giovedì 31 maggio 2007

Il lazzaro Ridgell

Gli eroi, con l'oneroso fardello del povero Arcimago, iniziano un lungo peregrinare che li riporta trionfanti da Dookan, Sjoreen e Frida.-
Unico incontro degno di nota un tale Dadaumpa, orrendo omuncolo macrocefalo, ipodotato, tozzo e maleodorante, che con fare ridanciano dimostra di sapere tutto di tutti e propone, per resuscitare l'Arcimago, di piantare a lui ed all'elfa due enormi ami da tonni, previa benedizione sterilizzante, nonché uccidere l'elfa e richiamare entrambi, vivi, vegeti ed evocati.-
Ailin, ad ogni parola dell'orrendo omuncolo, si allontana sempre di più dai chierici, alcuni dei quali intrigati dalla soluzione loro prospettata, e a nulla valgono le rassicurazioni di Emon Pok, che si rivolge all'elfa con le consuete e confortanti parole: "Dai Ailin, vieni qui che non ti facciamo niente….. Cosa vuoi che sia un piccolo amo…. Tanto sei abituato ad aprire bene la bocca….".-
Fortunatamente Tayga, capo severo ma giusto, non è convinta al cento per cento della bontà di tale azione, e decide di rimandare il tutto all'arrivo alla città di quel gran figlio di puttana di Dookan, di quella puttana di Sjoreen e di quella mai goduta lesbica di Frida (Cfr. pensiero di Ridgell l'Arcimago attualmente in stasi temporale).-
Dopo un po' torna Ailin in compagnia di un sindacalista del SESSO (Sindacato Evocati Superiori Sotto Osservazione) che, dopo furibonde trattative con i dirigenti della controporte (Tayga e Apelios), strappa un buon rinnovo di contratto per la categoria, nonché precise clausole di salvaguardia del posto di lavoro (cioè niente amo…..).-
Risolte queste noiose, ma necessarie incombenze, i quattro chierici, l'evocato vivo e l'evocato morto finalmente arrivano da Dookan.-
Praticamente tutti quanti, dal signorotto all'ultimo dei gonzi (cioè l'alter ego di Alkatel) sanno quello che abbiamo fatto e ci trattano da eroi.-
Ailin, abituata a simili situazioni, da vera elfa di mondo (purtroppo di un altro mondo…), dispensa sorrisi raggianti, perle di saggezza ed ampie viste della sua scollatura a destra e manca, mentre i quattro sprovveduti sono un po' spaesati da tale improvvisa popolarità.-
Dopo qualche indagine, scopriamo che le notizie dei nostri successi sono state abilmente infiltrate nei villaggi da un tale Coronas, infida spia abituata anche a dipingere scene raffiguranti gli accadimenti da lui presi di mira.-
Una successiva divulgazione, più capillare, è stata poi perpetrata dal consueto passa parola, tipica dei villaggi dove nessuno si fa mai i cazzi propri.-
Ridgell, purtroppo, è costretto dalle circostanze ad un profilo decisamente basso…
Frida, intanto, ingaggia una sottile battaglia psicologica con Tayga praticamente incentrata su chi ha le pere più grosse e l'anello più bello.-
Vince Frida ai punti, perché, a parità di pere, il suo anello (che la identifica come prima chierica di questo continente, non per meriti, ma perché e rimasta solo lei…) ha anche qualche utilità, mentre quello dell'Arcimago su questo mondo, purtroppo, ha solo un grande valore affettivo.-
Scopriamo poi, che la qualche utilità dell'anello consiste nel poter temporaneamente riportare quasi in vita Ridgell.-
Tayga accetta, titubante, di aiutare Frida nel delicato sortilegio, ed in cambio impara anch'essa a trasformare un evocato morto in un Lazzaro semivivo.-
Il negromantico esperimento riesce, Ridgell si rianima, ha un aspetto decisamente inquietante, ma gli altri la prendono abbastanza bene:
q Tayga sviene;
q Emon Pok si caga addosso;
q Apelios si rifugia in una angolo e recita il rosario senza abbreviazione alcuna;
q Alkatel denota un improvviso interesse per le sue enormi ditone dei piedi.-
Solo Ailin, che ha visto di ben peggio, prende l'Arcimago-evocato-Lazzaro sotto il braccio chiedendogli: "Mi sembri molto più forte, per caso ha avuto benefici anche per quanto concerne….".-

