fortunatamente del tutto ignari di quale orrenda contropartita abbia dovuto pagare Apelios, ci teniamo prudentemente a debita distanza dalla fetide strisce di tessuto che, da oggi, prenderanno il nome di "innominabili" in onore di un paio di calze, indossate per almeno una settimana continuativamente durante la celeberrima "Campagna di Zocca", da un vecchio e glorioso guerriero del passato, tale Gianninus Colajannis, amico e mentore dell'Arcimago.-

venerdì 19 ottobre 2007

Il Vecchio

… arriviamo in un villaggio, ci danno da mangiare, ripartiamo ed arriviamo alla cittadella dove dovremmo trovare il vecchio che sa come disattivare la barriera … alloggiamo alla locanda della lama avvelenata …mangiamo, beviamo, discutiamo inutilmente con alcuni stronzi, poi, finalmente, decidiamo di andare a casa del vecchio.-
Vi sembra uno stile narrativo diverso, asciutto, per nulla divertente?
E' perché il proctocronista sta riportando notizie di cui, causa coma etilico, non è stato diretto testimone; da qui in avanti si riprende con la realtà ben documentata.-
Quindi, allegra cenetta tra amici, dove Alkatel, subdolamente, aveva ingannato i compagni dicendo che si era rotto i coglioni di cucinare sempre per loro e preferiva impiegare il tempo allenandosi all'uso di nuove armi e tecniche di combattimento.-
Subito il premuroso Ridgell, preoccupato per la salute della cagionevole reverenda madre, si è prodigato nell'incantesimo "antico impasto di farina, salato e lievitato ed al forno a legna ben cotto",.-
A questo punto l'astuto Alkatel, millantando un inesistente raffreddore da fieno, per non sfigurare decide di sospendere il faticoso allenamento e, se non di cucinare, almeno di trangugiare quasi tutto l'antico impasto, nonché scolare un laghetto di birra.-
Nella locanda, intanto, ci avevano detto che il vecchio, probabilmente pazzoide sicuramente puzzolente, è imprevedibile e la probabilità di trovarlo a casa è la medesima che i piedi di Alkatel non puzzino.-
Andiamo alla casa ed, infatti, troviamo il vecchio ad attenderci…. (i piedi però puzzano).-
Il maleodorante scoreggione, quasi centenario, e per questo immune dal fascino di Ailin (o di Apelios, secondo i gusti), continua l'interminabile catena di sant'Antonio della quale siamo, purtroppo, mere pedine.-
Infatti, per dirci come disattivare la barriera che ci permetterà di entrare nella torre dove recuperare il bastone che dovremo dare al lurido mago che ci dirà come entrare nel tempio dove potremo recuperare un cristallo che insieme a quelli posseduti ed ad un altro che adesso è in un altro continente più tutti gli altri che non sappiamo ancora dove sono ma lo sapremo certamente riformeranno il gioiello che quella deficiente di Chijan ha rotto permettendo ad ECEACPLE di venire qui ma non possiamo neanche nominarlo perché lui è come un distruttore di mondi temuto da noi dagli altri e quelli … vuole che liberiamo il paese da una banda di merdosi briganti.-
Nessun problema; accettiamo prontamente l'incarico, arriviamo sul posto, cassiamo con sufficienza il piano, pressoché perfetto, che aveva ideato Ridgell (trattasi di vero e proprio razzismo), che si era offerto di eliminare, tramite l'utilizzo di alcuni arcani, ma potenti e sicuri sortilegi, due dei briganti a guardia della loro tana, per assecondare il delirante Alkatel che, effettivamente a digiuno di cazzate da un po' di tempo, propone, nell'ordine:
q Di fare un picnic nella radura, sperando che i briganti, incuriositi ma per nulla insospettiti, male armati, ubriachi e ancora assonnati dalla pennichella pomeridiana vengano a rimescolarci;
q Attendere fino alla notte dei tempi (a meno dieci) nel bosco, e mettere sotto assedio la tana dei briganti, sperando che muoiano di fame e di sete;
q Resosi conto del freddo, scavare un tunnel protettivo con il suo spadone;
q Attendere che escano (ci sono due strade ed abbiamo il 50% che imbocchino la nostra) e tendere loro un agguato.-
Fortunatamente una spia ci tana, avverte i briganti con il verso dell'upupa dubbiosa che si pulisce il culo con il becco, e si suicida affrontando in combattimento Emon Pok.-
Alkatel sta pensando ancora come mai il suo piano infallibile non sia riuscito…..

