venerdì 24 ottobre 2008

Sirene

Non facciamo neppure in tempo ad arrivare sul ponte di prua, che è quello che manda affanculo il ponte di poppa, che il capitano ci urla concitato: “salvate il timoniere, che ai serpentoni ci pensiamo noi”.-
L’ordine, seppur ben formulato in quanto espresso in forma comprensibile e con voce ben impostata nel tono di comando, ci lascia comunque un po’ basiti in quanto:
E’ buio pesto e gli umani non vedono una sega;
Ailin e Tayga fanno il broncio al pensiero di non poter andare dai serpentoni;
Nella penombra si intravedono tre sinuose forme eliche decisamente femminee;
Ma, soprattutto, non c’è nessun timoniere.-
Subito i nostri fanno a gara per chi compie la cazzata più grande e, nell’ordine, accade che:
Ailin, smaniosa di far vedere a tutti la nuova spilla che le ha regalato l’ultimo spasimante, lancia l’utile sortilegio: “rilevare eventuali forme di pericolo accidentalmente occultate ai seppur scaltrii ed abili occhi dei compagni”;
Ridgell lancia, con il solo scopo di vedere meglio le tre bonazze, il pericolosissimo incantesimo: “luce magica”;
Emon Pok, con consumato atteggiamento da play boy, da il suo biglietto da visita alla bonazza numero uno;
Alkatel, timido ed impacciato, comincia a strisciare gli enormi e sudatissimi piedoni, cercando di incrociare lo sguardo della bonazza numero tre;
Tayga se ne sbatte.-
Le tre bonazze, evidentemente restie a dare confidenza ai due energumeni, reagiscono lanciando una selva terrificante di dardi ad Ailin, che va in coma gridando le ermetiche parole: “ho capito”, e a Ridgell, che sopporta stoicamente bestemmiando allegramente le divinità di almeno quattro piani di esistenza differenti.-
Sorvolerò con modestia sul resto del combattimento (notare che le tre bonazze hanno lanciato incantesimo per preparare incantesimo istantaneo nel round successivo + utilizzo dell’arma contemporaneamente all’uso di magia + anticoncezionale automatico + paraspruzzi posteriore) in quanto servirebbe solo a decantare le incredibili doti di combattente dell’Arcimago, che ha lanciato una palla di fuoco sulle tre mentecatte, che scopriremo poi essere delle odiose Sirene, permettendo agli altri la soddisfazione di finirle con una colpetto ben assestato di spada o pugnale.-
Tayga, come sempre misericordiosa, cura Ailin (adocchiando con interesse la sua nuova spilla…), Emon Pok (adocchiandogli il pacco) e Ridgell il valoroso, poi si rivolge con la consueta bonomia al capitano, dicendogli: “Senti malcresciuta testa di cazzo imbrattata di merda, la prossima volta che non ci avverti di simili pericoli ti spello vivo e ti faccio ritornare bianco come il culo di Apelios”.-
Il capitano, seppur scosso dal pensiero delle orribili mistiche terga, non fa in tempo a farlo vedere perché arriva, appariscente come Elvis al concerto alle Hawaii, un enorme idiota, travestito da Poseidone il semidio coglione, che, con voce impostata alla Nando Gazzolo intima a Liu Gin ed a noi, una volta entrati in possesso dei rispettivi monili, di ritornare da lui.-
Sapendo che in diverse occasioni ha distrutto una nave con un semplice colpo di verga, non riteniamo saggio contraddirlo e lo salutiamo fintamente adoranti.-
Lui, compiaciuto, ci saluta imitando questa volta la voce di Eros Ramazzotti.-
Certo che le Sirene erano delle gran belle topone!