giovedì 17 maggio 2007

Ridgel

Con passo spavaldo ci dirigiamo verso i tre enormi palazzi, mentre le centinaia di demoni presenti nella piazza ci lasciano tranquillamente passare, toccando le pere ad Ailin, il culo a Tayga e ad Apelios, nonché gettandoci strane occhiate e facendo inquietante sfoggio di magia.-
Subito Emon Pok, invisibile ai due evocati, inizia a rompere i coglioni dicendo che non vuole andare dal grande bastardo, ma nelle cantine dove, a seguito di una spiata di un demone alcolista lurido e servile, sa per certo esserci una scorta di spirito di nani invecchiata trecento anni.-
Ridgell, non vedendo il grosso idiota, non si fa scrupoli di grattarsi il naso, dimenticando che tale gesto evoca nel sicario la forma semplificata ed urgente del famoso segno convenzionale.-
Praticamente il grosso energumeno, nel breve tragitto per giungere alla porta delle segrete, fa una strage di piccoli ed innocenti demonietti.-
Arrivati alla porta inizia un costruttivo dibattito finalizzato a come riuscire ad entrare, quand'ecco che la soluzione arriva, veloce ed inaspettata come una scarica di diarrea: le guardie ci aprono il portone e ci fanno tranquillamente passare.-
Ridgell inizia a subodorare che il tutto sia troppo facile….
Arriviamo in una grotta dove, mentre tutti quanti cominciano ad osservare con calma quanto li circonda, Alkatel pronuncia la frase che mai nessuno vorrebbe sentire: "Fermi tutti, ho un'idea".-
All'Arcimago si accappona la pelle ma, con inconsueta calma e coraggio, si rivolge dolcemente al paladino chiedendogli cosa intenda fare.-
Subito il volenteroso Alkatel propone di fondare una ditta di pulizie e, dopo aver spazzato tutta la grotta, lavato per terra, stuccato e ritinteggiato le pareti, cospargere infine di olio tutte le strade di accesso alla grotta stessa.-
Confortato dalla scarsa pericolosità dell'idea, Ridgell si appresta a fare quello per il quale è stato evocato: il lavoro sporco!
Con consueta manifestazione di arguzia e coraggio il geniale e modesto evocato si accinge ad avvicinarsi ad una statua dalla quale, come suggerito poco prima da Ailin (l'umile mago è restio a prendersi tutti meriti…), promana la magia che crea l'illusione dell'intera zona.-
Tayga, resa invisibile dalla corona, lo segue.-
Immediatamente Alkatel, travolto da un incontrollabile bisogno di rendersi utile, esclama: "Fermi tutti, ho un'altra geniale idea" e, senza soluzione di continuità, si getta nel baratro prospiciente.-
Solo una ragnatela di Ailin, sotto gli occhi esterrefatti di tutti gli altri, lo salva da morte, seppur per Ridgell più che giusta e meritata, certa e probabilmente orrenda.-
L'Arcimago, a questo punto, decide che niente può essere peggio di ascoltare la nuova idea di Alkatel e prosegue verso l'inquietante statua, attendendo come una liberazione l'immancabile, ovvia e letale (meno delle idee di Alkatel) trappola.-
Gli dei sono con lui: subitamente quattro demonietti del cazzo, resi invisibili e quindi non rilevabili in questa zona dove la magia è fortissima e turbolenta, tendono una trappola ai due coraggiosi compagni, uccidendo l'evocato e mandando in coma Tayga.-
Vengono poi rapidamente sbrigate le altre formalità tipo: far riavere dal coma Tayga, convincerla (è talmente forte il legame con il suo evocato che sente ancora la voce del mago consigliarla) a toccare con la daga la statua, farla esplodere, ridurre l'intera città in macerie uccidendo tutti i demoni del cazzo, ecc.-
Il giorno dopo sull'intero pianeta i più importanti quotidiani di loro, essi e degli altri titolano:

E' con costernazione e cordoglio che devo annunciare che l'Arcimago è stato oggetto di un vile agguato tesogli da quattro spietati sicari.-
L'Arcimago è caduto mentre, coraggioso e leale come sempre, stava adempiendo al suo dovere di evocato.-
Non ci sono parole per descrivere tale sconcertante e luttuoso accadimento.-
Ed infatti, per l'occasione, la redazione si asterrà dal pubblicare articoli di qualsivoglia fattura.-

martedì 15 maggio 2007

Tra i demoni

Appena l'elfa si disincoglionisce, Apelios si riprende dalla trance, i due grossi idioti terminano la loro virilissima gara su chi piscia più lontano, con Tayga ancora pompolesa, ci incamminiamo verso le cittadelle dei demoni, determinati ad andare a spaccare il culo a quel grande bastardo di demone che ha trasformato i nostri simili in mangime.-
Emon Pok, che ha intravisto un gruppo di orridi demoni cacciatori, si caga addosso dalla paura, e solo il sempiterno e molto più forte ed ammorbante fetore delle bende di Apelios ci permette di non essere rilevati dal finissimo olfatto dei demoni.-
L'Arcimago, che parla perfettamente la lingua dei demoni (Ailin riesce a comprendere se questi non parlano in ferrarese stretto, mentre tutti gli altri sono completamente tagliati fuori dal demoniaco idioma), decide di adottare un comportamento strafottente e truffaldino, classico dell'indole opportunista ed interista dei demoni.-
Spacciandoci per potenti e baldanzosi demoni, subito fanculiamo i due enormi mutaforme di sentinella al tunnel di accesso alla prima cittadella, addirittura facendoci beffe del gruppo di veri demoni ancora a caccia di mangime umano.-
Ci lasciano passare, ridendo.-
Tayga poi, protetta dalla corona che rende invisibile il portatore a tutti gli evocati, fuorché ai suoi, inizia a cazzeggiare in giro per la prima cittadella in cerca di una boutique di Prada o Cartier, non la trova e si accontenta di acquistare una cintura in similpelle in piazzola.-
Incontriamo una pattuglia dall'udito finissimo e immediatamente Ridgell si lancia in una ridda di offese irripetibili nei confronti delle esterrefatte e diaboliche creature, nonché delle loro improbabili progenie.-
Ci lasciano passare, ridendo.-
Non contenti, decidiamo di offendere esizialmente anche il gigantesco demone macellaio del mattatoio comunale.-
Questi, tra il divertito ed il sospettoso, ci lascia passare, ridendo, indicandoci addirittura la strada per raggiungere il grande bastardo.-
Prima di proseguire l'Arcimago cerca di insegnare ai quattro inutili gonzi alcune parole indispensabili, da usarsi solo in caso di vero pericolo ed estrema necessità.-
Dopo ampio dibattito e democratica votazione, vengono scelte le seguenti utilissime parole: scappare, uccidere, silenzio, adesso, ecco, così, non fermati, figa, pizza quattro stagioni, birra, caffè, amaretto di saronno.-
Arrivati alla piazza principale decidiamo ancora di usare questa tecnica vincente, addirittura aggiungendo un pizzico di cinismo: uccidere una delle immense guardie ivi stanziate.-
Decidiamo un segno convenzionale di facile lettura (Ridgell deve toccarsi il sopracciglio destro con la punta del labbro sinistro, mentre Ailin con la punta del piede destro tocca il calcagno sinistro di Tayga che deve dare un cricco nelle palle ad Alkatel per permettere a quest'ultimo di fare un ruttino che costringa Apelios a mettersi la mano davanti alla bocca per sussurrare al sicario: vai!), al cui avverarsi Emon Pok, al quale Tayga ha dato la corona, deve tagliare la gola ad uno dei due enormi coglionazzi.-
Il coglionazzo prova subito ad intavolare una discussione vertente il tempo di maturazione del pancreas umano, se bollito ed immerso in una salamoia di piscio di demone, ma l'astuto Arcimago subodora immediatamente che possa essere un tentativo di far perdere loro del tempo.-
Fa il segno convenzionale e, dieci minuti dopo, il coglionazzo cade a terra con la gola tagliata.-
L'altro coglionazzo, decisamente meno coglionazzo, chiede il permesso di scappare, che gli viene prontamente accordato.-
A questo punto, ormai ammantati da una sicuramente erronea sensazione di invincibilità, i nostri si accingono ad attraversare la piazza, per dirigersi verso quella che, a prima vista, sembra essere la dimora del grande bastardo.-
Alkatel ordina pizza e birra per tutti……