lunedì 15 ottobre 2007

Fuga

Perfetto: il mago ci ha detto cosa dobbiamo fare, e noi lo facciamo.-
Appena usciti dal suo splendido palazzo, Jenna la maghetta assai carina (che paio di tette pensano Emon Pok e Alkatel) ci intercetta (non avrà un teletrasporto si chiede smanioso Ridgell?), per svelarci alcune utili, ulteriori informazioni.-
Ci chiede se possiamo creare un diversivo schermante.-
Ailin si offre di lanciare una creazione spettrale di migliaia di goblin ed orchetti seminudi che scorrazzino per la città, in modo da distrarre l'attenzione delle eventuali orecchie indiscrete.-
Ad alcuni viene il sospetto che tale sortilegio sia al di sopra delle seppur innegabili arti magiche dell'elfa.-
Ridgell allora, meno fantasioso, ma sicuramente più concreto, lancia un incantesimo di occultamento.-
Jenna, inumidita dall'abilità dimostrata dall'Arcimago nel lancio di tale difficile ed arcano sortilegio, inizia con il dirci che in realtà il lurido e spregevole usufruitore di magia ci ha mandati a morte certa.-
Infatti, il magico stronzone, ci ha taciuto un insignificante particolare: le rovine della torre che dobbiamo raggiungere sono protette da un'invalicabile barriera.-
O meglio, la si può valicare benissimo, ma a prezzo della vita.-
Ad Alkatel la cosa pare, tutto sommato, non così svantaggiosa da desistere, ma fortunatamente i più decidono di imparare da Jenna l'utile sortilegio per disattivare tale molesta barriera.-
Poi, approfittando dell'offerta tre per due, acquistiamo da Jenna anche il pacchetto "Salva la vita a Peggy ed ai due nobilotti scrocconi."-
Felici degli acquisti, decidiamo finalmente di toglierci dai coglioni.-
Ma, come fare, visto che la città è sotto coprifuoco?
Ailin si offre di lanciare una creazione spettrale di un'intera città deserta, mentre noi, furtivi, sgattaioliamo via.-
Ad altri viene il sospetto che tale sortilegio sia al di sopra delle seppur innegabili arti magiche dell'elfa.-
Tentiamo allora di eludere le guardie che fanno incessantemente ronda per la città, per avvicinarci silenziosamente al passaggio segreto utilizzato quando siamo entrati.-
Unico problema, i peti di Emon Pok ed i rutti di Alkatel.-
Ailin si offre di lanciare una creazione spettrale di un intero rione in fiamme a causa di un enorme ed incazzoso drago, per creare un intelligente diversivo atto alla fuga.-
Ad tutti viene il sospetto che anche tale sortilegio sia al di sopra delle seppur innegabili arti magiche dell'elfa.-
Con l'aiuto di altri, semplici, ma utili incantesimi dell'Arcimago (sonno, sbloccaporte, levitazione), riusciamo a calarci dalle mura della città.-
Ailin, visibilmente alterata, lancia una creazione spettrale di due gatti in calore che si ingroppano.-
Riesce perfettamente….
….ci dirigiamo felici verso il bosco, tra un miagolio e l'altro, in cerca di altri pericoli semimortali da affrontare.-

martedì 9 ottobre 2007

Assenti!

