lunedì 12 aprile 2010

Che fosse una serata sfigata l

Che fosse una serata sfigata l’avevamo capito subito, Ridgell era andato a bussare ad una porta, da evocato gentile e premuroso qual è, e si era trovato coperto di acido e senza una mano, Apelios voleva farsi un sonnellino e una coperta da un paio di quintali l’aveva ridotto ad una sogliola, Ailin, convinta di essere una sogliola, aveva cercato di passare attraverso una porta chiusa ed era stata fatta a fettine.

Eppure dopo poco i sopravissuti hanno scoperto che ai loro compagni era andata incredibilmente bene.

Apriamo una porta e una voce ci impone di entrare, chiudere la suddetta porta e lasciare le armi.

Primo indizio che le cose stanno per volgere al peggio.

Ci invita cortesemente ad entrare nella stanza successiva uno alla volta.

Secondo indizio che le cose stanno per andare molto male.

Taiga coraggiosa e capo della compagnia, credendo che potesse essere un invito a fare baldoria, con voce sicura “vado io per prima”. Gli altri un po’ invidiosi che si godesse per prima lei la festa acconsentono malvolentieri.

Appena entrata nell’altra stanza Taiga si trova circondata da balestrieri con i dardi puntati su di lei, uno che le dice di stare tranquilla che è solo per la sicurezza del re, e alcuni dietro le spalle che le legano le mani e la imbavagliano strettamente in modo che possa al massimo emettere un mugolio.

Viene condotta in un'altra stanza, mentre i suoi compagni, avvertito il mugolio di Taiga entrano speranzosi nella stanza uno alla volta certi di andare finalmente a fare del bene.

Ci troviamo così tutti con le mani legate e imbavagliati in un’altra stanza in cui ci sono un cretino, con un gran fisico e seminudo, seduto su una specie di trono (per la gioia di Maria de Filippi), un buffone vestito di rosso (e fin qui per una serata vivace c’è ancora qualche speranza per Taiga e Ailin), ma quel che smorza immediatamente gli ardori delle due compagne è la visione del camino acceso su cui si riscaldano strumenti di tortura e davanti una tavolo con cavalletto e amenità varie.

Per ulteriore conferma su un tavolo di fianco all’ingresso c’è Liu Jin appena passata per le mani dell’energumeno vicino al tavolo di tortura e ridotta ad un ammasso sanguinolento.

Terzo indizio di trovarsi nella m… più totale.

Certi che non fosse la sera giusta per un festa:

Ridgell cerca di lanciare un incantesimo prima di rendersi conto di avere le braccia legate, di essere senza una mano e di essere imbavagliato

Balakov si lascia andare a rumori poco edificanti che lasciano capire che mangiare fette di roba marrone e dolciastra non fa bene

Ridgell cerca di lanciare un incantesimo prima di rendersi conto di avere le braccia legate, di essere senza una mano e di essere imbavagliato

Alcatel cerca di estrarre la spada senza rendersi conto di avere le mani legate e di non avere più le sue armi

Ridgell cerca di lanciare un incantesimo prima di rendersi conto di avere le braccia legate, di essere senza una mano e di essere imbavagliato

Taiga pensa “e non mi sono nemmeno pettinata prima di presentarmi davanti al re”

Ridgell cerca di lanciare un incantesimo prima di rendersi conto di avere le braccia legate, di essere senza una mano e di essere imbavagliato

Il Cubo cerca di abbassarsi per non farsi vedere convincendosi di essere piccolo, piccolo.

Ridgell…

Ailin e Apelios non fanno niente perché sono nell’altra stanza e sono in coma (per una volta gli è davvero andata bene).

Il pagliaccio vestito di rosso ordina di togliere il bavaglio a Taiga e di metterla sul tavolo di tortura, il geniale capo della compagnia pensa “lo sapevo che presentarsi non pettinata davanti al re portava male”.

Il buffone rosso capendo chi è la vera mente del gruppo fa togliere il bavaglio al paladino e gli ordina di dire tutto quello che sa e il motivo per cui siamo venuti ad uccidere il re in compagnia di un’eretica.

