mercoledì 12 marzo 2008

L'ideona

Bene, nella biblioteca i nostri continuano imperterriti ad apparire ancora più confusi, se possibile, di quanto già apparissero prima.-
Dopo lunga, noiosissima, sterile e sofferta discussione, decidono di andare a prendere tutto l’armamentario, con relativi zaini da viaggio ed addentellati, e di recarsi così conciati, credendosi comunque rapidi, furtivi e poco appariscenti, nella solita, squallida e per niente ispirante biblioteca.-
Altra interminabile discussione per decidere se andare direttamente nella biblioteca percorrendo un breve tragitto di trenta metri attraverso il tempio, o fare un lungo giro di tre chilometri esterno, con la sola, improbabile speranza di incontrare meno persone che possano chiederci che cazzo stiamo facendo bardati come un commando la notte della liberazione degli ostaggi di Entebbe.-
Considerato che il solo Alkatel ha con se non meno di centotrenta chili di armatura e similari e lo zaino di Emon Pok sembra quello di Babbo Natale, per non parlare dell’odore delle bende di Apelios e delle sempiterne pere di Ailin, dopo appena tre metri veniamo fermati da un gruppetto di quattro guardie che, seppur ossequiose, ci chiedono con fermezza dove pensavamo di andare così conciati.-
Immediatamente ad Alkatel si ferma la salivazione e comincia a balbettare confuse e deliranti spiegazioni tipo: “Stiamo andando in biblioteca a fare un picnic, cioè no pensavamo di fare un giro fuori per raccogliere alcuni funghi allucinogeni, anzi stiamo facendo una gara a chi fa il peto da sforzo più grande…”.-
Quando la situazione sta per virare dall’imbarazzo (dai peti che sta effettivamente producendo per rendere più verosimile la spaventosa versione dei fatti) alla tragedia, l’annoiato Arcimago, con tatto e credibilità, spiega alla guardie che stiamo semplicemente andando in biblioteca ma, onde tutelare i nostri preziosi averi, frutto di anni di sacrifici e studi, visti i brutti ceffi che girano nell’interno della cittadella, preferiamo portarli con noi.-
Le guardie, confortate da tale credibile spiegazione, ma soprattutto semiavvelenate dai peti e dagli effluvi provocati dall’abbondante sudorazione da stress dell’enorme e goffo paladino, salutano con virile cipiglio militaresco, ed i nostri possono finalmente tornare a frantumarsi i marroni nella biblioteca.-
Qui, dopo terza ed esiziale discussione, decidiamo di tornare ad ispezionare il primo tunnel della cripta (da non confondersi con la Cripta).-
Lanciamo non meno di ottanta utili sortilegi, che ci rendono immuni da non-morti, frecce, orticaria, gatti (non si sa mai), ragadi anali, varicella, poi partiamo in fila indiana, come un’allegra comitiva di boy scout entusiasti e dementi alla prova di fine corso per essere promossi da lupetto rincoglionito a pantera sdentata ma felice.-
Troviamo degli scheletri che, solo per farci dispetto, non si animano neanche quando usiamo il loro pelatissimo cranio per una simpatica partitella a calcetto.-
Squadre: Tayga in porta, Ridgell ed Apelios contro Ailin in porta, Emon Pok ed Alkatel.-
Subito il paladino, forte dei suoi centoventi chili addizionati dagli altri centotrenta di armatura, mette in crisi i forti e leali avversari che, in due, non raggiungono la metà del peso dell’enorme attaccante.-
Emon Pok, si dimostra, invece, un ottimo regista e, con parole semplici e ben scandite, telecomanda Alkatel verso la porta avversaria.-
Quando ormai tutti pensano che la partita per la squadra di Tayga non possa che finire come è finita per l’Inter ieri sera, ecco che l’Arcimago, non visto dagli arbitri (anche perché non ci sono), estrae rapidamente la sua daga magica e, con lestezza e disinvoltura, buca il pall cioè il teschio, ponendo così fine all’accesa tenzone.-
Dopo le docce negli spogliatoi (purtroppo divisi), a controcampo ed al processo del lunedì verranno rilasciate pesanti dichiarazioni dall’allenatore della squadra di Ailin, fortunatamente non supportate da prove.-
Tutto finirà in una bolla di sapone, con i tifosi ed alcuni deliranti supporter che portano in trionfo Tayga, Ridgell ed Apelios che, in verità, non gioca benissimo, ma è dotato di una finta naturale di fondoschiena che in più occasioni, ha messo in difficoltà gli avversari.-
Percorriamo così il lungo tunnel, senza altri problemi, fino ad arrivare ad una botola che, ci rendiamo subito conto, porta ad una squallida stamberga, abitata da quattro poveretti, beatamente addormentati.-
Ridgell si offre di salire per primo, addormenta uno dei quattro e, puntando una lama alla gola di un altro, cerca di far capire che non vogliamo fare loro del male.-
Qualcuno potrebbe obiettare che tenere una lama contro la gola non è proprio il metodo più efficace per avvalorare la tesi del non voler fare del male; però funziona!
Quando stiamo ormai per intavolare la quarta, terribile, discussione della serata, ecco la frase che tutti, non solo noi, non vorremmo mai sentire, soprattutto se pronunciata da lui.-
Alkatel, con la fronte corrugata dallo sforzo, salivazione semiazzerata, parziale perdita della sensibilità delle estremità degli arti inferiori e superiori, sudorazione abnorme, pupille in midriasi, voce da soprano, dice:

