lunedì 19 ottobre 2009

L'Evocatore

Tayga, come sempre soggiogata dal fascino e l'eloquenza dell'Arcimago, accetta subitamente la missione, così, dopo l'ennesima cena, il Conte e la Contessa ci accompagnano sorridenti nei pericolosissimi tunnel. Ovviamente possono accompagnarci solo fino dove non c'è pericolo alcuno, ed infatti tutto va liscio come l'olio, compreso un passaggio in un salone pieno di pseudo draghetti malcresciuti e maleodoranti, che passano il loro tempo a strillare e lanciarsi addosso escrementi vari.-

Subito dopo i nobili stronzi ci lasciano andare avanti da soli.-

Incontriamo una enorme statua, di almeno cinque metri con due metri e mezzo di spadone, che, seppur immobile nella sua graniticità, ci spinge ad una misurata e prudente cautela.-

Si offre il cubo (lasciando in custodia l'ascia ad Alkatel che vi urina allegramente sopra) per la missione suicida di andare a pestargli un ditone, ma al primo raccapricciante rumore, provocato dal raschiare della punta dello spadone sul terreno, il coraggiosissimo nano torna precipitosamente indietro con la massima velocità consentitagli dalle corte zampette.-

Ridgell, che nella sua vita ha visto più statue animande di quante piattole ha Alkatel in zona pubica, si fa avanti e, con voce suadente da basso, chiede a sua graniticità di farci passare.-

La statua lo annusa e lo fa passare, insieme al cubo e ad Ailin.-

Ovviamente quando sta per arrivare il turno di Alkatel, con un rinforzino di Balakov, la statua annusante vacilla un attimo.-

Solo un tempestivo intervento di Apelios, che per l'occasione si è cosparso di cipria e dozzinale profumo Channel (bieca imitazione, trovata su una bancarella di mercato a poco prezzo, di una lozione di un famoso profumiere francese ormai perduto nel tempo), condita da una buona dose di arguzia e spergiuro, permette anche al secondo ed olezzante terzetto di passare.-

Poco dopo troviamo una nicchia contenente la versione dura ed immobile degli orribili draghetti.-

Ripetiamo il pietoso tentativo di passare indenni e, giustamente, veniamo attaccati da una ventina di tali esserini, magicamente apparsi intorno a noi.-

Dopo aver quasi tutti capito che, se colpiti, gli stessi innescano una reazione a catena che li fa esplodere causando gravi danni a tutti quelli intorno, nonché che per sconfiggerli sarà necessario distruggere la statua, apparsa nel frattempo in una nicchia poco più avanti, accade che:

  • Ridgell, seppur ferito e conscio di rischiare la vita, lancia un potente sortilegio frantumante sulla statua;

  • Ailin scivola sulla pipì che sgocciola ancora dall'ascia del nano;

  • Balakov cerca di togliersi il perizoma di pelle di leopardo per attivare un tatuaggio che lancerà chissà quale utile sortilegio, ma nell'operazione di strappa vari peli testicolari e si mette a strillare saltellando freneticamente;

  • Apelios pensa cosa farebbe Tayga in tale frangente e, ricordatolo, cerca di farsi palpare il sedere da uno dei mostriciattoli;

  • Alkatel, monumentale esempio di come si possa essere felici con un indice di encefalizzazione 0,5 (gli insetti hanno 1 e le oche 3…), si lancia come un wrestler semialcolizzato su alcuni mostriciattoli, facendone esplodere abbastanza da colpire anche il bravo Arcimago che, dovendo stare immobile per lanciare l'incantesimo, non poteva difendersi in alcun modo .-


Fortunatamente l'oscuro evocato, il cui sortilegio ha distrutto la statua e fatto sparire tutti gli esseri rimasti, va in coma e gli viene così risparmiata l'orrenda visione della stolida, ma compiaciuta espressione del grosso paladino che si aggira felice tra i resti dei nemici (e dell'Arcimago) desensibilizzando le mani dei sopravvissuti dando degli enormi "cinque".-

Apelios, integro e profumato, dotato oltre che di sensibilità anche dei poteri e delle pere di Tayga, lancia l'utilissimo incantesimo "sacrificio" e cura l'incolpevole Arcimago.-

Si, utilissimo, in questo caso, perché ha fatto rinvenire Ridgell…..

A questo punto Apelios, ridotto allo stremo delle forze, in cambio di un aiutino per fare la pipì ed un massaggino alle chiappette, cura tutti gli altri, e si accascia stanco ma felice sulla confortevole spalla di Balakov.-

Alkatel, ancora euforico dall'ideona che aveva poc'anzi avuta, cerca di lanciarsi un utilissimo sortilegio dall'evocativo nome: "Rinforzo curativo", dicendo agli attoniti compagni: "Maial dun busgatt, mlera dimetnichè cl'aviva sto sortilegi, vel digh mi, che st'incantesim a mi permet dlavurer sanza fatiga , brisa dormir e recueperer tot i punt ferida".-

Purtroppo per Alkatel il destino, che per i più (normalmente incolpevoli) è sempre tanto ingiusto quanto beffardo, nei suoi confronti si dimostra, questa volta, la quintessenza della pedissequa equità.-

Alkatel, infatti, quando copiò l'utilissimo sortilegio, pasticciò con le sue enormi ditone, che stanno alla grazia ed alla bella grafia quanto un bradipo alla reattività, e scrisse "Rinforzo curativo" anziché "Riposo curativo".-

Quest'ultimo sortilegio, di inarrivabile utilità e fonte di intriganti e variegate possibilità, nello specifico permette al mononeuronico energumeno, a comando, in ogni situazione anche di stress, fatica, paura, cagone cerimoniale, gara del rutto, lancio del nano (non il cubo), segone mantrico, slumamento delle pere di Ailin o del culo di Tayga, ecc., ecc., di fare un pisolino di due ore.-

Alkatel la prende abbastanza bene: beve otto litri di birra e comincia a smoccolare in formignanense (lingua ormai perduta nella notte dei tempi, della nebbia e delle zanzare) incomprensibili litanie nelle quali le parole ricorrenti sono: sonno, inter, mago, pappetta scroto-inguinale, master…….

Arriviamo finalmente in una stanza dove un vecchio, ridotto malissimo, si sveglia solo per farneticare alcune cazzate incomprensibili sputacchiando in faccia all'Arcimago, poi muore.-

Lo adagiamo sul letto e gli diamo fuoco.-

Torniamo indietro, passando nel salone pieno di mostriciattoli che, fortunatamente, sono in assemblea sindacale, così non ci cagano neanche di striscio, e ritorniamo dal Conte, che non ci ha neanche aspettato (solo per 14 ore…) e gli raccontiamo quattro cazzate, tanto per mandarlo a letto.-

Col la grande topa, lui.-

Con Apelios, noi…………………..



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