giovedì 3 maggio 2007

Tra il mangime

Stiamo perdendo tempo, come al solito, per cercare di decidere se andare in una grotta, mangiare i funghi, cercare di chiamare gli indigeni utilizzati come mangime, cercare di contattare i demoni, quand'ecco l'idea improvvisa e geniale: facciamole tutte queste cose!
Subito andiamo in varie grotte, incidendo incomprensibili glifi spacciati da Ridgell come alfabeto orchesco, chiamiamo in diverse lingue i poveri e commestibili umani, tentiamo di attirare l'attenzione dei demoni ed infine, ci apprestiamo a degustare la zuppetta di funghi.-
Fortunatamente cadiamo come polli in un'imboscata tesaci da un gruppetto di maleodoranti omonculi che, tra una freccia a Ridgell e l'altra, sempre a Ridgell, ci costringono ad una rapida resa.-
Si arrende, stranamente, anche Alkatel, forse perché distratto da un gruppo di omuncoli, sicuramente ancor più stupido degli altri, che poco distante rincorreva un oggetto di forma vagamente sferica, lanciando urla incomprensibili e decisamente fastidiose.-
Subito il capo degli omuncoli, tale in quanto ancor più maleodorante ed anche in grado di parlare, capisce che siamo umani (un vero genio se confrontato allo standard degli altri..) e ci invita al loro villaggio.-
Qui Ridgell, ottenute a caro prezzo le necessarie cure da Tayga in versione chiericoscozzesegenovesebracciocorto, decide di partire insieme all'altra evocata (in quanto unici a "puzzare di demone" per usare le parole del probabile futuro spezzatino) per recuperare la corona, custodita in un villaggio vicino e rimasta misteriosamente nascosta ai demoni (probabilmente l'aria di qui non fa bene all'intelletto).-
Presa da Ailin la corona, che si dimostra da subito fastidiosamente loquace ed incredibilmente curiosa, torniamo dai quattro gonzi, preventivamente addormentati e, insieme ad un congruo gruppo di portatori omunculoidi, andiamo nella città dalla quale, poi, sarà possibile accedere nel luogo ove regnano i demoni.-
I demoni di qui non differiscono poi tanto da quelli che conoscono Ailin e l'Arcimago: tanti, incazzerecci, dotati di magia, mutaforme, uno più potente degli altri ha deciso di diventare il capo e rompere il patto con gli umani facendoli diventare la loro pietanza preferita.-
Quando si svegliano i gonzi ci attende un'altra sgradita sorpresa (no, non abbiate paura, non si è cagato addosso Alkatel, né Emon Pok si è tolto i calzini che porta da quindici giorni, né Apelios ha sventolato le sue mefitiche bende) e cioè Tayga non ricorda più come lanciare le sue utilissime magie.-
Ridgell, dopo aver esaurito il campionario primavera-estate di bestemmie a divinità miste, propone di metterle la corona sulla testa.-
Purtroppo la corona può solo fare quello per cui è programmata: rompere il cazzo sempiternamente e porgere a Tayga le solite laconiche domande: chi sei, che cazzo vuoi, sei tu il portatore, se non sei tu il portatore chi sarà il portatore, cosa ha fatto il Milan, quando si farà la due giorni, ecc..-
Tayga, per nulla scoraggiata (solo perché non sulla traiettoria dei due grossi, flatulenti e sgrammaticati idioti) reagisce con una ridda di risposte senza senso che rimbambisce definitivamente la corona, la quale, piagnucolando, promette di stare zitta e buona, almeno fino a quando non sarà calcata su una testa più consona alle sue aspettative.-
Mentre accade tutto questo Ailin è ancora sotto l'effetto dell'ultima dose di funghi e continua a dire ad un ormai esausto Ridgell che non è vero che c'è un tunnel che va verso la città dei demoni, ma solo una solida parete di roccia.-
L'Arcimago non fa una piega, guarda Tayga beata, beota e senza poteri, l'elfa ancora rincoglionita dai funghi, Apelios decisamente fatto perché si era lanciato anche una trance, i due grossi idioti impegnati in una goliardica gara su chi piscia più lontano, si siede e aspetta che arrivino i demoni.-
Tanto non possono essere peggio dei suoi compagni, no?