…. Tayga sente sulle sue giovani, seppur forti spalle, tutto il peso che gli eventi le hanno scaricato improvvisamente addosso.-
Non è giusto che una ragazza appena ventenne, bella e spensierata, nel fiore degli anni, che ancora deve scoprire le gioie e le pene dell'amore, debba sacrificarsi così, totalmente, per un dio misterioso e sfuggente, che lei non riesce totalmente a comprendere.-
Fortunatamente Tayga non è sola.-
Accanto a lei, incrollabili colonne di fede e sostegno, ci sono i due più fedeli compagni.-
Apelios il mistico.-
Emon Pok il sicario pentito.-
Queste due sempiterne presenze, monoliti di saggezza e di operosità, non la lasciano mai sola.-
Nel momento del bisogno Tayga, seppur conscia della presenza dell'apprendista paladino e dei due evocati, cerca ora lo sguardo permeato di infinita saggezza del mistico, ora quello truffaldino ma rassicurante dell'ex sicario.-
Tayga, anche nei momenti nei quali è chiamata, da questo destino beffardo ma ineluttabile, a prendere decisioni più grandi di lei, mai si lascia prendere dallo sconforto o dalla paura, perché sa che al suo fianco, granitici ed immutabili, i due fedeli sono pronti a consigliarla per il meglio.-
Tayga, anche nei momenti nei quali è chiamata, da questo destino bastardo ma pervicace, a combattere nemici più potenti di lei, mai si lascia prendere dallo scoramento o dallo squaraus, perché sa che al suo fianco, granitici ed immutabili, i due fedeli sono pronti a lottare per lei.-
Ma allora tutti noi, cari lettori, ci domandiamo:

"Ieri sera, momento topico nel quale abbiamo finalmente incontrato il più importante e pericoloso personaggio della capitale, cioè il vecchio, potente, infido, serpiforme, lascivo, avido, lussurioso, mago, i saggi, coraggiosi, rassicuranti, truffaldini, immutabili, fidati, granitici, monolitici, sempiterni, sicuri, affidabili, sempre presenti, Apelios ed Emon Pok,
dove cazzo erano?".-
Vengono spontanee, miei, cari, alcune ipotesi, derivate da saggi detti popolari, tutte verificabili e falsificabili:
q Meglio un evocato oggi che un mistico domani;
q Emon Pok di domenica sera, che arrivi non si spera;
q Non tutti gli evocati vengono per nuocere;
q Apelios volant, Ailin manent;
q Gli ex sicari non fanno la felicità;
q Evocato allegro, Dio l'aiuta;
q Non è bello ciò che è bello, ma Ridgell che bello, che bello, che bello….

