martedì 25 maggio 2010

Vero Re

8 giorni

Veniamo attaccati da 4 uomini ratto………

Dopo aver faticosamente ucciso i disgustosi mostriciattoli utilizzando le assi del letto in nostro possesso e indirizzandogli inutili gestacci (è tutto ciò che i maghi possono fare con le dita rotte), rendendoci conto che da un lungo tunnel laterale stanno arrivando i rinforzi, decidiamo, saggiamente, di scappare da un passaggio nel muro.

Lo stretto varco, ricavato nello spessore delle mura del castello, si inerpica verso l’alto, arrampicandosi per ripide e sconnesse scale.

Siamo costretti a procede in fila indiana; primo Balakov, poi Alkatel che regge il cadavere di Tayga su di una spalla, segue Ridgell (che avendo bendato le mani con le mutande, corre con il “bigolo” fuori), infine il Chierico, Ailin, Apelios e Askew. È una scena ripugnante!

Continuiamo a salire. Giunti circa 2-3 piani sopra il livello delle segrete, Balakov vede una porta “segreta” sulla quale è dipinta col sangue una strana runa (ciò la rende molto meno segreta e tanto più intrigante) la runa elfica sembra indicare che quella è l’anticamera delle stanza del Re. . Per terra gocce di sangue.

Blacov e Apelios vanno in avanscoperta. Le tracce di sangue fresco proseguono lungo il corridoio conducendo più in alto e girano un angolo verso sinistra. Troviamo un piccolo pianerottolo e una nuova porta segreta con un altro simbolo “KorVak”. Fatta un’altra svolta a sinistra il passaggio si biforca. A destra il corridoio termina dopo pochi metri contro una porta segreta senza simboli mentre l’altro prosegue in giri concentrici più stretti fino a terminare molto più su, probabilmente in cima ad una torre. Qui il passaggio termina bruscamente contro ad una botola. Il sangue, già rappreso, sembra comunque più fresco e sul portello troviamo una runa “voliera”.

Dopo breve divinazione, Balakov prova ad aprire la porta di mezzo, quella senza rune………….., ma mentre la socchiude sente qualcuno commentare:

"Da questa parete ci sono sempre troppe correnti d’aria. Sarà meglio metterci davanti un mobile pesante". Appena udite queste parole, la porta segreta ci viene richiusa in faccia con disinvoltura. Siamo senza parole.

Proviamo un’altra porta, quella con tracciata sopra la runa “KorVak”. Balakov dopo essersi attivato una runa di “muoversi nell’ombra” socchiude la porta ed entra ad investigare. La stanza è piena di guerrieri che per fortuna non lo notano. Silenzioso e circospetto arretra e dopo aver richiuso la porta tira un sospiro di sollevo. Per ora è meglio non correre rischi.

La prossima meta è la botola della torre, “voliera”.. È sempre Balakov il nostro esploratore. La cima della torre è una sorta di “hangar” dove vengono custoditi i grifoni del castello. In un angolo , attentamente sorvegliati, si trovano le nostre tre cavalcature.

Non ci resta che provare l’ultima porta,  Re. Balakov, ormai scafato a queste esperienze, entra nell’anticamera del re. Qui trova quattro guardie morte. Nella camera vicina il guerriero trova finalmente il vero re. Entra anche il resto della compagnia e si impossessa delle spade dei soldati morti. Finalmente un’arma!

Il re è in una condizione pietosa. Ricorda molto re Teoden colpito dalla maledizione di Saruman. Come il famoso Sire, anche questo sovrano è come colpito da demenza senile e stenta a capire la situazione. Sembra riconosce il Chierico. Scopriamo che è stato suo figlio a ridurlo in questa situazione, per impossessarsi del potere……, e forse per qualcos’altro.

Il re con mano malferma ci scrive su una pergamena quattro glifi:

  •  chiave del potere del castello

  •  pericolo

  •  il figlio

  • KorVak

Un bagliore improvviso accende lo sguardo del mago menomato. "La chiave per l’uso del potere del palazzo…….."

"Usiamolo per guarirci tutti." propone qualcuno in mezzo al mucchio. "Forza Chierico, datti da fare!".

