giovedì 7 giugno 2007

Spettri

Trotterellando spensierati percorrendo tunnel umidi, bui e pericolosi, senza avere la più pallida idea di come fare a raggiungere il covo dei ladri dove è tenuto prigioniero il Conte, arriviamo in una grande grotta dove Emon Pok fa subito scattare la prima trappola ed il coraggioso Lazzaro e l'aspirante paladino fanno da scudo, con il loro corpo, alle innumerevoli frecce che avrebbero, altrimenti, colpito il resto della compagnia.-
A questo punto il servile Apelios, per farsi bello agli occhi del capo, inocula (in modo del tutto indolore…) un po' di magia in Tayga, permettendole di lanciare l'utile sortilegio: "Unico sistema per impedire che quei due gonzi di Emon Pok ed Alkatel vengano spappolati facendo scattare tutte le altre trappole esistenti nel raggio di dieci chilometri".-
Purtroppo l'incantesimo riesce.-
Troviamo tutte le trappole e, facendocene beffe, le facciamo scattare, questo, però, non influisce minimamente sulla scelta della strada da percorrere per arrivare dal nobile prigioniero, infatti, dopo ore di tentativi inutili e dannosi, veniamo ovviamente attaccati da orrendi tentacoli e disgustose poltiglie semoventi.-
Alkatel, il cui silenzio aveva già preoccupato mortalmente Ridgell, finalmente non delude le aspettative dei più e riesce a fare la cazzata tremenda che tutti stavano trepidamente aspettando.-
L'enorme stolto, infatti, per liberarsi dall'innocua poltiglia, tra l'altro senz'altro meno maleodorante dei suoi piedi o delle bende di Apelios, la fa avvinghiare al suo gigantesco spadone poi, sciacquandosi dei consigli dell'astuto Arcimago, colpisce con tutte le sue forze la vicina roccia.-
Nel silenzio stupefatto che si viene a creare, lo spadone, del solo peso di dodici chili, perde il tanto solitario quanto impari duello con la parete della grotta di almeno ottomila tonnellate.-
Lo spadone si spezza in due per ora inutili tronconi; il primo troncone rimane, purtroppo, in mano al sesquipedale idiota, mentre il secondo, evidentemente anch'esso infastidito dall'aspirante paladino, schizza via più veloce di una scoreggia di Emon Pok, per trovare riposo nella spalla sinistra dell'incolpevole Arcimago non-morto.-
Ridgell si allontana subitamente per vincere l'irresistibile tentazione di reintegrare all'istante, in un modo non proprio piacevole per l'inconsapevole paladino, le ferite subite, ma soprattutto per ristabilire il giusto rapporto sul mondo di Alberen tra cervello e massa corporea degli esseri viventi, attualmente esageratamente sbilanciato verso il secondo fattore, dalla presenza di Alkatel.-
Solo l'udire un agghiacciante lamento, lo frena dal compiere l'atto che lui troverebbe tutto sommato, giusto, dovuto, divertente, catartico e misericordioso.-
Appare uno spettro e i nostri eroi, nell'ordine: Apelios sviene; Emon Pok, dopo un urlaccio dello spettro, si caga addosso e cerca di suicidarsi; Alkatel prova inutilmente a colpirlo; Ailin lo ferisce seriamente con un potente sortilegio, poi addormenta Emon Pok per impedirgli di farsi del male; Tayga comanda all'Arcimago di attaccare lo spettro; Ridgel, che trova la compagnia dello spettro più simpatica e certamente meno pericolosa di quella di Alkatel, ubbidisce seppur a malincuore al capo, affronta il collega e lo mette rapidamente in fuga.-
Il sentire un altro agghiacciante urlo convince i più a fuggire via.-
Finalmente troviamo un utile utilizzo dello spadone del paladino come sostegno per l'ennesima trappola sotto forma di grata e ci troviamo in un corridoio al termine del quale sentiamo delle voci.-
Subito il Lazzaro, bramoso di succhiare un po' di vita per curarsi, si lancia sul primo ladro, stordendolo, per poi affrontare gli altri due, ferendone seriamente un altro.-
Il paladino, come sempre malato di protagonismo, entra ululando nella stanza, facendo scattare altre mortali (per gli altri) trappole, e, come posseduto dal demone della guerra, affronta coraggiosamente il ladro completamente paralizzato in quanto in stato catatonico che, ad onor del vero, riesce anch'esso a stupirsi di cotanta coraggiosa baldanza.-
I ladri, vistosi perduti, si suicidano.-
Ridgell, disgustato, finisce di cenare……

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