lunedì 26 novembre 2007

Il Bastone

….ed il pilastro, con accento exfordiano: "Prego Signore, dove?"
Immediatamente tutti cercano di teletrasportarsi nei luoghi più disparati, quali il portale, dai non morti, al derby Virtus/Fortitudo, dal vecchio mago rincretinito, tra le gambe dell'Elfa Nera (ophs, è scappato un pensierino a Ridgell..), e via dicendo, completamente incuranti della bieca realtà: non sappiamo dove cazzo andare!
Per fortuna c'è Apelios, che ricorda un piccolo, ma non insignificante particolare, e cioè che senza l'aiuto dei vescovi lamentosi anche se non-morti, non riusciremo ad andare proprio da nessuna parte.-
In realtà Apelios è, seppur minimamente, più lucido degli altri, solo perché assuefatto all'orrendo maleodore delle sue orripilanti e mefitiche bende.-
Confortata dal saggio consiglio del suo mistico preferito, Tayga grande faiga decide, senza indugio, di:
q Aiutare i non-morti;
q Aiutarli veramente;
q Aiutarli subito;
q Fottersene dei suoi evocati;
q Chiudere il portale.-
Decisamente sollevata dall'aver dato il suo contributo, si accascia spossata tra le robuste braccia di Emon Pok, che ha una mini erezione, e comanda ai suoi fidi di realizzare immediatamente quanto appena deciso.-
Per fortuna c'è Apelios, (che palle!) che ricorda un altro piccolo, ma non insignificante particolare, e cioè che avevamo detto a 133 che non avremmo chiuso il portale e lui ci aveva dato la busta numero 2, sulla quale troneggiava un'etichetta fosforescente riportate la dicitura: "Busta numero 2, da aprirsi esclusivamente in caso di temporanea interruzione della barriera, finalizzata a permettere il passaggio degli eroi fermamente motivati al recupero del bastone, ma non alla chiusura del portale.".-
L'immune Apelios consiglia Tayga di valutare l'opportunità di tornare da 133 e renderlo edotto delle minime variazioni rispetto al piano originario da lei stessa avallate.-
Tayga, ormai soggiogata dall'orrendo fetore, (in quanto a quello delle bende di Apelios si è aggiunto quello dei piedi di Emon Pok e quello di cui vi parlerò tra breve di Alkatel), non può che trovare geniale la pensata e, con prontezza e lungimiranza, ci guida nuovamente dal vecchio mistico rincoglionito.-
133, appena ci vede, ci accoglie con la consueta bonomia e le gentili parole: "Che cazzo ci fate qui?".-
Spieghiamo il tutto e 133, porgendoci la busta numero 1, ammette che il tornare da lui non è stata una cattivissima idea.-
Infatti, sulla busta numero 1 troneggia un'etichetta fosforescente riportate la dicitura: "Busta numero 1, da aprirsi esclusivamente in caso di definitiva interruzione della barriera, finalizzata a permettere il passaggio degli eroi fermamente motivati al recupero del bastone ed alla chiusura del portale.
N.B: Chiudere il portale a seguito delle istruzioni riportate nella busta numero 2 comporterebbe lo sparpagliamento nell'universo dell'intera totalità degli atomi degli eroi medesimi ".-
Tutti contenti dalla giustezza della scelta fatta, a parte Alkatel che non trova poi così orrenda l'idea dello sparpagliamento degli atomi, perché non ne capisce il senso, e Ridgell che, invece, ne capisce il senso, ma lo preferirebbe comunque, torniamo alla torre del mago.-
Qui, in un crescendo rossiniano, eliminiamo la barriera, lasciamo 133 di guardia per impedire l'arrivo di malintenzionati e juventini, ricontattiamo i vescovi non-morti, ora molto più collaborativi, li convinciamo con irrisoria facilità ad aiutarci in cambio della promessa di chiudere subito il portale, Ailin riesce a vendere loro anche un abbonamento eterno a "Il meglio di Selezione", e torniamo dai teletrasporti dai quali, Ridgell a malincuore, raggiungiamo lo studio del mago.-
Tutti meno Alkatel che, per non perdersi, e memore della antica leggenda di Pollicino, inizia ad esplorare tutta la torre, lasciando visibili tracce per ritrovare la strada.-
Ovviamente l'astuto guerriero, non pensando neppure per un attimo di sprecare delle briciole di buon cibo, utilizza un metodo, forse più odoroso, ma certamente non meno efficace, di marcare il territorio, circa ogni quindici minuti di marcia, con mucchietti fumanti e maleodoranti (certo, meno delle bende di Apelios), riconoscibili fino a trecento metri e più.-
Nello studio del mago c'è una enorme scrivania, con relativa poltrona di comando, che subito riconosce Ridgell come suo padrone.-
Mentre Ridgell cerca di attivare il comando per disattivare la barriera che confina i non-morti, alcuni demoni di varie fatture e poteri, ingaggiano un feroce combattimento con i nostri eroi.-
Tayga, per non smentirsi, muore subito, seguita da Apelios ed Ailin.-
Sta per crollare anche Emon Pok quando l'Arcimago, sprezzante del pericolo in quanto preferisce continuare l'identificazione invece di sprecare tempo per proteggersi con i comandi contenuti nella sedia, identifica ed attiva il comando che libera i non-morti in ogni dove.-
Subito un'onda mortifera di non vita rade al suolo ogni forma di vita all'interno della torre.-
Gli eroi si ritrovano tutti in piedi, dopo poco, completamente in forze, seppur ancora sotto shock, pronto per raggiungere il portale e, come promesso a cani e porci, chiuderlo.-
Li raggiunge anche Alkatel, dopo un'ultima e breve sosta per marcare il territorio.-
Ailin e Ridgell, si rendono conto di non potere entrare nella stanza del portale a causa della loro natura di evocati e, a malincuore, guardano i loro compagni lanciarsi coraggiosamente nell'enorme antro contenente l'arcano manufatto.-
Subito i quattro gonzi vengono attaccati da un silenziosissimo essere che resetta completamente la magia e, con adamantina indifferenza, decolla Tayga grande faiga.-
Dall'esterno Ridgell, utilizzando la formula del rasoio di Occam, capisce che lo strano essere (escluso Stanislao Moulinsky e Diabolik) altri non può essere che il bastone stesso e, sprezzante del pericolo, si lancia nella stanza per ordinargli la trasformazione ed impugnarlo.-
Sotto gli occhi esterrefatti dell'Arcimago, tale azione viene compiuta, un secondo prima, da Emon Pok il quale, evidentemente, deve essersi fatto un paio di pere energizzanti (non impossibile immaginare di chi…) per avere avuto tale geniale idea.-
Ridgell, ormai nel tunnel, capisce che deve comunque entrare nella stanza, perché è l'unico, oltre alla decollata Tayga, a conoscere il comando per chiudere il portale.-
Nonostante oggi abbia già compiuto l'atto di eroismo quotidiano (ricordate la scrivania del mago, vero?), il coraggioso evocato, astuto usufruitore di magia, leale e fidato compagno, nonché eroico e potente Arcimago, entra nella stanza, accompagnato dall'intuitivo Apelios, e con un unico ed elegante gesto della mano destra (quella con la quale si spazza il sedere), ordina al portale di chiudersi.-
Il portale, ubbidiente come tutti i portali di fronte ad un Arcimago, si chiude.-
Chiudendosi, però, lo stesso esplode con grande fragore ed intensità, facendo crollare al suolo il nobile e modesto Arcimago.-
Apelios, che

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