“Fermi tutti mi è venuta un’ideona”.-

Ora, ricordando la pericolosità di una semplice idea, al pensiero di un’ideona:
Ailin va in menopausa isterica;
Apelios torna virile;
Tayga sviene;
Emon Pok perde la fede e decide di ritornare a fare il sicario;
Ridgell assume subito il sicario per un lavoretto in loco…..
Ora, è bene ricordare che a volte l’imponderabile e l’improbabile (fratelli tra loro e parenti almeno di primo grado dell’impossibile), per motivi che sfuggono ai comuni mortali, ma in questo caso anche agli dei, decidono di farsi beffe delle più elementari leggi naturali, fisiche e statistiche.-
Voi sapete, per esempio, che da due genitori bianchi può nascere un figlio nero.-
Sapete anche che, essendoci una probabilità su un miliardo, tale circostanza provoca normalmente nel padre l’immotivata ma immediata fuoriuscita di nuovi epiteti, in molti casi anche dotati di una certa fantasiosa ruvidità, nei confronti dell’incolpevole madre.-
Bene, nonostante la probabilità fosse la medesima dell’esempio poc’anzi accennato, comincia a serpeggiare negli allibiti cervelli (a differenza di quello del paladino, plurineuronici) dei nostri la fastidiosa ed inconsueta sensazione che l’ideona di Alkatel abbia un barlume di possibile attinenza con la realtà.-
Il posseduto (non c’è altra spiegazione) paladino, per farla breve, propone di far passare una parte dell’esercito di Clodian per questo oscuro e segretissimo tunnel, onde assalire dall’interno la cittadella e creare un diversivo che ci permetta di leggere quel cazzo di libro e scoprire dove sia la Cripta.-
Purtroppo, puntuale come una diarrea alla prima di un concerto di Uto Ughi (magari accompagnato da un celebre organista), arriva l’ennesima, sterile, non proficua, faziosa discussione.-
Sotto gli occhi esterrefatti dei quattro poveretti, cerchiamo così inutilmente di decidere se l’ideona sia veramente realizzabile.-
Rooonff.-
Buona Pasqua.-

