mercoledì 11 giugno 2008

La Cripta

Ancora scossi dall’esplosione, scendiamo nei lugubri e tortuosi tunnel con l’agghiacciante consapevolezza di non sapere dove cavolo andare e che cazzo fare.-
Fortunatamente, proprio quando stava ormai per manifestarsi in tutta la sua dannosa pericolosità l’esiziale potere del solitario neurone dell’aspirante paladino, Tayga viene contattata da Repugnant che, con i consueti sgarbatissimi ed irriverenti modi, ci invita ad un happy hour da lui tra due ore esatte.-
Emon Pok smoccola perché si accorge che uno zingarello non-morto gli ha appena fottuto il Rolex d’oro che aveva personalmente trafugato dal tesoro di famiglia, ma Tayga, fraintendendone il motivo della pena, gli dice di non preoccuparsi, perché lei è in grado di percepire il trascorrere del tempo con grande esattezza, basandosi sui ritmici peti di Alkatel.-
Emon Pok, comunque, si preoccupa lo stesso.-
Dopo tremila peti (due ore esatte, esatte…) arriviamo davanti alla porta segreta degli appartamenti di Repugnant e, furtivi e truffaldini, dopo un rapido consulto sull’opportunità di annunciarci o meno, decidiamo di socchiuderla in grande silenzio.-
Una vista tra l’agghiacciante ed il maleodorante ci coglie impreparati: Repugnant, prono su una scrivania, vestito con tutina di latex nera superaderente, calze a rete autoreggenti di nailon e frustino, sta incitando Chiappuccio a mettere più vigore nel disgustoso compito di spalmargli in zone innominabili il famigerato “Preparato H”, miracolosa pomata per le emorroidi.-
Appena il tempo per congedare l’imbarazzatissimo bibliotecario che Repugnant, ancora con le orribili ed arrossate, nonché doloranti vergogne esposte, ritrova il suo consueto aplomb, e rivolge alla reverenda figlia di Xar le seguenti, rispettose parole: “Dove cazzo vi eravate infilati, brutti stolti, non avete saputo che il Priore è stato trovato inspiegabilmente morto nella sua stanza, senza motivo apparente, mentre quella gran troia di Chijan è scomparsa, mentre “qualcuno – forse un orribile mostro” ha ucciso il delfino del priore ed altri quaranta monaci?”.-
Piacevolmente intrigati dall’avere colto sul fatto il più che pervertito abate e dal doverci in futuro preoccupare dei soli monaci rimasti, ma tutto sommato confortati dall’inaspettata astuzia dimostrata dall’ambizioso, anche se perverso Abate, preferiamo comunque non dilungarci in spiegazioni con Repugnant stesso, anche perché, a ben pensarci, non capendoci una emerita fava di quello che sta accadendo, avremmo ben poco da spiegare.-
I soliti dubbi, infatti, galleggiano solitari nelle enormi e rimbombanti vastità delle menti dei nostri eroi: chi ha ucciso il Priore? È stata Chijan? O è stato ECEACLPE? O non è morto, ma si è trasferito in un altro corpo?
Questi ed altri interessantissimi quesiti (sicuramente non le risposte…) potrete trovare sul prossimo numero di Focus Junior, in edicola tra cinque giorni.-
Lasciamo, quindi, il presuntuoso, perverso e politicamente scorretto Abate, comunque immeritatamente investito da Tayga del titolo di reggente dell’ordine, nonché, sempre per merito nostro, promosso ora anche Priore del monastero, a trastullarsi con gli insidiosi e sporgenti grappolini, e ci dirigiamo sicuri e spavaldi verso la Cripta.-
La raggiungiamo con facilità e qui Tayga, dopo essersi data un filo di rossetto, un velo di fard, un tocco di eye-liner, una ravvivata alla pettinatura, una lucidatina ai calzari, indossa la veste che per l’occasione è stata rifinita con ago e filo e meticolosamente stirata da Apelios (che ha ancora il broncio al pensiero di quanto poc’anzi visto in merito ai servigi resi da Chiappuccio al suo Abate).-