Alla prossima……

Ridgell, evocato e proctocronista.-






lunedì 8 ottobre 2007

Il Mago

Seppur diffidenti, decidiamo di incontrarci l'indomani con il mercante Dheggar, il suo insignificante cugino Nonnul, la maghetta Peggy, e due nobilotti rompicoglioni che, appena conosciuti, iniziano a stracciare le palle chiedendoci un passaggio a scrocco attraverso il portale.-
Noi diciamo loro, con educazione e fermezza, di non rompere i coglioni e li invitiamo a comprare dei regolari biglietti per la corriera delle 13,30, linea capitale-altrocontinente.-
Dheggar intanto, conscio che difficilmente potrà farci entrare di soppiatto nella capitale con anche i cavalli e tutto l'armamentario, ci consiglia di affidarli ad un suo caro amico, tenutario di una vicina fattoria.-
Tutti d'accordo, anche Alkatel che non ha capito che questo significa lasciare anche tutte le sua armi, ed anche Emon Pok e Apelios, stranamente silenziosi in tale occasione, andiamo alla fattoria e la troviamo, ovviamente, distrutta e ancora fumante.-
Il generoso Alkatel propone subito di andare a vedere se sono rimasti dei superstiti, ma Ridgell e lo stesso Dheggar, seppur addolorato, gli fanno capire la pericolosità di tale azione.-
Alkatel si convince!
Si è strano lo so, ma credetemi, per tutta la strada di ritorno al campo base, il generoso ma gonzo apprendista paladino ripete con fermo cipiglio il suo particolarissimo mantra: "Erano sicuramente tutti morti, non c'erano superstiti, anche ce ne fossero stati magari erano incurabili, e comunque sarebbe stato troppo pericoloso avvicinarsi, non possiamo certo mettere a repentaglio l'incolumità della Reverenda Madre per due contadinotti, magari anche fortitudini, ecc.".-
Tornati, confortati dal silenzio che ammanta Apelios ed Emon Pok, tutti ci fanno i complimenti per esserci strasciacquato le balle degli amici contadini, poi decidiamo di mandare affanculo i cavalli, lasciandoli ad un losco ma fidato energumeno ed, infine, stanchi ma felici, tentiamo di riposarci per poi entrare durante la notte nella capitale.-
Ci accampiamo e Ridgell, con la scusa di confrontare il lancio dell'utile sortilegio "Immane godimento da dietro prolungato nel tempo", si sdraia dietro Peggy, la maghetta dalle agili mani e dalla lingua veloce.-
Nel senso che molla due schiaffi a Ridgell, mandandolo contemporaneamente a cagare.-
Intanto i due nobilotti, scrocconi e rompicoglioni per natura, intomellano Alkatel e Tayga raccontando loro una improbabile storia strappalacrime del tipo: "Se proprio non potete aiutarci allora io mi sacrificherò buttandomi sotto le ruote della corriera per consentire il passaggio almeno alla mia compagna, perché lei è importante, io non conto nulla, ecc., ecc.".-
Capita la situazione (lui è completamente rimbecillito dalle pompe di lei) Tayga cerca di prendere tempo e convince il succube mentecatto ad attendere almeno l'alba, per permetterci di incontrare il mago consigliatoci da Chijan.-
Così facciamo, andiamo nella capitale, alloggiamo alla locanda del coltello arrugginito, incontriamo l'oste (dalla stazza probabilmente un orco), mandiamo Peggy a procurarci un appuntamento con il mago.-
Peggy torna e, mettendosi a posto le gonne ancora stropicciate dalle attenzioni dell'infido, ma a questo punto per niente stupido mago, ci indica la strada per arrivare da lui.-
Il mago, che è vecchio, lurido, infido, lascivo, porco (già sta simpatico a Ridgell) se la tira non poco, poi, con laconica efficienza, ci incarica di andare a recuperare un bastone dalle rovine di una torre di un mago ormai defunto (speriamo).-
Accettiamo con entusiasmo, poi uscendo lasciamo in pegno alla cassiera Jenna lo spadino del drago, per permetterle di identificarlo con la tecnica dello sfregamento perpetuo….
Il vecchio mago, P

lunedì 1 ottobre 2007

Il Re

Tutti contenti, andiamo a letto per essere riposati l'indomani, grande giornata soprattutto per Tayga che dovrà incoronare il nuovo Re.-
In realtà, andremmo a letto, se non iniziasse un'interminabile processione, che si concluderà solo con Dookan e Chijan, entrambi interessati a sapere chi sarà il futuro Re.-
Ci facciamo beffe di entrambi e, finalmente ci accingiamo al meritato riposo.-
A parte ovviamente Tayga che, sapendo di essere colei che dovrà incoronare il futuro monarca, passa tutta la notte a detergersi, incremarsi, incipriarsi, financo cospargersi di un prodigioso decotto biancastro elimina rughe e/o zampe di gallina, consigliatogli da Apelios.-
Purtroppo il mistico, anch'esso in evidente agitazione premestruale per i preparativi, sbaglia clamorosamente boccetta e spalma Tayga di un estratto di pappetta scroto-inguinale-taumaturgica di guerriero, ricavata da lui stesso con non poche fatiche…., utile in realtà alla cicatrizzazione delle ferite.-
La mattina dopo quasi tutti belli, riposati e profumati, ci prepariamo per l'importante cerimonia:
q Alkatel chiede la rivincita ad Emon Pok e lo sfida a chi tocca più culi e pere di servette in mezz'ora;
q Apelios si traveste da servetta;
q Ailin impiega tutto il tempo a stirare l'orlo della scollatura del nuovo abito;
q Ridgell cerca qualche ingenua cameriera per farsi portare la colazione a letto. Purtroppo gli capita Apelios;
q Tayga, ricordate la pappetta, odora come un banco del pesce alla fine di una giornata di mercato, ed ha la pelle così tesa e tirata che non può neanche parlare.-
Quando la situazione, per Tayga, sta virando alla tragedia, ecco che arriva Dookan, particolarmente imbarazzato, che, con un giro decisamente lungo di parole, fa capire a Tayga che non sarò lei ad incoronare il Re, ma qualcun Altro (si la A è maiuscola perché sarà una persona importante).-
Noi intuiamo subito che l'altro, altri non potrà essere che Chijan.-
Subito Tayga, che capisce che così potrò restare a distanza di nasosicurezza da tutti, rincuora Dookan con le consuete, sagge parole: "Dookan, razza di ingrato bastardo, tu e quell'altra puttana fate fare tutto a noi, ci fate decidere chi deve essere il Re, decidete la data e l'ora della cerimonia senza neanche chiederci se avevamo impegni per quell'ora (prove di canto, allenamento di calcio, seratina tranquilla in famiglia, tutto, cioè, fuorché il D&D), e poi pretendi che noi si accetti tutto con un semplice sorriso?".-
Dookan, intanto, sbiancato in volto più per il mefitico effluvio della pappetta che per le parole di Tayga, balbetta alcune insignificanti scuse quali: "Credimi era proprio il solo momento possibile, visti i molteplici impegni dei vari partecipanti".-
Tayga e gli altri, alla fine, abbozzano, e accettano tale precaria soluzione.-
Alla cerimonia Tayga, ci dispiace dirlo, perde nel personalissimo confronto con Chijan che, per l'occasione, sfoggia un capo fatto su misura per lei dai noti stilisti Dolce & Puttana.-
La cerimonia procede in fretta, Coito II diventa RE Clodian I, a Tayga viene chiesto solo, con il sollievo delle narici di tutti, una breve comparsata per portare la corona, i vari Conti e nobilotti sbavano un po' ovunque per Chijan, poi rinfresco organizzato con un catering di primissima, fuochi d'artificio, ricchi premi e cotillon.-
Tayga riesca a mangiare più di tutti perché le lasciano tutti, fuorché i gatti, almeno tre metri di spazio…….

