martedì 2 dicembre 2008

Eta Beta

Il dolore per la perdita del braccio ha reso Alkatel un po’ più suscettibile del normale.-
Il bonario e mononeuronico apprendista paladino, infatti, si era del tutto immotivatamente ed erroneamente convinto di essere praticamente invulnerabile.-
Per dimostrare agli amici tale privilegiata condizione l’enorme energumeno inizia così a sfidare la sorte, nonché il nuovo braccio da poco riacquisto, con demenziali ed esiziali prove che, per brevità, riassumeremo qui di seguito:
Prova numero uno. Resistenza al fuoco: Alkatel, dopo aver chiassosamente attirato l’attenzione degli sbalorditi compagni, tocca con la neomano una infernale sbobba appena tolta dal fuoco, di temperatura appena inferiore del piombo fuso. Risultato: due ore di guaiti ed immersioni dell’arto nell’acqua ghiacciata per limitare al numero di trecento le vesciche da ustione;
Prova numero due. Resistenza agli urti: Alkatel, con manona gonfia e vescicolata, dopo aver nuovamente attirato l’attenzione degli esterrefatti amici, prende la rincorsa e si schianta a tutta velocità, di faccia, contro un tronco di due metri di diametro. Risultato: rumore raccapricciante di nasone in frantumi, occhi pesti e doloranti, frutti, caduti per la botta tremenda, per tutti;
Prova numero tre. Resistenza alle avversità: Alkatel la prende abbastanza bene. Capito che non è invulnerabile, ma al massimo, invunerabile, decide, nell’ordine, di: togliersi la vita, cadere in profonda depressione, scappare nottetempo, scappare pomeriggiotempo, scappare mattinatempo, ritagliarsi il braccio, chiedere a Ridgell se lo fa vincere almeno una volta a scacchi, affogarsi in un laghetto di olio e melanzane.-
Gli amici, solidali come sempre, se ne trasbattono tutti gli ammennicoli e cercano di capire cosa fare adesso che il Principe li ha lasciati per la crudele bonazza.-
Seguendo i suoi consigli ce ne andiamo mesti e lesti, verso una fattoria che, secondo le sue previsioni dovrebbe essere confortevole e solitaria.-
Ovviamente nella fattoria ci attende uno strano e solerte servitore, tale Eta Beta, che ci accudisce come neanche Nonna Papera avrebbe potuto fare.-
Ci accoglie come potenti mercenari e ci chiede se intendiamo incontrare un altro signorotto locale, il suo padrone, che sicuramente vuole ingaggiarci per una missione pericolosissima o suicida.-
Il mattino dopo veniamo scortati dal nuovo signorotto, meno nobile, giovane, potente, tatuato, dotato, sciamano e stronzo del Principe traditore, ma comunque degno di rispetto.-
Ci tratta benissimo e ci propone, in qualità di potenti mercenari, una missionicina facile facile: andare a recuperare un prezioso monile onde poter far cessare una faida ormai centenaria tra due famiglie.-
Stiamo per accettare con immotivato entusiasmo, a parte Alkatel e Liu Gin che fanno a gara a chi fa il broncio più bello, quando Tayga, lucida e propositiva come sempre, eiacula la soluzione ai nostri problemi.-
La saggia chierica, infatti, capisce che solo il Principe e/o la troia possono averci preannunciati come mercenari allo speranzoso signorotto.-
Ovviamente se è stato il Principe non c’è un grande problema, ma se è stata la troia accettare la missione equivale quasi certamente ad un suicidio.-
Alkatel, appena sente la parola suicidio, si allena sbattendo ripetutamente il testone contro il muro…..

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