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mentre risalite pian piano il tunnel fate una valutazione più accurata del vostro piano.
Verissimo che sulla Terra moltissimi assedi, forse la maggior parte, sono finiti grazie ad un gruppo anche piccolo di assedianti che è riuscito a penetrare in qualche modo entro le mura assediate. Ma… non siamo sulla Terra!
Il D&D è un gioco terribilmente inadatto ai combattimenti su vasta scala per la forte presenza di magia. Se già per piccoli gruppi è difficile valutare bene l’interazione magia/combattimento fisico, tutto ciò diventa quasi impossibile quando si tratta di mettere insieme maghi e eserciti. Anche pensando alla fantasy scritta questa difficoltà risulta più che evidente: la maggior parte della fantasy in cui vi è forte presenza di magia (penso ad esempio a Dragonlance, ma anche a cicli più esotici come Ambra di Zelazny) evita accuratamente i combattimenti su vasta scala, eventualmente limitandosi a raccontarli schematicamente a posteriori, mentre fantasy fortemente basata su combattimenti, assedi, etc. (uno bravissimo su tutti Gemmell) ha nella magia un elemento perlopiù marginale o comunque molto particolare per poche situazioni. I libri che mettono assieme le due cose il più delle volte trattano in maniera assurda o ridicola la situazione (ad esempio in Warcraft, dove la magia falcia interi battaglioni, a ben guardare gli eserciti coinvolti dovrebbero essere immensi, ma eserciti così grandi occupano grandissimi spazi, e allora la magia come fa ad arrivarci… e la logistica non torna… e ci sono mille altri problemi di coerenza); i pochi che riescono a trattare bene l’argomento, e mi viene in mente soprattutto, e forse solamente, il ciclo di Malazan che stiamo leggendo io e Tigre (Lorenzo credo abbia letto il primo), risolvono in genere la situazione in un combattimento a “due fasi”: nella prima, in cui i maghi lanciano impressionanti ondate di magia, in linea di massima gli eserciti cercano semplicemente di ripararsi e spesso vengono comunque falcidiati in massa (vedi all’inizio del primo libro il massacro degli Arsori di Ponti che provano ad entrare in città proprio da tunnel sotterranei e che vengono travolti da un’ondata di magia che fa crollare i tunnel); nella seconda fase se, come spesso succede, i maghi dei due fronti si sono più o meno equivalsi, tra magia d’attacco e di difesa, allora entra in campo l’esercito e il combattimento è abbastanza normale, altrimenti se una fazione ha avuto il predominio per quel che riguarda la magia il resto del combattimento si trasforma in un semplice massacro.
Con queste problematiche bene in mente cominciate a valutare le possibilità del vostro piano; visto che il problema magia è estremamente variabile e quindi fortemente soggetto ad eventi puramente casuali, cercate di fare due valutazioni, diciamo di massima e minima, ossia quelle più o meno favorevoli alla riuscita del vostro piano. Per essere positivi supporrete che eventi fortuiti veramente sfavorevoli non avvengano, anche se nell’analisi man mano li noterete. A questo proposito considerate alcune premesse, che supponete in linea con quanto detto, soddisfatte.
La prima premessa è che certamente dovete far fuori tutti i non-morti dei tunnel prima di far entrare l’esercito: anche solo un paio di urlatori che uscissero dalla pareti quando il tunnel è pieno di soldati creerebbero il panico e la distruzione di gran parte delle vostre forze.
La seconda premessa è che nessuno si accorga di nulla sino all’apertura mattutina delle porte della biblioteca; non è in realtà una possibilità così remota: in una città assediata in cui si trova il fior fiore e la maggioranza del clero di Rax non sarebbe così strano se un qualunque sacerdotello avesse il compito di dare un’occhiata che la cittadella sia tranquilla, diciamo un paio di volte al giorno, all’alba e al tramonto, e basta un semplice rilevare la vita che il vostro esercito ben chiuso nella biblioteca e nei tunnel sottostanti si ritrovi in una perfetta trappola.
La terza premessa, che si lega alla seconda, è che assolutamente non potete preparare un attacco dall’esterno in concomitanza con la sortita dalla biblioteca: le probabilità che a quel punto vengano lanciati incantesimi di rilevazione e che quindi vengano scoperti gli invasori diventano altissime. Quindi tra l’altro c’è la non trascurabile necessità di tener pronto l’esercito senza che da dentro nessuno sospetti nulla; ma supponiamo che anche questo sia realizzabile.
Supponiamo dunque che la parte negativa delle premesse non si avveri e passiamo alla valutazione dell’effettiva consistenza delle forze che potete mettere in campo e di come entreranno sulla scena per dare inizio all’invasione.
