martedì 7 novembre 2006

Da Mister T fine

….. subito Ailin grida felice: "Presto andiamo al piano di sopra, sono certa ci sia un passaggio per la stanza di mister T".-
Il connubio tra subito e presto si trasforma in non meno di due ore di inutile chiacchierio finalizzato a parlare male di Raspanti, nonché prendere le seguenti deliranti decisioni:
q Non diamo fuoco per davvero al palazzo;
q Non diamo fuoco per finta al palazzo;
q Cessiamo di rompere i coglioni al corridoio pregno di trappole;
q Cerchiamo di impedire ad Alkatel altre spaventose cazzate;
q Blocchiamo l'uscita del piano terra (camino);
q Blocchiamo l'uscita del sotterraneo (così Ridgell si sputtana un altro utile incantesimo).-
A questo punto, certi di aver bloccato come un topo in trappola mister T, Ailin si avvia agile, furtiva e letale come un'anatra all'arancia, al piano di sopra.-
Qualcuno ha versato dell'olio sulla scala, ma noi ne traiamo intelligentemente vantaggio dandogli fuoco, e pregiudicandoci così la possibilità di vedere qualcosa in tutto il piano superiore.-
Ailin non si scoraggia (mentre Emon Pok, che sta assumendo preoccupanti dosi di un antico distillato ritrovato da Ridgell, scoreggia) e, pur non vedendo un cazzo, riesce ad arrivare davanti ad una porta dall'aspetto minaccioso.-
La apre con l'abilità che solo un'elfa della sua esperienza può avere, ed infatti entrambi i ladri nascosti dietro la porta riescono facilmente ad infilzarla (cambiando così il suo stato da anatra a tordo).-
Tutti sentono il grido disperato di aiuto di Ailin, ma se ne sciacquano beatamente gli zebedei e, in un imbarazzante silenzio infranto solo dai peti di Emon Pok (ormai completamente ubriaco) e dai rutti di stupore di Alkatel, guardano speranzosi il Mago (capiterà sovente nella trattazione che, per modestia, Ridgell venga indicato semplicemente come Mago e non con il titolo che gli compete, cioè quello di Arcimago).-
Ridgell non si fa pregare: si precipita al piano di sopra e lancia due dardi incantati al ladri, aiutando Ailin a liberarsene definitivamente.-
Finito lo scontro anche gli altri coraggiosi chierici raggiungono i due evocati e danno il loro contributo trovando una chiave che apre tutte le porte fuorché l'unica veramente utile.-
Nessun problema, scendiamo di sotto e prendiamo il passaggio per andare nella stanza da letto di mister T (non domandatemi perché non l'abbiamo fatto prima perché il fiato ormai mefitico di Emon Pok non mi permette di elaborare una risposta convincente).-
Nella stanza troviamo sei pozioni: quattro di cure (che tutti fuorché il generoso ed altruista Mago si scolano allegramente), una misteriosa e non identificabile, ed una di veleno mortale, che solo l'intervento di Ridgell impedisce ad uno dei gonzi di bere a mo' di frizzantino.-
Emon Pok, che ha finito l'arcano e potentissimo distillato di Ridgell, avendo ormai perduto l'ultimo barlume di lucidità, tenta di berla lo stesso, e solo l'ordine autorevole di Tayga (coadiuvato da una tremenda botta nei marroni) glielo impedisce.-
Offeso va in un angolo a scaccolarsi e farsi un bidè.-
A questo punto tutti si guardano un po' preoccupati perché è da decisamente troppo tempo che Alkatel non dice o fa una cazzata tremenda.-
Subito il forte, astuto e leale paladino capisce di non poter deludere le aspettative dei compagni di sventura e, adocchiato uno scrigno dall'aspetto prezioso, pericoloso, letale, misterioso, importante, unico, caro al proprietario, con un'etichetta "maneggiare con cura in quanto protetto da una trappola mortale che lo farà esplodere al minimo tentativo di effrazione", cala con indifferenza sullo stesso con tutte le sue forze una terrificante martellata.-
