venerdì 28 settembre 2007

La veglia

Finalmente alla Veglia.-
Sei ore di adamantina rottura di coglioni, abilmente officiata da Apelios, nella parte ma triste perché bendoprivo, con i due mastodontici gonzi (Alkatel e Emon Pok) a fare da porta ceri cerimoniali, Ailin che distrae le preghiere dei Conti esibendo le enormi pere e il povero Ridgell che lancia un ESP dopo l'altro per carpire qualche intrigante pensiero.-
Tayga la faiga, ormai a suo agio nelle nuove vesti di capo indiscusso dell'ordine, se ne sciacqua ampiamente e ne approfitta per schiacciare un pisolino.-
Dal rilevamento delle menti dei dieci nobili pretendenti emerge che:
q Uno, Micca, c'è ma sembra che non ci sia;
q Un altro, Corus, ha centodieci anni, ma è schermato, così non capiamo un cazzo;
q Un terzo, Sigfrido, è palesemente contrario a Ildebrando Clotilde Maria Summus Magnificus Cesare Domiziano II detto d'ora in poi Coito;
q Un quarto, Coito, è ovviamente favorevole a se stesso;
q Un quinto, Igor, vecchio e saggio appoggerà sicuramente Coito;
q Gli altri cinque o dormono o guardano le pere di Ailin;
q Dookan pensa a Sjoreen.-
Confortati da contante informazioni, decidiamo senz'altro di far incoronare Coito e, nell'ordine:
q Apelios va dal vecchio rincoglionito Igor e, minacciandolo di rubargli la dentiera, gli strappa la promessa di votare per Coito;
q Ailin va da Dookan che la sbatte fuori perché sta sbattendo Sjoreen;
q Tayga, grande faiga, va dall'ormai impotente Corus, schermato ma ancora libidinoso e, promettendogli la pozione dell'eterna godurione, se ne assicura abilmente il laido appoggio;
q Emon Pok intavola una gara a chi fa la caccola più grossa con l'ufficiale di picchetto;
q Alkatel, ancora a digiuno di cazzate tremende, non delude le aspettative dei nostri e, dopo essersi furtivamente avvicinato alle spalle di Micca, gli picchietta con le enorme nocche sulla testa. Micca gli spara un cazzotto tremendo che lo fa volare ad almeno tre metri. Subito Alkatel prova affetto per quel ragazzone, burbero ma sicuramente sincero. Ridgell, più prudente, leggendo in lui strani, inquietanti, ma utili poteri (completamente refrattario alla magia), gli chiede se vorrà proteggere Coito. Gli assicura anche che potrà fare a pugni con lui quando vorrà. Quest'ultima promessa rompe ogni indugio in Micca, che promette anch'esso di appoggiare Coito;
q Infine, Ailin e Ridgell, in versione evocati cattivi, ma veramente cattivi, vanno dall'algido Sigfrido. Dopo una cruda ma sincera trattativa, i nostri riescono a strappare a Sigfrido il proprio appoggio al ridicolo prezzo delle miniere di famiglia di Coito.-
A questo punto, ultimo ma non per questo minore dei compiti, andiamo da Coito per dirgli che sarà il futuro Re, al solo prezzo delle insignificanti miniere.-
Coito non la prende benissimo e, oltre alla leggendaria frase, taci Ailin, non amo essere interrotto…., si mette a fare le bizze dicendo che le miniere sono il suo giochino preferito, regalo di suo babbo a cui le aveva donate il nonno, che le aveva vinte a chi ce lo aveva più lungo con il Conte vicino, ecc..-
Ancora una volta le sagge parole di Tayga: "Senti ragazzino, non stracciarci le palle, abbiamo fatto una fatica porca a strappare queste straordinarie condizioni agli altri Conti perché, invece di piantarti un paletto in quella voragine che chiami culo, te lo appoggino soltanto, quindi smetti di rompere e firma l'atto di cessione di quelle miniere di merda a Sigfrido e vedi di fare in fretta altrimenti di scateno contro i miei due torturatori e domani potrai cantare come soprano nel coro della cattedrale".-
Coito, seppur interrotto, cede a quest'ultima orrenda minaccia (lui, infatti, è da sempre un fan del coro Fabio da Bologna) e, con uno svolazzo da vero re, firma l'atto tanto agognato.-
Torniamo da Sigfrido a farglielo vede e lui, dall'emozione, sviene, o viene, non abbiamo capito.-
Emon Pok arriva secondo alla gara di caccola perpetua.-
Alkatel si arrabbia perché nessuno gli aveva detto della gara….

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