Una stima accurata vi dice che tra biblioteca, cripta e la stanza segreta sottostante potete mettere circa trecento persone, circa 150 nel piano alto della biblioteca, 100 nella cripta e una cinquantina nella stanza sottostante. La biblioteca ha due porte ed è assolutamente verosimile che il bibliotecario entri dal tempio (interno del monastero) e non dall’esterno. Come orario è verosimile che il bibliotecario faccia colazione, assista ad una qualche funzione comunitaria ed apra verso le 9. A quel punto i 150 del primo piano usciranno nel tempio, mentre dalle stanze sottostanti cominceranno a salire in flusso ininterrotto ad un ritmo non superiore ad uno al secondo (e lo ritengo già elevato: c’è una sola scala dalla cripta alla biblioteca e addirittura un passaggio segreto dalla stanza sottostante alla cripta). Ora, indipendentemente dalle scelte che faranno gli invasori e dal fattore fortuna (cose entrambe che analizzeremo dopo), trovandoci nel convento di chierici che riunisce il meglio del clero di Rax si può stimare che in quattro/ cinque round qualcuno si accorga da dove arrivano i soldati (ho già ricordato che basta un rilevare la vita) e che in circa altrettanto tempo qualcuno faccia crollare i tunnel. Stimando ad uno al secondo il ritmo di soldati che entrano dai sotterranei si avranno quindi, oltre ai trecento dei tre piani, un altro centinaio di soldati: un massimo verosimile di quattrocento, anche se un chierico intelligente che conoscesse il monastero farebbe crollare la scala tra i due piani della biblioteca, riducendo così il numero di soldati disponibili a circa 250. Ma rimaniamo con la situazione più favorevole: fate entrare 400 soldati.
A questo punto solo per la parte finale mettiamo dentro anche il fattore fortuna, presentando da un lato le due possibilità più favorevoli (due perché considereremo due possibili piani di attacco, entrambi nelle condizioni migliori), dall’altro lato una possibilità particolarmente sfortunata (ma, come noterò, ben all’interno di quelle statisticamente possibili, non una situazione con probabilità infinitesima). Partiamo con l’analisi di questa situazione “sfortunata”.
L’esercito alle ore nove e pochi minuti travolge il bibliotecario a fa irruzione nel tempio. Supponiamo semplicemente che nel tempio si trovino oltre alle solite guardie un paio di mistici di buon livello (o peggio il priore e un suo accompagnatore) e un qualunque altro sacerdote. E’ ovviamente una situazione “casuale”, ma non è certo così improbabile: oltre al priore e al suo stato maggiore che risiede nel convento e che dopo la funzione del mattino potrebbe benissimo trovarsi nel tempio, in città per l’imminente combattimento finale si trova la maggior parte del clero combattente di Rax, ed è assolutamente verosimile che un paio di loro abbiano seguito la funzione mattutina (come ho già detto non può apparire che vi sia la possibilità di una attacco esterno, quindi i più devoti è verosimile che al mattino passino dal tempio).
Il primo round solo le guardie reagiscono e tra il primo e il secondo vengono travolte.
Il secondo round i due mistici (o chierici di alto livello, continuerò a chiamarli mistici per semplicità) lanciano due Paura sulla zona antistante la porta della biblioteca, mentre il chierico lancia Blocca Porte sull’uscita esterna del tempio. Considerando che un guerriero medio ha circa il 50% di resistere alla paura, vuol dire che più della metà di quelli già usciti (tra due terzi e i tre quarti) sono in preda al panico e cercano di fuggire nell’unica direzione possibile, ossia rientrando nella biblioteca. Faccio notare che non sono pochi (che verrebbero facilmente travolti da quelli che vogliono uscire), ma sono più della metà a cercare di rientrare, quindi a tutti gli effetti la porta è bloccata (senza considerare eventuali feriti, etc…).
Il terzo round, eventualmente replicato nel quarto, i due mistici spazzano la biblioteca con incantesimi su area (palla di fuoco o simili) e lo stesso fa il chierico per la zona antistante la porta: nei due round praticamente la totalità dei guerrieri del piano alto della biblioteca è morta.
Gli altri si presentano alla porta al ritmo di uno al secondo circa e vengono facilmente massacrati, sinché come ho già detto, qualcuno fa crollare i tunnel e l’attacco cessa.
In questa ipotesi, sfortunata, ma non certo impossibile la totalità del gruppo d’attacco è uccisa.
Supponiamo ora che nel tempio oltre alle guardie non vi siano altre presenze significative.
Le guardie vengono facilmente massacrate, ma sicuramente con tutta la gente che è ammassata nel monastero il tempio non può essere vuoto e qualcuno si è messo a gridare (per poi essere rapidamente zittito). Ora all’esercito invasore si presentano due possibilità: prendere il controllo del monastero o uscire in città dalla porta del tempio.
La prima scelta è probabilmente peggiore, e soprattutto terribilmente soggetta al caso: in un monastero con tante stanze, corridoi, scale, etc… il numero non è un vantaggio così grande rispetto alla magia e tra la cinquantina di chierici residenti (tra cui ricordo il priore e il suo stato maggiore) e il grande numero di ospiti (un centinaio?…) dei quali parecchi sono in grado di combattere e molti sono sacerdoti delle varie classi (quindi con magia) non è assolutamente banale per 400 invasori conquistare il monastero. Comunque ad una valutazione favorevole si può pensare che ci riescano sopravvivendo circa in 150-200. Se invece scelgono l’altra strada non trovano particolari difficoltà ad uscire dal tempio. Si può tranquillamente supporre che tutti i 150 della biblioteca superiore abbiano il tempo di uscire e che rimangano circa un cinque round prima che la strada percorsa dagli invasori venga identificata, quindi circa altri cinquanta soldati. Poi la biblioteca superiore e quella inferiore cominceranno a venir spazzate da incantesimi su area e ben pochi degli altri duecento riusciranno ad uscirne vivi. Quindi avreste un gruppo di poco più di duecento guerrieri all’interno della città assediata, mentre un eventuale attacco dall’esterno può essere iniziato al più da pochissimi minuti, ossia probabilmente non c’è stato nemmeno il tempo di schierare l’esercito.
Queste sono le due valutazioni più favorevoli a cui riuscite a pensare. Potreste avere:

