martedì 22 aprile 2008

L'idea

Incredibile, ma vero!
Dopo l’ideona, nelle varie versioni, l’ideina e l’ideuccia, finalmente l’idea.-
L’idea, che scriveremo umilmente con la i minuscola, consiste semplicemente nel continuare ad ispezionare i tunnel, per cercare altri indizi utili alla bisogna.-
Corroborati da tale incredibile lampo di geniale creatività, troviamo effettivamente altri passaggi segreti, che Emon Pok apre con irrisoria facilità, ed una serie di locali che, dopo attenta analisi, reputiamo essere una prigione.-
Seppur orfana dell’astuto consigliere Apelios, che ha preferito rimanere nella biblioteca a trastullarsi con il suo amico bibliotecario, Tayga prende in mano la situazione e, in men che non si dica, riusciamo a farci un’idea abbastanza precisa di quante persone siano presenti nella prigione, ma soprattutto riusciamo a formare due squadre: guardie e prigionieri.-
Il cauto e pacato Ridgell propone subito una sortita per uccidere tutte le guardie, meno una da interrogare torturandola in modo atroce e catartico, nonché liberare i prigionieri, ritenendoli fonte di probabili utili informazioni.-
Tayga, invece, nell’algida versione calcolatore elettronico, sapientemente consigliata da Ailin che fa le veci di Apelios, decide di tornare al monastero per incontrare l’Abate.-
Quando ormai sta sorgendo in voi l’atroce sospetto che io mi stia dimenticando del non-morto dall’aura strana, mai sentita prima, potentissima, irrimescolabile, da non pensare nemmeno di cercare di combatterlo, che fa cagare addosso tutti (anche Apelios, per simpatia, creando grande imbarazzo nel giovane bibliotecario…), ecc., ecco che, invece, me ne ricordo!
Torniamo nel monastero, raccontiamo tutto ad Apelios che sta ancora lavando per terra, poi andiamo a dormire.-
Non prima, però, di esserci fatti beccare come marmocchi con le mani nella marmellata dal Priore, l’Abate ed una altro mistico, quasi certamente un fidato del Priore.-
Scorre tra noi ed il Priore uno strano sguardo che può significare solo due cose: o ne vuole da noi, o ci siamo già visti da qualche parte.-
Andiamo nelle camere e, dopo appena quattro ore, arriva a svegliarci quel rompiballe mai goduto, presuntuoso, arrogante, invidioso, sifilitico, antipatico, comunista, fortitudino, milanista, trombato perpetuo dell’Abate.-
L’Abate, il cui nome per semplicità trasformeremo in Repugnant, deve la sua bonomia al fatto che è stato trombato qui dal Priore e nel mondo da Tayga.-
Trasudando invidia da tutti i pori ci racconta che due giovani gonzi sono apparsi, come tarantolati, per informare il Priore, che in quel momento era con lui, del fatto che alcuni umani stavano tranquillamente passeggiando nei tunnel pieni di non-morti.-
Il Priore, evidentemente grande giocatore di poker, non fa una piega, e congeda i due gonzi con uno sguardo che non promette niente di buono.-
A questo punto il devoto Arcimago, stanco dell’atteggiamento strafottente di Repugnant nei confronti della devota figlia di Xar, utilizza tutte le sue carismatiche doti di comunicatore e, con gentile fermezza, rivolge all’Abate queste precise ed indimenticabili parole: “Senti stronzo, o ti rivolgi alla devota figlia di Xar con il rispetto che Le è dovuto, o ti taglio gli inutili ammennicoli ormai atrofici e pendenti e te li faccio mangiare”.-
Per nulla intimorito Repugnant inizia, probabilmente per sua scelta, ad essere più gentile e collaborativo e ci rende partecipe di alcune interessanti cosette sul Priore, non ultima il sospetto che possa essere lui il non-morto irrimescolabile.-
Ci racconta anche di un utile sortilegio scova-vocazioni celato in un libro della biblioteca…

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