mercoledì 13 gennaio 2010

Il non morto

Ricordate ….. l'abile Arcimago sta per terminare l'orrida creatura, quand'ecco che lo assale la fastidiosa sensazione provabile solo da chi abbia avuto la sfortuna di aver il rachide separato dal resto della colonna vertebrale a causa di uno spadone a due mani tenuto da un gigantesco idiota.-
Ridgell esanime, resta a terra, mentre il demente prende inutilmente a spadate il pozzo.-
Il polpo, probabilmente, morirà dalle risate………..
Così è: il polpo è morto davvero, forse non dalle risate, ma dalla puzza dei piedoni di Alkatel che, dopo aver quasi decollato il nobile, coraggioso ed incolpevole Arcimago, comincia ad aggirarsi nervosamente sul fondo del pozzo chiedendo agli amici di andare a prenderlo.-
Solo l'intervento si Askew, stranamente più intuitivo del solito, ricorda al mentecatto che Ridgell era legato da una corda che, se lanciata agli attoniti e restanti compagni, permetterà loro di essere recuperati.-
Non appena recuperati i due eroi (che in via del tutto eccezionale hanno in questo momento la medesima attività neuronale) appare un non-morto seminvisibile che, per gradire, fa subito uno sparverso di danni ad Ailin.-
Mentre il non-morto si fa beffe dell'intera compagnia ed Alkatel cerca inutilmente di strappare la daga magica dalle rigide mani di Ridgell, l'Arcimago, in modo del tutto inusuale per un morto, sente una voce che gli dice: "Beh Mago, fai qualcosa anche tu!".-
Sotto gli occhi esterrefatti dei compagni l'Arcimago si rianima e lancia un dardo al non-morto.-
La stessa voce: "Inventati qualcosa di meglio!".-
Ridgell allora si taglia il polso con la malefica daga e, spruzzando sangue in ogni dove, lancia un'illusione di palla di fuoco.-
Ci casca solo Apelios che cade a terra come una pera cotta credendo di essere morto.-
Ancora la voce: "Dai Arcimago, almeno un incantesimo di V livello!".-
Ridgell, ringalluzzito dall'essere stato chiamato Arcimago (anche dall'esito del sortilegio su Apelios in verità…), lancia un incantesimo di spaventoso potere, un dito della morte disintegrante di almeno VI livello, che parte dal suo dito, sfiora gli attoniti Ailin e Balakov e colpisce, facendolo sparire, il non-morto sulla fronte.-
La voce: "Non male Arcimago, ci vediamo!".-
Molto, ma molto confuso, decisamente vivo seppur stranamente claudicante, Ridgell si guarda intorno e, come se ricordasse improvvisamente tutto, si volge verso i restanti ed un po' intimoriti compagni gridando a gran voce: "Alkatel!".-
Il gigantesco idiota, che ha appena visto l'Arcimago, nell'ordine: riattacarsi la testa, risorgere, lanciare una palla di fuoco spaventosa, annientare con un dito della morte il non-morto, inizia ad allontanarsi strascicando gli enormi e puzzolenti piedoni, cercando, nonostante la mononeuronicità, una spiegazione da dare a Ridgell almeno credibile dell'accaduto.-
Grande è lo stupore dei più (anche di Apelios che crede di essere morto) quando l'Arcimago continua dicendo: "Alkatel, mio caro amico, non so come ringraziarti! Sei stato sicuramente tu a recuperami dal pozzo, Ricordo bene la corda con la quale mi tenevi. Poi ho un attimo di buio, Se qualcuno vuol raccontarmi cosa è succ…".-
Un improvviso coro di colpi di tosse, e gole che si schiariscono tutte contemporaneamente, ma soprattutto Tayga che crolla esausta a terra, riescono a distrarre l'Arcimago dal proseguire sull'argomento.-
Alkatel, visibilmente sudato ma sollevato pagherà poi caro il silenzio degli amici:
 Ailin: dodici sessioni di massaggi in zona collovaginscapolare;
 Apelios: lavaggio e candeggio, per due settimane, delle sue babbucce preferite;
 Askew: portare l'ascia in occasione dei passaggi più impervi;
 Balakov: segreto del piedone sempiternamente puzzolente;
 Tayga: preghierine della sera per un mese.-
Ci incamminiamo allegramente alla cazzo diretti non so dove, quand'ecco che incontriamo due simpatici e timorosi esserini semiumani.-
Fatto subito amicizia con loro, che gradiscono il fatto che abbiamo sterminato (Ridgell in realtà…) migliaia di famelici gattacci, ci indicano la strada per raggiungere il loro rifugio,.-
Qui ci danno da mangiare e bere, nonché un posto dove riposarci, curarci e riprendere le forze.-
Ridgell, la mattina dopo, continua a zoppicare e, unica ragione per cui il mononeuronico paladino è ancora in vita, a non ricordare cosa sia realmente accaduto nel pozzo.-
La daga pare ritornata alla normalità.-
I simpatici esserini ci consigliano poi la strada migliore, gattaccioesente, per raggiungere la città di Oxema l'onesto.-
Noi li ringraziamo, donando loro anche alcuni gioielli, poi riceviamo l'ultimo, forse più importate consiglio.-
Dice il più coraggioso degli esserini: "Quando vi troverete nei tunnel e sentirete un orrendo rumore sferragliante, come se una gigantesca e sconosciuta, ma sicuramente inquietante massa stesse per passarvi sopra con intento spappolatorio, rifugiati nelle nicchie nascoste nelle pareti.".-
Certi della bontà e saggezza dell'utile consiglio, vero che ad alcuni di noi non sarebbe mai venuto in mente, partiamo immotivatamente contenti.-
Al primo sentore di orrendo rumore sferragliante, come se una gigantesca e sconosciuta, ma sicuramente inquietante massa stesse per passarci sopra con intento spappolatorio, ci nascondiamo nelle nicchie.-
Prima Askew, poi Ridgell, non resistono alla tentazione e si affacciano un pochino, per vedere cosa provochi tale casino.-
Lo scopre Ridgell.-
Il coraggioso e potente usufruitore di magia, infatti, si trova ipnoticamente costretto a fissare un pupillone grande come una zucca, che purtroppo altro non è che l'occhio di un malevolo, puzzolente, stupido pollo malcresciuto.--
Un drago.-
L'insopportabile volatile, forse resosi conto della scomoda posizione nella quale si trova (tipo supposta per intenderci) lascia libero Ridgell salutandolo con le preoccupanti e speriamo non profetiche parole: "Adesso ho da fare. Ci rivedremo quando verrò a prendere l'oggetto!".-
Detto questo riparte velocissimo e sparisce in un attimo.-
Alkatel pensa: "Per fortuna che c'è anche un drago, così l'Arcimago sarà un po' più occupato ed avrà meno tempo per pensare a….".-
Ridgell in realtà, più che a quello che è successo nel pozzo (per adesso) si è reso conto di essere morto e di essere stato resuscitato dal non-morto.-
Il perché il non-morto lo abbia resuscitato è il vero quesito che si pone.-
Poi, tutto sommato, pensa: "Val bene la pena morire, se poi si risorge in grado di lanciare incantesimi come quelli che ho adesso!".-
I maghi …. Tutti uguali ….

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