Ridgell, inconsapevole dell'insensata idiozia del paladino, sta canticchiando felice nella stanzetta un simpatico motivetto (parapaponzi ponzi ponzi, perché cazzo sto coi gonzi…), cercando nel frattempo altri utili oggetti per i suoi compagni di avventura.-
Solo l'agghiacciante silenzio creatosi (in quanto lo stesso silenzio sta zittissimo perché anch'esso giustamente curioso di vedere come andrà a finire) permette al Mago, con la coda dell'occhio, di vedere e purtroppo intuire la portata esiziale della cazzata fatta dall'enorme ed imprevedibile stolto.-
Ridgell, a questo punto, tenta nell'ordine, ed in subordine, di:
q Svegliarsi, perché questo è sicuramente un incubo;
q Pregare Onaig perché smaterializzi lo stolto;
q Pregare Xar perché accetti il sacrificio umano di un suo devoto paladino;
q Uccidere il gonzo prima che compia l'insensato gesto;
q Lanciarsi fuori dalla stanzetta prima dell'esplosione;
q Ripararsi meglio possibile;
q Bestemmiare tutte le divinità di tutti i mondi da lui conosciuti (e sono tanti).-
Dei frenetici tentativi del Mago solo l'ultimo va in porto.-
Lo scrigno esplode.-
Ferisce marginalmente il grosso idiota.-
Riduce in fin di vita il mago.-
Il Mago, con la signorilità del Conte Oliver (ricordate Alan Ford vero?), invita i compagni ad andarsene e, soprattutto, a portare via il paladino, in quanto avendo ancora un paio di utili e mortali sortilegi, in questo momento non vede il motivo per non utilizzarli immediatamente, con grande soddisfazione personale ed indubbio beneficio per l'intera compagnia.-
Ai compagni basta un'occhiata ad Ailin per capire la giustezza del consiglio del Mago, e rapidamente si tolgono tutti dai coglioni.-
Mentre il Mago legge l'intera collezione di Tex, Zagor e Playboy di mister T, il gonzo, l'etilista, l'evocata ed il capo di questa straordinaria compagnia scendono una scala, aprono il passaggio segreto, arrivano nella stanza dove c'è mister T (e la sua vice, una grande zoccola traditrice), e si imbattono in Gulf e Wulf (un troll ed un orco).-
Emon Pok esclama volenteroso: "Tayga non preoccuparti, ti difendo io", ma purtroppo, essendo completamente annientato dal fumi dell'immensa quantità di liquore ingurgitata, cade ai piedi del troll.-
Fortunatamente fa inciampare il troll (probabilmente perché investito da un'alitata pestilenziale e dall'odore dei piedi di Alkatel) che cade sull'orco ferendolo gravemente.-
La zoccola traditrice, vedendo la goffaggine di Gulf e Wulf, decide di far buon viso a cattivo gioco e, non dimentica delle numerose inchiavardate ricevute dal suo capo, gli punta un coltello alla gola e ci grida: "possiamo metterci d'accordo, vero signori? Di questo bastardo bavoso e sottodotato non me ne frega niente, ma vi prego non uccidete i due enormi bestioni.." (pensate pure male perché è esattamente quello che sto abilmente sottintendendo).-
Fortunatamente in questo preciso istante appare il Mago che, malconcio ma lucido (a differenza di altri…) ricorda a Tayga che il Duca ci aveva chiesto, se possibile, di portargli il coglione T vivo.-
A questo punto ci si lascia andare ai soliti convenevoli, con scambi di biglietti da visita, smancerie e commenti del tutto fuori luogo sulle acconciature delle signore (le signore) e sulle pere delle signore (i signori).-
Gulf e Wulf toccano il culo a Tayga e ad Ailin, che fingono di arrabbiarsi, ma furtivamente, dopo un'occhiata allo strato rigonfiamento inguinale dei bestioni, fanno scivolare un misterioso bigliettino sicuramente ricco di indizi e povero di pregiudizi.-
Usciamo acclamati dalla folla.-
Andiamo dal Duca.-
Il Mago è incazzato nero……

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