mercoledì 14 novembre 2007

VESCOVI NON-MORTI

Ringalluzziti dal bel risultato ottenuto fuori casa, seppur osteggiati dal pubblico e dall'arbitraggio, ci ritroviamo completamente al buio, in balia di strani rumori che, ad una più attenta analisi, si rivelano essere orrendi lamenti, certamente prodotti dai vescovi non-morti ivi residenti.-
Ad un secondo ascolto la nauseabonda cacofonia sembra poi non essere tanto peggio della Messe Solennelle di Vierne, tanto che i due evocati, avvezzi a litanie mistiche e similari, cominciano anch'essi ad effettuare un piacevole controcanto con le loro timbrate voci di contralto e di basso: Liberateciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii………….. Liberateciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…………… Adessooooooooooooooooooo…………………….. Liberateciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……………………………., ecc…_"
Tayga, grande faiga, millantando promesse irrealizzabili e non mantenibili, tenta di blandire i non-morti, ma questi, decisamente scafati perché abituati a giocare da secoli a poker ed a bestia col buio, la tanano subito e continuano l'insostenibile e sempiterna litania.-
Nel frattempo Alkatel sta cercando di fare delle per lui giuste porzioni da una pagnotta che aveva conservato con cura nello zaino, ma viene cazziato brutalmente, ma giustamente, da Tayga, perché cerca di approfittarne laidamente prendendo per se, e per il compare Emon Pok, il pezzo più grosso, dando agli altri minuscoli frammenti, appena visibili.-
Dopo diciotto minuti di questa solfa, anche gli abituati testicoli di Apelios cominciano a esplodere, tanto da convincere il mistico a porre alcune argute domande ai non-morti, del tipo: Carino, come ti chiami? Come butta? Vi annoiate? Conosci un localino giusto dove passare la notte? E' da tanto che sei qui ?
Quest'ultima domanda in particolare fa sbroccolare definitivamente il non-cervello dell'ex vescovo, che inizia una seconda, non meno tediosa lamentazione: Stuopidoooooooooooooo. Anzi, stupidiiiiiiiiiiiiiiiiii. Anzi, stupidissimiiiiiiiiiiiiiiiii.
A questo punto Ridgell si rompe definitivamente i coglioni ed inizia una lunga filippica pro non-morto, il cui senso si può così ricondurre: "Sentite nobili e potenti non-morti, so come vi sentite, dopo tanti secoli di buio, freddo, noia, senza la possibilità di sentire sulla pelle il calore del sole, la brezza del vento, senza poter gustare un sapore di un frutto appena colto, senza poter sentire il leggero tocco della labbra di una ragazza sul…."
Interrotto sul più bello da Tayga, Ridgell non riesce a concludere il suo pistolotto, ed i non-morti, un po' delusi, silenziosamente come solo loro sanno essere, se ne non-vanno.-
Decidiamo, completamente dimentichi dei saggi consigli di 133, di andare a zonzo per la torre e, con la spensieratezza classica dei partecipanti ad una gita alle grotte di Postumia, entriamo in ciò che rimane di un grande tempio.-
Ci dirigiamo sicuri dove sappiamo esserci per certo il passaggio per il portale e troviamo, infatti, una solida ed invalicabile parete di roccia.-
Fortunatamente, quando ormai un sottile senso di frustrazione e di noia stava insinuandosi anche nei non-testicoli di Ailin e Tayga, veniamo assaliti, ovviamente improvvisamente, da cinque cuccioli di cerbero.-
Con il solo quasi sacrificio di Ridgell in versione torcia umana, ci sbarazziamo delle bestie e cominciamo a cercare il modo di raggiungere il portale.-
Ridgell, che si sente in dovere di ricambiare il favore ai compagni che lo hanno salvato, si offre di andare su strane piattaforme e di toccare uno cinque grossi pilastri (mi raccomando non le colonne!!!).-
Ed il pilastro, con accento exfordiano: "Prego Signore, dove?"

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