Andiamo a letto e, nel cuore della notte, Ridgell si sveglia a causa di Chijan che gli manda un ordine telepatico urgentissimo: "Presto, non perdete tempo, andate subito ad uccidere Corus, il vecchio Conte magicamente schermato. Non perdete tempo, Andate subito, anche in mutande, ORA!".-
Ridgell sveglia tutti che, prontamente, afferrata immediatamente la situazione e capitane l'urgenza, si lanciano nel corridoio, seminudi e male armati, per raggiungere prima possibile gli appartamenti di Corus.-
Si lo so cari lettori, vi state domandando: "Ma Alkatel quando farà qualche cazzata delle sue?
Il nostro paladino, lungi dal voler deludere le aspettative di chi ha la pazienza di seguirne le leggendarie gesta, capito anch'esso con immediatezza l'urgenza di dover uccidere Corus, mentre gli altri compagni sono già praticamente in combattimento con le sorprese guardie del corpo del conte, inizia con calma ad indossare l'armatura cerimoniale completa da torneo, con tutte le armi che reputa indispensabili per uccidere un conte novantenne: Scudo, Spadone a due mani, martello da guerra, daga, arco con faretra piena di frecce, balestra leggera, balestra pesante, quadrelle di vario tipo, pugnale da corpo a corpo, pugnale da lancio.-
Sta andando nelle stalle a prendere anche lo stallone da guerra, quando sente Tayga richiamarlo all'ordine.-
A questo punto, ancor più conscio del dover fare veramente in fretta, si ferma in corridoio per lanciare l'utile sortilegio che aumenta ulteriormente i danni delle sue già devastanti armi da guerra.-
Arriva quindi, ovviamente per ultimo, sferragliando come il nonno di tutti gli arrotini, ansimante e privo di forze, solo per rompere i coglioni a quelli che stanno già combattendo, provando le seguenti impossibili ed inutili azioni:
q Colpire le quattro guardie del corpo con lo spadone, ma stando in punta di piedi sullo stipite della porta;
q Lanciare contemporaneamente con arco e balestre otto frecce, due per guardia, lasciandone però una viva per torturarla con tutta calma più tardi;
q Passare furtivamente e silenziosamente tra Ailin, due guardie del corpo ed Emon Pok, tutti in combattimento in una stanza di pochi metri, per andare ad aprire la porticina che da sulla camera da letto del conte.-
Giustamente non gli riesce neppure una di queste stronzate, ma fortunatamente riesce ad entrare nella stanza appena in tempo per beccarsi anch'esso la palla di fuoco che il mago Angus lancia su tutti, conte compreso.-
Il Conte muore, soprattutto per merito della separazione della propria testa da resto del corpo ad opera di una collaborativa Ailin, che baratta saggiamente la possibilità di questa azione con la libertà del mago.-
Convinte le guardie del Re accorse sul luogo che la separazione della testa dal busto è uno dei possibili effetti collaterali della palla di fuoco, andiamo a fare rapporto all'inutile (o forse furbo, visto che aveva ricevuto anch'esso la chiamata di Chijan?) Dookan ed al Re.-
Dopo la consueta dose di strette di mano, palpate ad Ailin ed Apelios, e congratulazioni alle strategie di Alkatel, andiamo, chissà se per davvero, a letto.-
Tayga appare la più contenta perché la palla di fuoco, almeno, le ha tolto il mefitico afrore della pappetta di Apelios.-