il controllo del monastero con 150-200 soldati, ma praticamente senza possibilità di uscire
un gruppo di poco più di duecento soldati in giro poco dop le nove di mattina per una cittadella pullulante di armati (forse diecimila dalle stime fatte dal vostro re)


Fate voi.
Faccio notare alle male lingue che se è vero che mi sono preso un po’ di tempo per riflettere perché la situazione come ho detto all’inizio in questi casi è sempre complicata, d’altra parte non ho tirato fuori alcun evento imprevedibile/soprannaturale, anzi ho introdotto il fattore fortuna solo nell’ultima fase, supponendo che sin lì vi sia andato tutto bene. Quello che è scritto in queste pagine è semplicemente l’analisi che voi stessi avete fatto, con un po’ di tempo a disposizione, con le conoscenze che già possedete, con la situazione immutata rispetto a come è ora e supponendo da ottimisti che in tutte le situazioni evidenziate non vada storto qualcosa di assolutamente casuale o di cui semplicemente non siete a conoscenza.

Alla prossima partita,
il vostro amatissimo MASTER.

Anonimo ha detto...

Un contentino...
Sarò buono…
Durante le vostre accurate analisi della situazione e della fattibilità di certe ideone vi torna alla mente l’idea di rientrare via mare alla cittadella e trovate che almeno in questo forse il vostro esercito potrebbe aiutarvi. Può darsi infatti che il re, nonostante la sua flotta sia di gran lunga più debole di quella avversaria, sia disposto a sacrificare un paio di navi per provocare un po’ di casino fuori dal porto permettendovi di rientrare di soppiatto con una piccola scialuppa.
Da rivedere i particolari, ma, premesso che non so se vi possa davvero servire, potrebbe funzionare.

