mercoledì 28 ottobre 2009

Il Conte e l'Addestratore

ritorniamo dal Conte, che non ci ha neanche aspettato (solo per 14 ore…) e gli raccontiamo quattro cazzate, tanto per mandarlo a letto.-

Con la grande topa, lui.-

Con Apelios, noi…………………..

Purtroppo il nobile elfo è più curioso di un inviato della rivista "Novella 2000" alla caccia dell'ultima conquista di Corona, così ci troviamo nuovamente in sua presenza (e della stramignotticafighessa).-

Il Conte, sesquipedale esempio di tatto e diplomazia, cerca di blandirci con le accattivati parole: "Sentite albuminici coglionazzi, non crederete mica che io, o qualsiasi altro nobile elfo, anche se avete superato la prima delle ottantotto prove di bravura e coraggio che ho in serbo per voi, accetti di farmi giudicare da dei pellebianca, o addirittura che qualcuno possa accettare di farsi incoronare da voi. Ah ah ah, pallidi esempi di pirlaggine senza fine, se volete che continui almeno ad ascoltarvi dovrete superare anche la prova della fiducia e dirmi tutto, ma proprio tutto di voi e della vostra missione".-

I nostri eroi la prendono abbastanza bene:

  • Alkatel, stranamente silenzioso e forse ancora non del tutto fuori dal tunnel della disperazione per aver scoperto le caratteristiche del sortilegio, di inarrivabile utilità, Riposo Curativo, resta in disparte a fare una gara di peti con un cane guercio e con sole tre zampe;

  • Balakov cerca di ammaliare il Conte con l'incantesimo dell'odore nauseabondo e perpetuo. Realizza ben presto di avere le medesime possibilità che ha un operaio cassaintegrato dell'Italsider di chiavarsi Claudia Schiffer;

  • Ailin perde tempo raccontando l'esilarante aneddoto della pantofola rosa;

  • Balakov, stranamente non ride, ma si massaggia le pubenda con fare assorto e meditabondo;

  • Il cubo non tiene la pipì e racconta al Conte che ci sono altri candidati;

  • Ridgell interviene con tatto e competenza, pronunciando le seguenti semplici ed infraintendibili parole: "Senti negro di merda, siamo noi che dobbiamo giudicare te, testa di cazzo, non il contrario. Quindi, se non ti garba accettare il nostro incarico, come siamo arrivati possiamo andarcene, con la certezza che tu, coglionazzo troppo abbronzato, mai e poi mai, sarai re di questo continente del cazzo!";

  • Apelios, soggiogato dal fascino di Ridgell quasi quanto lo era stata Tayga in precedenza, accetta di dire tutto, ma proprio tutto, anche le sue fantasie erotiche più recondite, al nobile negrone.-

Non solo, accettiamo anche di parlare in presenza della topona bianca, nonché di farci accompagnare dal Conte e dalla topa dall'addestratore.-

Solo un intervento all'ultimo minuto di Ridgell impedirà ad Apelios di firmare un'assicurazione sulla vita a favore del Conte……

Incontriamo il potente evocato e il suo mostriciattolo preferito (purtroppo questa volta non c'è Tayga….), assistiamo impotenti a un po' di lingua in bocca tra lui ed il Conte, condito dalle solite frasi: "Non volevo, E' colpa mia, Lo so sono un cretino, Perdonami, Pace libera tutti, Giurin giuretto ma che bello di Apelios il culetto, ecc.", poi ce ne andiamo con due consigli ed una intuizione:

  • E' meglio non andare ora dal primo degli assassini Chin;

  • E' bene non uccidere i non-morti;

  • E' insolito che Apelios abbia avuto fantasie erotiche subito dopo il racconto della pantofola….

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