Sbrigate le ultime formalità, messo insieme in appena un mese l'esercito del nord, ecc., ecc., partiamo tutti insieme, anche se, in realtà, noi abbiamo una missione un po' più sgradevole di conquistare il continente combattendo e saccheggiando varie contee: dobbiamo incontrare un'Altra particolarmente potente e scorbutica, che ha chiesto questo pegno per far passare truffaldinamente l'intero esercito nei tunnel da lei governati.-
Accettiamo l'incarico.-
Scendiamo nei tunnel.-
Abbandoniamo l'esercito.-
Troviamo le indicazioni per la dimora dell'Altra.-
Ci imbattiamo in tre segugi e due maghi demonietti, per nulla simpatici, che ci riducono praticamente in fin di vita.-
Arriviamo finalmente al cospetto dell'Altra, sicuramente una strega di incredibile vecchiaia, bruttezza, maleodore e potere.-
Emon Pok si innamora immediatamente e prova a fare il carino. Viene trasformato in Emon Pork.-
Dopo alcune brevi, ma spiacevoli formalità la strega ci chiede solo ciò che tutti gli Altri vogliono: TORNARE A CASA.-
Accettiamo entusiasticamente l'idea di poterla rimandare a casa e torniamo alcuni parlando altri grufolando, dal Re ed il suo esercito.-
Qui, dopo un breve consulto, decidiamo di fingerci nobili profughi, e di abbondare, per precederlo, l'esercito.-
Strappiamo al Re ed al suo nuovo cantiniere Dookan vari generi a noi necessari come: cavalli, gioielli, spezie, viagra e preservativi, ma soprattutto cerchiamo di portare con noi solo le armi strettamente necessarie:
q Ridgell: una daga, un pugnale, la balestra leggera e la spada di Tayga;
q Tayga ed Apelios: nulla;
q Emon Pok: vari pugnali da lancio;
q Ailin: spada e arco;
q Alkatel: armatura cerimoniale completa da torneo, scudo, spadone a due mani, spada di scorta, martello da guerra, daga, arco con faretra piena di frecce, balestra leggera, balestra pesante, quadrelle di vario tipo, pugnale da corpo a corpo, pugnale da lancio.-
Convinciamo Alkatel ad alleggerirsi e partiamo.-
Passiamo vari villaggi dove riusciamo solo a spendere una fortuna per dormire e mangiare-
Finalmente arriviamo in prossimità della capitale.-
Qui il comandante della guardia chiede a Tayga ed Apelios di cedere i due guerrieri, che se non parlano, fanno effettivamente una buona impressione, per infoltire l'esercito di RAX per combattere gli eretici.-
Subito Apelios, intrigato dai bei baffoni del comandante, accetta.-
Solo l'intervento di Ridgell consente ai due gonzi, ma leali guerrieri di proseguire il viaggio con il resto dei compagni.-
Incontriamo anche un altro nobilotto con al seguito una bella pollastra, rivelatasi poi una maga, nipote del mago Angus, che riconoscono la Reverenda Madre e si offrono di aiutarci ad entrare nella capitale senza perdere i due grossi gonzi.-
Ridgell dubita della convenienza di tale circostanza, ma, essendo in minoranza, accetta la collaborazione.-
Poi la maghetta non è affatto male…..