Un tesssoro di MASTER…

Anonimo ha detto...

In (MAIUSCOLO) i miei commenti:

Mentre risalite pian piano il tunnel fate una valutazione più accurata del vostro piano.
Verissimo che sulla Terra moltissimi assedi, forse la maggior parte, sono finiti grazie ad un gruppo anche piccolo di assedianti che è riuscito a penetrare in qualche modo entro le mura assediate. Ma… non siamo sulla Terra!
Il D&D è un gioco terribilmente inadatto ai combattimenti su vasta scala per la forte presenza di magia. Se già per piccoli gruppi è difficile valutare bene l’interazione magia/combattimento fisico, tutto ciò diventa quasi impossibile quando si tratta di mettere insieme maghi e eserciti. Anche pensando alla fantasy scritta questa difficoltà risulta più che evidente: la maggior parte della fantasy in cui vi è forte presenza di magia (penso ad esempio a Dragonlance, ma anche a cicli più esotici come Ambra di Zelazny) evita accuratamente i combattimenti su vasta scala, eventualmente limitandosi a raccontarli schematicamente a posteriori, mentre fantasy fortemente basata su combattimenti, assedi, etc. (uno bravissimo su tutti Gemmell) ha nella magia un elemento perlopiù marginale o comunque molto particolare per poche situazioni. I libri che mettono assieme le due cose il più delle volte trattano in maniera assurda o ridicola la situazione (ad esempio in Warcraft, dove la magia falcia interi battaglioni, a ben guardare gli eserciti coinvolti dovrebbero essere immensi, ma eserciti così grandi occupano grandissimi spazi, e allora la magia come fa ad arrivarci… e la logistica non torna… (MI RIPETERO’ FINO ALLO SFINIMENTO: SE RICERCASSI, SOPRATTUTTO, LA LOGICA, GIOCHEREI A SCACCHI) e ci sono mille altri problemi di coerenza); i pochi che riescono a trattare bene l’argomento, e mi viene in mente soprattutto, e forse solamente, il ciclo di Malazan che stiamo leggendo io e Tigre (Lorenzo credo abbia letto il primo), risolvono in genere la situazione in un combattimento a “due fasi”: nella prima, in cui i maghi lanciano impressionanti ondate di magia, in linea di massima gli eserciti cercano semplicemente di ripararsi e spesso vengono comunque falcidiati in massa (vedi all’inizio del primo libro il massacro degli Arsori di Ponti che provano ad entrare in città proprio da tunnel sotterranei e che vengono travolti da un’ondata di magia che fa crollare i tunnel); nella seconda fase se, come spesso succede, i maghi dei due fronti si sono più o meno equivalsi, tra magia d’attacco e di difesa, allora entra in campo l’esercito e il combattimento è abbastanza normale, altrimenti se una fazione ha avuto il predominio per quel che riguarda la magia il resto del combattimento si trasforma in un semplice massacro. (AMEN).-
Con queste problematiche bene in mente cominciate a valutare le possibilità del vostro piano; visto che il problema magia è estremamente variabile (ANCHE PER I NEMICI, PERO’, ABBIAMO PUR SEMPRE DUE MAGHI, UN CHIERICO ED UN MISTICO ANCHE NOI, CHE “QUALCOSA” POSSONO FARE, VISTE ANCHE ALCUNE PERGAMENE E/O POZIONI E/O OGGETTI IN NOSTRO POSSESSO) e quindi fortemente soggetto ad eventi puramente casuali, cercate di fare due valutazioni, diciamo di massima e minima, ossia quelle più o meno favorevoli alla riuscita del vostro piano. Per essere positivi supporrete che eventi fortuiti veramente sfavorevoli non avvengano, anche se nell’analisi man mano li noterete. A questo proposito considerate alcune premesse, che supponete in linea con quanto detto, soddisfatte.
La prima premessa è che certamente dovete far fuori tutti i non-morti dei tunnel prima di far entrare l’esercito: (NON CREDO CHE SIANO MOLTI, QUINDI PENSO CHE POTREMMO FARCELA) anche solo un paio di urlatori che uscissero dalla pareti quando il tunnel è pieno di soldati creerebbero il panico e la distruzione di gran parte delle vostre forze.
La seconda premessa è che nessuno si accorga di nulla sino all’apertura mattutina delle porte della biblioteca; non è in realtà una possibilità così remota: in una città assediata in cui si trova il fior fiore e la maggioranza del clero di Rax non sarebbe così strano se un qualunque sacerdotello avesse il compito di dare un’occhiata che la cittadella (ALLA CITTADELLA, NON AD UN TUNNEL SOTTERRANEO SEGRETO, CHE PARTE DA UNA STANZA SEGRETA SOTTOSTANTE UNA CRIPTA SEGRETA IL CUI ACCESSO SI HA DA UNA PORTA SEGRETA DELLA BIBLIOTECA) sia tranquilla, diciamo un paio di volte al giorno, all’alba e al tramonto, e basta un semplice rilevare la vita (SE LA MEMORIA NON MI TRADISCE, RILEVARE LA VITA NON HA UN RAGGIO DI AZIONE DI CENTINAIA DI METRI) che il vostro esercito (MA IL NOSTRO ESERCITO E’ L’ESERCITO DEI COGLIONI, FORMATO CIOE’ SOLO DA STOLIDI GUERRIERI DAL MASCELLONE PROMINENTE, O CI SONO ANCHE: MAGHI, CHIERICI, LADRI, SICARI, ARCIERI, GENIERI, ESPERTI DI ESPLOSIVI, ECC.) ben chiuso nella biblioteca e nei tunnel sottostanti si ritrovi in una perfetta trappola.
La terza premessa, che si lega alla seconda, è che assolutamente non potete preparare un attacco dall’esterno in concomitanza con la sortita dalla biblioteca: le probabilità che a quel punto vengano lanciati incantesimi di rilevazione e che quindi vengano scoperti gli invasori diventano altissime. (NON PERCEPISCO IL NESSO, SONO GIA’ SOTTO ASSEDIO, SONO GIA’ PREOCCUPATISSIMI. NON POSSONO PREOCCUPARSI PIU’ DI COSI’) Quindi tra l’altro c’è la non trascurabile necessità di tener pronto l’esercito senza che da dentro nessuno sospetti nulla; ma supponiamo che anche questo sia realizzabile. (BENE).-
