giovedì 17 maggio 2007

Ridgel

Con passo spavaldo ci dirigiamo verso i tre enormi palazzi, mentre le centinaia di demoni presenti nella piazza ci lasciano tranquillamente passare, toccando le pere ad Ailin, il culo a Tayga e ad Apelios, nonché gettandoci strane occhiate e facendo inquietante sfoggio di magia.-
Subito Emon Pok, invisibile ai due evocati, inizia a rompere i coglioni dicendo che non vuole andare dal grande bastardo, ma nelle cantine dove, a seguito di una spiata di un demone alcolista lurido e servile, sa per certo esserci una scorta di spirito di nani invecchiata trecento anni.-
Ridgell, non vedendo il grosso idiota, non si fa scrupoli di grattarsi il naso, dimenticando che tale gesto evoca nel sicario la forma semplificata ed urgente del famoso segno convenzionale.-
Praticamente il grosso energumeno, nel breve tragitto per giungere alla porta delle segrete, fa una strage di piccoli ed innocenti demonietti.-
Arrivati alla porta inizia un costruttivo dibattito finalizzato a come riuscire ad entrare, quand'ecco che la soluzione arriva, veloce ed inaspettata come una scarica di diarrea: le guardie ci aprono il portone e ci fanno tranquillamente passare.-
Ridgell inizia a subodorare che il tutto sia troppo facile….
Arriviamo in una grotta dove, mentre tutti quanti cominciano ad osservare con calma quanto li circonda, Alkatel pronuncia la frase che mai nessuno vorrebbe sentire: "Fermi tutti, ho un'idea".-
All'Arcimago si accappona la pelle ma, con inconsueta calma e coraggio, si rivolge dolcemente al paladino chiedendogli cosa intenda fare.-
Subito il volenteroso Alkatel propone di fondare una ditta di pulizie e, dopo aver spazzato tutta la grotta, lavato per terra, stuccato e ritinteggiato le pareti, cospargere infine di olio tutte le strade di accesso alla grotta stessa.-
Confortato dalla scarsa pericolosità dell'idea, Ridgell si appresta a fare quello per il quale è stato evocato: il lavoro sporco!
Con consueta manifestazione di arguzia e coraggio il geniale e modesto evocato si accinge ad avvicinarsi ad una statua dalla quale, come suggerito poco prima da Ailin (l'umile mago è restio a prendersi tutti meriti…), promana la magia che crea l'illusione dell'intera zona.-
Tayga, resa invisibile dalla corona, lo segue.-
Immediatamente Alkatel, travolto da un incontrollabile bisogno di rendersi utile, esclama: "Fermi tutti, ho un'altra geniale idea" e, senza soluzione di continuità, si getta nel baratro prospiciente.-
Solo una ragnatela di Ailin, sotto gli occhi esterrefatti di tutti gli altri, lo salva da morte, seppur per Ridgell più che giusta e meritata, certa e probabilmente orrenda.-
L'Arcimago, a questo punto, decide che niente può essere peggio di ascoltare la nuova idea di Alkatel e prosegue verso l'inquietante statua, attendendo come una liberazione l'immancabile, ovvia e letale (meno delle idee di Alkatel) trappola.-
Gli dei sono con lui: subitamente quattro demonietti del cazzo, resi invisibili e quindi non rilevabili in questa zona dove la magia è fortissima e turbolenta, tendono una trappola ai due coraggiosi compagni, uccidendo l'evocato e mandando in coma Tayga.-
Vengono poi rapidamente sbrigate le altre formalità tipo: far riavere dal coma Tayga, convincerla (è talmente forte il legame con il suo evocato che sente ancora la voce del mago consigliarla) a toccare con la daga la statua, farla esplodere, ridurre l'intera città in macerie uccidendo tutti i demoni del cazzo, ecc.-
Il giorno dopo sull'intero pianeta i più importanti quotidiani di loro, essi e degli altri titolano:

E' con costernazione e cordoglio che devo annunciare che l'Arcimago è stato oggetto di un vile agguato tesogli da quattro spietati sicari.-
L'Arcimago è caduto mentre, coraggioso e leale come sempre, stava adempiendo al suo dovere di evocato.-
Non ci sono parole per descrivere tale sconcertante e luttuoso accadimento.-
Ed infatti, per l'occasione, la redazione si asterrà dal pubblicare articoli di qualsivoglia fattura.-

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