lunedì 10 maggio 2010

Recidiva

- 9 giorni

Lyu-Jin compare simpaticamente nella stanza in compagnia del chierico a massacro concluso affermando: "Avete disattivato la barriera magica. Bravi!"

Nessuno, eccetto Ridgell, sa cosa sia scritto nella pergamena………, e visto che è incacchiato con il mondo, evocato senza evocatori, caduto in un tranello idiota………., decide di non farla leggere a nessuno. Eccetto Ailin.

"Puoi fare qualcosa per i nostri caduti?" chiede Ailin a Lyu-Jin-

"Io certamente no, – risponde Lyu-Jin con il sorriso soddisfatto di chi ha già spostato il guardaroba in casa propria - ma mi hanno lasciato le “chiavi” e lui può."

Così come avvenuto nella casa del re, il chierico attinge al potere del Luogo e riesce a riportare tra noi Alkatel e Apelios.

"Purtroppo per Taiga non c’è nulla da fare. I miei poteri non bastano. Dovrete trovare un vero chierico."

Recuperate le forze anche Ailin e Balakov. Ridgell fa il muso perché per lui non ci sono più cure. Alkatel nell’attesa decide di “ingriffarsi” i grifoni………., contento lui!.

"Allora dove dobbiamo andare?" chiede Apelios riavutosi dalla vista dell’insana attività di Alkatel.

"Chiedilo al tuo amico mago – sorride Lyu-Jin - è lui che ha preso la pergamena."

Scoperto il suo giochetto da bambino di 3 anni, Ridgell è costretto a mostrare a tutti il testo della pergamena. Occorre qualche minuto per decriptare il messaggio che volutamente è crittografato in una scrittura resa volutamente indecifrabile. Il testo dice:

"Mio Re, come mi avete ordinato nella cripta bassa, giungerò da voi per entrare quanto prima."

Partiamo con i grifoni.

Alkatel impermalito che nessuno abbia usato magia per curarlo, fa suo il detto “chi fa da ferrarese fa per tre” e, mostrando un’abilità davvero inusitata nel destreggiarsi in variazioni di complicati incantesimi, che neppure un Arcimago della V torre oserebbe modificare, trasforma un fantomatico “Riposo curativo” in un molto più utile “Rinforzo curativo frazionato” che cura (1/3y).2+7/12x-(5.2/3)pf ogni ora. Pertanto durante il volo a dorso di grifone il nostro paladino, miracolosamente, riesce a recuperare una certa quantità di pf.

Ridgell porta il corpo di Taiga riverso sul suo animale. Qualcuno nota il modo poco ortodosso con cui assicura il cadavere della sacerdotessa al dorso del pennuto. (Tale espediente ha una grande similitudine con l’utilizzo degli orifizi della testa dell’elfa sciamana bianca.)

Mentre sorvoliamo lo spazio aereo sopra il castello, veniamo affiancati da quattro grifoni da caccia montati da guerrieri che ci impongono di seguirli. Apelios comanda al suo animale di “volare disinvolto”.

Una volta atterrati sulla torre del castello, veniamo accolti da una “scorta d’onore” sufficientemente numerosa da impensierire tutti eccetto Alkatel che cammina trionfalmente fra le due ali di soldati. Lyu-Jin e il suo grifone nel frattempo sono scomparsi. Ridgell commenta malignamente fra i denti: "Si può dire che ha fatto sparire uccelli di tutte le taglie, che ne dite?”

Entriamo nel castello. Nella grande sala del trono, assiso sul regale scranno vediamo il figlio del re. La sala è affollata di parecchie guardie e di alcuni nobili al seguito. Il principe nota la nostra meraviglia. "Mio padre il Re è molto malato. Fino alla sua guarigione ricopro indegnamente il ruolo di reggente."

Il ciambellano si avvicina e ci impone di deporre le armi prima di avvicinarci al reggente. Fortemente motivati dalla presenza di un buon numero di armigeri, acconsentiamo all’invito. Nel momento stesso il cui ci troviamo disarmati, cominciano a darci il benvenuto. Ci legano le braccia dietro la schiena e strattonandoci e spintonandoci ci conducono senza nessuna parola fino nelle segrete. Lì giunti, sempre senza nessuna parola, cominciano a picchiarci di santa ragione. Agli usufruitori di magia per sicurezza, quasi simulando un giochetto di abilità, spezzano tutte le dita. Poi veniamo depositati senza nessuna grazia in due celle umide, buie e puzzolenti.

Cosa fare ora?

Ridgell, Ailin e il Chirico con dolore e pazienza provano a risistemarsi le dita nella giusta direzione. Lavoro lungo e penoso. Il tempo passa, il pollice…………, passa, l’indice…….., passa, il medio………, passa, l’anulare…….., passa, il mignolo………, passa…………

Alkatel evoca il suo doppione che libera dai legami il suo alter ego e gli altri occupanti della cella. E con molta fantasia utilizzando una luce magica e un po’ di rumore prova a simulare una sommossa. Ovviamente nessuno ci prende in considerazione. Poi il tempo passa, passa……………., passa………., viene fame………, passa………., viene sete………., passa…………, viene sonno………passa…………

  • 8 giorni

SBADAAAAANNNNNNN……..!!!!! SPLAAAASCH……!!!!!

Nel silenzio più totale del profondo delle segrete, lo schianto di qualcosa che cade dall’alto e che sciacqua in modo disgustoso ci fa trasalire tutti. Dal soffitto della cella una botola si è aperta e richiusa facendoci pervenire un secchio pieno di una broda che a intendimento dei nostri carcerieri è un surrogato di cibo.

Fame……..! Sete……….!

I bisogni del corpo superano la consigliata prudenza e così i guerrieri si avventano sulla sciacquatura di piatti attingendo con avidità.

SDELENGGH…. Un suono metallico fa levare la testa dal fiero pasto agli affamati avventori. Un mazzo di chiavi compare sferragliando sul fondo del secchio.

Con abilità Balakov apre le celle. Il corridoio e il sotterraneo sono bui e silenziosi. Riunitosi ai compagni Ridgell chiede di fasciargli le mani usando le mutande. Così viene fatto. Esploriamo il resto delle celle, ma solo una cella viene aperta da una delle chiavi in nostro possesso. La stanzetta è buia fredda e vuota. Alkatel si impossessa di alcune assi della branda per sostituire le armi mancanti.

Storditi dall’inutilità del nostro vagare, decidiamo di cercare passaggi segreti. In una delle pareti di fondo della cella scoviamo una porta segreta. Percorriamo un basso bugigattolo che ci conduce in maleodoranti e viscide fogne. Sicuri che il nostro ignoto benefattore ci abbia ormai condotti verso la desiderata uscita, con passo affrettato camminiamo seguendo le limacciose acque. Miseriaccia! L’uscita è preclusa da una irremovibile grata.

Ripercorriamo i nostri passi, cercando tracce che ci possano aiutare. Le tracce, anche se confuse, ci conducono quasi all’inizio del percorso. Anche qui troviamo un passaggio segreto. La porta a differenza della precedente è ben oliata e usata di recente. Conduce su per una scala leggermente illuminata da una torcia o da un fuoco posto oltre in alto nel passaggio.

Giunti in un grande ambiente parzialmente lavorato da mani umane troviamo un fuoco spento di recente, dei rottami di mobilia e altro ciarpame. Appena ci avventuriamo per la caverna veniamo attaccati da 4 uomini ratto………











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