venerdì 6 febbraio 2009

Il Demone

Torniamo alla baita senza incorrere in altri pericoli perché, in qualità di banda fottutamente più cattiva delle altre veniamo lasciati in pace, e qui trascorriamo una serena giornata in day hospital per ritemprarci.-
La guardiana, evidentemente al corrente di cose a noi ignote (ma guarda…) dice di non preoccuparsi e passiamo così anche una notte tranquilla, seppur funestata dall’ennesima, infantile gara di peti tra Alkatel ed Emon Pok.-
Il mattino, riposati ed ammorbati, lasciamo la baita per tornare dal tatuatissimo demone.-
All’arrivo il malefico vecchiaccio ci attende con un sorriso per nulla rassicurante infatti, guardando Alkatel che ancora indossa la mo’ di trofeo a pelle di uno dei felini uccisi, gli dice di iniziare a correre, perché Agip, decisamente risentita dall’ostentazione di una parte di un suo simile, adora la carne in scatola.-
Il grosso paladino, avendo il neurone libero, riesce a percepire la bontà del consiglio ed inizia a darsi alla macchia nella foresta.-
Agip si lancia pigramente all’inseguimento.-
Ridgell comincia a leggere un incantesimo da una pergamena dall’aspetto decisamente poco, ma molto poco rassicurante.-
Il più tatuato, seppur continuando a fingere di non preoccuparsi, adocchia nervosamente la pergamena e dice frettolosamente all’Arcimago di metterla via perché il grosso energumeno non corre in realtà alcun pericolo: Agip gli vuole solo fare un po’ di paura e, soprattutto, vuole recuperare la pelle del suo simile.-
Alkatel, decisamente impaurito, lascia una maleodorante scia che permette ad Agip di raggiungerlo agevolmente poi, essendo lui meno grosso, ma anche meno intelligente del felino, si rifiuta di restituire il macabro e ormai putrefatto trofeo.-
Informata della circostanza Tayga bestemmia una dozzina di divinità minori, poi manda Ailin a cercare di convincere il paladino.-
Il dialogo tra Ailin ed Alkatel, che per sfuggire a quella che pensava essere la sua nemesi ha posto tra lui ed il felino un corso d’acqua, si svolge più o meno così:
Ailin: Alkatel dai restituisci la pelle ad Agip;
Alkatel: no è mia, non la voglio dare a nessuno;
Ailin: dai Alkatel, potrebbe essere la pelle di uno dei suoi cuccioli;
Alkatel: non interessa, è mia, è mia (pestando gli enormi e fetidi piedoni), è miiiiiiiiia;
Ailin: guarda che se non lasci la pelle ti mando Tayga;
Alkatel: (impallidendo e deglutendo rumorosamente) no, no e poi no!
A questo punto ad Ailin non rimane che tornare nella dimora del vecchio e raccontare l’increscioso accaduto a Tayga che, smoccolando tanto da rischiare l’abiura e l’autoscomunica, si incammina con passo da granatiere nella direzione dalla quale promana ancora l’effluvio lasciato dai peti (sia da paura che da sforzo) da Alkatel.-
Purtroppo il paladino, ormai non più in grado di intendere e volere, cioè al massimo delle sue capacità neuronali, si è definitivamente eclissato.-
Tayga, visibilmente preoccupata per le sorti del suo giovane compagno di studi, torna indietro e liquida la vicenda con poche ma commoventi parole: “Il grosso idiota si è fatto di nebbia. Meglio, così non straccia più i coglioni con quell’ammorbante cencio di pelliccia putrescente. Speriamo che ci metta poco a marcire del tutto perché mi sono veramente rotta la minchia che non ho, ma che mi sta crescendo. Anzi principe, mi presta i marroni così mi faccio dare un calcio per vedere cosa si prova?”.-
Il principe, ovviamente, non le presta i marroni e invita tutti a cena.-
Grande sorpresa per gli evocati: meravigliosi cibi di Veldern vengono ammanniti con generosità e, per la prima volta, Ailin e Ridgell riescono a fare un pasto veramente decente.-
Ricordiamo, tra le altre, alcune incredibili portate: Crispy Mc Bacon, Filet-O-Fish, Doppi Cheeseburger, Happy meal, Chicken McNuggets, bustine aggiuntive di maionese, senape e ketchup, coca cola diet senza ghiaccio e birra alla spina.-
Sazi e contenti gli evocati si preparano ad ascoltare la storia del vecchio.-
Si sa gli evocati hanno un sesto senso per capire quando gli anfitrioni sono pronti a parlare per almeno tre ore dei cazzi loro….
Il vecchio demone ci racconta, purtroppo non brevemente, che:
Lui ha almeno 40.000 anni e ricorda i bei tempi su Veldern quando andava a caccia di grossi polli tenuti, giustamente, in riserva;
Il suo servitore guarda l’Arcimago con fare adorante perché ha riconosciuto il suo liberatore;
Qui ci sono evocati di potere incredibile, che non muoiono, ma la lunghissima permanenza li fa sbarellare di brutto;
Lui è il più tatuato, il più potente, il quasi più sbarellato, ma non potrà mai diventare il capo del continente;
E’ necessario che il capo sia un elfo;
Lui ritiene il re che ci ha dato l’incarico sia una testa di cazzo traditrice e fa spudoratamente il tifo per il principe coglione che si è fatto fregare dalla troia;
La troia è anch’essa un demone molto, ma molto potente.-
A questo punto forse il vecchiaccio continua a dire altre cazzate, ma il delizioso mix di coca cola zero, birra e merlot rendono impossibile seguirlo.-
Decidiamo così di mandarlo a cagare e ci prepariamo per tornare dal re per restituirgli le preziose reliquie.-
Ah, dimenticavo, ovviamente il millenario principe dei demoni guarda l’artiglio, capisce cos’è, poi ce lo restituisce senza spiegazione alcuna…..
Ah, ah, dimenticavo, dimenticavo, la guardiana sembrava una isterica mestruata perché aveva capito che tutti i nemici incontrati li aveva mandati il vecchio demone, così per metterci alla prova.-
Ridgell sogghigna: i demoni, non c’è pezza, sono di una altra….
Buonanotte!

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