martedì 21 ottobre 2008

Nave

Ormai consci della buona fede del vecchio onanista Fan Cul e della frigidissima Liu Gin, Ridgell ottiene il permesso dalla cauta Tayga di raccontare qualche altro importante particolare fino a quel momento astutamente occultato.-
L’esperto Arcimago procede, quindi, in quanto teste informato sui fatti, a rendere edotti anche i due elfi in merito ad atti o circostanze realmente avvenuti e non altrimenti possibili da tacere.-
Nello specifico, viene esplicitato che:
Apelios è gay, ma solo nei giorni dispari;
Ailin si è rifatta le tette;
Tayga ha assoldato un personal trainer per ottenere in meno di un mese le chiappe più sode di Alberen;
Emon Pok ha finito l’infuso di Timo con il quale si prepara rinfrescanti e corroboranti palliluvi;
Alkatel, scambiandolo per un preparato per gargarismi, ha bevuto tutto l’infuso di Emon Pok e adesso, ogni volta che rutta, una vasta area intorno a lui sembra un verde prato ubertoso sotto il quale sia stato seppellito un grosso mucchio di letame (se scoreggia, invece, come sopra ma senza l’effetto prato ubertoso);
Ridgell in un momento di debolezza ed immodestia a lui non congeniale, rivela che in gioventù è stato campione regionale di “pompa passiva ossessivo-compulsiva”.-
Gli Elfi, inspiegabilmente grati ed intrigati dall’evidente fiducia loro concessa dai nostri eroi, si prodigano in falsissimi complimenti ed inutili consigli fino a tarda notte, per poi congedarci con l’unica scaletta di indicazioni veramente utile:
Se incontrate un elfo con dei tatuaggi sono cazzi;
Se incontrate un elfo con molti tatuaggi sono molti cazzi;
Se incontrate un elfo con moltissimi tatuaggi sono moltissimi cazzi.-
Con ragionamento tipicamente femminile, Ailin e Tayga non trovano in ciò niente di male.-
Anche Apelios ci fa sapere che per lui non c’è problema.-
In Ridgell ed Emon Pok nasce, invece, il germe del dubbio che in questo caso si manifesta con un fastidioso pre-bruciore dove non batte mai il sole (Apelios escluso).-
Il mononeuronico, ma virilissimo Alkatel è, invece, felice perché spera di trovare validi avversari, seppur battibili, nella sua sempiterna sfida a chi piscia più lontano.-
(Neanche a dire che il primo che incontreremo sarà praticamente un tatuaggio con un po’ di elfo sotto)…..-
Veniamo imbarcati su una meravigliosa nave il cui capitano è l’elfo sopradescritto e la prima parte del viaggio va via liscia liscia.-
Quando ormai la noia sta per frantumare definitivamente i sensibili marroni dell’Arcimago, ecco che il ricamato capitano ci chiama sul ponte per chiedere il nostro aiuto.-
Incuriositi, alcuni preoccupati, ma i più decisamente sollevati dall’avere finalmente qualcosa da fare, andiamo sul ponte ed una scena agghiacciante ci aspetta.-
Il mare sembra ora un gigantesco piatto di spaghetti all’arrabbiata; ci sono, infatti, alcune decinaie di orrendi ed enormi serpenti di mare che, lunghi, grossi, lucidi, turgidi e sinuosi, si muovono con finta lentezza, pronti ad attaccarci.-
Fatto capire alle incantate e sbavanti Ailin e Tayga che non è quello che pensano e non è il caso di tuffarsi, ci approntiamo alla pugna….

giovedì 9 ottobre 2008

FAN CUL E LIU GIN

Dopo cena andiamo a dormire il sonno dei giusti.-
Subito agghiaccianti incubi aggrediscono i nostri eroi:
Tayga sogna di non poter più dormire le sue necessarie quattordici ore di sonno quotidiane;
Alkatel sogna Tayga, arrabbiata, che gli frantuma sempiternamente i marroni;
Ailin sogna di cantare contemporaneamente in quattro cori che fanno due prove alla settimana, tanto da dover fare un giorno il doppio turno;
Emon Pok sogna di dover, tutte le domeniche sera, ospitare Ridgell ed una allegra combriccola di suoi amici maghi semialcolisti;
Ridgell sogna le pere di Liu Gin.-
Fortunatamente una boccia di scuro elisir procurato dall’astuto Arcimago, nonché la prospettiva di un futuro ed allegro viaggio nella Marca Carpegnesca, riportano il buon umore e la necessaria dose di concentrazione per poter affrontare il capo degli elfi.-
Dopo aver a lungo discusso sul quanto dire effettivamente all’orribile elfo (1,90, nero, muscoloso, mascellona alla Ridge di Beatiful, virilissimo, in perizoma paccoevidenziante, occhi celesti…), ci dirigiamo convinti, compatti e fiduciosi nella sala del consiglio.-
Qui ci attende una gradita sorpresa, a parte il perizoma di Fan Cul e le pere di Liu Gin, il capo ha sloggiato tutti gli altri membri (nel senso di facenti parte) del consiglio e ci accoglie con un’espressione furbesca, ma al tempo stessa bonaria.-
In pratica ci propone subito una ghiotta alternativa:
O ci fidiamo di lui e gli raccontiamo la nostra storia, in tal caso ci promette a sua volta di scambiare quante più informazioni possibili;
O sentiamo direttamente quanto ha da proporci la custode.-
Tayga, calatasi nella parte di capocomico, oltre che capo della compagnia, esclama le ovvie parole: “La seconda che hai detto”.-
Liu Gin si lancia, allora, in una dettagliata descrizione del continente, formato da quattro grosse isole e alcune migliaia di altri piccolissimi isolotti.-
Nominate le più importanti, che per comodità chiameremo Cuccureddo, Anastasi, Bellugi e Benetti, Liu Gin inizia ad elencare, con pedissequa precisione elfica, le altre ottomila isolette ed i nomi degli evocati ivi residenti.-
Ridgell prova a fermarla toccandole il sedere, ma Liu Gin, con gentile fermezza, fa capire all’Arcimago in astinenza che non gradisce le sue avance.-
Esclama infatti le ermetiche parole: “Se ci riprovi ti uccido”.-
Ridgell guarda Alkatel ed Emon Pok con fare complice, ma legge negli occhioni dei due guerrieri il germe del dubbio che la simpatica fighetta elfica non sia poi così disponibile.-
Ridgell, smoccolando frasi del tipo: “Tanto a me le nere non piacciono”, “Il mio tipo di donna è Kate Moss” ed altre cazzate similari, reputa comunque prudente allontanarsi dall’algida custode….
Morale della storia: I custodi debbono mantenere tra loro un equilibrio, tale per cui per ogni troia (Chijan) debbono assoldare una frigida (Liu Gin).-
E pensare che su Veldern stavo per farmi l’Elfa Nera…..

