martedì 24 ottobre 2006

Da Mister T ancora

….. Tayga, che adesso chiamiamo confidenzialmente Sant'Orsola-Malpighi, finisce definitivamente la magia per curare tutti (a dire il vero la finisce per curare l'Arcimago, se non altro per fargli cessare l'interminabile sequela di oscenità che fuoriesce dal suo orifizio superiore).-
Finito di visitare il piano inferiore ci fermiamo alla cassa automatica ed acquistiamo quattro ticket per il viaggio turistico dei piani superiori (Emon Pok non paga perché ha rubato un tesserino da disabile ad un nonno ladro, ma ormai completamente rincoglionito).-
Liquidiamo con imbarazzante facilità altri tre ladri e ci dedichiamo a goderci l'interessante ed interminabile sequela di stanze, corridoi, cucine, sale da pranzo, lavanderie, archi, archetti, contrabbassi e violoncelli.-
Procediamo, come sempre, del tutto immotivatamente ottimisti, con l'intento di ispezionare, mattone per mattone, l'intero castello.-
Troviamo centoquarantasette passaggi segreti, tutti inutili fuorché uno.-
Subito Ridgell si sputtana l'unico incantesimo dal nome "Formidabile sortilegio finalizzato a far credere all'usufruitore di magia di poterlo utilizzare per aprire l'unico passaggio segreto utile dell'intero castello, ed in realtà capace solo di produrre l'effetto di perdere la magia e di restare come un allocco a fissare il passaggio perfettamente e sempiternamente chiuso "
Ridgell non si perde d'animo: esplode in rapida successione quattro bestemmie apocalittiche, poi chiede all'astuto Emon Pok, per precedenti meriti già candidato alla cattedra di "Ermeneutica della trappola", che già stava per immolarsi in un tripudio di nuove trafitture e cadute, di usare più prudenza e fare andare avanti l'Elfa, decisamente più abile (da vedere se anche più furba…).-
Emon Pok viene immediatamente colto da una forte dissenteria, ma essendo un sicario con poca dimestichezza con il linguaggio aulico, invece di cagarsi addosso, semplicemente non è d'accordo con la decisione dell'Arcimago e si lancia con espressione beota verso la prossima, certa, letale (speriamo solo per lui) trappola.-
Quando tutto sembra ormai perduto, si erge a paladino dell'intero gruppo Alkatel.-
Assumendo l'ormai celeberrima espressone tra il truffaldino e l'ipovedente, lancia l'urlo di battaglia dei suoi antenati: "Ghe pensi mi" ed inizia, sotto gli occhi e di fianco alle orecchie degli esterrefatti amici, a proporre le seguenti enormi cazzate:
q Martelliamo via le gambe di questo gigantesco tavolo e, ormai resolo del peso di sole otto tonnellate, usiamolo come un surf per scivolare sul corridoio pregno di trappole;
q Visto che il tavolo, seppur senza gambe, non passerebbe dall'ex passaggio segreto, tagliamolo con il mio temperino e, poi resolo del peso di sole tre tonnellate, usiamolo come un surf per scivolare sul corridoio pregno di trappole;
q Visto che il tavolo, seppur senza gambe, seppur snellito dal mio temperino, non passerebbe ancora dall'ex passaggio segreto, tagliamone dei pezzetti e, resoli di soli cento chili l'uno, gettiamoli (cantando tutti insieme un insulso motivetto propiziatorio) nel medesimo corridoio pregno di trappole.-
A questo punto il corridoio pregno di trappole, che si stava rompendo i coglioni ad ascoltare le cazzate di Alkatel, decide di innaffiarlo con una corroborante doccia di frecce che lo lascia, meritatamente e con grande sollievo di tutti, in fin di vita.-
Tayga, purtroppo, estrae disonestamente dalla manica l'ultimo (questa volta, nonostante le spaventose imprecazioni di Ridgell, per davvero) barlume di magia e sana il gigantesco idiota, intimandogli di stare fermo e non toccarsi.-
Ovviamente, appena curato, l'istrionico paladino propone, in spregio alle più elementari norme di coerenza e fattibilità, di: andare su per le scale, bruciare il castello per davvero, tornare nei sotterranei, resuscitare un ladro per torturarlo a morte, bruciare il castello per finta, andare al piano di sopra, non andare al piano di sopra, spegnere l'incendio vero, spegnere l'incendio finto, attendere che mister T muoia di fame, bussare al portone spacciandosi per il fattorino delle pizze, ecc., ecc., ….-

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