Supponiamo dunque che la parte negativa delle premesse non si avveri e passiamo alla valutazione dell’effettiva consistenza delle forze che potete mettere in campo e di come entreranno sulla scena per dare inizio all’invasione.
Una stima accurata vi dice che tra biblioteca, cripta e la stanza segreta sottostante potete mettere circa trecento persone, circa 150 nel piano alto della biblioteca, 100 nella cripta e una cinquantina nella stanza sottostante. La biblioteca ha due porte ed è assolutamente verosimile che il bibliotecario entri dal tempio (interno del monastero) e non dall’esterno. Come orario è verosimile che il bibliotecario faccia colazione, assista ad una qualche funzione comunitaria ed apra verso le 9. (QUI MI SEMBRI VERDONE…..) A quel punto i 150 del primo piano usciranno nel tempio, mentre dalle stanze sottostanti cominceranno a salire in flusso ininterrotto ad un ritmo non superiore ad uno al secondo (e lo ritengo già elevato: c’è una sola scala dalla cripta alla biblioteca e addirittura un passaggio segreto dalla stanza sottostante alla cripta). Ora, indipendentemente dalle scelte che faranno gli invasori e dal fattore fortuna (cose entrambe che analizzeremo dopo), trovandoci nel convento di chierici che riunisce il meglio del clero di Rax si può stimare che in quattro/ cinque round qualcuno si accorga (IN QUATTRO O CINQUE ROUND UNO SI PRENDE CENTOCINQUANTA FRECCE….., QUINDI NON SI ACCORGE PIU’ DI NIENTE…) da dove arrivano i soldati (ho già ricordato che basta un rilevare la vita) e che in circa altrettanto tempo (IDEM, IN ALTRI QUATTRO O CINQUE ROUND UNO SI PRENDE CENTOCINQUANTA FRECCE….., QUINDI NON PUO’ FAR CROLLARE ALCUNCHE’) qualcuno faccia crollare i tunnel. (COME, TRA L’ALTRO? SE E’ UN TUNNEL SEGRETO! FORSE ESISTONO CHIERICI CON INCANTESIMI CHE NEANCHE UN ARCIMAGO SI SOGNAVA SU VELDERN? NNO E’ DIFFICILE LA MAGIA SU QUESTO CAZZO DI MONDO DI MERDA?) Stimando ad uno al secondo il ritmo di soldati che entrano dai sotterranei si avranno quindi, oltre ai trecento dei tre piani, un altro centinaio di soldati: un massimo verosimile di quattrocento, anche se un chierico intelligente che conoscesse il monastero farebbe crollare la scala tra i due piani della biblioteca (IDEM. COME? FORSE CONTINUANO AD ESISTERE CHIERICI CON INCANTESIMI CHE NEANCHE UN ARCIMAGO SI SOGNAVA SU VELDERN?) , riducendo così il numero di soldati disponibili a circa 250. Ma rimaniamo con la situazione più favorevole: fate entrare 400 soldati.
A questo punto solo per la parte finale mettiamo dentro anche il fattore fortuna, presentando da un lato le due possibilità più favorevoli (due perché considereremo due possibili piani di attacco, entrambi nelle condizioni migliori), dall’altro lato una possibilità particolarmente sfortunata (ma, come noterò, ben all’interno di quelle statisticamente possibili (UN FIGLIO NERO DA DUE GENITORI BIANCHI?), non una situazione con probabilità infinitesima). Partiamo con l’analisi di questa situazione “sfortunata”.
L’esercito alle ore nove e pochi minuti (VERDONE…) travolge il bibliotecario a fa irruzione nel tempio. Supponiamo semplicemente che nel tempio si trovino oltre alle solite guardie un paio di mistici di buon livello (o peggio il priore e un suo accompagnatore) (PERCHE’ NON POSSONO ESSERCI DEI CHIERICI DEL CAZZO, INVECE? E’ MOLTO PROBABILE CHE QUELLI TOSTI SE NE STIANO PER I CAZZI LORO, BEN PROTETTI, A FARE PIANI E DISCUTERE DELLE SORTI DEL MONDO) e un qualunque altro sacerdote. E’ ovviamente una situazione “casuale”, ma non è certo così improbabile: oltre al priore e al suo stato maggiore che risiede nel convento e che dopo la funzione del mattino potrebbe benissimo trovarsi nel tempio, in città per l’imminente combattimento finale si trova la maggior parte del clero combattente di Rax, ed è assolutamente verosimile che un paio di loro abbiano seguito la funzione mattutina (come ho già detto non può apparire che vi sia la possibilità di una attacco esterno, quindi i più devoti è verosimile che al mattino passino dal tempio).
Il primo round solo le guardie reagiscono e tra il primo e il secondo vengono travolte.
Il secondo round i due mistici (o chierici di alto livello, continuerò a chiamarli mistici per semplicità) lanciano due Paura (PER CASO GLI INCANTESIMI DEI LORO MAGHI SONO TUTTI ISTANTANEI, O ANCHE LORO SONO VESSATI DALLA CADUCITA’ DELLA VITA E LI LANCIANO ANCHE MEDI E LUNGHI? E SE COSI’ FOSSE ANCHE LORO TROVANO SPIACEVOLE UNA FRECCIA, CHE ARRIVA DI SOLITO, PUNTUALMENTE A META’ ROUND PER INTERROMPERE IL LORO BELL’INCANTESIMINO? E SE LE FRECCE FOSSERO TRENTA O QUARANTA QUALE PROBABILITA’ AVREBBE IL MISTICO DEL CAZZO DI RIUSCIRE A LANCIARE UN INCANTESIMO? E NON POTREBBE PRENDERSI PAURA E FUGGIRE PER CHIEDERE AIUTO? ECC. ECC. ECC.) sul zona antistante la porta della biblioteca, mentre il chierico lancia Blocca Porte (IDEM. PER CASO GLI INCANTESIMI DEI LORO MAGHI SONO TUTTI ISTANTANEI, O ANCHE LORO SONO VESSATI DALLA CADUCITA’ DELLA VITA E LI LANCIANO ANCHE MEDI E LUNGHI? E SE COSI’ FOSSE ANCHE LORO TROVANO SPIACEVOLE UNA FRECCIA, CHE ARRIVA DI SOLITO, PUNTUALMENTE A META’ ROUND PER INTERROMPERE IL LORO BELL’INCANTESIMINO? E SE LE FRECCE FOSSERO TRENTA O QUARANTA QUALE PROBABILITA’ AVREBBE IL MISTICO DEL CAZZO DI RIUSCIRE A LANCIARE UN INCANTESIMO? E NON POTREBBE PRENDERSI PAURA E FUGGIRE PER CHIEDERE AIUTO? ECC. ECC. ECC.) sull’uscita esterna del tempio (QUESTO, RIPETO PER LA TERZA VOLTA, SE NON VENGONO