Appena messa la veste appaiono tre guardiani che pongono a Tayga le solite domande:
Chi sei?
Cosa vuoi?
Sei umile?
Ti sei fatta un bidet?
Come ti poni nei confronti della sindrome ossessivo-compulsiva da fellatio regressiva?
Tayga risponde benino alla 1 e decisamente bene alla 4 ed alla 5, e ciò è sufficiente ai guardiani, che si stanno dando di gomito e ridacchiano felici e colmi di aspettativa, per darle accesso all’enorme potere del sacro luogo.-
Tayga, la prende decisamente con umiltà e, praticamente in delirio di onnipotenza chiericomisticofigliadilettaereverendadiXargrandetopona, risana i compagni, arto dell’Arcimago compreso, riporta tutti al massimo della forma fisica e magica, cura un foruncolo sul culo di Alkatel, fa la barba ad Emon Pok, depila le gambe sue e di Ailin, fa una ceretta al petto di Ridgell, tenta di rendere più virile Apelios, ma fallisce, si ingrossa le tette, migliora l’alito dei presenti, non trovando altre ferite fa tornare vergine Ailin.-
L’Arcimago, ancora ululante dal dolore straziante al petto, cerca di riportare Tayga su questo mondo, anche perché, con la coda dell’occhio, nota un mucchietto di oggetti decisamente magici, messi lì come per caso.-
Gli stessi si rivelano, infatti, doni per noi, e precisamente:
Un’armatura di piastre con spadone bimane del peso complessivo di circa centottanta chili, adattissimo alla naturale propensione alla diplomazia di Alkatel;
Un fascia rosa da fronte, decisamente fatta per essere indossata dal mistico Apelios;
Un corpetto, forse di una misura troppo grande, subito adocchiato dalla reverenda e popputa figlia di Xar;
Una spilla raffigurante un uccello in volo. Capendone l’enorme spirito evocativo, viene lestamente accalappiata dalla bella Elfa, ora in trepidante attesa del virile eroe che saprà meritarsi la possibilità di cogliere il nuovo fiore;
Un ? (cazzo non mi ricordo) per Emon Pok;
Un libro dall’intrigante titolo “De la masturbatione. Mille ed uno metodi per provare piacere financo con una sola mano”. I soliti stronzi, facendo occhiolino, decidono di darlo all’Arcimago, nonostante la sua insolita condizione biartica.-
Capiamo, però, che potremo utilizzare tali incredibili oggetti (previo, si spera, comprensione dei loro effettivi poteri), solo quando raggiungeremo il livello del titolo.-
Felici e carichi di aspettative, mettiamo tutti gli oggetti in un altro utile manufatto, la borsa di Eta Beta, che ne permette l’occultamento, nonché l’agevole trasporto.-
A questo punto, appagati e felici, ci dirigiamo lesti e sicuri verso la nave, che ci sta aspettando da giorni al porto.-
I sapienti accordi diplomatici intessuti da Ridgell ed Apelios, che si possono riassumere più o meno in: “Io non ti brucio vivo e tu non mi infilzi come un tordo”, sembrano funzionare a meraviglia, quindi, con esasperante lentezza, la nave inizia a portarci verso la capitale.-
Tayga, ancora inebriata dal potere avuto per un momento nella Cripta, nonché sbilanciata in avanti dal non abituale peso delle enorme tette di cui è ora dotata, sbianca in viso ed esclama preoccupata: “Cazzo ragazzi, il Mietitore ci sta aspettando alla capitale”.-
Come sempre le reazioni degli eroi sono più che appropriate al loro rango ed alla loro fama: Emon Pok, Alkatel ed Apelios scappano nelle latrine; Ailin si guarda disperatamente in giro in cerca di un marinaio avvenente, perché non vuole morire vergine; Tayga se ne fotte e si specchia nell’acqua ammirandosi le pere; Ridgell anche….

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