Sapendo che dalle sue parole dipende la salute della Sacerdotessa e di dover essere rapido nel convincere il buffone vestito di rosso delle nostre buone intenzioni nei confronti del re, Alcatel inizia a raccontare come ha perso il suo primo dentino, di come è stato bello imparare a parlare e della prima spadata che ha tirato.

Viene interrotto, con suo grande disappunto da Taiga che, molto scortesemente si mette a gridare quando il cavalletto cerca di renderla alta come Karim Abdul Jabbar.

Con le parole che si affastellano Alcatel, certo di aver commesso un errore si corregge immediatamente “ma la mia prima spadata l’ho tirata piano piano e non mi sono nemmeno divertito”. Interrotto ancora una volta dagli urli della sempre più scortese sacerdotessa e non potendo prendersela con lei perché troppo lontano, il Paladino decide di sfogarsi tirando una capocciata pazzesca al buffone rosso. Mentre questo cade a terra stordito il paladino viene colpito da svariate quadrelle di balestra e crolla al suolo sopra al suo antagonista (che da ora chiamerò naso a patata per ovvi motivi). Questi si alza e con voce molto nasale da ordine di dare una bastonata nelle gambe a Ridgell, che nel frattempo, rendendosi conto di avere le braccia legate, di essere senza una mano e di essere imbavagliato, ha cercato di lanciare un incantesimo.

A questo punto, mentre Taiga, pietosamente svenuta, viene tolta dal tavolo di tortura, con un colpo di teatro degno del mago Otelma, svanisce la parete dietro il tavolo di tortura e appare il vero re in compagnia di un tizio alto e muscoloso come Hulk, pelato come Kojak e vestito come una frate francescano (dal che si capisce quali danni cerebrali possono provocare tanti anni di attività come master).

Il re, chiaramente un bravuomo, nell’ordine:

  1. decapita naso a patata

  2. ordina al frutto della mente malata del master di curare i compagni se non vuole fare la fine di cui al punto 1)

  3. dice ai compagni di seguirlo nella stanza attigua (qualunque cosa significhi)

  4. una volta che i compagni miracolosamente tutti guariti lo seguono, da loro un indovinello che dimostra che i professori universitari non hanno un c.. da fare tutto il giorno e possono passare il tempo ad inventare orribili e arzigogolati tranelli per sette poveracci

  5. dopo di che, avvertendoci che la guerra contro gli evocati è imminente e necessaria, ci lascia

Ridgell, che non è riuscito a tirare un incantesimo in tutta la serata decide di bere un po’ di alcool per consolarsi e con la lucidità che lo contraddistingue in questi frangenti trova la soluzione all’orrendo indovinello.

Scopriamo che, probabilmente per vendetta, ad organizzare la guerra prossima ventura è stato il Principe Chjn morto, che gli evocati attaccheranno al tempio del prete rosso tra 15 giorni e che abbiamo un modo per entrare nel tempio da un passaggio segreto per cogliere, speriamo, Culo (del ormai celebre duo Culo e Camicia) di sorpresa.

Dopo queste scoperte decidiamo di riposare e al risveglio facciamo un democraticissimo referendum per stabilire chi vogliamo incoronare re del continente, se il principe sciamano che ci ha trattato in fondo bene, ci ha chiesto consiglio e ci ha permesso di andarcene sani e salvi nonostante il parere contrario della moglie, oppure questo re bastardo che ci ha fatto legare, imbavagliare, ed è rimasto ad assistere sbavando mentre torturavano Lju Gin e Taiga e mentre (questo è proprio il fondo del sadismo) eravamo costretti a sentire i discorsi di Alcatel.

Siamo tutti d’accordo che il re migliore sia il principe sciamano, tranne Ridgell che, chiuso in un broncio astioso perché non ha potuto tirare il suo incantesimo serale, sostiene che per lui i due candidati sono simpatici entrambi.

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