"Con le dita rotte non posso fare molto. – commenta il Chierico - Al massimo prima di svenire potrei aver la forza di lanciare un unico incantesimo. Ditemi voi cosa desiderate che io faccia. È comunque un rischio attingere a questo potere. Il principe potrebbe sentire il flusso energetico che viene alterato."

"E’ vero è pericoloso, - commenta il mago - ma è notte fonda e probabilmente a quest’ora dorme."

Una breve discussione su come usare l’unico “colpo” in canna al Chierico, ci porta a decidere di far rinsavire il Re. Al termine dell’incantesimo il Chierico cade a terra svenuto.

Finalmente il re torna in sé. Gli accenniamo ai nostri interessi nei confronti del principe Sciamano, e lui ci fa leggere un breve e criptico messaggio a lui giunto dal suo vassallo.

Mio sire, come avete ordinato, giungerò da voi al Tempio Nero quanto prima, attraverso il tempietto reale”

Parliamo a lungo con il sovrano. Per risolvere la situazione, è necessario liberare Korvak, ora sotto il vigile sguardo di uomini fedeli al principe. È l’ex-capo dell’esercito ora in pensione. In realtà questa è una copertura che gli permette di essere a capo dei dissidenti. Con il suo aiuto il re potrà risvegliare la resistenza e tornare sul trono.

Ci curiamo con alcune pozioni trovate nella camera del re. Prima di operare il raid per liberare Korvak, il re ci propone di nasconderci nell’unico posto sicuro del castello: il territorio degli uomini topo. Sbianchiamo!

"Non mi sembrate entusiasti della proposta." ci chiede il re stupito del nostro tentennamento alla sua proposta.

Imbarazzati gli confessiamo la scaramuccia incorsa tra noi e i suoi amichetti.

Nonostante queste premesse seguiamo il re fin nelle segrete e ci facciamo ospitare negli ameni luoghi abitati dagli uomini ratto.

Per la spedizione partono in quattro: Alkatel, Balakov, Askew e Apelios.

Quando giungono di soppiatto nella stanza di KorVak impegnano un agguerrito combattimento contro quattro guerrieri ben tatuati. Balokov lancia un astutissimo incantesimo di charme. L’unico a caderci è proprio lui che, convinto della riuscita della magia, si avvicina fiducioso al suo “amico” ricevendo una calorosa quanto tagliente accoglienza. Irritato della mal riuscita della sua iniziativa opera un colpo basso:

"Occhio amici…., ora sì che sono arrabbiato!" e detto questo attiva la runa di “furia” e in men che non si dica si trasforma in un’arma distruttiva incapace di distinguere gli amici dai nemici e perpetrando una strage. Intanto i compagni messi in allarme dal suo grido belluino si sono defilati in attesa che dell’incantesimo svanisca tutto l’effetto.

Nonostante l’azione devastante di Balakov, un guerriero riesce a fuggire.

La scaramuccia riesce a liberare KorVak dalla sua rispettosa reclusione.

Alla faccia del “vecchio pensionato”! Benché non più un elfo di primo pelo, KorVak ha ancora un fisico imponente, coperto copiosamente di intricati tatuaggi che ne rivelano la potenza. Non è solo la prestanza fisica a colpire lo sparuto gruppo di salvatori, quanto la grande autorevolezza e il carisma che trasuda dalla sua maestosa persona. Questa innata leadership viene esplicata e messa alla prova pochi attimi dopo, quando un manipolo di guerrieri, avvertiti dall’elfo fuggiasco, si precipitano a passo di carica nella stanza, con l’evidente intenzione di sopprimere la rivolta. È sufficiente uno sguardo e poche parole dell’ ex-capitano delle guardie per convincerli a cambiare bandiera.

Tornati dal re con il capitano ora libero, assistiamo ad un commosso incontro.

Adesso non ci resta che riconsegnare il trono al vero re e punire l’usurpatore. Ma come?

La proposta ci viene offerta dallo stesso sovrano:

"Ci vorrebbe qualcuno che sfidasse in duello mio figlio….. Non potrà essere KorVak perché è troppo forte e lo ucciderebbe di sicuro. Non può essere uno dei miei uomini, non starebbe bene. Ci vorrebbe qualcuno non troppo forte per ucciderlo….., non del mio popolo….., che se anche si sacrifica nessuno ne sentirebbe la mancanza……..! Cosa fate voi stadera?"

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