mercoledì 1 ottobre 2008

Secondo interludio

Un’armata di batteri, cattocomunisti, fortitudini e milanisti, ha nuovamente teso un agguato all’incolpevole Arcimago.-
Faccio notare che su Veldern non mi era mai accaduto di subire simili attacchi nella oltraggiosa misura di due in un anno (e non è ancora finito, cazzo!).-
Probabilmente l’invivibile temperatura di Alberen mina anche i fisici più forti.-
Figuriamoci quelli meno…
Per ingannare il tempo, vi racconterò un aneddoto che riguarda cose accadute fuori dal tempo, in un altro luogo, un incredibile pianeta di nome Terra.-
Attori di questo accadimento sono gli alter ego dei nostri eroi:
Alkatel, protagonista;
Tale nobile SilviaZambmom, nota cantrice dall’angelica voce, antagonista;
Ridgell e Tayga, incolpevoli deuteragonisti.-
Era una sera nella quale gli eroi, nella per loro inconsueta veste di semplici spettatori, erano andati a godere dell’insostenibile pesantezza dell’ascolto di un concerto di chierici ruffiani, votati al culto adorante un vecchio monaco di nome Fabiiiiiiiii da Bologna, nell’antica abbazia di Sveti Antoniiiiiii.-
Terminato l’insostenibile sfregamento di marroni, obnubilati dall’idea di poter partecipare ad abbondanti libagioni, i nostri eroi si recano nelle segrete dell’abbazia, per l’occasione guidati dall’Arcimago in persona, e qui si lasciano andare alle più efferate e smodate manifestazioni etilicogastroculinarie.-
Dopo appena otto litri di un imbevibile vinaccio ammannito dal losco cantiniere Pluto, Alkatel, ebbro e soddisfatto, decide di fare il galante e, avvicinatosi con occhi cisposi, alito pestilenziale ed abbondante sudorazione ai piedoni, per l’occasione cinti in un sandalino malese numero 48, alla nobile SilviaZambmom, la apostrofa con le consuete ed argute parole: “Ehilà vecchia babbiona, come sta quella stronza di sua figlia? A, tra l’altro, a sentire questi mentecatti inascoltabili non le viene voglia anche a lei di tornare a cantare?”
Tayga e Ridgell, troppo agghiacciati da quello che le loro incolpevoli orecchie stanno udendo, non riescono a proferire parola.-
La nobile SilviaZambmom, ieratica e calma come un quarzo oscillatore, guarda Alkatel con la medesima espressione dedicata poc’anzi alla regina delle blatte e prova ad aprire quel melodioso strumento che in altri si chiama bocca, in altri fogna, in altri cloaca, e via dicendo.-
Ovviamente la basita nobildonna nulla può contro la monsonica fiatata alcolica proveniente dalla cloaca di Alkatel se non proferire un timido “Ma veramente Alkatel, io avrei cant….” .-
Alkatel, cambiando il forzato semi-silenzio per un incoraggiamento a proseguire il suo inevitabile sprofondamento nella più profonda fossa di merda mai vista su Terra, continua con altre indimenticabili parole: “Si, sto dicendo proprio a lei, cos’è sorda oltre che vecchia? Ho chiesto, e vorrei che avesse la gentilezza di rispondermi, se non le piacerebbe tornare a cantare?.-
A questo punto solo l’intervento congiunto di Ridgell (gomitata nelle costole), Tayga (calcio negli stinchi) e della nobildonna che sussurra: “Ho detto che cantavo anch’io, idiota!”, riescono a riporta Alkatel su Alberen, per la gioia dei terrestri tutti….
Ridgell/Tigre