giovedì 22 aprile 2010

Politica e Strategie

105. POLITICA E STRATEGIE

Finalmente risolto il divertente enigma, decidiamo di rinunciare al sonno e di presentarci al Re per renderlo partecipe dei nostri propositi. Sorvolando sull’unanime decisione che ritiene indispensabile che Alkater fra tutti taccia al cospetto del re, (perchè offeso per i maltrattamenti a Taiga, ha già più volte proposto di sopprimere il re), attendiamo di essere ammessi alla sua presenza. La scelta dell’oratore, dopo il modesto rifiuto della nostra santa papessa, cade su Apelios.

Mentre aspettiamo, inganniamo il tempo elucubrando sull’identità e l’ordine di appartenenza dello strano personaggio in saio. Un inquietante aiuto ci giunge inaspettato dalla coppia Alkatel/Balacov che cominciano a snocciolare alcune interessanti intuizioni di ordini monastici tipo:

"……., forse fa parte dell’”ordine alfabetico”…..,"

"……no, no, credo che faccia parte dell’”ordine numerico”…..,"

"……ah, ho capito, sono sicuro che appartiene all’”ordine di apparizione”!".

Nell’attesa veniamo contattati da uno strano personaggio che entrando nella stanza ci mostra il simbolo che lo classifica come seguace di Minchium I. Senza tanti giri di parole ci consegna due messaggi del suo capo.

  • Ho impiegato un po’ per convincere il Re Non-Morto a far pervenire i suoi evocati là dove dovevano trovarsi per l’appuntamento.”

  • Tritone il dio Coglione, non richiede più, come da accordi, di incontrare Lyu-Jin dopo che sarà entrata in possesso dei tre medaglioni.“

Poi discreto come è venuto se ne va.

Entra il re, accompagnato dal mastodontico frate (di un ordine a noi ancora sconosciuto, nonostante l’impegno mostrato dai nostri due amici).

Ridgell, fremente per l’inattività oratoria a cui è stato obbligato, si lancia in una richiesta di scuse da parte del re per i maltrattamenti a cui Taiga è stata sottoposta, ma visti i suoi modi, meno che diplomatici, viene fortemente redarguito dai suoi evocatori e perciò si chiude in un imbronciato silenzio.

A questo punto comincia il racconto di Apelios ad esclusivo uso del re.

"….la guerra scoppierà……, ………,eserciti più o meno grandi….., evocati potenti……, ……..,nemici numerosi e insidiosi…….., …….,re supremo……, ……,alleanza con lui……,"

Qui la storia perde mordente e i gli interessati, anzi i poco interessati cominciano ad intrattenersi con nuovi passatempi.

  • Ridgell ridotto al silenzio dall’ordine perentorio, comincia a provare incantesimi di “fermo immagine ricordo” immortalando Alkatel e Balakov mentre si scambiano effusioni.

  • La sonnolenza colpisce come un maglio il Cubo, forse acuita dal luculliano banchetto su cui si è lanciato famelico.

  • Terminate le effusioni, Alkatel comincia a sproloquiare in direzione di un inebetito Balakov in una lingua aliena: "…..,ki fallas….., …….,sad amics……, ……..,kolunta……., ……..,kebab……., …….,sadat….., …….,anasalatto…., …..,salam helek…,"

  • Balakov improvvisante illuminato da subitanea comprensione si rivolge ad Alkatel e con sguardo infervorato gli risponde: "……, se ghè…….," poi tutto contento ripiomba in un’apatica noia.

  • Ailin decisamente confusa non sa quale conversazione seguire, se quella in lingua aliena sottotitolata in arabo, o quella in arabo sottotitolata da risatine di Taiga.

  • Taiga sonnecchia…….., ridacchia…….., sbadiglia…….., guarda la clessidra da polso….., richiama i suoi piccoli sottoposti e decide di ritirarsi.

Lo sproloquio si Apelios comincia a esaurirsi e qui e là comincia a trapelare qualche frase interessante.

"……, allora, che ne dite, la vostra bella Lyu-Jin è ancora colpita la scomunica?" chiede divertito il re con sguardo indagatore. " e quale sarà la sua posizione quando entrerà in possesso di tutti e tre i medaglioni?"

"Garantiremo noi per lei!" risponde un Apelios sicuro di sé.

La trattativa va avanti. Gli diciamo che noi siamo qui per eleggere un unico re per tutto il continente. Apelios nel dichiarare ciò si inciampa nelle parole con un certo imbarazzo.

"…..sai, un sovrano supremo…., non sarai tu….., ci piace di più l’altro……, tu sei antipatico con gli evocati……., però abbiamo bisogno di te e dei tuoi eserciti…….., ci aiuti lo stesso?......"

Stanco del protrarsi delle trattative e intuito la nostra incerta posizione nella politica mondiale, il re ci propone un patto:

"Dovrete andare dal principe Sciamano e convincerlo che per voi sono io il più adatto a diventare il sovrano supremo e che dovrà aiutarmi a distruggere l’esercito di evocati. Se riuscirete in quest’impresa, potrete scegliere fra noi due il candidato definitivo e io accetterò la vostra decisione, qualunque essa sia."

"Sappiate che il “Portale dello specchio” è in mio possesso. È un accesso preferenziale e diretto con il tempio Rosso. È tanto che non viene utilizzato, ma tramite esso potrete accedere indisturbati al tempio.

Per quanto riguarda la “Cella dell’eterna Illuminazione” so che esiste. Credo che si trovi nei sotterranei, ma non so dirvi di preciso dove. Dovrete trovarla voi."

Il re se ne va e ci lascia in compagnia dell’mastodontico frate. Si rivolge a noi dicendo:

"Vi chiedo di potervi accompagnare in questa missione. Potrò esservi utile, sono un buon combattente. So alcune cose riguardo al tempio Rosso. È un luogo ricco di potere. Forse la vostre stessa sacerdotessa potrà essere in grado di attingere a parte di quel potere per usarlo."

Chi sei?” chiede incuriosita Taiga.

Sono un sacerdote guerriero. Un tempo appartenevo al ordine della gemma Nera. Ora non più. Ora sono considerato un eretico, perché sostengo che è giunta l’ora che le tre fedi si riuniscano nell’unica fede vera, quella che adori anche tu. La fede in Xar.”

Rimaniamo stupiti e decisamente perplessi. Sicuramente l’impresa supera le nostre forze, ma soprattutto le nostre abilità strategico/oratorie. In verità basta molto meno!



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