giovedì 3 maggio 2007

Tra il mangime

Stiamo perdendo tempo, come al solito, per cercare di decidere se andare in una grotta, mangiare i funghi, cercare di chiamare gli indigeni utilizzati come mangime, cercare di contattare i demoni, quand'ecco l'idea improvvisa e geniale: facciamole tutte queste cose!
Subito andiamo in varie grotte, incidendo incomprensibili glifi spacciati da Ridgell come alfabeto orchesco, chiamiamo in diverse lingue i poveri e commestibili umani, tentiamo di attirare l'attenzione dei demoni ed infine, ci apprestiamo a degustare la zuppetta di funghi.-
Fortunatamente cadiamo come polli in un'imboscata tesaci da un gruppetto di maleodoranti omonculi che, tra una freccia a Ridgell e l'altra, sempre a Ridgell, ci costringono ad una rapida resa.-
Si arrende, stranamente, anche Alkatel, forse perché distratto da un gruppo di omuncoli, sicuramente ancor più stupido degli altri, che poco distante rincorreva un oggetto di forma vagamente sferica, lanciando urla incomprensibili e decisamente fastidiose.-
Subito il capo degli omuncoli, tale in quanto ancor più maleodorante ed anche in grado di parlare, capisce che siamo umani (un vero genio se confrontato allo standard degli altri..) e ci invita al loro villaggio.-
Qui Ridgell, ottenute a caro prezzo le necessarie cure da Tayga in versione chiericoscozzesegenovesebracciocorto, decide di partire insieme all'altra evocata (in quanto unici a "puzzare di demone" per usare le parole del probabile futuro spezzatino) per recuperare la corona, custodita in un villaggio vicino e rimasta misteriosamente nascosta ai demoni (probabilmente l'aria di qui non fa bene all'intelletto).-
Presa da Ailin la corona, che si dimostra da subito fastidiosamente loquace ed incredibilmente curiosa, torniamo dai quattro gonzi, preventivamente addormentati e, insieme ad un congruo gruppo di portatori omunculoidi, andiamo nella città dalla quale, poi, sarà possibile accedere nel luogo ove regnano i demoni.-
I demoni di qui non differiscono poi tanto da quelli che conoscono Ailin e l'Arcimago: tanti, incazzerecci, dotati di magia, mutaforme, uno più potente degli altri ha deciso di diventare il capo e rompere il patto con gli umani facendoli diventare la loro pietanza preferita.-
Quando si svegliano i gonzi ci attende un'altra sgradita sorpresa (no, non abbiate paura, non si è cagato addosso Alkatel, né Emon Pok si è tolto i calzini che porta da quindici giorni, né Apelios ha sventolato le sue mefitiche bende) e cioè Tayga non ricorda più come lanciare le sue utilissime magie.-
Ridgell, dopo aver esaurito il campionario primavera-estate di bestemmie a divinità miste, propone di metterle la corona sulla testa.-
Purtroppo la corona può solo fare quello per cui è programmata: rompere il cazzo sempiternamente e porgere a Tayga le solite laconiche domande: chi sei, che cazzo vuoi, sei tu il portatore, se non sei tu il portatore chi sarà il portatore, cosa ha fatto il Milan, quando si farà la due giorni, ecc..-
Tayga, per nulla scoraggiata (solo perché non sulla traiettoria dei due grossi, flatulenti e sgrammaticati idioti) reagisce con una ridda di risposte senza senso che rimbambisce definitivamente la corona, la quale, piagnucolando, promette di stare zitta e buona, almeno fino a quando non sarà calcata su una testa più consona alle sue aspettative.-
Mentre accade tutto questo Ailin è ancora sotto l'effetto dell'ultima dose di funghi e continua a dire ad un ormai esausto Ridgell che non è vero che c'è un tunnel che va verso la città dei demoni, ma solo una solida parete di roccia.-
L'Arcimago non fa una piega, guarda Tayga beata, beota e senza poteri, l'elfa ancora rincoglionita dai funghi, Apelios decisamente fatto perché si era lanciato anche una trance, i due grossi idioti impegnati in una goliardica gara su chi piscia più lontano, si siede e aspetta che arrivino i demoni.-
Tanto non possono essere peggio dei suoi compagni, no?

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