INFILZATI DA TRENTA O QUARANTA FRECCE. PERCHE’ IO ED APELIOS ERAVAMO GIA’ SPACCIATI A FRONTE DI SOLO QUATTRO BALESTRE PUNTATE SU DI NOI, MENTRE I DUE FANTOMATICI MISTICI DEL TEMPIO SI FANNO BEFFE DI DECINE E DECINE DI ARCIERI CHE LI SORPRENDONO?). Considerando che un guerriero medio ha circa il 50% di resistere alla paura, vuol dire che più della metà di quelli già usciti (tra due terzi e i tre quarti) sono in preda al panico e cercano di fuggire nell’unica direzione possibile, ossia rientrando nella biblioteca. Faccio notare che non sono pochi (che verrebbero facilmente travolti da quelli che vogliono uscire), ma sono più della metà a cercare di rientrare, quindi a tutti gli effetti la porta è bloccata (senza considerare eventuali feriti, etc…). (QUESTO SE NON VENGONO INFILZATI DA TRENTA O QUARANTA FRECCE. PERCHE’ IO ED APELIOS ERAVAMO GIA’ SPACCIATI A FRONTE DI SOLO QUATTRO BALESTRE PUNTATE SU DI NOI, MENTRE I DUE FANTOMATICI MISTICI DEL TEMPIO SI FANNO BEFFE DI DECINE E DECINE DI ARCIERI CHE LI SORPRENDONO?).
Il terzo round, eventualmente replicato nel quarto, i due mistici spazzano la biblioteca con incantesimi su area (palla di fuoco o simili) e lo stesso fa il chierico per la zona antistante la porta: nei due round praticamente la totalità dei guerrieri del piano alto della biblioteca è morta. (QUESTO, COME SEMPRE RIPETERE TRE VOLTE AIUTA, SE NON VENGONO INFILZATI DA TRENTA O QUARANTA FRECCE. PERCHE’ IO ED APELIOS ERAVAMO GIA’ SPACCIATI A FRONTE DI SOLO QUATTRO BALESTRE PUNTATE SU DI NOI, MENTRE I DUE FANTOMATICI MISTICI DEL TEMPIO SI FANNO BEFFE DI DECINE E DECINE DI ARCIERI CHE LI SORPRENDONO?).
Gli altri si presentano alla porta al ritmo di uno al secondo circa e vengono facilmente massacrati, (DA CHI, SE LI ABBIAMO INFILZATI DALLE DECINE E DECINE DI FRECCE, COLTELLI, MAZZE FERRATE, BOLAS, ECC.) sinché come ho già detto, qualcuno fa crollare i tunnel (IDEM. COME? FORSE CONTINUANO AD ESISTERE CHIERICI CON INCANTESIMI CHE NEANCHE UN ARCIMAGO SI SOGNAVA SU VELDERN?) e l’attacco cessa.
In questa ipotesi, sfortunata, ma non certo impossibile la totalità del gruppo d’attacco è uccisa.
Supponiamo ora che nel tempio oltre alle guardie non vi siano altre presenze significative.
Le guardie vengono facilmente massacrate, ma sicuramente con tutta la gente che è ammassata nel monastero il tempio non può essere vuoto e qualcuno si è messo a gridare (INCANTESIMO DEL SILENZIO, NO?) (per poi essere rapidamente zittito). Ora all’esercito invasore si presentano due possibilità: prendere il controllo del monastero o uscire in città dalla porta del tempio.
La prima scelta è probabilmente peggiore, e soprattutto terribilmente soggetta al caso: in un monastero con tante stanze, corridoi, scale, etc… il numero non è un vantaggio così grande rispetto alla magia e tra la cinquantina di chierici residenti (tra cui ricordo il priore e il suo stato maggiore) e il grande numero di ospiti (un centinaio?…) dei quali parecchi sono in grado di combattere e molti sono sacerdoti delle varie classi (quindi con magia) non è assolutamente banale per 400 invasori conquistare il monastero. Comunque ad una valutazione favorevole si può pensare che ci riescano sopravvivendo circa in 150-200. Se invece scelgono l’altra strada non trovano particolari difficoltà ad uscire dal tempio. Si può tranquillamente supporre che tutti i 150 della biblioteca superiore abbiano il tempo di uscire e che rimangano circa un cinque round prima che la strada percorsa dagli invasori venga identificata, quindi circa altri cinquanta soldati. Poi la biblioteca superiore e quella inferiore cominceranno a venir spazzate da incantesimi su area e ben pochi degli altri duecento riusciranno ad uscirne vivi. Quindi avreste un gruppo di poco più di duecento guerrieri all’interno della città assediata, mentre un eventuale attacco dall’esterno può essere iniziato al più da pochissimi minuti, ossia probabilmente non c’è stato nemmeno il tempo di schierare l’esercito.
Queste sono le due valutazioni più favorevoli a cui riuscite a pensare. Potreste avere:
il controllo del monastero con 150-200 soldati, ma praticamente senza possibilità di uscire (POTREMMO FAR FINTA DI ESSERE OSTAGGI.)
un gruppo di poco più di duecento soldati in giro poco dop le nove di mattina per una cittadella pullulante di armati (forse diecimila dalle stime fatte dal vostro re) (DIREBBE CATALANO: MEGLIO COMBATTERE IN DUECENTO, CON 194 GUERRIERI PRONTI A SACRIFICARTI PER TE, CHE ESSERE IN SEI….)
(NOI NON DOBBIAMO CONQUISTARE LA CITTADELLA, DOBBIAMO GUADAGNARE QUALCHE ORA PER LEGGERE IL LIBRO)
Fate voi.
Faccio notare alle male lingue che se è vero che mi sono preso un po’ di tempo per riflettere perché la situazione (COME AVRAI CAPITO IO, INVECE, HO FATTO QUESTE ACUTE OSSERVAZIONI SOTTO L’EFFETTO DELLA CANNABIS) come ho detto all’inizio in questi casi è sempre complicata, d’altra parte non ho tirato fuori alcun evento imprevedibile/soprannaturale, anzi ho introdotto il fattore fortuna solo nell’ultima fase, supponendo che sin lì vi sia andato tutto bene. Quello che è scritto in queste pagine è semplicemente l’analisi che voi stessi avete fatto, con un po’ di tempo a disposizione, con le conoscenze che già possedete, con la situazione immutata rispetto a come è ora e supponendo da ottimisti che in tutte le situazioni evidenziate non vada storto qualcosa di assolutamente casuale o di cui semplicemente non siete a conoscenza.

Alla prossima partita,
il vostro amatissimo MASTER.