giovedì 9 ottobre 2008

FAN CUL E LIU GIN

Dopo cena andiamo a dormire il sonno dei giusti.-
Subito agghiaccianti incubi aggrediscono i nostri eroi:
Tayga sogna di non poter più dormire le sue necessarie quattordici ore di sonno quotidiane;
Alkatel sogna Tayga, arrabbiata, che gli frantuma sempiternamente i marroni;
Ailin sogna di cantare contemporaneamente in quattro cori che fanno due prove alla settimana, tanto da dover fare un giorno il doppio turno;
Emon Pok sogna di dover, tutte le domeniche sera, ospitare Ridgell ed una allegra combriccola di suoi amici maghi semialcolisti;
Ridgell sogna le pere di Liu Gin.-
Fortunatamente una boccia di scuro elisir procurato dall’astuto Arcimago, nonché la prospettiva di un futuro ed allegro viaggio nella Marca Carpegnesca, riportano il buon umore e la necessaria dose di concentrazione per poter affrontare il capo degli elfi.-
Dopo aver a lungo discusso sul quanto dire effettivamente all’orribile elfo (1,90, nero, muscoloso, mascellona alla Ridge di Beatiful, virilissimo, in perizoma paccoevidenziante, occhi celesti…), ci dirigiamo convinti, compatti e fiduciosi nella sala del consiglio.-
Qui ci attende una gradita sorpresa, a parte il perizoma di Fan Cul e le pere di Liu Gin, il capo ha sloggiato tutti gli altri membri (nel senso di facenti parte) del consiglio e ci accoglie con un’espressione furbesca, ma al tempo stessa bonaria.-
In pratica ci propone subito una ghiotta alternativa:
O ci fidiamo di lui e gli raccontiamo la nostra storia, in tal caso ci promette a sua volta di scambiare quante più informazioni possibili;
O sentiamo direttamente quanto ha da proporci la custode.-
Tayga, calatasi nella parte di capocomico, oltre che capo della compagnia, esclama le ovvie parole: “La seconda che hai detto”.-
Liu Gin si lancia, allora, in una dettagliata descrizione del continente, formato da quattro grosse isole e alcune migliaia di altri piccolissimi isolotti.-
Nominate le più importanti, che per comodità chiameremo Cuccureddo, Anastasi, Bellugi e Benetti, Liu Gin inizia ad elencare, con pedissequa precisione elfica, le altre ottomila isolette ed i nomi degli evocati ivi residenti.-
Ridgell prova a fermarla toccandole il sedere, ma Liu Gin, con gentile fermezza, fa capire all’Arcimago in astinenza che non gradisce le sue avance.-
Esclama infatti le ermetiche parole: “Se ci riprovi ti uccido”.-
Ridgell guarda Alkatel ed Emon Pok con fare complice, ma legge negli occhioni dei due guerrieri il germe del dubbio che la simpatica fighetta elfica non sia poi così disponibile.-
Ridgell, smoccolando frasi del tipo: “Tanto a me le nere non piacciono”, “Il mio tipo di donna è Kate Moss” ed altre cazzate similari, reputa comunque prudente allontanarsi dall’algida custode….
Morale della storia: I custodi debbono mantenere tra loro un equilibrio, tale per cui per ogni troia (Chijan) debbono assoldare una frigida (Liu Gin).-
E pensare che su Veldern stavo per farmi l’Elfa Nera…..

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